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Autore: Marra Superwholocked    11/05/2014    1 recensioni
Valery ha capito che colui che le sta di fronte è il Dottore che cercava. Ora potrà finalmente dirgli chi è lei. Ma un'oscura presenza sembra essere tornata e metterà a dura prova il nostro "Dottore stropicciato".
[Per leggere questa storia, dovete aver letto le prime due parti della trilogia di The White Panther]
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Jack Harkness, Master - Simm, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The White Panther'
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Per una rosa

 


Il Dottore guardò con occhi increduli la pistola che Valery gli aveva appena lanciato implorandolo di credergli.
«Sono io, Dottore, sono io! Veramente io! Se fossi il Maestro, ti darei un'arma?» urlò disperata Valery.
«Ma io...» balbettò lui con le mani che volevano rifiutare l'oggetto che sostenevano come se fosse stata una pietra bollente.
«Avanti, Dottore! Spara, non resisterò a lungo! Ti prego, fallo per me.» Valery era in piedi davanti ad un Dottore spaventato e che non sapeva cosa diamine fare. La sua indecisione e paura erano quasi tangibili e Idris, la sua Sexy, la percepiva forte e chiara: solo Valery riuscì a sentirla piangere, lamentarsi e continuare a ripetere che doveva premere quel dannato grilletto. «Fidati, ma se non vuoi farlo per me, allora fallo per una rosa» disse sorridendo.
Dov'era Jack quando ce n'era bisogno? Giusto, pensò, l'ho oscurato. Quel potere quasi non sapeva di averlo, ma era riuscito in qualche modo a fare ciò che voleva: nascondere Jack semplicemente non pensandoci. E ora non riusciva a tornare indietro. Era così felice che quella strana ragazza fosse riuscita ad elidere la sorveglianza nonostante l'avesse fatto solo per una pistola. «...fallo per una rosa» gli aveva detto. Ma cosa intendeva?
Purtroppo per lui, non ebbe nemmeno il tempo di formulare qualche ipotesi che Valery mutò espressione, divenendo così simile a quella del Maestro che non poteva avere dubbi su quanto appena successo.
«...fallo per una rosa.» La frase gli rimbombava in testa e pretendeva un'analisi, una codificazione.
«Oh, Dottore... Non hai ancora capito chi sia Valery, vero?» Il Maestro era tornato al comando e se la rideva come una iena. «Non mentire, te lo leggo negli occhi così come ha fatto lei. Ha voluto aiutarti, darti un indizio, e tu non riesci a notare l'evidenza. È così facile che ti sfugge. L'hai delusa.» Disse tutto camminando lentamente verso il suo secolare avversario. «Sei alla fine della tua inutile vita, Dottore. L'universo ha subito le tue azioni per troppo tempo: non pensi sia l'ora di fare un atto di altruismo? In fondo, tutti quelli che incontri o muoiono o dimenticano o vogliono tornare sui loro passi. Non credi ci sia un motivo a tutto questo? Un pensiero comune a tutti loro?» Il volto di Valery prese a sorridere, usato come una marionetta da uno sfruttatore senza scrupoli. «Sei pericoloso» disse poi in un ghigno.
Il Dottore ascoltava come rapito le parole del Maestro, a poca distanza da lui, e teneva puntata su quest'ultimo la semiautomatica di Valery. Tremava da testa a piedi. Odiava come sempre le armi e gli mancava la determinazione che aveva l'ultima volta, sebbene le perse poco dopo per mancare di proposito il suo obiettivo.
«Suvvia, Dottore, lo so che la pensi come me, quindi evita i ripensamenti. Aiuta l'universo un'ultima volta. FALLO PER UNA ROSA!» Il Maestro usò un tono di voce ben più alto del normale nel pronunciare l'ultima frase ed il Dottore intuì che fosse stata Valery a fare ciò, senza insospettire il suo carceriere, poiché egli sembrò sereno quando Valery gli lasciò nuovamente il controllo. «Allora? Qual'è la tua scelta?» riprese lui con un sorriso che mostrava un'espressione maligna non appartenente a Valery.
Scegliere, ancora questa terribile azione. Si può scegliere tra due dipinti quello che ci emoziona maggiormente, tra due canzoni quella da mettere ad una festa, tra due pasticcini quello che appaga di più il nostro palato; ma non si può scegliere tra la Vita e la Morte. Si fosse trattato di un robot, l'avrebbe semplicemente spento traendone forse vantaggio studiandolo; tuttavia, si parlava di due persone in carne ed ossa, lontane tra loro anni luce, perfino il Tempo li distanziava.
«Dammi una buona ragione perché io non debba fermarti» disse il Dottore con la voce ferma quanto lui.
«Una buona ragione.. Dunque, vediamo.» Cominciò a riflettere buttando uno sguardo in alto. «Innanzi tutto, quella pistola non si addice alla tua persona: tu odi le armi, specialmente quelle da fuoco. Punto due: non sparando, ti verrà voglia di fermarmi con la forza e con quel tuo corpicino esile ti spezzerei come un grissino in pochi istanti. Punto tre: tu non vuoi un'altra vita sulla coscienza, dico bene?»
Schiacciato come una formica. La tensione si fece strada nel suo sistema nervoso un'altra volta.
«Spara. Fermami, se vuoi salvare coloro che ami. Ma...» Il Maestro guardò incuriosito il suo interlocutore e cominciò a parlare come comandato da una forza maggiore, una forza che aveva centocinquantadue anni e che si chiamava Valery. «Fallo... Per una... Rosa... Fallo per... Per una... Rosa...»
Al Dottore non sfuggì affatto l'espressione di enorme sforzò sul volto di Valery e lo associò al grande potere della ragazza.
«Dottore! Liberalo! Liberalo dall'oblio!» urlò Valery, poi tornò ad essere la prigioniera di turno, ma per niente indifesa, mentre il Maestro rimase sconvolto e immobile come una statua.
Nella mente del Dottore si fece strada un lungo ragionamento che si ramificava sempre di più per poi riunire tutte le ipotesi verso un'unica conclusione: Valery era davvero come lui. Ma perché aveva tirato in ballo un fiore? Una rosa? A quale pro? Poi la sua mente da super cervellone riuscì a trovare una risposta ai suoi mille interrogativi. Se esistesse una macchina che possa mostrare su un grande schermo i pensieri dell'uomo, su questo schermo apparirebbe il volto di una donna, la donna che lui stesso amò fin da subito. Le aveva causato così tanti problemi, fino all'ultimo istante, finché non fu costretto ad allontanarsi da lei. Due universi li separarono mentre un sole, seppur per pochi istanti, li riunì. Il fiore più bello della Terra, da proteggere sotto una campana di vetro, da annaffiare ogni qualvolta lei lo richiedesse. La madre di Valery.
Spinto dall'amore per quella donna, abbassò la pistola e ripensò a quel farabutto di Jack: piombato all'improvviso nella sua vita, sottratto alla Morte e ora pronto a tutto pur di salvare la sua Val.
Il Maestro vide con la coda dell'occhio una figura alla sua sinistra con un lungo cappotto gettato ai suoi piedi e la cinta piena di armi d'ogni genere. Ad un cenno del Dottore, Jack alzò la pistola che impugnava da chissà quanto tempo e, con una lacrima che scendeva fino alla sua bocca, pregò che Valery avesse ragione; una pallottola partì dall'arma e come una scheggia si conficcò nel petto della ragazza, facendola cadere al suolo. In fin di vita.

   
 
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