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Autore: BethSand    11/05/2014    2 recensioni
ispirata alla serie tv Scrubs , nasce questa storia che ha come tre protagonisti , separati da altrettante storie differenti , tre medici:le assistenti Nihal e Dubhe e lo specializzando Amhal coinvolti nell’ambiente ospedaliero e divertente , devono ancora apprendere tutto del nuovo mondo che li aspetta. Fan fiction illogica che unisce due storie totalmente diverse!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Guardo fuori dalla finestra con aria malinconica. La luce del sole morente mi riscalda il viso e, dopo quella giornata così faticosa, è come un balsamo per la mia pelle. 
Chiudo gli occhi con un sospiro. Sono stanca, stanchissima, gli ultimi giorni sono stati infernali, un sacco di lavoro da sbrigare, ma soprattutto la sconvolgente notizia che...
"Signorina, per la miseria, potrebbe fare le sue riflessioni da neo malata da un'altra parte?"
Mi volto, infastidita, e mi rendo conto di essere nella stanza di un paziente, il fammin Vrasta, un vero rompiscatole. Dopo aver fatto un uso discutibile dei suoi analgesici ha bevuto la pozione contenuta nella sacca accanto al suo letto, che andava iniettata nel suo braccio. E invece quel genio l'ha buttata giù in un sorso, così, senza una ragione, e ovviamente l'hanno affidato alle mie cure. 
"Qui l'unico malato è lei" ribatto, secca. "E comunque sto lavorando" 
Torno alla finestra, riflettendo sul da farsi, ma il fammin si mette a brontolare e allora esco dalla stanza infuriata.
"E me li tengo io, i risultati delle sue analisi!" sbraito dalla porta con lo sguardo assatanato stile pre mestruo.
Ovviamente mezzo ospedale mi sente e vengo trafitta da decine di sguardi di rimprovero di infermieri, medici, addetti alle pulizie, persino pazienti... di psichiatria. 
A volte non capisco se ho un problema io o il mondo è popolato da idioti. Bah, è ovviamente la seconda, sono troppo strepitosa per avere un problema di carattere. Il  problema è un altro: il mio braccio.
Qualche giorno prima Lonerin mi aveva consigliato di consultare il suo "dio", il dottor Sennar, un tipo niente male, glielo riconosco. Ovviamente mi riferisco alla sua professionalità, cari lettori. 
Comunque, avevo dato retta a quell'assistente fastidioso, giusto per farlo stare zitto e levarmelo di torno, naturale. Purtroppo le notizie non erano state buone.
"Un consulto chirurgico mi sembra un po' azzardato" aveva risposto il dottor Sennar, dopo avermi visitata "Non credo che un problema del genere possa essere risolto con un intervento. Vedi, questo segno così particolare sembra essere una conseguenza di una malattia, magari un sintomo che si manifesta a seguito di una patologia... o semplicemente è un'infezione. Se fossi te, mi rivolgerei ad un medico, un dermatologo, per essere più precisi"
In poche parole, occhioni azzurri non mi ha affettato un braccio. E pensare che era stato proprio il primario a suggerirmi di rivolgermi ad uno sbudellatore. 
Così, ancora più depressa, sono andata alla ricerca di un medico che potesse aiutarmi, ma, indovinate un po'? Lavoro in uno stramaledetto ospedale e non c'è nessuno disposto ad aiutarmi! E' proprio vero che se non stai agonizzando per terra in un mare di sangue non ti aiuta nessuno.
Solo Lonerin si ostina a starmi addosso, parlando con me, gettando di tanto in tanto occhiate preoccupate al mio braccio, che in prossimità del simbolo sta diventando sempre più rosso e gonfio.
"Lonerin, perchè ti interessi tanto a me?" gli avevo chiesto il giorno prima.
"Direi che è il mio lavoro" 
E ora eccomi qui, a visitare e curare pazienti in uno stato pietoso, con continui mal di testa e sbalzi di umore. 
Mentre sono in fila all'erboristeria al pian terreno mi sento chiamare.
Cerco di sorridere, ma quando mi giro mi trovo di fronte la ragazza dai riccioli biondi, Theana, e il sorriso scompare dal mio volto alla velocità della luce. Theana è fastidiosa, come tutto il personale dell'ospedale, del resto, ed è una grande "amica" di Lonerin. Ci credo, sono entrambi due ficcanaso.
"Hai un minuto libero?" mi chiede.
Annuisco con disinvoltura.
"Ecco, ho i risultati delle tue analisi e... non dicono nulla. Non abbiamo idea di cosa tu abbia" tra le braccia stringe una cartellina, i risultati, appunto.
In effetti, non ho proprio nulla. Questo mi fa salire una rabbia indescrvibile.
"E secondo te come me lo sono fatto questo simbolo?" sibilo.
"Magari una sera hai bevuto un bicchierino di troppo, come una mia assistente che si è ritrovata  due ali di drago tatuate sulla schiena da un giorno all'altro" ridacchia il dottor Ido alle mie spalle.
"Il suo umorismo è sottile come un Padre della Foresta" affermo io, sprezzante. So che il mio è un gesto avventato, perchè nessuno al Sacro Cuore di Sheevrar ha mai osato criticare Ido, il "super dottore", così chiamato per via della sua doppia specializzazione in chirurgia e medicina. E' un pezzo grosso dell'ospedale. 
Mi pento subito delle mia parole, dettate dalla frustrazione del momento, ma il super dottore non sembra prendersela, anzi, ridacchia soddisfatto. 
"Ragazza, mi piaci. Hai del fegato, ma sei troppo scorbutica, e, lo giuro sulla mia laurea, ti prenderei come assistente se avessi i capelli blu" e giù risate. Io lo guardo senza capire.
"Comunque" continua lui "tu mi piaci, ma il tuo braccio neanche un po'. Potresti essere stata avvelenata"
Avvelenata? Questa poi! Sarò anche una tipa scostante, ma proprio per questo sono certa di aver mai fatto del male a nessuno a tal punto da essere avvelenata.


Più tardi incontro Lonerin in sala mensa, e gli parlo della strana conversazione col dottor Ido. Lui fa due occhi grandi così per lo stupore.
"Non ci credo! Chi mai potrebbe avvelenarti?"
"Se lo sapessi sarebbe già morto trafitto da un bisturi, credimi"
Lonerin mi fissa allibito, poi si riprende e, con aria grave "Sai chi è l'esperto di veleni qui, vero?" dice.
Purtroppo lo so e la cosa non mi piace per niente. La dottoressa Rekla, l'individuo più spietato di questo mondo, talmente cattiva che sembra quasi voler ammazzare i pazienti, anzichè curarli. 
Lonerin decide di accompagnarmi nel suo "reparto" (che io immagino più come una specie di casa sotterranea piena di infermieri e medici pronti ad ammazzarti con lo sguardo) e, per  una volta, sono felice di non essere da sola.
Ad ogni modo, il reparto Veleni è come tutti gli altri, ma molto più freddo, e la dottoressa Rekla è più spaventosa che mai: è molto bella, il viso infantile incorniciato da lunghi ricci biondi, ma gli occhi sono gelidi, malvagi e sotto il camice bianco porta degli indumenti di pelle che si addicono più ad un sicario, che ad un medico.
Mi guarda come se mi conoscesse da una vita, con un sorrisetto sprezzante.
"Bene,bene.. chi si vede... tu sei la simpaticona, giusto?" 
Ehi. Che maleducata. 
"Bel braccio, fossi in te prenderei qualche...medicina, magari un antidoto" continua, guardando il simbolo, che adesso è diventato violaceo e ha ripreso a pulsare con violenza.
La dottoressa Rekla la sa lunga, questo è certo. Comunque, sono troppo disperata per avere dei sospetti e accetto di buon grado la pozione azzurrognola che mi prescrive. 
E' già iniziato il mio doppio turno notturno quando io e Lonerin saliamo sulla terrazza dell'ospedale. La pozione mi ha provocato un giramento di testa improvviso e ho bisogno d'aria.
"La dottoressa Rekla mi ha spaventato, oggi" mormora ad un tratto Lonerin
"Spaventa tutti"
"Sì, ma quell'antidoto è strano... mi piacerebbe analizzarlo.Sai, ho una certa esperienza in queste cose, all'università ho dato un esame proprio su veleni e antidoti" continua lui.
"Quanta premura"
"Non scherzare, Dubhe" dice lui, prendendomi le mani "Non mi stupirei se quella avesse una specie di collezione di coniglietti impagliati nel suo studio"
Mio malgrado, rido. Lonerin è l'unico ad avermi aiutata in questi giorni, e si merita un gesto di gratitudine da parte mia.
Con uno sforzo indescrivibile, allargo le braccia e stringo il ragazzo, in modo molto impacciato, cercando di riprodurre un abbraccio. In realtà sembro più una specie di serpente gigante che cerca di avvolgere nelle sue spire, per poterla poi mangiare, una preda più grande di lui. 
Lonerin mi fissa in modo pietoso "Dubhe, non importa, davvero, so quanto ti costino questi gesti" 
Mi ricompongo subito, sollevata.
"Grazie... amico" ok, l'ho detto. Non credevo che sarebbe mai successo.
"Beh, di sicuro hai fatto progressi, da qui a qualche millennio forse riuscirai ad avere una relazione più o meno normale con un essere vivente" esclama il chirurgo, con un sorrisetto malizioso.

Sono soffisfatta di me stessa. Ho un amico, anche se terribilmente appiccicoso e premuroso, forse, ripeto, forse il mio braccio potrà guarire, di conseguenza anche il mio umore migliorerà e, per la prima volta, il mio lavoro sembra avere degli aspetti positivi. 
"Per una volta le cose vanno per il verso giusto" dico a Lonerin, pochi secondi prima di svenire per un'improvvisa e dolorosissima fitta al braccio. 

Salve a tutti ^^ con un po' di ritardo, ecco il nuovo capitolo :) come forse alcuni avranno notato, io e beth scriviamo questa storia alternandoci i tre protagonisti, di solito due sono scritti singolarmente e uno invece a due mani.. stavolta però dubhe è toccata tutta a me e, credetemi, non è stato facile calarsi nei panni di quella ragazzetta cinica e depressa >.> spero comunque che possiate apprezzare il risultato :) Al prossimo capitolo ^_^  (ah, il disegno raffigura la dottoressa Rekla, personaggio che, non so voi, a me sta molto a cuore ^^ il disegno -fatto da me ugh- non le rende onore però, è proprio uno schizzetto per dare un'idea) 
-Sand 
  
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