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Autore: Gx_Gse    28/07/2008    3 recensioni
Edward non ha mai conosciuto Bella, ma una nuova ragazza si aggira per la scuola di Forks, insieme alla sua migliore amica e sorellastra... Che succederebbe se lei sapesse già dei vampiri, e la su amica gli uccidesse??
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo – HO BISOGNO D’AMORE


La mattina mi alzai, ed ero in perfetta forma.

Ash ieri non era andata a fare la ronda, non si sentiva tanto bene. Per cui sapevo che il pomeriggio sarei dovuta andare io con i rifornimenti per le serate extra. Questi erano .bende, cerotti, disinfettante, patatine, panini e tante tante caramelle.

Io ero già salita in macchina e l’aspettavo.

Entrò, era assonnata, e di certo non arzilla come lo ero io.

  “Hai dormito bene?”

  “Diciamo...” dissi ripensando al pomeriggio trascorso.

  “Sai che oggi...”

  “Serata extra... certo che lo so!”

Lei fece di si con la testa.

Non capivo perchè quando mancava un pomeriggio poi doveva recuperare. Una volta glielo chiesi

“Per il mio professore. Lui è stato un padre per me quando ne avevo bisogno, e non mi va di ingannarlo”

Anche se sapevo che anche se per lei non fosse stato importante non avrebbe mai ingannato qualcuno.

  “Oggi sei piuttosto silenziosa”

  “Per te è stata una bella dormita, per me invece no“

  “Incubi?”

  “Come al solito”

Stavolta non arrivammo tardi a scuola. Sentivo che c’era qualcosa che non andava. Ash non era lei.

Poi decisi di chiederglielo all’uscita visto che, anche se ci eravamo ricordate la strada, la mia macchina non arrivava ad 80, quindi ci dividemmo subito.

Non mi piaceva vederla così, era triste.

Poi mentre camminavo notai una cosa che non avrei mai voluto vedere.

Una moto, una moto diversa, una moto famigliare. Corsi verso di essa. Misi una mano sulla spalla del ragazzo che si toglieva il casco.

  “Ivan”

Poi quando se lo tolse mi accorsi che non era lui.

  “Scusa, pensavo che eri un altro”

Poi mi girai e me ne andai.

Insomma, mi ero fatta una promessa. Ma perchè sentivo ancora quel vuoto dentro? E sapevo che nessuno sarebbe riuscito a colmarlo.

Specialmente se a prima mattina c’era storia.

Sbuffando entrai in classe cercando di non inciampare stavolta.

Andai al mio banco.

Il ragazzo del mistero c’era.

Oggi non aveva gli occhi neri, anzi, erano chiari, color oro, topazio. Erano dolci e profondi, sembrava poterci entrare dentro.

E così feci, mi persi per un attimo in quegli occhi che scrutavano il professore.

Sicuramente mi credeva una cretina visto che ero stata un  minuto ferma a guardarlo, anche se lui non mi ha guardata in faccia.

Forse era abituato ad essere guardato.

Solo ora notai il suo volto. Liscio, freddo, perfetto, forse anche troppo.

Uno di quei fotomodelli con lo sguardo freddo ma che se vuole ti addolcisce. Uno di quelli bellissimi che vedi nelle copertine. Uno di quelli che possono avere tutte quelle che vogliono, ma , a quanto ho visto, lui non voleva nessuno. Avevo sentito parlare dei Cullen, e di Edward, da Jessica.

Aveva detto che era uno schianto ma che Forks non aveva abbastanza ragazze per lui.

Quindi non aveva una ragazza, o forse ce l’aveva ma non lo voleva dire a nessuno.

Ma alla fine perchè stavo a pensarci? Forse perchè guardare e pensare a lui era sicuramente meglio di pensare alle guerre.

Certo, una goffa e stupida come me sicuramente non gli interessava.

Senza accorge mene mentre lo pensavo feci una faccia strana e mi uscì una specie di sbuffo.

Lui si girò a guardarmi. Uno sguardo magnetico. Mi persi ancora nell’oro.

Ma perchè faceva così? Forse sapeva di far sentire male le persone. Ti faceva sentire niente in confronto a lui, sembrava davvero un  dio dell’Olimpo. Di quelli che ti distruggono con i fulmini.

Ma alla fine, come faceva a sapere che era così incredibilmente bello.

Oddio! L’ho detto! Ho detto a qualcuno che non sia Ivan che è bello!

Va bè, tanto a lui che gliene frega di me e poi, l’ultima cosa di cui ho bisogno è di un ragazzo.

Cominciai a seguire storia mentre stavolta mi accorsi che era lo sguardo di lui a essersi fermato su di me. Poi di girò.

L’ora finì velocemente, purtroppo. Stavolta però non se ne andò, anzi.

  “Ciao” mi disse con una voce dolce e vellutata come non avevo sentito a nessuno.

Mentre a me uscì un “C-ciao”

  “Io sono Edward Cullen”

  “Roxanne Finley” dissi stavolta senza problemi, ma a guardarlo mi cadde il libro che avevo in mano e lui lo prese. Aveva ottimi riflessi.

Quando lo presi dalle sue mani mi accorsi che erano gelide, dure, ma anche perfette. Per un attimo ebbi dei brividi.

  “Stai attenta” mi disse, e poi si girò e se ne andò.

3 frasi, mi aveva detto 3 frasi. Erano abbastanza forse, mi sentivo sazia.

Sazia di quella voce così bella e dolce.

Quando uscì dalla classe mi sentì come se mi fossi fatta una dose.

Così, senza accorge mene inciampai e finì per terra, son il peso tutto sulla mia mano.

Usandone solo una mi alzai e mi diressi alla mensa. La sinistra la tenevo nella tasca del giubbotto, visto che il dolore era fortissimo.

C’era già Ash ad aspettarmi. Senza parlare ci dirigemmo al nostro tavolo.

Non aveva detto niente, quindi capì che era stata una giornataccia.

Arrivate ci sedemmo e io buttai uno sguardo al tavolo dei misteri.

Lui era lì, mi guardò e poi si girò a parlare di non so che cosa con quello muscoloso, Emmett se non sbaglio.

  “Giornataccia?” dissi a Ash mentre di girava una Coca Cola fra le mani.

  “Lo sarà”

  “Non essere così pessimista, magari non ne incontri”

  “La volta che mi è andata meglio alla serata extra mi sono spezzata 4 unghie. E alla mano ne avevo solo 2 lunghe”

  “E le altre?”

  “Dei piedi”

  “Bè allora mettiti le scarpe chiuse, al posto di fare la fotomodella per i demoni”

  “Si okay ma non gridare”

  “Non stavo gridando”

  “Intendevo, quando dici quei nomi abbassa la voce”

  “Così va bene?” dissi sussurrando a presa in giro.

  “Ah ah. Lo sai che intendevo!”

  “Si certo! O forse è perchè vorresti incontrare qualcuno e uscire con lui?”

Dissi sapendo che mi rivolgevo a quello del tavolo dei misteri.

  “Oh non rompere. Lo conosco appena e a lui non interessa niente di me”

  “Appunto. Come mai vuoi uscire con lui?”

  “Bè, sarò cambiata io, ma non i gusti per i bei ragazzi”

Disse ridendo e poi si girò a guardarlo. Si, forse aveva ragione, era un bel ragazzo, ma alla fine, a quel tavolo, tutti lo erano.

Ancora una volta la campana suonò. Lei si alzò, forse sperava in un incontro come la volta precedente.

 

Camminò fino ala porta e poi nuovamente qualcuno le andò a sbattere contro.

  “Oh, scusa ancora”

  “Non ti sei stancato vero?”

  “Eh, che, sai com’è, sei così piccola che nemmeno ti vedo!”

  “é un offesa o un complimento?”

  “Scegli tu, quale ti piace” poi fece finta di pensarci “Ti faccio capire meglio, con un paragone. Tu sei una sardina. Una di quelle piccole che nemmeno si vedono quando nuotano ma che sono tanto buone!”

  “Okay, non era un complimento!”

  “Perchè?”

  “Perchè mi hai paragonata a un pesce!”

  “Bè, allora controbatti, io che ti sembro?

  “Un orangotango. Una di quelle scimmie brutte ma dolcissime!”

  “Oh grazie, non che le sardine siano di una bellezza unica! E poi, mi sà che questo orangotango te lo sei inventata tu perchè è l’unica razza di scimmia che non conosco!”

  “No, è quello della canzone” disse fermandosi “Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due pi...” non la fece finire e le mise una mano sulla bocca per tappargliela.

  “Scusa, lo show è durato già troppo!”

  “Guarda che io canto benissimo”

  “Lo so” disse a bassissima voce, come se parlava frà se, ma Ash lo sentì.

  “Come?”

  “Scusa devo andare. Ciao, ci vediamo sardina”

  “Certo” disse lei e poi cominciò a pensare alla conversazione appena avuta con quel tipetto alquanto interessante.

 

Uscì dalla mensa dopo di Ash, ma qualcuno mi finì addosso, quindi mi abbassai per raccogliere le cose ma, non ricordandomi della mano, feci per usare anche quella, ma poi sentì un dolore tremendo e mi uscì anche un “Ahi”

  “Non ti avevo detto di stare attenta?”

Sentì quella voce, quella voce che avevo sognato di sentire per tutti i 20 minuti della mensa.

Alzai lo sguardo e vidi che aveva già raccolto i libri, quel ragazzo era di una velocità unica!

Poi si abbassò e mi prese la mano.

  “Questa è da medicare”

 Io lo guardai, solo dopo mi accori che per tutto il tempo non avevo detto una parola a parte un  cenno con la testa.

Lui con le sue braccia forti mi alzò e poi mi accompagnò fino all’infermeria.

Entrò anche lui, e mentre l’infermiera mi medicava si era messo vicino al muro e mi guardava, ma la cosa che mi sorprendeva e che anche io lo guardavo.

Poi finì e mi disse che avevo una piccola distorsione.

Edward mi aiutò ad uscire.

  “Posso chiederti quando ti sei fatta male?”

  “Fuori all’aula di storia!”

  “Non posso lasciarti un attimo eh?!”

Io lo guardai e risi. Era davvero bello!

  “Vuoi che ti dica grazie?”

  “Per cosa?”

  “Mi hai aiutata!”

  “Dovere”

  “Non devi farlo per forza!”

  “Lo so ma, se non lo faccio ci sto male!”

  “Io sono arrivata”

  “Okay, cerca di non farti male in quest’ora!”

  “Ci proverò!”

Poi mi girai ed entrai in classe!

 

L’ora passò veloce e al suono della campana uscì di classe. Stavo per oltrepassare la porta ma inciampai e caddi per terra. Poi vidi una mano ferma vicino a me e senza sapere nè di chi fosse nè chi era la persona stessa la strinsi, per darmi una spinta in più ad alzarmi. Man mano che salivo riconoscevo sempre di più la persona.

  “Ci hai provato... ma penso che ti sia andata male...”

  “Capita” dissi facendo spallucce.

  “E poi dovrei fidarmi!”

  “Puoi farlo, e poi quella non era una promessa...”

Poli vidi una biondina alquanto buffa camminare per il corridoio di fronte a me.

Aveva un jeans largo, delle converse verdi e una maglia bianca con sopra la felpa rosa.

Ascoltava l’mp3 dirigendosi all’armadietto.

Si, era davvero strana.

  “Ash” gridai, ma che lo facevo a fare se aveva le cuffie.

Subito si girò.

Mi salutò con la mano e poi indicò l’aula di biologia.

Io le feci solo un cenno con la testa.

  “Lei è la tua amica?”

  “Così si dice...”

 

Il ritorno a casa fu molto più facile in confronto agli altri.

Camminavo decisa, facendo finta si sapere dove andare. Questo tirò un po’su Ash almeno.

Solo dopo un poi però mi accorsi di girare sempre intorno ad un gruppo di alberi.

  “Ma lo fai apposta, o magari stai cercando di prendermi in giro?”

  “Ash dai ti prego non cominciare!” dissi senza togliere lo sguardo dalla strada.

  “Senti so-tutto-io, non sto cominciando proprio niente. sei tu che dici di sapere la strada e se non arriviamo a casa entro 10 minuti io scendo e vado a piedi!”

  “Penso....penso che non puoi aspettare di più!” e guardai di fronte a me.

  “Perchè?” lei smise di guardare me e guardò avanti.

Una creatura verde avanzava verso di noi.

  “E ora?”

  “Non so...”

  “Non so? Ma sei tu qui quella che deve ammazzarlo mica io...!” cominciai a surriscaldarmi.

Non so se lo feci perchè cominciava davvero a fare caldo visto che era uscito il sole, o perchè quella roba si avvicinava sempre di più.

Mi girai e tirai dal cofano il borsone e glielo misi davanti.

Lei sbuffando uscì dall’auto e si diresse verso il mostro.

Quando fu a circa un metro da lui lasciò andare il borsone, si abbassò, e ne tirò fuori un’ascia.

  “Senti, stavo così comoda in macchina, e tu mi hai fatta scomodare, quindi cerchiamo di fare una cosa veloce!”

Io intanto dalla macchina osservavo tutta la scena.

Cominciai ad avere paura, quell’essere era davvero grnade e grosso.

Ash corse verso di lui con l’ascia in mano, ma lui la prese e la buttò via.

Allora lei cercò di colpirlo con un pugno, ma lo potè fare solo al petto, visto che alla testa non ci arrivava.

Lui le prese la mano e piano piano la strinse.

Ad Ash uscì una lacrima di dolore, poi si accorse della situazione.

Con l’altra mano lo colpì in pieno viso.

Poi si avvicinò ad un albero e ne staccò un ramo.

Solo dopo si accorse che alla fine c’erano delle foglie.

Poi lo prese e lo conficcò nell’occhio del mostro.

  “Ora sembra più carino!”

Anche lui per il dolore urlò qualcosa.

Poi Ash si diresse all’ascia buttata ai piedi di un altro albero e con un taglio secco gli staccò la testa.

E cominciò a venire verso l’auto.

  “Scusa, ma quello lo lasci lì?”

Si girò a guardare quell’enorme mostro steso per terra.

Poi guardò me con un sorrisetto.

  “Oh no, mi dispiace tutto ma non questo...!”

  “Dai non so che altro fare...”

  “No, no no e no. Quel coso nella mia macchina non ci entra nemmeno da morto...!”

  “Ma è morto!”

Poi mi fece gli occhi da cucciolo, cercando di comprarmi.

  “E va bene, ma io non lo entro.”

 

Quando arrivai a casa, spensi l’auto e mi accorsi che quella dei nostri non c’era.

  “Allora chi era quel tipo?”

Mi girai verso di lei.

  “Uno!”
  “Uno chi?”

  “Si chiama Edward!”

  “Ah....non sai dirmi altro? Stavate parlando...!”

  “Si, stavamo parlando delle mie cadute e dei miei bassissimi riflessi...”

  “Ma tu piace...”

  “Penso proprio di si...” e poi mi misi a ridere con lei.

  “Tu?”

  “Ho conosciuto uno, si chiama Emmett, ed è davvero carino. Spero di incontrarlo prima che cominci a pensare che sono pazza...”

  “Perchè?”

Lei si posizionò di lato.

  “Te l’ho detto che prima ero diversa.”

  “Si...”

  “Allora appena diventai una cacciatrice, c’erano dei ragazzi che volevano uscire con me.

Uno lo buttai giù dal pullman perchè c’era un demone che era appena entrato.

L’altro lo feci cadere dal balcone del ristorante perchè si era riempito di vampiri.”

Stava per continuare, ma decisi di fermarla.

  “Basta grazie. Scusa, ma questi non si facevano male!”

  “Sempre meglio di essere uccisi...!”

  “Certo che allora sei un pericolo pubblico...”

  “Sta parlando...”

E poi uscimmo dall’auto.

Spazio Autrice

Che ne pensate di questo? Ho cercato di farli conoscere meglio, e ho aggiunto una scena d'azione.

Non vi preoccupate, tra poco diventarà più avvincente.

Ora vorrei ringraziare:

Bella4: Sono contenta che ti piaccia^^. non so neanche io come questa storia mi sia venuta in mente, ma ho cercato di unire tante cose. spero solo di esserci riuscita. Che ne pensi di questo capitolo? Sta andando bene? Grazie per la tua recensione e per aver aggiunto la storia fra le preferite. Grazie 1000 di cuore...<3<3...

alexandrathebest:  Ciaooo. certo che passerò a guardare le tue storie, ho dato già un occhiata e guardandole sono tutte più che belle, non saprei da dove cominciare^^...comunque sicuramente tra poco troverai una mia  recensione...che ne pensi di questo capitolo?? Grazie x il commento^^... kiss kiss...

carlottina: Grazie per la recensione. comunque non preoccuparti, dei consigli penso che si dovrebbero dare sempre!^^! Cercherò di fare come dici... dimmi se pensi che c'è quclos'altro che non va... Comunque di questo capitolo che ne dici? ...smack...

Bene, ora ci vedremo con il prossimo capitolo...

Un grazie a tutti quelli che hanno letto...

Gx_Gse

  
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