Guardo la mia immagine riflessa nell’ acqua, non sono diverso dagli altri giorni: occhi marroni, un po’ grassottello, a dire la verità, ma alto, abbastanza alto da poter stare faccia a faccia, o almeno faccia a becco, col mio grifone Brem, volare sulle sue calde piume azzurre è fantastico… ma torniamo a me! Ho 15 anni, occhi marroni, capelli castani e bocca sottile completano il quadretto,oltre ad un bel paio di occhiali. L’ acqua fredda sul viso è una vera sveglia in questa bella primavera, un ombra dietro di me mi fa sobbalzare, porto istintivamente la mano al mio bastone,una radice intarsiata di montalbero con un diamante all’ interno, uno scatto veloce e punto l’ arma alla gola del mio avversario: “Ma che diavolo! È questo il buongiorno che si da ad un amico?”mi risponde la figura. “Ah,"sospiro" eri tu Nio, mi hai fatto sobbalzare non farlo mai più per favore!” rispondo, “ Che cosa?” lui ribatte di nuovo alle mie spalle “Questo!” dico esasperato. Mi dimentico sempre che Nio non è umano, ma scherzi del genere comunque non me li dovrebbe fare, lui è un leonid, un bel leonid: i leonid sono umanoidi che da poco sono entrati a far parte della Lega della Creature Evolute (LCE) , hanno un pelliccia di colore variabile quanto il loro carattere infatti sono creature impulsive ma giocose come i gatti o… i leoni, che in fondo è quello a cui somigliano, infatti hanno una bella criniera, almeno i leonid maschi (adesso che ci penso non ho mai visto un leonid femmina!), un viso felino, pupille verticali che, io come ho constatato, sobbalzando più di una volta, brillano al buio. Insomma sono proprio dei bei micioni col pollice opponibile e che ti mangiano se li fai arrabbiare, è per questo difettuccio che, anche se la loro razza è stata scoperta da secoli, solo qualche anno fa sono stati ammessi alla LCE. “Non mi spuntare più da dietro le spalle! Se no questo bastone potresti ritrovartelo dove non batte il sole!” gli intimai. “OK, ok come siete paurosi voi umani!” rispose con noncuranza e scese. Mi vestii di fretta e furia e scesi a mia volta nella sala da pranzo della locanda “Mela verde”, pagata dalla scuola naturalmente poiché io non vedo il becco di un Frio(moneta equivalente a 100euro) da mesi. Maledetta amministrazione scolastica! Io frequento la reale accademia per giovani aspiranti, la vecchia ed enorme scuola Eera. Mio padre mi ci ha fatto andare grazie ad un amico di famiglia ed io gli sono grato: in quella scuola si impara di tutto e si vede di tutto e di tutti i colori, sempre con l’ obbligo di studiare, sono al secondo giorno e sono stato assegnato (con un anticipo di un anno) alla categoria dei maghi, mentre Nio in quella dei ladri (o, come coloro che la praticano amano chiamarla:"La regale arte"). Il bastone che ho sempre con me serve proprio a questo: non essendo ne portato agli scontri fisici(come si addice a un guerriero), ne ad schivare per attaccare alle spalle(come si addice ad un ladro), mi hanno dato il bastone con una pietra pura incastonata dentro ed eccomi qua! Dopo una magra colazione (offerta sempre dalla scuola:un succoso gellifrutto con qualche piccolo biscotti di huolo) cerco di montare Brem (il vecchio ma fiero grifone di famiglia). I grifoni non sono animali esattamente docili,infatti mi ci è voluto un anno intero per domarlo ed ancora non lo controllo bene! La prima cosa che ho imparato dall’ ammaestratore e che non serve la forza per domare un grifone ma la calma e l’ astuzia; ma per questo genere di approccio io non avevo tempo: Nio era già salito su suo rinoceronte bicorno peloso ed io volevo superarlo,in una muta gara. Così ho fatto l’ unica cosa che mi avrebbe fatto risparmiare tempo: ho usato la magia! Come ho imparato, ci sono diversi tipi di magia questo era abbastanza semplice bastava solo trasmettere un emozione: toccando il soggetto mentre si pensa all’ emozione che si desidera trasmettere. E così feci io, i grifoni non sono particolarmente refrattari alla magia, anzi ne sono particolarmente attratti, e così Brem si calmò. Messa la sella sulla sua parte da leone diedi il segnale per partire: un lungo fischio. Brem aprì le ali e partì nel cielo, è fantastico volare: l’ aria sulla faccia le nuvole vicinissime a te ed il mondo lontano e lontane le preoccupazioni … ma avevo una gara da vincere e non mi fermai ad assaporare la brezza del cielo, l’ enorme rinoceronte di Nio era ben visibile sulla grande strada poco trafficata, ed io via all’ inseguimento, un rinoceronte leonid è veloce a terra, un grifone lo è ancora di più in cielo. “Abbassati!” ordinai a Brem, quando sono incantati i grifoni sono un poco imbambolati, e lui si abbasso sempre di più in picchiata mente nel mio stomaco la colazione ballava la samba per la sensazione di vuoto. “Stabilizzati, pazzo di un grifone , stabilizzati.”enfatizzando le parole con dei calci sul groppone. E,fortunatamnete, Brem ci riuscì all’ ultimo momento per fortuna. Ma stavamo guadagnando terreno ed ormai Nio non aveva più speranze, anche se aveva lanciato il suo rinoceronte a corsa folle si dovette fermare per il traffico ormai diventato consistente, infatti, ci stavamo avvicinando ad Eera e gli studenti stavano per entrare a scuola: alcuni su tradizionali cavalli, altri su rinoceronti, ippopotami o elefanti, ma su anche tigri, wurm, baloth, cani giganti e chi più ne ha più ne metta. Anche il cielo era diventato affollato: aquile giganti, dragoni, grifoni ed ippogrifi sfrecciavano dappertutto. “Devo andare alla voliera!” pensai e passai a Brem l'ordine.