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Autore: xjhoransvoice    13/05/2014    4 recensioni
'Non so cosa ti faccia pensare che provo dei sentimenti per te. Cazzo, non sentirti sempre al centro del mondo. Sì, sono maledettamente gay, ma questo non vuol dire che sono innamorato di te. Quella sera è stato solo un bacio, non ho provato niente!' gli urlai mentendo.
Alzò lo sguardo verso di me fissandomi per qualche secondo, poi lo abbassò e cominciò a stringere forte la ringhiera mordendosi il labbro inferiore. Sembrava triste ma ormai non mi importava.
-larry-
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fermo e seduto. Era quella la posizione che stavo tenendo da più di quattro ore. I minuti scorrevano lenti e le uniche cose che potevo fare per passare il tempo erano guardare fuori dal finestrino, stare al cellulare o ascoltare musica.

'E se ti prometto di non dare feste mentre non ci siete?' dissi cercando di convincere mia madre a farmi restare a casa.

'No Harry, smettila di insistere. Non ci puoi stare a casa da solo' rispose lei.

Odiavo i miei genitori quando facevano gli iperprotettivi. Cioè sempre.

'E poi...magari c'è qualche ragazzina carina' aggiunse mia madre guardandomi dallo specchietto retrovisore.

A quelle parole arrossii e mi scappò una risatina. Ero gay e i miei non lo sapevano, solo mia sorella Gemma ne era al corrente.

Lei però non stava ascoltando la conversazione, era troppo presa dalla musica e dai messaggi con il suo ragazzo, Kevin.

Mi vibrò improvvisamente il telefono nella tasca dei jeans, facendomi quasi sobbalzare. Era un messaggio della mia migliore amica, Jamie.

 

'Ehy siete arrivati al porto? Mi manchi idiota.'

 

Adoravo Jamie, era la ragazza più simpatica e dolce che conoscevo e forse anche la più carina: era bassina, magra, aveva lunghi capelli castani e occhi verdi.

Se fossi stato etero probabilmente mi sarei anche innamorato di lei, ma non era quello il caso.

 

'No, mancano ancora due ore. Non ce la faccio più a stare qui.

Comunque mi manchi anche tu, davvero.'

 

'Harry svegliati!'

Aprii lentamente gli occhi e vidi la figura un po' sfuocata di Gemma che mi urlava in faccia e mi tirava pugnetti sul braccio.

'Ho capito, ho capito, sono sveglio'.

'Bene allora muoviti che la nave parte tra un'oretta e dovremmo già essere tutti in cabina!'

Mi stropicciai gli occhi e sgattaiolai fuori dalla macchina traballando a causa delle gambe intorpidite. Presi la mia valigia dal bagagliaio e mi incamminai verso l'uscita della stiva dietro i miei genitori e mia sorella. Dopo cinque minuti circa arrivammo in reception dove un ragazzo alto, moro e incravattato ci porse la chiave della nostra cabina, la cabina 146.

Lessi il nome sulla sua targhetta: Liam Payne.

Imboccammo un corridoietto e ci mettemmo in cerca della porta con inciso il numero.

'144...145...eccola!' esclamò Gemma orgogliosa di essere stata la prima a trovarla.

Aprii la porta e osservai la cabina dove avremmo passato il prossimo mese: era abbastanza spaziosa con due letti a castello, un bagno, un comodino e una sedia di legno e uno spazioso oblò da dove si vedeva tutto il porto.

Un'altra cosa che mi dava fastidio della crociera era il fatto che avrei dovuto condividere la cabina con i miei e Gemma.

Anche mia sorella non era entusiasta all'idea, avrebbe preferito di gran lunga starsene a Londra con Kevin e Sophie, la sua migliore amica.

Mi stesi su un letto e chiusi gli occhi, ero stanchissimo e l'unica cosa che volevo fare era dormire, poi in questo modo il tempo sarebbe passato più in fretta.

Fui svegliato poco dopo dal rumore della sirena della nave che informava i passeggeri dell'inizio del viaggio.

'Che bello si parteee, non siete felici ragazzi?' disse mio padre contento.

'Felicissimi' esclamammo in tono sarcastico io e Gemma.

'Io vado a fare un giro,ci vediamo dopo in cabina' annunciai.

'Va bene ma tieni il telefono acceso e sta attento' disse con tono preoccupato mia madre.

'tranquilla' la rassicurai.

Aprii la porta della cabina e mi ritrovai nel corridoietto senza avere la minima idea di dove andare. Lo percorsi e a un certo punto trovai un cartello con la scritta 'bar' e una freccia a sinistra.

Decisi di prendere una coca-cola , tanto non avevo di meglio da fare. Entrai nel locale, mi misi in un tavolino rotondo e dopo poco una cameriera bionda mi si avvicinò per prendere l'ordinazione.

Il bar era semi-deserto, c'erano solo due signore ed un ragazzo seduto nel tavolino affianco al mio.

Decisi di prendere le cuffie e ascoltare un po' di musica nell'attesa di ricevere la mia bibita.

Il movimento ondeggiante della nave mi rilassava e guardando fuori dall'oblò non si vedeva altro che oceano e una striscia di terra in lontananza.

Avevo gli occhi fissi sul tavolino quando sentii una mano toccarmi la spalla. Mi tolsi le cuffiette per capire chi era stato a disturbarmi e trovai un paio di occhi azzurri e sorridenti fissarmi. Sentii una fitta al cuore a quella vista e le guance arrossirsi. Era il ragazzo seduto vicino a me. Avrà avuto più o meno la mia età, aveva capelli castani e un po' scompigliati, degli occhi azzurro ghiaccio e labbra sottili. Bellissimo.

Allungò la mano destra verso di me aspettando che ricambiassi la stretta.

'Piacere, Louis. Louis Tomlinson'

 

 

  
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