Primo: il dolore non è mai abbastanza, anche quando credi di aver toccato il fondo, ricorda che al dolore non c’è mai fine.
Secondo: tutto ciò che la vita ci riserva, serve ad uno scopo ben preciso e superiore al dolore.
E terzo, ma non meno importante: nulla, assolutamente nulla, può essere paragonato al senso di vuoto che ti pervade nel sentire l’assenza della persona più importante della tua vita.
Un fischio. Un maledettissimo fischio che risuonava nella mia testa per rendere il dolore ancora più estenuante. Perché sì, pur non riconoscendo la situazione nella quale mi trovavo, quello che sentivo era semplicemente dolore: alle gambe, alla testa, alle braccia, ad ogni singola e minuscola cellula del mio dannato corpo, al cuore.
Dopo il fischio arrivò un altro suono alle mie orecchie (questa volta sapevo riconoscere che il suono non era nella mia mente, ma echeggiava attraverso i miei timpani e si espandeva dentro di me ), forse anche più doloroso del fastidiosissimo fischio di poco prima: un pianto; non un pianto qualsiasi, quella voce l’avrei riconosciuta anche tra mille, anche tra un milione se fosse stato necessario.Poi, il nulla…