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Autore: MaleficaGgggi    27/07/2008    6 recensioni
«Mi dica, Edward, lei come vede il rapporto che viene descritto tra Jacob e la sua futura moglie?».
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È la mia prima fanfiction demenziale che pubblico qui, ditemi.

Buona lettura!



fdfsefs

Intervista col... vampiro?!

 

 

È una bella mattinata di sole agli studi televisivi della ****** Entertainment.
La nostra eroina, non perché sia drogata ma perché è lei ad essere la nostra protagonista principale, quest'oggi si troverà davanti un gruppo di persone per l'imminente uscita dell'ultimo libro di una saga oramai celeberrima in tutto il mondo.
Dopo un rapido make-up, la non più giovane, né prestante, né calma giornalista corre, non troppo scattante, fino allo studio numero dodici al trentesimo piano del palazzo, povera donna, alla veneranda età di cinquantasette anni deve pure farsi trenta piani di scale a piedi perché gli ascensori sono "momentaneamente fuori uso" ovvero sono due stagioni di stupide sitcom e ridicoli varità che quegli ascensori sono ancora in quelle condizioni. All'anima del "momentaneamente".
La donna, arrivata miracolosamente indenne, e senza la minima goccia di sudore sopra il suo tailleur arancione e nero, l'accostamento di colore non dipeso dalla nostra eroina ma dallo stilista il quale adduceva che l'arancione si intonava bene coi suoi occhi, non chiedete che colore siano, tanto non s'abbinano bene con l'arancione... si porta fiaccamente verso lo studio numero dodici.
Si siede alla sua postazione con alla sua sinistra sei poltrone e altre sei alla sua destra.
Dà le direttive ai cameraman su come muoversi, e si sistema con in grembo il taccuino con le domande.
Parte il jingle e ci fu subito un primo piano su di lei e poi una rapida panoramica al pubblico.
«Buona sera a tutti, signori e signore. Oggi andiamo in seconda serata solo per il semplice fatto che noi, stasera, qui, ospiteremo dei veri vampiri!» comincia a dire. «All'alba dell'uscita dell'ultimo libro della saga bestseller, abbiamo qui con noi, i protagonisti principali! Che entrino pure...».
La nostra eroina, dopo aver collezionato un totale enorme di applausi, è infatti una delle più acclamate nel mondo dello spettacolo della Citta Immaginaria in cuci ci troviamo.
La sua voce ora, presenta via via, le sue prossime vittime la famiglia Cullen, con tutti e sette i suoi componenti, Isabella Swan e suo padre Charlie, Jacob Black, Jane e Aro dei Volturi.
«Buonasera signori, e grazie mille per essere qui, nello studio dodici di "Interviste con...", partiamo subito con le domande di rito...» mugugna.
Il cameraman fa un primo piano tanto accurato su Jacob Black tanto da far vedere i pori dilatati della sua pelle.
«Jacob, la prima domanda è per lei...» comincia. «Mi dica un po'... lei si è trovato un po' così... stordito dagli ultimi avvenimenti, le viene detto che la sua Bella presto si sposerà con un'altro uomo e lei è ancora mezzo handicappato... Che preferisce per essere compatito, un grattino dietro le orecchie uno sotto la pancia o uno sotto il mento?».
«Per me basta essere coccolato, in effetti...» abbaia e poi si trasforma, muovendosi un po' guardingo verso la nosta eroina e si lascia accarezzare mentre questa riprende a fare le domande.
Sorride. «Mi dica, Edward, lei come vede il rapporto che viene descritto tra Jacob e la sua futura moglie?».
Edward si guarda intorno, interdetto, quasi senza ascoltare.
«Edward, mi scusi sono qui, mi può ascoltare? Debbo ripetere la domanda?».
Edward si toglie le cuffiette dell'i-pod dalle orecchie. «Oh sì, scusi, pensavo stessimo facendo le prove...».
«Se fosse così potremmo tagliare questa ridicola scenetta...» sospira.
«Ripeta pure la domanda, mi scusi».
«Come vede il rapporto tra la sua futura moglie, Bella, e il detto Jacob.» ribadì.
«Mh, perché hanno rapporti?» mugugna ridendosela e guadagnandosi una risata anche dal pubblico, prevalentemente femminile.
«Occhei... la prendo come una battuta...» si guarda intorno e riprende a fare un grattino sotto il mento al licantropo davanti a sé. «E sei proprio una bella bestiola, eh!!» poi si ricompone. «La prossima domanda è per Jane...».
Il cameraman fa un bel primopiano alla giovane e pericolosa vampira.
«Allora mi dica, quanto si diverte a torturare la gente?».
«Che razza di domande!» fa un'occhiataccia, come a volerla incenerire ma si ricorda che è in tivvù e in tivvù queste cose non si fanno. Poi sorride. «Secondo lei?» ammicca con fare sadico.
«Direi molto...» bofonchia la giornalista aggiustandosi gli occhiali sulla punta del naso.
«Non è solo molto... lei si diverte in ogni modo... se può torturare carne giovane anche di più... ma se la vittima è una dura a morire, probabilmente, si diverte ancora di più, che brava che è!!!» aggiunge Aro dandole un buffetto sulla testolina.
La giornalista intanto continua imperterrita ad accarezzare il pelo ispido di Jacob versione lupina. «La prossima domanda è per lei Esme...».
Il cameraman fa un primopiano sulla signora Cullen. La quale con lo sguardo sbarrato china la testa a sinistra mostrando un sorriso cordiale.
«Allora signora, cosa direbbe all'autrice se ci stesse guardando? Leggendo tutti e tre i libri, forse anche nel quarto, l'abbiamo vista parlare poco o niente... non crede che il suo personaggio sia d'addobbo e basta? Come del suppellettile?».
Esme china la testa dall'altra parte e allunga entrambe le braccia, molleggiando con le dita come si fa coi bambini piccoli, sorride cordiale di nuovo. «Che carina che seiii!!!».
La giornalista cerca appoggio in qualcuno dei presenti, anche nel pubblico con lo sguardo speranzoso, ma niente. «Signora, ha capito la domanda?».
«Sei proprio tenera, sembri un'arancia...».
Con un'espressione agghiacciata sul volto e annuendo, la giornalista passa a fare un'altra domanda. «Bella, tocca a lei...».
«Dica pure! Sono ferratiss-» cade all'indietro, scaravoltandosi con la poltrona.
La nostra povera eroina sempre più avvilita scote la testa, mentre Edward sistema la sua donna al suo posto. «Dicevamo signorina Swan... ma credo che oramai la risposta sia già palese... lei è seriamente così tanto impacciata come trapela dal libro?».
«Davvero? Non glielo so dire, io non l'ho mica letto il libro...» si stringe nelle spalle.
Il volto della giornalista si contrae, china la testa di lato, e annuisce. «D'accordo, lanciamo pure la pubblicità, tra poco faremo altre domande al resto dei personaggi della Twilight Saga, non mancate...».


************

È finita la pubblicità, ora si riaccendono le luci nello studio, il pubblico applaude impaziente.
Riparte il jingle e si fa subito una panoramica del pubblico e dello stage, quindi un primopiano della nostra eroina, la quale, ancora sconvolta, risulta intenta ad accarezzare ancora il solito lupacchiotto.
«Bentornati, signori e signore... ricordate che siamo qui con i personaggi della Twilight saga...» sorride. «Allora, ora torniamo alla nostra intervista, si può proprio dire che stiamo mandando avanti una... Intervista col vampiro...» il pubbico ride, mentre gli intervistati fanno una smorfia agghiacciata. «D'accordo, è una battuta stupida ma è divertente, e ci stava tutta.» fa spallucce. «La prossima domanda è per lei, Rosalie...».
Il cameraman fa un primopiano alla bella vampira.
«Dica un po', nel libro lei si crede questo mondo e quell'altro... è davvero così? Oppure l'autrice ha stravolto il suo personaggio?».
«Suppongo che l'autrice ci abbia studiato a fondo e qualcosa l'abbia dovuta anche accentuare, ma altre cose restano così, l'impacciataggine di Bella... Esme...» e intanto Esme allunga le braccia verso Rosalie come a volerla abbracciare. «Vede come fa?» Rosalie si fa avvilita. «E poi sì, io sono la più bella. Certo per il film hanno scelto degli attori che non si avvicinano molto alla realtà... ma dobbiamo farcene una ragione...».
La cronista ride. «Beh certo, gli interessi delle case di produzione non c'entrano molto con noi nella nostra bella Città Immaginaria...» sospira. «La prossima domanda è per lei, Charlie... ammetta, lei da quanto tempo sa che Edward e i Cullen non sono quello che sono?».
Charlie annuisce convinto. «Io all'inizio, leggendo il libro, ho subito pensato che mia figlia, poveretta, si fosse invaghita di un giovane tutto malaticcio e scostante, magari anemico... ma poi continuando a leggere, ho pensato che avessero tutti qualcosa di strano, prima ho ipotizzato fossero alieni, poi che fossero licantropi...» c'è un leggero brusio da parte di tutti i vampiri, anche quelli tra il pubblico. «E poi, niente, sono arrivato al capitolo in cui mia figlia esprime le sue varie domande e alla fin fine ho realizzato che questi qui» indica i Cullen «sono dei vampiri, anche perché non ci voleva molto a realizzarlo lo diceva apertamente!!».
«Mi pare giusto...» assente la giornalista riprendendo a carezzare Jacob dietro le orecchie. «La prossima domanda è per...» controlla sul taccuino. «Lei, Jasper... crede che se fosse stato dalla parte dei cattivi avrebbe potuto mai bersi Bella?».
Jasper fa una smorfia. «Ma perché sono sempre io il cattivo!! Io ho solo perso una scommessa con Emmett! Se no sarebbe toccato a lui saltare addosso a Bella, è solo che mia moglie non ha voluto aiutarmi... quindi niente... io non avrei mai fatto male a Bella, però va ammesso io se fossi stato in James, pace alla cenere sua, non avrei perso tutto quel tempo per mangiucchiarmela, anzi l'avrei mangiata e avrei filmato tutto e poi l'avrei recapitato a Edward, ma tanto io sono buono, più o meno.» fa spallucce.
«Ottima risposta, Jasper!» ridacchia la giornalista, e intanto Jacob ha poggiato la testona sulle sue gambe. «Ecco, questa è per lei, Alice...» il cameraman zoomma sul volto della minuta vampira. «Mi dica, ho una curiosità spassionata, non badando a quel che è scritto qui...» butta via il taccuino. «Le sue visioni, sono in tecnicolor o in bianco e nero? Oppure erano in bianco e nero prima dell'introduzione della tivvù a colori?».
Alice fa una smorfia sbalordita, il pubblico ride e anche gli altri presenti. «Mh, direi che prima erano in bianco e nero, poi con il tecnicolor, e quindi ora in HD... quindi beh, ci evolviamo piano piano con tutte le nuove invenzioni... se voglio rivederle prima erano in video cassetta, poi in dvd e ora in blueray».
«Geniale la sua risposta, signorina, davvero geniale!» ride.
«No, guardi è la verità, come ha fatto a saperlo?!» si guarda intorno come se volesse scoprire chi fosse stato a spifferare tutto.
Ricompostasi, la giornalista, gira la sua poltrona in direzione di Aro. «Signor Aro, questa è una domanda per lei: è sicuro di essere il capo dei Volturi?».
«Io?» Aro si guarda intorno. «Davvero? Io avevo firmato per una soap opera in Italia, ho un passato da comico, non ho mai fatto il bastardo, io sono solo di facciata... il vero capo qui è...» prende un attimo di respiro, c'è un silenzio tombale come se quello fosse il momento della verità. «No, credo di non poterlo dire... mi spiace.» e si becca un'occhiataccia da Jane, col tentativo di folgorarlo.
«Ma come nemmeno io so chi è il nostro capo!!» ringhia la bambina.
«Ma dai, sono io, credo... anche se non lo sembro, il cattivo di turno lo lascio fare a Caius e agli altri, tirano i dadi e chi esce col numero più basso è il cattivo. Certe volte scegliamo giocando a poker o a tressette».
«Che metodi moderni!» la giornalista annuisce convinta.
«Già... e non le diciamo come facciamo a scegliere chi deve prendere le prede per la cena...» ammicca Jane.
La nostra eroina ghiaccia sulla sua poltrona. «D-d-d'accordo... non ve l'avrei chiesto comunque...» si guarda intorno e poi si fissa su Emmett. «La prossima domanda è per lei, signore...» sogghigna. «Per tutti lei è come un fratello maggiore, leggendo molte fanfiction lei è presentato come orsacchiottoso, è la verità? Lei è davvero orsacchiottoso? Ci sa spiegare il perché?».
Il cameraman per fare un primopiano ad Emmett deve ritrarre lo zoom, fatto ciò lo inquadra ben bene e resta ad ascoltare.
«Orsacchiottoso?» si gira verso la moglie «Lo vedi ci hanno scoperto! Lo sapevo io che dovevo cucirmelo da me il costume da orso, e invece no, tu volevi quello originale dei Teddy bear!».
«Vorreste spiegare anche al pubblico da casa?».
«Oh sì. Mia moglie, in preda a un raptus di follia, e in un momento di magra mi volle far vestire da Teddy bear gigante solo perché le piace quando... mi presento in intimità in costume. Una volta mi fece vestire da indiano, poi da elettricista... poi da poliziotto... poi da superman!» continua a dire avvilito.
«Amavo i Village People...» ride Rosalie.
La nostra povera giornalista si guarda intorno, sperando che sia una battuta e intanto il pubblico ride. «Manca solo lei Carlisle, mi dica, che domanda vuole, la uno... la due o la treeeee?».
«La tre.» annuisce convinto.
«Bene... la domanda tre prevede una risposta convincente. Che cosa ha fatto lei in quel periodo nel quale non aveva ancora sua moglie e aveva solo Edward al seguito?».
Carlisle si guarda intorno interdetto. «Non abbiamo fatto nulla di compromettente!» dice tutto d'un fiato. «Io andavo a caccia e lui rassettava, io rassettavo e lui andava a caccia e ogni tanto ci concedevamo...» si guarda intorno ancora. «Una partita di basket al palazzetto dello sport».
La giornalista annuisce poco convinta, le fanno cenno di dare la pubblicità dalla regia. «Bene dottor Cullen... mi pare ovvio che due ragazzoni come voi abbiano dovuto sopravvivere in un modo decoroso sebbene fossero poco in grado di sistemare la casa, fortuna che è arrivata Esme, insomma...» sorride. «Signori, andiamo in pubblicità, non mancate, avremo ancora domande per la famiglia Cullen & co.».
C'è di nuovo un applauso e parte il jingle degli spot.

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