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Autore: bemylouis    13/05/2014    5 recensioni
La voce di Louis è inutile.
Nessuno sembra volerlo ascoltare.
Nessuno sembra volerlo e basta.
Lui urla, ma nessuno lo sente.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Dear diary.
 
 
Caro diario,

Zayn m’ha consigliato di tenere un diario segreto. Non saprei neanche cosa scriverci. Avrei paura di annoiare anche te. In questo periodo annoio tutti, forse è per questo che nessuno mi vuole accanto.
Poi, che idea balorda! Cazzo, non sono una sedicenne in preda ai primi sbalzi d’ormone, ma lui crede sia una buona cura per me. All’inizio avevo preso le sue parole come una presa per il culo, ma la smorfia allegra della sua bocca s’è tramutata in un due sottili labbra tese. Mi ha guardato negli occhi, come aveva fatto poche volte. Per questo proverò a farlo contento.
Voglio davvero bene a Zayn, è un amico fantastico. Non voglio deludere anche lui.

Ps: sono riuscito ad imboscarmi un paio di lamette nel bagaglio. Nessuno se n’è accorto. Di solito è Zayn a controllarmi la valigia, ma il giorno prima di partire era con Liam. Ed io, non volevo disturbare.
 
-Louis

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Caro diario,
Siamo arrivati a Rio da un paio di ore. Qui sono tutti dolci e carini, ma fottutamente falsi. Sembrano sorridermi solo per farmi sentire apprezzato. Forse la modest ha costretto tutti ad essere gentili con me, per farmi sentire meglio.

Ma è inutile. Ci vuole più di un finto sorriso per rimarginare le ferite che ho dentro. Ci vuole più di un finto sorriso per far capire a tutti che io sto male, che dentro sono morto. Ci vuole più di un finto sorriso per curare le ferite che ho sui polsi e sulle braccia.

Cazzo, oggi sono proprio in vena di ridere, si direbbe.

Ah, a me ed Harry hanno assegnato due stanze singole.
La modest dice che qui dentro sia pieno di paparazzi e non vogliono altre storie in giro. Non vogliono che le persone sappiano che noi dormiamo insieme.

Ecco, finisco sempre di parlare di Harry.

Forse dovrei scrivere di lui, magari è proprio per questo che Zayn mi ha praticamente costretto con i suoi occhioni ad esprimere le mie emozioni su dei pezzi di carta.

Comunque, questa stanza è troppo grande per il mio corpo così piccolo e fragile. Questo letto sembrerebbe troppo freddo e vuoto. Questi comodini non hanno nulla sopra, sono spenti, tristi. Sembra l’analogia di me stesso. Vuota, spenta, fredda. Direi inutile. Tutti mi usano, ma nessuno si ricorda tutte le cose belle fatte con me, tutte le risate.

Ma tanto senza lui, tutto è spento e triste.

E’ inutile girarci sopra.

-Louis


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Caro diario,

Sono in camera. Solo. Come sempre.

Niall è passato a chiamarmi, dicendo che sarebbero scesi tutti in piscina.
No, non ci sono andato.

Non sarei potuto stare vestito con un paio di jeans e un maglione a bordo piscina, m’avrebbero fatto foto, si sarebbero fatti domande, m’avrebbero fatto spogliare e tutti avrebbero visto le cicatrici sul mio corpo.

Ma solo quelle. Nessuno s’accorge mai di quelle che ho dentro.

Non vedo Harry da qualche giorno. Il dolore non mi fa dormire. Ci provo, ma finisco con lo svegliarmi di soprassalto con lo stomaco che si lamenta e con i capelli appicciati al viso.

Sono così patetico. Seduto sulla moquette con la schiena poggiata al letto. Ho questa merda di diario sul pacco e sto provando a scrivere decentemente. Non ci riesco.

Singhiozzo. Le mie lacrime scendono. Sono cattive. Arrivano sulle labbra. Bruciano come fuoco su carne viva. Le lecco e le assaporo. Sanno di sangue, di ferite, di parole mai dette, di cose mai fatte, di verità mai svelate, di morsi e di graffi. Sanno di lamette, di solitudine, di dolore.

Sono prigioniero del mio corpo orrendo.

Il diario si sta bagnando, la smetto.
 
-Louis


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Caro diario,
Sono le 23:45. Twitter mi ha liberato un attimo dalla noia, ma è riuscito ad imprigionarmi di nuovo nelle sue grinfie.

Poco fa ho visto delle foto. Delle ragazze le hanno trovate in giro per internet e twittate.

Harry deve essersi divertito, questo pomeriggio.

Con lui, Ben.

Harry lo abbracciava, sembrava annusargli il collo.

Ma Harry abbracciava me. Si stringeva intorno al mio corpo la notte, mi proteggeva, mi avvolgeva come fosse un cucchiaio.

Ma Harry amava il mio, di odore.

Mi diceva che nessun altro avrebbe mai sostituito l’odore che avevo sul collo, sui capelli e sulla sottile barba.

La mia testa s’è fatta pesante di colpo, circondata da un perfetto cerchio infuocato che premeva sulle tempie. Il cuore ha iniziato a soffocarmi, stringeva la mia gola.

Ho scaraventato l’iphone a terra, con tutta la forza che avevo. Il rumore di vetro rotto mi ha fatto venire i brividi e ho schiacciato le mani sui timpani. Ho stretto forte.
Dopo aver infilato le lenzuola tra i denti, le ho strette, ho serrato la mascella più forte che potevo. Le dita dei miei piedi nudi si contorcono su sé stesse, stringono forte la carne.

Mi alzo furioso dal letto, scaravento la lampada a terra, urlo, strillo. Prendo i capelli tra le dita, li stringo, mi faccio male. Il mio urlo è silenzioso, sembro diventato sordo. Urlo senza fare rumore.

Come ogni giorno.

IO URLO, MA NESSUNO MI SENTE.

Corro in bagno, con il respiro affannoso. Manca l’aria. Apro l’acqua del lavandino, ne prendo un po’ nei palmi, me la butto sul viso. Appoggio le mani sul lavandino.

Il dolore mi sta stringendo il cuore, mi sento scoppiare. Lo stomaco è pieno di bombe, si contorce, si stringe, si dilata. Il mio fiato si fa corto, solo respiri irregolari.

Do un pugno al lavandino, il dolore arriva fino alla spalla. Sbatto i piedi a terra. I talloni fanno male, i miei piedi nudi ne risentono.
Frugo nel cassetto del bagno. Tra pettini, gel e dopo barba, trovo quella piccola scatola e l’appoggio a bordo vasca. Faccio scorrere l’acqua bollente all’interno.

Mentre attendo, mi spoglio. Il mio corpo fa schifo. Sono diventato magrissimo, riesco a contare le costole, a distinguerle. I miei zigomi sono diventate spigolosi, come le ginocchia. Mi odio, mi schifo. I miei capelli non hanno senso. Ho cercato solo di somigliare ad Harry, ma non sono bello come lui. Tutte mi schifano, m’insultano, mi chiamano ‘brutto’, mi chiamano ‘stronzo’.

E più Harry si atteggia sul palco e più io sto male. E più Harry si atteggia, più tutte gli sbavano dietro, più io non sono apprezzato da nessuno e più io sto male. E più Harry si atteggia e più non ha tempo per me.

Entro nella vasca, scavalco con fatica. Sono stanco. Anche fisicamente, sì.

L’acqua calda m’arriva fino al fianco, il mio busto è freddo ed è percorso da brividi, pelle d’oca alta due dita. Il contrasto tra il freddo dell'aria attorno al busto e il caldo bollente sulle gambe m’invade.

Guardo la scatolina blu e bianca.

Devo?

Il mio corpo fa tutto da solo.

Scatta, come fosse una molla.

L’afferro, la apro. Ne estraggo con cura il contenuto. Fisso l’oggetto con occhi spalancati. Sembro venerarlo. Come m’era mancato. Ne avevo bisogno. Lo tocco con il pollice, lo accarezzo dolce e gentile.

La stringo con l’indice e il pollice. Guardo la coscia destra, le mie pupille si dilatano. Chiudo gli occhi. Lecco le labbra con la lingua, sento già quel sapore in bocca e ne sono assuefatto. L’appoggio e sfrego.

La vasca si riempie in pochi secondi, diventa rossa, di un rosso fuoco, di un rosso denso e scarlatto.

Continuo.

E continuo.

E piango.

E urlo.

E il dolore mi fa tremare le gambe.

E la vasca si sta riempiendo troppo.

Più del solito.

L’ultimo suono che sento è qualcuno che bussa alla porta e urla:

“Louis! Louis ti prego, apri!”

E’ la voce di Harry.

“Harr..”

Non faccio in tempo a dire con un sottile tono di voce, che si rompe come piccoli pezzi di vetro.

Quelli che mi bucavano lo stomaco ogni volta che guardando quegli occhi verdi.

Perdo le forze, le braccia s’accasciano sulle gambe, il mio busto si poggia lento al bordo vasca.

I miei occhi si chiudono.

IO URLO, MA NESSUNO MI SENTE.





 
spazio autrice:
*s’asciuga la lacrimuccia*
Bene, non ho niente da dire, sarebbe tutto futile.
Spero solo che vi piaccia e che v’abbia trasmetto un qualcosa.
Se recensiste mi farebbe piacere!
Un bacio,
 
-Boo
  
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