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Autore: Jelly    27/07/2008    6 recensioni
Il mio sesto senso mi sta dicendo di non indagare sul malessere di Krum. Peccato che io non abbia ancora imparato a dargli retta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley, Viktor Krum | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: Tutti i diritti di Harry Potter, e in particolar modo di Ron, Hermione, Viktor Krum, della famiglia Weasley e anche dell'ospedale San Mungo, appartengono alla zia Row. Non scrivo a scopo di lucro, e non violo nessun copyright.

Avvertenze: All'inizio pensavo che questa fanfiction fosse troppo lunga, ma ho deciso di non dividerla in due parti perchè non sapevo dove chiudere il primo capitolo. Mi sembrava che fosse una storia da leggere tutta in una volta. Spero che vi piaccia e che la commentiate, sia in modo positivo che negativo, ma che la commentiate. Buona lettura.

In trappola con Viktor

di Jelly

Non posso crederci. Perché tutto questo sta capitando a me? Cosa ho fatto di male?

Mi trovo in un piccolo e stretto ascensore dell’ospedale San Mungo, di cui, ormai, conosco ogni possibile passaggio segreto.

No, non sto male, grazie per l’interessamento. Sono qui per Hermione.

No neanche lei sta male. O meglio in questo momento sì. Aspettiamo il nostro primo bambino, e lei sta affrontando la fase delle doglie, di cui ci ha tanto parlato mia madre.

Da come le ha descritte, ringrazio il cielo di non essere nato donna.

Ed è proprio dalla mia dolce metà che dovrei stare in questo momento! Hermione mi affattura se non mi dirigo nella sua stanza alla velocità della luce, ma come posso fare?

Ma il peggio non è questo, andiamo con ordine. Tutto è iniziato questa mattina..

“Ron, sbrigati dobbiamo andare da Harry e Ginny! E’ da tanto che non stiamo un po’ insieme tutti e quattro!”

“Arrivo amore mio, arrivo” dico dall’altra parte della casa, precisamente dal letto della nostra camera. E dire che la domenica è l’unico giorno in cui non lavoro e posso riposarmi…

“Roooooon” grida in stile Tarzan la mia dolce metà.

“Sì, un attimo”

“No Ron, non capisci..”

“Amore, aspe..”

“Fammi finire di parlare..”

“Hermione, lo so che dobbiamo andare da Ginny e Har..”

“RONALD BILIUS WEASLEY, SE NON VUOI CHE PARTORISCA IN QUESTA CASA TUA FIGLIA, SARA’ MEGLIO CHE TI MUOVA A PORTARMI AL SAN MUNGO!!” urla. Sì, sempre in stile Tarzan. Come minimo l’avrà sentita tutto il vicinato.

………

Cooooooooooooosa?? Hermione deve partorire??

In meno di qualche secondo io e Hermione ci catapultiamo nella nostra macchina (naturalmente dopo aver avvertito la mia cara sorellina e quell’occhialuto di suo marito).

Al San Mungo ci accolgono felici e sorridenti, e so pure il perché. Non vedono l’ora di toglierci dai piedi, dato che Hermione, tesa e strapreoccupata, nei mesi precedenti si era rivolta agli infermieri almeno un miliardo di volte, per vedere se tutto andava bene.

Ci portano al terzo piano, Hermione mi prende la mano, stringendo i denti per il dolore. Mi dico che tra qualche minuto mi si fermerà la circolazione.

“Signor Weasley, lei deve aspettare fuori, è meglio che sua moglie, durante le doglie, non la veda per un po’” dice l’infermiera con tono eloquente, da “èmegliofarcometidicoocomeminimoquellaticrucia”.

Io, naturalmente, mi faccio da parte.

Passano i minuti, e nessuno esce da quella stanza, nessuno mi dice niente. Intanto arrivano Harry e Ginny, seguiti da mamma, papà, George, Angelina, Percy, Bill, Fleur, Victoire e Charlie.

Vedendoli arrivare, sembra la carica dei 101, quei cani protagonisti del cartone animato babbano preferito da Hermione.

Manca solo la zia Muriel, e siamo al completo. Ah no, eccola litigare con una povera e ingenua infermiera.

“Hermione sta ancora nella…” ma non riesco a terminare la frase, che tutti mi strattonano, mi fanno gli auguri, mi chiedono notizie.

Harry, per evitare di essere assalito dalla famiglia e che mi venga un esaurimento nervoso (o almeno credo), mi dice delicatamente: ”Ron, forse è meglio se bevi qualcosa, sembri un Infero”.

Eh, grazie tante. Voglio vedere te, quando doveva nascere James per poco non te la facevi sotto dall’emozione.

Esco dal corridoio e prendo l’ascensore per scendere al primo piano, dove c’è il distributore. Non faccio manco caso a chi sta all’interno dell’ascensore, insieme a me.

“Ron?” esclama una voce.

Oh cielo. Io conosco questa voce.

Mi volto lentamente, mentre le porte dell’ascensore si chiudono.

Il proprietario della voce si appoggia bruscamente alla parete e mi scruta, per verificare se sono proprio io.

“Krum?” esclamo, ma la mia voce viene coperta da un frastuono infernale.

Santo Silente.

Ed eccomi qui, in trappola con Viktor.

“Cofa succede?” domanda il monosopracciglio bulgaro accanto a me.

“E che ne so io?”rispondo stizzito io. Non solo mi trovo in una situazione non piacevole, ma poi devo sorbirmi anche le sue domande poco intelligenti.

Sbatto i pugni sulle porte dell’ascensore, magari qualcuno ci sente.

“Aiutoooooooo” urlo io. “Siamo rimasti bloccati nell’ascensore, aiutatem.. ehm.. aiutateci!”.

Però, non sarebbe una cattiva idea far rimanere il bulgaro chiuso qui dentro.

Dico, cosa può esserci di peggio nel trovarsi bloccato nello stesso ascensore con Krum??

All’improvviso alle mie spalle sento qualcuno affannare. Affannare in modo irregolare. Mi giro troppo velocemente, e subito mi viene un dolore atroce al collo.

Oh Santo Merlino.

Krum è appoggiato alla parete pallido, con gli occhi sbarrati, la bocca aperta, il petto fa su e giù.

Già non è questa grande bellezza, poi vederlo in questo stato fa paura.

Pare abbia visto il fantasma di Piton.

Il mio sesto senso mi sta dicendo di non indagare sul malessere di Krum. Peccato che io non abbia ancora imparato a dargli retta.

“Che hai?” gli chiedo, scrutandolo.

Lui chiude gli occhi, come se facesse una fatica enorme a rispondermi. “N-non fanno fastidio a te luoghi chiusi?”

Mi correggo. C’è sempre qualcosa di peggio.

“Oh no! Soffri di claustrofobia?” esclamo io, guardando Krum sbottonarsi i primi bottoni della camicia.

“Crazie, forrei federe te a mio posto. Oh ma te fanno paura i ragni, no?”

L’ho già detto che mi sta antipatico? Mi volto dall’altra parte, in pratica giro di mezzo centimetro solo il volto, dato che non posso muovermi da nessuna parte.

“No, avpetta, per fafore parla con me, fa me distrarre” mi supplica il monosopracciglio. Sbuffo, tanto , bloccato nell’ascensore, non posso fare niente. Ci guardiamo per un po’, non sappiamo cosa dirci. Poi gli chiedo: “Come sai che ho paura dei ragni?”

“Herr-mioni” dice semplicemente.

Ma che stupido, chi glielo poteva dire?

“Ah” dico. A proposito, ma che ci fa qui?

“A proposito, ma che ci fai qui?” domandiamo insieme.

Per tutte le mutande di Allock, ora pensiamo pure le stesse cose.

Mi sorride. “Mia molie avpetta un pambino. Maschio.”

Sbarro gli occhi. “Anche Hermione deve partorire! E’ una femmina!” dico orgoglioso.

“Dafero? Concratulazioni!” mi dice il bulgaro sorpreso. “Io e Herr-mioni non ci sentire da un pel po’, me non sapere niente”.

“E’ la nostra primogenita” dico sottovoce.

Già, e io sto qui rinchiuso con Viktor Krum. Forse il bulgaro si accorge del cambiamento del mio stato d’animo, perché mi dice: “Non preoccufarti, arriverrano presto i tecnici. Anche io volio federe mio figlio.”

Passano i minuti, e non c’è anima viva. Penso a Hermione, la mia famiglia, la mia bambina. I miei pensieri vengono interrotti di nuovo da Krum, che mi chiede all’improvviso: “Non efere mai stato simpatico a teh, eh?”. Il suo sguardo è serio, indagatorio. Io non so che dire.

“Ho sempre saputo che avvevi cotta per Herr-mioni. Hai guardato me male tutto il Ballo” aggiunge dopo aver visto le mie sopracciglia aggrottarsi. “Siete bella coppia. Anche Herr-mioni era innamorata di teh al Ballo”.

Lo guardo stupito. Come fa ad esserne così certo?

“E come fai a..?” “Il nostro bacio” mi risponde semplicemente.

Mi ci vuole un po’ per capire. Poi tutto il sangue mi sale alla testa, stringo i pugni nel limite del possibile. “Ah già, perché vi siete baciati voi due, eh?” esclamo rabbiosamente.

Come può rinfacciarmi una cosa del genere quell’idiota?

Lui è tranquillissimo, scuote la testa. “Sì, quel bacio a me aperto gli occhi. Dopo bacio io ho capito che lei pensava te. Amava te”.

Mi rilasso, e sbatto le palpebre. Allora il bacio di Hermione e Krum era stato un fiasco totale?

Come gongolo.

“E io capire che lei e tu dovefate stare inzieme. Meglio kosì, in qvesto modo io avere trofato mia moglie”.

Mi fa un sorriso.

Gli sorrido anche io. E io mi sono preso la mia Hermione, penso.

Si sposta dalla parete, “Ora mi sento melio”. Non appena si sposta, l’ascensore ricomincia a scendere.

Oh per i baffoni di Lumacorno! Vuoi vedere che…

“Oh, cve sbadato! Me era appoggiato su pulsantiera, e io premuto su tasto STOP. Cofe che capitano!” esclama tutto felice.

Il sangue mi sale di nuovo tutto alla testa.

“Come può anche capitare che ti arrivi un bel pugno su quel muso a becco che ti ritr..” ma non riesco a finire la frase, che le porte dell’ascensore si aprono e Krum se la svigna, e mi dice, sempre correndo: ”Abi cura di Herr-mioni e di figlia tua!” e sparisce.

Hermione! La bambina! Mi precipito e percorro le scale. Chi riprenderà di nuovo l’ascensore?

Non vedo l’ora di andare dalla mia amata mogliettina.

Con un pò di fortuna la dovrei trovare addormentata, magari le sono pure passate le doglie ed è prossima a partorire..

E magari dopo il parto potrò raccontare a lei e alla bimba della paura di Krum, penso sogghignando.

“Brutto troglodita, pel di carota, scimmione e stupido essere che non sei altro, dove diavolo ti eri cacciato?”

Con un pò di fortuna, appunto.
  
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