Sento le urla strazianti di Ada venire dalla stanza, dove è stata ricoverata d'urgenza, perforarmi nei timpani, raggiungere il cervello e arrivarmi al cuore.
Stringo forte gli occhi per non far uscire altre lacrime. Mi tiro i capelli e abbasso la testa sulle ginocchia stringendo più forte gli occhi finchè una lacrima cade sulla stoffa dei miei pantaloni.
Mentre sento gli strilli squllanti di Ada, un dottore esce dalla stanza dove sta lei con gli occhi puntati a terra.
Mi alzo di scatto e gli vado incontro cercando di entrare nella stanza dove c'è Ada, ma lui mi blocca.
-Ha bisogno di stare sola per pensare- mi dice freddo il dottore e mi chiude a chiave la porta.
Avrei voluto abbatterla , avrei potuto... ma non l'ho fatto perché non avevo il coraggio di vedere in faccia Ada.
FINE 3° CAPITOLO