Nel tramonto autunnale Anteas e il padre Matyas ammiravano il loro duro lavoro sui campi. Avevano fitte di dolori che attraversavano i loro corpi da capo a piedi. Anteas da pochi giorni aveva compiuto vent'anni a tutti gli effetti era considerato da tutti un uomo, ma dentro di sé si sentiva ancora un ragazzino spensierato. Invece il padre stava lentamente raggiungendo i quaranta, una cosa è certa lui si sentiva ancora un giovane pieno di forze come il figlio peccato che il suo corpo non la pensava lo stesso. Il figlio aveva una carnagione chiara con lineamenti duri, aveva capelli biondo cenere e occhi giallastri mentre il padre aveva una carnagione più scura del figlio, capelli neri e occhi scuri come quasi tutti gli abitanti del regno d'Ungheria. Dopo il duro lavoro i due decisero di riposarsi sotto un albero, ansimavano ancora dalla fatica ma erano orgogliosi dal lavoro compiuto. Passarono un paio di minuti, ad Anteas parve di trovarsi in paradiso voleva rimanere sotto quel albero fino al prossimo giorno quando la tortura sarebbe ricominciata alla fine decise di aprire bocca "Hey vecchio scommetto la mia razione di pane che riesco a batterti in una corsa da quest'albero a casa nostra" non era un tragitto lungo ma per due persone doloranti poteva sembrare di andare a Roma e ritornare. Il vecchio alzo la mano e fece un gesto di richiesta di pausa poi alla fine riuscì a prendere fiato "Per questa volta preferisco passare chissà magari la prossima volta" disse animando ancora "Così mi deludete padre" esclamò Anteas divertito " Dai torniamo a casa prima che diventi buio" disse dando un lieve colpo alla spalla destra del padre. Anteas e il padre vivevano in un villaggio vicino a Pest la capitale del regno, unna città meravigliosa. La loro casa era piccola c'era solo una camera il che bastava per due persone. Era figlio unico e la madre era morta nel partorirlo si diceva che dalla morte della madre il padre non era più lo stesso.