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Autore: Corvo_Nero    13/05/2014    2 recensioni
"Era un assassino, uno dei migliori di quell'epoca, e aveva avuto modo di apprendere molte oscure abilità da molti altri venuti prima di lui. Molto ci sarebbe da dire sul suo passato, molti i ricordi che tormentavano la sua mente, ma sarebbe un'altra storia.."
Genere: Azione, Dark, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nota dell'autore: all'epoca della stesura di questo Oneshot, la trama principale di Syd era piuttosto diversa nella mia testa, ho apportato notevoli modifiche alla storia e ai personaggi, per cui, per quanto gradevole, non posso più considerare CANON questo piccolo racconto, che si dovrà ritenere quindi totalmente slegato dalla trama principale di Syd.
Grazie dell'attenzione.

_______________

Non molto tempo addietro Syd soggiornava in un piccolo monastero sulle colline intorno Eastar, sia per copertura che per attendere nuovi lavori sporchi per conto del Vescovato.

Era un assassino, uno dei migliori di quell'epoca, e aveva avuto modo di apprendere molte oscure abilità da molti altri venuti prima di lui. Molto ci sarebbe da dire sul suo passato, molti i ricordi che tormentavano la sua mente, ma sarebbe un'altra storia..

Era l'ora del vespro di un giorno estivo quando venne raggiunto da uno degli accoliti più giovani, recante un messaggio arrivato per lui dalla capitale; quando era in quel monastero viveva sotto la falsa identità di un monaco, anche se in realtà era ateo (la religione è il rifugio degli uomini stolti, che si affidano alle preghiere e alle false promesse di una gloria oltre la morte.. concetti che ormai per lui erano privi di significato per più di un motivo). Era un semplice plico come tanti ne consegnavano i corrieri del regno in lungo e in largo per le strade assolate del deserto e ciottolati collinari pieni di pietre malferme; niente simboli sulla ceralacca, mittente dall'inchiostro sbiadito, all'apparenza sarebbe stato visto come una qualsiasi lettera indirizzata a un lontano parente o un amico o un cliente; ma il contenuto era ben più prezioso e importante, per quegli occhi che sapevano interpretarlo ovviamente.

Syd chiuse la porta della sua cella e aprì la busta, lesse attentamente e con attenzione il foglio ingiallito tra le sue mani:

"Mio caro cugino, finalmente è tempo di vendemmia, spero che tu sia pronto per gustare i primi acini d'uva del mio vigneto, inoltre ho una preziosa bottiglia ancora da stappare; ti attendo con gioia con due bicchieri per una allegra rimpatriata."

Era senza firma ma sapeva benissimo chi era il mittente, il Diacono, il suo principale contatto con il Vescovato e una delle poche persone che godevano della sua fiducia; il testo era codificato ovviamente, sarebbe alquanto imbarazzante per la Chiesa se si scoprisse che molte delle misteriose uccisioni degli ultimi tempi erano decise e organizzate da un ristretto concilio di giudici sacri, che decidevano della vita e della morte degli "impuri", come erano soliti definire chi si macchiava di crimini contro la società e la religione; omicidi, violentatori, ladri, usurai, chiunque venisse scoperto in comportamenti che offendevano le divinità poteva venir marchiato come "impuro" e reso bersaglio della collera divina... che di ultraterreno alla fine aveva ben poco.

Come molte delle cose che aveva imparato nel corso della sua lunga vita, la realtà visibile tutti i giorni era solo una maschera, un velo che celava segreti ben più terribili; quella lettera non faceva eccezione, era in realtà una convocazione per un lavoro, una "lettera di morte". Per maggiore sicurezza comunque Syd stracciò la lettera e la bruciò nel camino; dopo ciò si avviò verso le stalle, prese il suo cavallo e partì immediatamente per Eastar.

Arrivò che ormai era notte fonda, entrò nelle mura cittadine e si diresse presso la cappella meridionale del quartiere povero, dove spesso trovava il Diacono, travestito da semplice prete; questi era un membro molto vicino al consiglio dei giudici, e riusciva ad avere un certo potere sulle loro decisioni pur non facendone parte. Syd entrò nel confessionale dove venne accolto da una voce più giovanile della sua, difatti il Diacono non poteva avere più di 20 anni, un vero ragazzo prodigio per essere arrivato dov'era alla sua età (oppure uno sporco ricattatore con cui i potenti preferivano avere a che fare il meno possibile).

"Mi perdoni padre per i miei peccati" disse Syd con un lieve ma chiaro sussurro.

"Ne conosco parecchi figliolo, e molti non solo li ho perdonati ma li ho anche incoraggiati.. ora ascolta.. per un po' di tempo dopo questo lavoro dovrai cambiare aria, purtroppo i nobili sono sul chi vive ultimamente, e temo che qualcosa di preoccupante stia per succedere oltre i confini del regno, ma la nostra missione non deve arrestarsi proprio ora, molte anime perdute meritano giustizia.."

Syd ascoltava con scarsa attenzione il sermone del suo amico, non gli importava più molto di politica, destini spirituali, giustizia, non gli importava più nulla se non di se stesso.

"..per cui il consiglio ha decretato questo giudizio, tutte le istruzioni sono contenute come al solito in questa lettera, sai cosa fare, non c'è bisogno che aggiunga altro. Seguiranno altre istruzioni una volta che la prova sarà ricevuta"

Syd ebbe un sussulto, una prova? Fece per domandare ma il Diacono gli passò una busta con un sigillo nero dalla feritoia, il ragazzo la prese e uscì in fretta senza salutare.

Si nascose in un vicolo dietro la chiesetta e aprì il plico per leggerne il contenuto.

"Sii tu la mano nera portatrice di giustizia in questi tempi cupi, ove l'interesse personale prevale sul senso comune e sulla buona volontà verso il prossimo. Un'anima tormentata teme per la sicurezza dei suoi cari, ha ricevuto pericolose minacce da un individuo nominato Mikhal del borgo sudovest, menestrello e liutaio, fa in modo che non possa più godere del piacere della musica, per sempre, e fa in modo che il corpo non sia più ritrovato, su questo hai carta bianca; tuttavia dovrai portarci la sua lingua come prova del compimento della tua missione."

Questa era una variazione sul tema, pensò Syd inarcando un sopracciglio infastidito, evidentemente il mandante desiderava un trofeo..

Gettò via la lettera che in pochi istanti iniziò a bruciare fino a incenerirsi; in pochi minuti arrivò alla casa del malcapitato. Era una normale casa a due piani, con un solido portone in legno e bronzo e finestre ben chiuse, ma probabilmente vista l'alta temperatura della notte, la finestra del piano superiore era rimasta aperta e così fu. Syd si arrampicò agilmente e silenziosamente fino a raggiungere il balcone, e socchiudendo lentamente l'imposta riuscì a penetrare nell'appartamento. 

L'ambiente era scarsamente illuminato, non c'era luna nel cielo e tuttavia il sicario era abituato a distinguere sagome e oggetti in ambienti ben più oscuri, i suoi sensi sono talmente affinati da trascendere i limiti umani, poteva distinguere un rumore di passi nella folla o discernere un particolare odore tra mille altri.

Sfilò da un fodero un lungo stiletto dalla punta triangolare, si rannicchiò in un angolo, coprendosi con la sua cappa scura per mimetizzarsi nella penombra e rimase in ascolto per qualsiasi rumore tradisse la presenza e la posizione della sua vittima; sentì che stava salendo le scale, attese che la porta della stanza si aprisse e con uno scatto fulmineo piombò addosso al ragazzo, coprendogli bocca e naso con la sinistra guantata e affondando contemporaneamente la destra armata nel petto. Nella foga dell'assalto Syd lo spinse contro la parete mentre la lama del sottile pugnale penetrava il fianco sinistro perforandogli cuore e polmone, la mano sulla bocca attutì il leggero grido di dolore mentre gli occhi sconvolti fissavano quelli gelidi e inespressivi dell'assassino.

Lentamente, il corpo del menestrello si accasciò al suolo; Syd si inginocchiò per confermarne la morte e constatò che la vittima, pur non costituendo più una minaccia, respirava ancora, il corpo scosso in spasmi, la bocca semi aperta con un rivolo di sangue che usciva da essa; esalando gli ultimi respiri gli sembrò di sentire una maledizione, forse rivolta al mandante dell'assassino che probabilmente conosceva. Poi, prendendo un sottile coltello ricurvo, gli aprì la bocca e recise di netto la lingua, conservandola in una piccola custodia di pelle alla cintura.

Avvolse il cadavere in un lenzuolo e poi arrotolò il macabro fagotto in un tappeto per poi caricarselo in spalla; doveva far sparire il cadavere e aveva già un'idea in proposito: sotto la capitale c'era una intricata rete fognaria creata decine di anni fa, i numerosi pozzi e tombini sparsi per le vie della città collegavano falde, canali di scolo e fognature al fiume vicino, tutto ciò che veniva gettato lì dentro sarebbe arrivato al mare, prima o poi, e di certo nessuno si sarebbe preoccupato di controllare il fiume non prima di domattina. Arrivò a un tombino in pietra nel vicolo vicino, lo sollevò con le mani, senza grande sforzo, e gettò il cadavere dopo averlo appesantito per assicurarsi che non galleggiasse troppo; la corrente avrebbe fatto il resto.

_______

Il giorno dopo in una piccola chiesetta della capitale arrivò uno strano pacchetto maleodorante, qualche giorno dopo Syd ricevette una visita interessante al monastero, il Diacono, in una specie di visita pastorale, si complimentò per il lavoro svolto, gli comunicò che il mandante aveva ricevuto il suo grazioso ricordino (accompagnando il commento con una sadica risatina che non piacque affatto al giovane sicario) e gli consegnò un medaglione.

"Questo è un segno che utilizziamo per far riconoscere i nostri messaggeri privati nelle lande del regno, ti eviterà alcune grane con la legge e ti proteggerà da domande troppo indiscrete da parte dei membri della nobiltà. Dimmi figliolo, hai mai visitato le terre di confine in questa stagione? Hai mai sentito parlare di RavenMoon?" La bocca del Diacono si distorse in un sorriso enigmatico, che però Syd comprese appieno.




 
  
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