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Autore: evelyn80    12/05/2014    1 recensioni
[Affari a quattro ruote]
Ispirata alla puntata n° 7 della decima stagione di Affari a quattro ruote
Mike ed Edd sono in Italia per partecipare ad un autoraduno. La prima notte che trascorrono in albergo vengono rapinati. Saranno costretti a darsi da fare per recuperare le loro cose, avvalendosi anche dell'aiuto di una strana ragazza dal passato incerto.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice: Continuano le disavventure dei nostri protagonisti. Spero che vi divertiranno.
DISCLAIMER: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo



Un aiuto inaspettato

 

Erano già passate quasi due ore da quando Mike ed Edd erano letteralmente scappati dall’albergo, e non avevano ancora trovato nessuno disposto a dare loro un passaggio. Mike aveva trovato un pezzo di cartone per terra poco lontano, e ne aveva fatto un cartello scrivendoci sopra con la penna che portava sempre con sé, e che per fortuna non era interessata alle due ladre, la loro destinazione.

Mentre l’ennesima macchina passava davanti a loro il presentatore sventolò il cartello improvvisato, ottenendo solo un’accelerata da parte dell’automobilista in transito.

"Non riesco proprio a capire perché nessuno si sia ancora fermato!" disse, grattandosi la testa e guardando il pezzo di cartone come se quello potesse dargli una risposta plausibile.

"Forse perché sei stato un po’ troppo generico, con quel cartello" gli rispose invece Edd, che stava ancora seduto a gambe incrociate sul bordo della strada.

L’altro guardò ancora il cartone, su cui aveva scritto "INGHILTERRA" a lettere cubitali.

"Credi che avrei dovuto essere più specifico? Scrivendoci "Londra" o magari "Brighton"?"

"No, credo che avresti dovuto mettere un posto più vicino, come "Milano", per esempio! Secondo te, dove lo trovi un bolognese disposto a darci un passaggio fino in Inghilterra?! A volte sei proprio ingenuo, Mike".

"Sì, credo che tu abbia ragione" sospirò l’altro, gettando via il cartello e mettendosi seduto accanto all’amico.

Proprio in quel momento passò loro davanti una piccolissima e vecchissima Fiat 500 color blu notte: fatti pochi metri, l’automobilina cominciò a tossire e a sputacchiare, sobbalzando come un canguro ubriaco, per poi andarsi a fermare definitivamente due o trecento metri più avanti. Ne videro uscire una ragazza dai lunghi capelli neri, vestita come un Hippie, che prima aprì il cofano motore armeggiandoci dentro e poi cominciò a prendere a calci nelle ruote la piccola macchina, urlando parole incomprensibili al vento.

I due rimasero a guardarla per qualche istante, poi Mike si riscosse e saltò in piedi:

"Andiamo Edd, è la nostra occasione buona!" disse, incamminandosi verso la 500.

"Buona per cosa: farci portare via anche i vestiti? Non ci rimane altro che quelli da farci rubare."

"Oh, andiamo, non essere sciocco! Quella ragazza è nei guai ed ha bisogno di un meccanico: tu le ripari l’auto ed in cambio ci facciamo dare un passaggio!"

"Mike, non ho gli attrezzi! Come diamine faccio a ripararle la macchina? Sempre che sia riparabile: secondo me ha tirato le cuoia definitivamente."

"Non essere sempre così pessimista! Andiamo, vieni con me" e senza aggiungere altro il presentatore riprese a camminare verso l’auto ferma al centro della strada.

Edd sbuffò, ma non poté fare altro che seguirlo, ancora una volta.

Non appena la ragazza si rese conto che due strani individui si stavano avvicinando smise di prendere a calci la macchina, si piegò all’interno dell’abitacolo e ne riemerse con una mazza da baseball lunga mezzo metro, che si mise a roteare minacciosamente. I due furono costretti a fermarsi a distanza di sicurezza e ad alzare le mani.

"Scusa, non volevamo spaventarti!" le disse Mike, alzando la voce per farsi sentire nella distanza: "Abbiamo visto che sei in difficoltà e volevamo solo aiutarti! Il mio amico qui è il miglior meccanico di tutta la Gran Bretagna!"

La ragazza abbassò la mazza e si puntò i pugni sui fianchi, squadrando i due uomini dalla testa ai piedi. Dopo qualche istante, poiché il bastone rimase abbassato, i due si sentirono autorizzati ad avvicinarsi ulteriormente, fermandosi solo a pochi metri di distanza dall’auto in panne.

La giovane li osservò tenendo i pugni sui fianchi ancora per un momento, poi decise che in fondo da quei due non aveva nulla da temere e ripose la mazza al suo posto.

"Non credo che il tuo amico mi possa aiutare," commentò poi tornando a guardare dentro il cofano della 500: "a meno che non sia in grado di pisciare benzina. Questa vecchia carretta ha l’indicatore del carburante rotto ed io mi sono dimenticata di controllare il livello del combustibile nel serbatoio. Sono rimasta a secco! Stupida, stupida, stupida!" concluse dandosi dei pugni in testa.

"Calma, calma! Non c’è bisogno di colpirsi! Edd forse non sarà capace di pisciare carburante, ma di sicuro è un buon camminatore! Potrà raggiungere il distributore più vicino in men che non si dica! Guarda che gambe lunghe che ha!"

Edd provò a ribattere ma Mike lo fece tacere con un gesto. La ragazza lo degnò a malapena di un’occhiata prima di rispondere:

"Sì, direi che "pertica" può fare al caso mio".

"Mi chiamo Edd" replicò il meccanico mentre la giovane entrava nell’abitacolo ed accendeva l’impianto di navigazione satellitare più futuristico che avessero mai visto, e che risultava parecchio ridicolo a bordo della vecchia macchinina.

"Sei fortunato spilungone: il primo distributore è a soli due chilometri da qui. Tieni, eccoti venti Euro e la tanica" disse la ragazza dopo aver controllato sul navigatore ed essersi piegata nuovamente a rovistare nell’abitacolo.

"Io mi chiamo Edd!" ribadì il meccanico, prendendo ciò che la giovane gli porgeva.

"Ed io sono Samantha, ma tutti mi chiamano Sam. Muovi le chiappe, o il buio ti prenderà per strada".

Dopo aver pronunciato quelle ultime parole la ragazza si rollò una sigaretta e si mise a sedere a bordo della sua 500, chiudendosi dentro, decretando in maniera alquanto brusca la fine della conversazione. Edd guardò Mike con sguardo perplesso, e quello rispose con una alzata di spalle e con un gesto della mano che lo invitava ad incamminarsi.

Non appena il meccanico si fu allontanato Mike tentò un nuovo approccio con la ragazza, che stava ancora fumando tranquillamente:

"Ehm… Ti posso disturbare, Samantha?"

Lei nemmeno si voltò a guardarlo:

"Chiamami Sam".

"Sì… ok… Allora… Sam… noi avremmo bisogno di un passaggio…"

"Io non do mai passaggi agli sconosciuti".

"Oh, bè… Se è per questo mi presento. Mi chiamo Mike Brewer…" la sua mano tesa passò inosservata e lui fu costretto a riabbassarla imbarazzato: "Ecco… noi siamo inglesi e siamo venuti fin qui per un raduno di Lamborghini…"

Samantha esalò una boccata di fumo, continuando a guardare dritto davanti a sé.

"E… qualcosa è andato storto… Due ladre ci hanno derubato in albergo, portandoci via soldi, telefonini e la macchina".

Finalmente la giovane Hippie mostrò un po’ di interesse per le vicissitudini dei due uomini:

"Due ladre vi hanno derubato in albergo?!" chiese, guardando l’uomo dall’altra parte del vetro con un sopracciglio inarcato.

Mike divenne rosso come un pomodoro maturo: "Bè… diciamo che ci siamo lasciati abbindolare dalla loro avvenenza".

Sam scosse la testa: "Poveri idioti… Per la vostra stupidaggine meritereste di tornarvene in Inghilterra a piedi".

Mike decise di assecondarla: a suo giudizio, anche quella ragazza non sembrava avere tutte le rotelle al suo posto.

"Sì, hai ragione. Siamo stati proprio dei deficienti".

"Apprezzo molto che tu lo ammetta! Perché non vi siete rivolti subito alla polizia?"

"Ecco, vedi… io e Edd siamo sposati… Se le nostre mogli scoprono che volevamo tradirle…"

"Idioti due volte. Comunque sia, in questo periodo sono di buon umore. Forse posso aiutarvi. Sapresti descrivermi queste due tipe, oppure eri troppo occupato a sbavare per prestare troppa attenzione alle loro facce?"

Mike riuscì a fare una descrizione sommaria delle due ragazze; quando pronunciò i loro nomi, Samantha fece una smorfia:

"Cindy e Mindy eh? Sì, le conosco purtroppo. Ho già avuto a che fare con loro… Per motivi personali".

"Sapresti dove trovarle?"

"Sicuro. Anche se credo che ormai il vostro giocattolino da migliaia di Euro sia già passato nelle mani della loro officina di fiducia. In questi casi, la prima cosa che viene modificato è il colore dell’auto, seguito subito dopo dalle targhe."

"Mi sembra che tu te ne intenda un po’ troppo" si lasciò sfuggire Mike, guardandola con occhio critico.

Lei si lasciò scappare una risatina: "Diciamo che prima di diventare Hippie mi occupavo di altro. In ogni modo dobbiamo aspettare che torni il tuo amico watusso, senza benzina non andiamo da nessuna parte". Si voltò a guardarlo ancora per un attimo, poi gli fece cenno di salire a bordo.

Quando Edd tornò, dopo un’ora e mezza, sudato come un cavallo e con i capelli completamente appiccicati al volto, li trovò seduti a conversare amabilmente a bordo della Fiat 500. Trattenendo a stento un moto di rabbia lasciò cadere la tanica, incrociò le braccia sul petto e brontolò:

"Ma bene: io a fare la maratona di Londra e voi due comodamente seduti a fare salotto!"

I due scesero dall’abitacolo: Samantha mise subito il carburante nel serbatoio mentre Mike annunciò la novità all’amico:

"Mentre tu camminavi io mi sono fatto una nuova amica: Sam conosce le nostre due… diciamo delinquenti, e sa dove possiamo trovare la nostra Urraco!"

La notizia fece calmare subito il meccanico:

"Davvero? Questa sì che è una bella notizia!"

"Già, però dobbiamo muoverci! Lei crede che l’auto sia già in una carrozzeria "specializzata" per i furti d’auto".

"E come faremo, allora, secondo te, a riprenderci la macchina? Credi che i ricettatori ce la lasceranno portar via senza alzare un dito?"

"Qualcosa ci inventeremo. Intanto andiamo a cercarla!"

Nel frattempo Samantha aveva finito di fare il pieno ed era già salita di nuovo al posto di guida: "Allora? Vogliamo andare o volete prendere il tè?"

"Arriviamo!" le rispose Mike.

Edd fu costretto a fare il contorsionista per infilarsi sugli strettissimi sedili posteriori, finendo per occupare completamente tutto il misero divanetto e ritrovandosi comunque con le ginocchia quasi in bocca. Mike si accomodò sul sedile del passeggero.

"Sei comodo "attaccapanni"?" chiese la ragazza, fissando il meccanico dallo specchietto retrovisore; quello fece una smorfia rispondendo:

"Io mi chiamo EDD!"

"Fa lo stesso. Bene, si parte allora!"

Mise in moto la 500, che si avviò sputacchiando ed emettendo una nuvola di fumo azzurrino, e si mise in marcia verso la campagna bolognese.

  
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