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Autore: Black Apple    11/05/2014    3 recensioni
Prompt:
Okay. Ho visto un post riguardante il destino dello show, assumendo che Cs e OQ siano canon, di come si sentirebbe Henry a venir sballottato avanti e indietro fra il suo patrigno Hook( ferisce dirlo ) e Emma, e l’altro patrigno Robin, assieme e Regina e Roland, e di come questo non sembri affatto un lieto fine. Quindi,a distanza di 5 anni, assumendo che OQ e CS siano canon, vedremo come nascerà una relazione SwanQueen , ma non in un maniera molto convenzionale.
Regina è sposata con Robin, lui è un tipo rozzo e burrascoso, e non ha rispetto dei confini della donna.
Emma è sposata con Killian, un pirata-pescatore che beve dalla mattina alla sera. Piuttosto violento.
Questa soria è una traduzione. L'originale la potete trovare al link seguente.
https://www.fanfiction.net/s/10281743/1/Some-Things-Never-Change
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2



 
 
Quando Regina entrò in casa, sentì odore di toast bruciato proveniente dalla cucina.
Attraversò l’ingresso, lasciando la sua borsetta ed il suo cappotto sul tavolo da pranzo. “ Henry? ” chiese, lo vide armeggiare con il tostapane, messo sottosopra,  ed un coltello da burro infilato dentro. Indossava un paio di pantaloni del pijama e delle ciabatte con una coda di coniglio bianca sulla punta. Regina si sforzò di non scuotere la testa verso di lui pensando a quanto assomigliasse così tanto ad Emma. “ Si può sapere cosa stai facendo? ”
“ Questo stupido tostapane ha bruciato il mio toast e dopo non l’ha sputato fuori, quindi sto cercando di aggiustarlo. ” Disse con stizza. Sbuffò rumorosamente, poi gli uscì un lamento, prima di diventare ancora più frustrato, ed infine sbattè il pugno sul ripiano di granito. “ Volevo solo un pezzo di toast. Perché non riesco a cucinare un fottuto toast in questa casa? ”
Regina mise la sua mano sopra il pugno di Henry, che era ancora serrato sul bancone, spostò il coltello da burro : “ Che succede, tesoro?” chiese dolcemente, cercando di guardarlo negli occhi. I suoi capelli stavano diventando lunghi di nuovo. Così lunghi che si stavano arricciando sotto la nuca, e la frangetta stava cadendo ai lati del viso.
“ Questo non centra con il toast, e tu lo sai. Tu e tua madre siete fatti della stessa pasta. Ve la prendete con gli oggetti quando siete arrabbiati o angosciati. ”
Lui era arrabbiato, e lei aveva ragione, come sempre, quindi Henry sorrise un pochino prima di protestare, ” Mamma, mi ha bruciato il toast. ”
“ Henry. ”
Si ritrovò infine a guardare in basso, verso gli occhi di sua madre. Erano così scuri, e così pieni di amore e gentilezza che qualche volta dimenticava quanto l’aveva odiata un tempo. “ Solo non capisco tutto questo, mamma, ” disse cacciando via le lacrime. “ Non capisco. ”
“ Capire cosa, Henry? ” chiese Regina. ” Cosa intendi dire? ”
“ Te e Robin. Ma e Killian. Non capisco. ” Disse passandosi le mani tra i capelli. Con i muscoli contratti, i suoi occhi  iniziarono a riempirsi di lacrime,  e si lamentò di nuovo. ” Solo che... non mi piace. Ci ho provato, mamma. Ci ho provato tanto. C’è solo qualcosa riguardo a lui... non riesco a passarci sopra. ”
“ Tesoro, ” iniziò Regina , guidandolo a sedersi nello sgabello vicino all’isola della cucina. Lei si posizionò su uno sgabello proprio di fronte a lui. “ Devi lasciar perdere. ”
“ Non posso, ” disse lievemente. “ Penso ancora che sarebbe dovuta finire diversamente. Credo che sarebbe dovuta finire diversamente. ”
“ Henry, “ sospirò Regina. Sapeva ciò che voleva dirle. Non era la prima volta che le diceva che sarebbe stata meglio con Emma. Ricorda ancora la prima volta che glielo disse. Finì in lacrime di rabbia ed Henry che scappava nei boschi a 14 anni, rischiando di morire di freddo.  “ Sfortunatamente non era in quel modo che doveva finire. ”
“ Non puoi crederlo veramente,” disse Henry. Si guardò le mani , pensando se avrebbe mai scoperto di avere la magia dentro, proprio come le sue mamme. Lo desiderava qualche volta. Voleva sentirsi speciale, importante. Se solo fosse così, avrebbe potuto creare un futuro più piacevole , non l’inferno che stava attualmente vivendo. “ Voi siete destinate l’una all’altra. ”
Regina aveva udito quelle parole uscire dalla sua bocca in più di un occasione, ed ogni volta diventavano sempre più difficili da sentire. “ Ci credi ancora? ”
Henry girò la testa e guardò sua madre. Scrollò le spalle, alzò un sopracciglio , “ Non puoi dirmi che tu non ci credi
“ Si tesoro, posso, ” mentì Regina. “ Perché non siamo destinate l’una all’altra. Io sto assieme alla persona a cui ero destinata. ”
“ Quella cosa della polvere magica è una merda. ”
“ Henry!” sibilò Regina. “ Attento a come parli! ”
“ Beh! Lo è! ” urlò Henry. Aveva veramente urlato contro sua madre. E se ne pentì all’istante non appena vide le sue narici dilatarsi. “ Scusami. “ Sussurrò guardando le sue mani, verso il basso.
Regina prese un respiro profondo, e spostò lo sguardo altrove. Guardò il tostapane, il pezzo di toast bruciato, il coltello da burro,e non riuscì a non pensare alla volta in cui trovò Emma smantellare una macchina del caffè dopo il primo litigio tra lei e Killian, o alla volta in cui Emma pensò che l’apriscatole elettrico fosse una fantastica vittima per quando trovò le bottiglie vuote di Rum, di Killian, nella rimessa del loro appartamento. I ricordi la ferirono in un modo che solo quelli riguardanti Emma erano in grado di fare. “ Ti farebbe sentire meglio se ti dicessi che ho desiderato personalmente l’uso di quella polvere magica? “
Le orecchie gli si spalancarono, e si sporse con il collo per guardare meglio sua madre. “ Seriamente? ”
“ Si, Henry, sono seria.” Regina sospirò, poi si alzò in direzione del tostapane. Prese lo strumento e cominciò a mettere insieme i pezzi,  senza usare il coltello da burro.  Quando ebbe finito di rimettere insieme i pezzi, inserì due fette di pane negli spazi, abbassò la leva, e guardò negli occhi suo figlio. ” Zucchero e cannella? ” chiese.
“ Si, per favore, ” rispose, con un piccolo sorriso in viso. ” E latte...per piacere? ”
Regina alzò le sopracciglia, con un sorrisino all’angolo della bocca, “ Tutto per il mio piccolo principe.”
 


Quando Killian si alzò dal divano nel bel mezzo della notte, e cominciò ad imprecare a pieni polmoni, Emma non era sicura se doveva ridere di lui o urlargli contro.  Arrivò leggera in salotto, pronta per prestargli assistenza, ma notò che il capitano era già in piedi, lottando per stare in equilibrio. “ Torna a sederti, sciocco, “ disse Emma con calma, guidandolo verso il divano.
“ Riesco a raggiungere da solo il divano, milady ” borbottò lui, accettando comunque il suo aiuto.
“ Cosa è successo oggi, Killian? ” chiese Emma sprofondando accanto a lui. Sapeva di acqua di mare e rum stantio, e di colonia,  e in più puzzava di sudore. Aveva seriamente bisogno di una doccia, ma non era una cosa che lei aveva intenzione di aiutarlo a fare in quel momento.
“ Siamo andati incontro al mare agitato. Più una burrasca, anzi. “ Disse Killian buttandosi sul divano, sfregandosi la testa con la mano buona. “ Non c’era nulla che potessi fare. La ciurma era... beh, inutile. Correvano avanti ed indietro come polli. ”
“ Hai perso la barca? ”
“ No, l’ho salvata. ” Disse Killian guardando Emma negli occhi. “ Salvo sempre le ragazze. Lo sai. “
Se c’era una cosa che Emma aveva sempre amato di Killian, era l’abilità di affascinare le donne. Ma per lo stesso motivo, era una delle cose che odiava di lui. “ Si, si , lo so. ”
“ Dov’è andata Regina? ” Chiese Killian, con la voce che si abbassò al nominarla, e la gelosia che riempiva le sue parole. Era sempre stato geloso dell’amicizia tra Emma e Regina, ma recentemente, sembrava fosse la forza motrice dietro alle sue giornate di malumore e le nottate d’alcol.
“ E’ andata a casa,” rispose Emma con un sospiro, “ non voleva vedere questo spettacolo di merda.”
“ Dai, amore. Questo? Questo è un allegro spettacolo. Un potente pirata abbattuto da piccole onde.”
“ Killian, basta. “ Disse Emma dolcemente. “ Non era un viaggio importante. Ci ritornerai. Ripescherai ciò che non se riuscito a pescare. “
“ Di cosa stavate parlando quando sono entrato con maleducazione a casa, da mia moglie? “ Chiese, togliendo gli occhi da quelli di Emma.
Emma lasciò uscire una risata mentre cercava di alzarsi, ma la mano di lui sulla sua gamba la tenne ferma. Lei si rabbuiò, guardò prima la sua mano, poi il suo viso. La sua mascella era serrata, e lei sapeva questo cosa stava a significare. Stava per attaccare briga, ed Emma l’avrebbe trattenuto con la magia, e la mattina seguente, tutto sarebbe tornato a posto. Come sempre. “ Vuoi veramente giocare a questo gioco con me? “ Disse Emma infine. Con un movimento della mano aveva magicamente tolto l’uncino dell’uomo e l’aveva messo sopra il tavolo da cucina. “ Questi sono pessimi modi di giocare con l’uncino di un uomo, ricordi? “ Killian disse impassibile.
“ Emma, “ aggiunse a denti serrati,” rivorrei il mio uncino indietro.”
“ Allora smettila con la cazzata di Regina.” Disse Emma con calma.
“ Allora tu smettila di provare qualcosa per lei.”
Se l’aria si potesse fermare, se il suono si potesse bloccare, se i muri si potessero chiudere in se stessi, sarebbe utile. Emma si prese il labbro di sotto tra i denti, e lo morse gentilmente. Un movimento alla testa, un semplice sbuffo  e si alzò. Si girò verso il basso a guardarlo, i suoi occhi erano veramente tristi, lei voleva urlargli contro, ma semplicemente non poteva. Si cristallizzò quando realizzò la brutale verità. “ Smetterò di provare qualcosa per Regina quando tu smetterai di paragonarmi a Milah. ”
Gli occhi di Killian si spalancarono, ed Emma sapeva di aver vinto quel round. Lei sapeva che lui avrebbe sempre amato solamente Milah, e quello era okay. Perché. Sinceramente? Era così forte il sentimento che lei provava per Regina, che solo fisicamente le faceva tremare le mani e gonfiare la gola.
“ E’ giusto, cara. ” Disse Killian, alzando la mano per farsi aiutare da Emma a mettersi in piedi. Quando lei lo fece e lui si alzò, Emma ondeggiò la mano e fece tornare l’uncino al suo posto. “ Ti ringrazio, “ disse lui dolcemente.
“ Killian? “ Emma lo chiamò talmente piano che era a malapena udibile. I suoi occhi si spostarono verso quelli di Emma, e lei alzò le spalle, “ ti amo. “ Sussurrò.
“ Ma non sei innamorata di me, “ le rispose lui,  con gli occhi incatenati ai suoi. “ E’ una maledetta vergogna. Un uomo con questi occhi non dovrebbe mai essere messo all’uncino.”
“ Messo all’uncino? ” Chiese Emma ridendo.
Lui ridacchiò quando lei gli prese la mano e lo guidò verso il bagno. “ Lo sai che prendersi gioco di se stessi è una delle numerose buone maniere di cui io sono a conoscenza. “ Disse mentre la stava seguendo, i suoi stivali venivano strascinati sul pavimento in legno.
“ Oh si, come ho fatto a dimenticarlo. Avanti. Fatti una doccia. Sai di marinaio sporco. “ Lo spinse dentro il bagno, prima di chiudere la porta alle sue spalle. Quando si appoggiò dietro la porta, sperò silenziosamente che non si sarebbe ricordato niente il mattino seguente. Non era la prima volta che la metteva all’angolo riguardo a Regina. E non sarebbe stata l’ultima.
 


Regina tirò verso di se le coperte del letto e prese in mano il libro. Era tardi, ma non riusciva a dormire, così si mise a leggere. Leggere per scappare da tutto. Guardò verso Robin , che le stava russando affianco, e ringraziò Dio per quel piccolo favore. L’ultima cosa che voleva era che lui si svegliasse con la voglia di essere intimo con lei. Specialmente dopo la notte che aveva appena passato.
I suoi occhi si posarono sul cellulare appoggiato al comodino. Lo schermo si era illuminato, il che poteva significare due cose.
Henry le stava scrivendo per augurarle la buona notte, perché era ancora felicissimo del fatto che lei lo lasciasse tenere il cellulare in camera durante la notte.
O...
Emma.
Si alzò per recuperare il telefono, e fece scorrere il dito per sbloccare lo schermo. Emma Swan apparì sullo schermo. Non avrebbe mai cambiato il contatto scrivendo Emma Jones. Mai.
Toccò l’icona del messaggio e lesse : Mi dispiace per prima.
Regina notò che stava trattenendo il respiro, quindi lo rilasciò lentamente. Scrisse : Non importa. Uncino si è già svegliato?
E’ svenuto di nuovo. Mari tempestosi a quanto pare. Abbastanza da portare un uomo a bere, immagino.
Non c’era molto che Regina poteva dire per risponderle, perché conosceva Emma e sapeva quanto era imbarazzata. E ferita. E, onestamente? Probabilmente spaventata, ma comunque troppo orgogliosa per ammetterlo. Quindi Regina scrisse:  Probabilmente dovremmo parlare riguardo a quello che è successo.
Quando premette invia, si ritrovò a trattenere il fiato di nuovo. Quando arrivò la risposta di Emma, la lesse due volte per essere sicura di aver letto giusto.
Mi ha detto di sapere che provo qualcosa per te. Non è la prima volta che me lo dice. E ha ragione, ovviamente. Ma mi ha ferito di più questa volta rispetto alle altre.
Nei momenti seguenti quel messaggio, Regina non fu molto sicura di ciò che stava facendo.
Ci possiamo incontrare al castello di Henry adesso? Regina scrisse così freneticamente che realizzò che non stava più ragionando. O magari, era così abituata a tenere a bada il suo cuore e la sua anima da questo apparente lieto fine che dimenticò come ci si sentisse ad agire d’impulso.
Regina vide un :  Si.  illuminare il suo schermo , rilasciò un profondo respiro, sentendosi come se l’avesse trattenuto per 10 minuti. Ci mise tutta se stessa per non volare fuori dal letto e materializzarsi al vecchio castello di Henry , con solo il pijama addosso.
 Si sistemò , più o meno,  si infilò un paio jeans avvizziti, una maglietta nera e un paio di infradito che Emma le aveva fatto comprare. Erano orribili e odiava il modo in cui le stavano, ma erano veloci da mettere e molto più comode rispetto ad un paio di tacchi all’una del mattino. Controllò che Robin stesse effettivamente dormendo prima di catapultarsi fuori dalla porta e materializzarsi.
Si ritrovò nel bel mezzo della città, seduta sul ponte di legno del castello, con le gambe a penzoloni che dondolavano per rilassare i nervi.
Aspettò. E aspettò. E aspettò. Erano passati 20 minuti buoni prima di vedere un paio di fanali illuminare l’orizzonte. Un piccolo sorriso si stanziò sulle sue labbra quando riconobbe il maggiolino, e un sorriso ancora più grande quando realizzò che Emma avrebbe benissimo potuto materializzarsi li, ma non l’aveva fatto. Perché? Quella donna era un mistero costante.
Quando la macchina parcheggiò ed il motore si spense, regina si domandò se sarebbe andata a finire come aveva immaginato per migliaia di volte. E quando Emma uscì dal suo maggiolino, indossando larghi pantaloni della tuta, una felpa con cappuccio e un cappello da baseball, Regina seppe che non importava per niente come sarebbe andata a finire.
“ Perché non ti sei semplicemente- “
“ Materializzata qui? ” Chiese Emma con un ghigno mentre arrivò al castello. “Avevo nostalgia dei vecchi tempi. ”
Regina scosse la testa e piazzò entrambe le mani ai lati delle gambe, sporgendosi un pochino. “ Come ti è sembrato? ”
“ Devo ammetterlo, è molto più facile quando non devo guidare. ” Emma approvò ridendo. Fece un paio di passi avvicinandosi a Regina, guardando la mora negli occhi. “ Stavi aspettando da molto? ”
“ Non molto, ” mentì Regina. “ Mi piace il tuo cappello. ” Le guance di Emma si arrossarono violentemente e Regina disse un silenzioso grazie alla città che aveva votato per accendere le luci del parco giochi. “ Ti sta bene.”
Emma si toccò nervosamente il frontino del cappello, poi guardò verso Regina.” Avevo anche la mascherina da notte.”
“ Anche quella ti sarebbe stata bene, ” disse Regina tranquillamente, con un piccolo sorriso che giocava sulle sue labbra. Guardò Emma sorridere , e scorrere lo sguardo lungo il castello. Aveva le mani dentro le tasche della felpa, e se non fosse stata una notte calda, avrebbe pensato che Emma avesse freddo. “ Parliamo? ”
Emma prese un respiro profondo a quella domanda, e guardò giu. Notò le ciabatte di Regina e un sorrisone le allargò il viso prima che potesse sopprimerlo. “ Mi piacciono le tue scarpe, “ disse ridendo, “ ti stanno molto bene.”
Regina alzò un piede e lo avvicinò ad Emma. ” Sapevo ti sarebbero piaciute.”
“ Mi piacciono. ” Sospirò Emma, “ mi piacciono davvero.”
“ Emma? ”
Alzò lo sguardo verso Regina e fece un altro passo verso la donna. Era quasi fra le sue gambe, ed era talmente surreale che non era sicura di non star sognando. Dopo tutto, era tardi, e sarebbe una bugia cercare di negare di aver bevuto un bicchierino di Whiskey mentre Killian era in doccia. Emma guardò come Regina si mosse, sedendosi più dritta, le sue dita vagarono sul frontino del cappello, raddrizzandolo. Il respiro di Emma  si bloccò in gola quando le dita di Regina si mossero , leggere come piume , sfiorandole la mascella , e dirigendosi verso il collo. La mano di Regina era proprio sopra il cuore di Emma, che inghiottì. “ Si? ” Disse infine Emma, la sua bocca asciutta.
“ Cosa sta succedendo? ”
“ Non ne sono sicura, ” rispose Emma. “ Solo...”
Lo so. ”
“ Lo sai ? ”
Regina sorrise e tentò di raggiungere la mano di Emma. La bionda gliela porse e Regina la guidò proprio sopra il proprio cuore. “ Questo... questo è stato tuo dal momento che hai sconfitto Zelena. Dal momento che l’hai rimesso nel mio petto. ” Regina lo disse con una tale emozione che causò la pelle d’oca ad Emma.
“ Sono sposata... con Killian. ”
“ Lo so.”
“ E tu lo sei con Robin. E hai Roland.”
“ Lo so.”
“ Cosa facciamo? ”
Gli occhi di Regina si erano riempiti di lacrime e ci mise tutta se stessa per trattenerle. Scosse la testa, facendo capire che non lo sapeva, a bocca chiusa.
“ Henry aveva ragione, no? ” Chiese Emma anche se conosceva già la risposta.
“ Ci conosce, Miss Swan.” Disse Regina con un sorriso, con le lacrime che le rigavano le guance. “ L’abbiamo cresciuto troppo bene.”
“ Perché non l’abbiamo ascoltato? Perché abbiamo pensato che questa sensazione sarebbe andata via da sola? ” chiese lievemente. Sapeva la risposta, e non si aspettava che Regina le rispondesse. Era stato stupido da parte di entrambe pensare che il Vero Amore non fosse nient’altro oltre alla magia. Emma si avvicinò. Girò la testa e la appoggiò al petto di Regina. Poteva sentire il suo cuore battere, quel soffice battere che le faceva indebolire le ginocchia. “ Dobbiamo trovare una soluzione, Regina.” Commentò Emma prima che si togliesse per tornare a guardare gli occhi della mora.
“ Si, dobbiamo.”
“ Cambierà tutto.”
Regina sorrise. Piegò leggermente la testa dicendo, “ pensavo ti piacessero le avventure. ”
Emma rise, una grossa risata, cosa che non faceva da tempo. “ Mi piacciono, hai ragione.”
“ Quindi? ”
“ Dobbiamo ancora trovare una soluzione... okay? ”
“ Okay, ma prima...” Regina scivolò giù dal ponte piazzandosi davanti ad Emma. I loro corpi erano così vicini che il calore che irradiavano era quasi ridicolo. Regina raggiunse con una mano il cappello di Emma, glielo sfilò dal capo e lo poggiò sul ruvido legno. Prima che Emma riuscisse a dire qualcosa, Regina si allungò e appoggiò le sue labbra su quelle di Emma. Non si mosse, rimase solo li appoggiata qualche secondo. Ogni millimetro delle labbra che percepiva la presenza dell’altra, inebriante, dolce. La more mise la mano sul suo viso, passando le dita sulle guance della bionda ,e respirando il suo tipico profumo di spezia e lavanda, prima di allontanarsi dalla sua bocca. “ Avevo solo bisogno di sentire cosa si prova. ”
Gli occhi di Emma erano ancora chiusi, e c’era un sorriso sul suo viso. “ E? ” Chiese, continuando a non aprire gli occhi e cercando di continuare a sentirsi i piedi.
“ Bello come avevo immaginato.”
Emma aprì lentamente gli occhi, prese un profondo respiro, e sorrise lentamente. Lasciò uscire una piccola risata. “ Sono d’accordo. Completamente d’accordo. “ disse prima di riavvicinarsi per catturare quelle labbra piene di nuovo tra le sue.
 





 

NdA : Ciao a tutti!! Come preannunciato, ecco il secondo capitolo. La storia si è rivelata più corta di quanto pensassi, ma non temete, è veramente stupenda :) 
Spero che stia piacendo a voi tanto quanto a me, le recensioni sono molto apprezzate. 
Ci rivedremo domenica prossima con un nuovo capitolo, Baci
BlackApple

  
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