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Autore: JustIDIOT    12/05/2014    0 recensioni
Non è divertente lasciarsi tutto alle spalle per affari, essere catapultati in una nuova scuola nel mezzo della tua carriera scolastica, esattamente quando stavi per stringere amicizia con qualcuno dopo tre anni.
E devo riniziare tutto, d'accapo!
La mia compagna di stanza alla nuova scuola dice che il destino non fa scherzi.
Me lo disse e le risi in faccia, poi non potei fare a meno di darle ragione.
Quel posto mi aveva dato l'opportunità di conoscerlo dopotutto.
[Sto scrivendo questa storia anche su wattpad e ho deciso di postarla anche qui, JustIDIOT]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Qualcuno stava bussando alla porta. Ma sinceramente non me ne importava...
Quella mano si ferma, poi sento una voce.
"Al? Alison sei sveglia?" P-papà...? Ma che ha da svegliarmi se è sabato.
Il sabato è sacro, si sa.
Faccio finta di nulla, ma il mio caro, carissimo papino insiste con quella maledetta mano. Bussa ancora più forte.
"Alison Parker alzati da quel letto, adesso!" Uhm? Cazzo mi ha chiamata con il mio nome completo! Ah... Quanta pazienza. Va bene, mi alzo. Hai vinto.
"S-si... Ho capito, mi alzo." Dico ancora con la voce impastata dal sonno.
Bah! Venitemi a spiegare perché mi dovrei alzare.

Pigramente mi tolgo le coperte da dosso, fuori fa freddo per questo preferisco di gran lunga restarmene nel mio lettuccio. Infondo è normale a febbraio.
Metto mie ciabatte a forma di Topolino, mi passo una mano nei capelli arruffati cercando di aggiustarli un po'.
Apro la porta della mia camera e scendo al piano di sotto, dove Papà mi sta aspettando.

È già vestito in giacca e cravatta per andare a lavoro, ma si accorge che sono entrata solo dopo aver posato la sua tazza da caffè.
Mi sorride.
"Allora Pa', si può sapere perché mi hai svegliata così presto?" Dico sospirando pesantemente.
"Dovevo dirti un paio di cose, Al..." 
È vago. Mio padre è vago! Non è un buon segno se è vago, cazzo.
Aggrotto le sopracciglia e lo incito con lo sguardo a continuare.
"Ehm...Tesoro ricordi quel signore che ci ha accolti in questa casa, quando eri ancora una bambina?" 
"Mh... Ah si! Lui e... suo figlio" dico pensierosa "Antipatico" penso ad alta voce. Forse troppo ad alta voce, infatti Papà alza gli occhi al cielo... Traditore! Anche lui diceva era antipatico!?
Meglio non soffermarci. 
"Si vedi Al, il signor Styles ti ha gentilmente offerto un posto alla prestigiosa scuola a Manchester" 
Che cosa?? Dove vuoi arrivare Papà?

Sorrido come solo una bambola assassina sa fare "Okay, bello! Ma puoi tranquillamente dirgli che io sto bene qua, nella mia di scuola." Dico senza far trasparire la mia preoccupazione. No, non un'altra volta.
Ha abbassato lo sguardo sulla tazza ormai vuota che tiene tra le mani, sta pensando a cosa rispondere.
Dopo qualche secondo si decide e alza lo sguardo: è serio
"Non è così semplice Alison, vedi..." No, smettila. Non mi faccio convincere ancora!
"No, Papà no! Perché dobbiamo cambiare città un'altra volta?!" Prendo un respiro "No" dico convinta in fine.
Ma quella conversazione non era affatto finita anzi.
Prova a dire qualcosa, ma cambia idea. Prende un grande respiro come per caricarsi di qualcos'altro che non è ossigeno.
"Alison mi hanno trasferito a Manchester. Domani passerà un furgone che prendere tutta le nostre cose per portarle nella nuova casa, nel mio caso" 
Fece una piccola pausa, dandomi il tempo di assimilare il tutto.
"Nel tuo caso Al, i tuoi bagagli saranno portati direttamente nella tua nuova scuola."
Non mi guardo nemmeno in faccia. Prende la sua fottuta valigetta ed esce, lasciandomi sconvolta, arrabbiata e terrorizzata.

***
Avevo lo sguardo fisso per terra ormai da un po'. Da quando Papà era uscito mi ero lavata e vestita. Poi mi ero stesa sul mio letto portando le ginocchia al petto, ed ero rimasta così.
In testa avevo una confusione terribile e troppe domande.
Come avrei fatto a dirlo ai miei amici?
Come avrebbero fatto ad accettare un mio addio adesso che eravamo così uniti?
La risposta me la diedi da sola.
Non l'avrei detto a nessuno.
Lo scopriranno da soli, mi dissi.
Sarà più facile, per me.

***
Mi svegliai nel mio letto, dovevo essermi addormentata senza accorgermene, ma le coperte non le avevo prima... Capi tutto velocemente.
La casa era stranamente avvolta da un gran silenzio, non me lo spiegavo. Quando scesi in cucina trovai solo un bigliettino diceva 
'Devo finire delle faccende per il trasloco, ci vediamo per pranzo
 -Papà'.
Il trasloco... Finii di fare colazione con alcune cose lasciate fuori dalla scatole imballate e salii in camera mia.
Presi l'occorrente per fare una doccia fresca e entrai nella cabina doccia, dopo un po' chiusi l'acqua.
Presi un asciugamano abbastanza lunga e la legai sopra il seno, prima di scegliere cosa mettere diedi un'occhiata all'orologio 9:47.
Dovevo sbrigarmi.
Optai per un leggins nero e una felpa extra large rossa.
Dopodiché iniziai a raccogliere le mie cose a malincuore.

*** 
"Ah... Che faticaccia" Ore 13:14. Uhm... Papà non è ancora arrivato. Però io ho fame eh!
Non importa, dai Al tra un po' arriva, dai. Per passare il tempo prendo l'iPod.
Musica > Brani > Casuale
La musica mi rilassa, è sempre stato così.
Passano alcuni minuti quando sento il rumore delle chiavi nella porta, ore 13:25.
È papà, finalmente.
Tolgo le cuffiette dalle orecchie e le arrotolò attorno l'iPod lo getto sul letto mentre metto le mie adorabili pantofole di Topolino. Scendo di corsa e quando vedo Pa' che mi sorride gli schiocco un bacio sulla guancia, è il mio modo per dire scusa e lui lo sa.

"Buongiorno Pa" sorrido "Quando si parte?" Dico fingendomi entusiasta. Non lo sono sul serio, penso solo che lui tanto quanto me è una vittima.
"Subito dopo pranzo iniziamo a caricare, tesoro." 
Alla grande...
"Si mangia cinese oggi!" Dice porgendomi un pacchetto di carta con scritte indecifrabili sul di fronte.
Non dico niente, tanto per la fame che ho mangerei anche lui.
Dopo un po' entrano tre uomini, che più uomini parevano armadi tanto che erano grandi.
Fanno una catena e si passano uno dopo un altro i pacchi preparati.
Finiscono dopo un quarto d'ora, troppo presto per i miei gusti. Adesso arriva la classi parte dove io mi giro a guardare la casa vuota, il mio letto. Quel momento quando tutti i ricordi riaffiorano, ma non ho voglia di tutto questo. 
Mi metto le scarpe aiutandomi con una parere, fatto questo esco senza guardarmi indietro.
Papà mette in moto e via.


 
  
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