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Autore: Spiretta97    13/05/2014    1 recensioni
Storia allegorica.
Lettera che un ragazzo di mare manda alla sua amata. E se proprio il mare, luogo del loro incontro, fosse anche il luogo del loro addio?
in fondo al racconto la spiegazione dell'allegoria.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cara Roxanne, mi manchi. Tuttavia quella fuga da me è stata una vera pugnalata alle spalle. Ho sempre pensato che il viaggio in nave con me ti stesse piacendo, ma a quanto pare mi sbagliavo, questo è un viaggio per uomini duri, lupi di mare, e tu sei sempre stata un piccolo fiore di bosco, non adatto alla vita da navigante.
Non mi sembra di averti mai raccontato come è iniziato, come sono diventato un ,marinaio.
Avevo forse diciassette anni o poco meno. Molti miei amici mi parlavano spesso del mare, dell’oceano e della beatitudine che si prova nel solcare le acque. Loro erano degli esperti, mentre io ero solo capace di nuotare. Decisi comunque di arruolarmi in quella ciurma.
Avevano ragione… Oh Roxanne, non so se ricordi come ti sei sentita a prendere il largo la prima volta!
Paura mista a meraviglia, interesse e curiosità.
Da allora io ho vissuto grandi avventure che farebbero invidia a chiunque. Posso dire senza rimorsi che la mia vita è stata PIENA.
In poco tempo divenni il capitano del mio gruppo, un gruppo grande, ma che, come sai, col tempo si è ridotto sempre più.
A capo del mio vascello viaggiammo moltissimo e ci allontanammo sempre più da terra. Le poche volte che ci fermavamo in una città ero sempre nervoso, non facevo altro che pensare a ciò che mi aspettava là fuori, ma non tutti erano come me. Quando proposi un viaggio verso la terra delle sirene, metà di noi mi abbandonò, non erano fatti per navigare; rimasero a terra.
Io e i pochi rimasti, invece, ci lasciammo trasportare dal vento verso le sirene. Erano creature meravigliose, capaci di dare un piacere particolare. Piccole e scaltre seduttrici, con i capelli biondi, rossi, neri, occhi luminosi, ogni tipo di pelle e corporatura, dedite a pratiche che farebbero arrossire chiunque, ma che noi allora, ciechi, non percepivamo come tali. Passavamo ore in compagnia di questi amabili mostri e, d’ora in ora, passarono gli anni. La nostra compagnia cominciò a farsi monotona ed alcuni se ne andarono per altre acque. Io ero troppo testardo e fino a che non mi bruciai non capii che era ora di allontanarsi.
Io e gli altri venimmo raggiunti da piccoli uomini del tutto simili a dei folletti che ci offrirono altri divertimenti, altre avventure. Accettammo senza pensarci troppo, in cambio ci chiedevano qualche soldo. Quando gli porsi la borsa col denaro, notai che le loro mani erano dotate di lunghe dita con unghie ad unco.
Oh Roxanne, se solo avessi colto quel segno… forse sarei stato meno squattrinato e quella collanina te l’avrei presa.
Ci condussero in un luogo misero nel bel mezzo dell’oceano. Il nulla più assoluto. Se ne andarono lasciandoci soli. Eravamo stati truffati. Sconfitti, imbarazzati e amareggiati, decidemmo di abbandonare il mare. Tornammo a terra ed ognuno a casa propria. I primi tempi non furono male, ripresi un po’ a parlare coi miei parenti, ma continuavo a sentirmi a disagio.
Ben presto mi trovai una nuova compagnia e ripresi il mare. Stavo ben, molto bene. Mi sentivo libero,più di quanto mi sentissi a casa mia.
In un giorno di pioggia, la quale non aiutava per nulla il mio viaggio, incontrai te. Ricordo com’eri: sola, spaventata e inesperta. Mi innamorai subito di te, tesoro. A ripensarci avrei dovuto lasciarti andare e non trascinarti in questa tempesta, ma io ero egoista e tu mi amavi così tanto che ne approfittai, ti chiedo scusa amore.
Ti prendemmo con noi e per molto tempo il nostro viaggio procedette senza intoppi, ma quel fatidico giorno non me lo scorderò mai.
Il modo in cui cominciammo a rapportarci con loro, lo ricordo in modo molto confuso, forse tu hai idee più chiare. Comunque sia quell’incontro ( o meglio “scontro”) coi pirati fu quasi surreale. Era come giocare; il rischio, la rabbia, la sfortuna… ci incitavano a continuare a confrontarci con loro, nonostante perdessimo più denaro di quanto ne ottenevamo coi saccheggi.
Anche dopo questa disavventura rimanemmo profondamente scottati. Tu da ingenua mi pregasti più volte di poterci fermare, di tornare sulla terra e io ti ascoltai.
Tornando a casa scoprii che vivevi anche abbastanza vicino a me.
La nostra relazione andava a gonfie vele, ma tu sei una gran osservatrice Roxanne e ti eri accorta che soffrivo lontano dal mare.
La ricordo ancora quella litigata: “O me o il mare” dicesti…
Cattiva Roxanne, non ti ho mai perdonata per questa scelta forzata.
Scelsi il mare, ma a ripensarci, amore, avrei scelto te, so che mi avresti aiutato ad allontanarmi da questo luogo, dalla mia dipendenza.
Viaggiavo da solo, nessuno dei nostri rimase con me, tutti sono riusciti a restare sulla terra ferma. Se prima li chiamavo smidollati, ora comprendo che grande forza d’animo avevano.
Più di una volta provai ad allontanarmi dall’oceano, ma ogni volta per me era una sofferenza, l’angoscia che sentivo mi rendeva irritabile.
Non sono forte come te, Roxanne, o come gli altri…
Ormai me ne rendo conto, sai?
Vorrei tornare indietro e prendere decisioni migliori, avere un po’ più forza di volontà.
Roxanne, ti mando questa lettera, sarà la prima e l’ultima, non metterò più piede sulla terra. Sento il mare che mi chiama e ho notato che più mi inoltro in questo mondo, più vengo trascinato in un gorgo che presto mi farà sprofondare in un abisso.
Non tornerò indietro, ho provato più volte, ma ho fallito.
Ora è troppo tardi. Porterò il tuo ricordo con me, ma tu dimenticati di me se puoi o per lo meno dimentica tutte le cose brutte. Di me ricorda solo che ti ho amata e che ti amerò sempre.

Cornelius alias SilverSea89
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Allora questa storia è in realtà un mio tema di scuola. La prof ci ha detto di scrivere una storia allegorica simile a quella scritta da Petrarca (ascesa al monte ventoso) oppure un dialogo tra due parti dell'anima. Come ovvio ho scelto l'allegoria!!
Ve la spiego brevemente: Parla della dipendenza da internet.
Il mare è la rete
il saper nuotare è il solo saper usare il computer o qualcosa di facile su internet.
le sirene sono siti pornografici e/o il cyber sesso
gli elfi sono le offerte truffaldine
il tornare sulla terra ferma è l'inizio della "disintossicazione"
i pirati sono il gioco d'azzardo
il gorgo è la dipendenza che non viene superata
Spero che vi sia piaciuta e spero che sia piaciuta pure alla mia prof, perchè ancora non me l'ha riportato corretto XD


 
  
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