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Autore: Hana S    14/05/2014    7 recensioni
La storia si svolge dopo l'avventura del film. Ora Jack e Sally sono sposati ed hanno una bambina. Racconterò come penso si possano svolgere la loro vita, cosa succederebbe se il Bau Bau tornasse e seguiremo passo passo la crescita della principessa di Halloween Town.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Skeletron, Nuovo personaggio, Sally, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 10 – Per sempre così

Jack guardò a lungo la figura che l’aveva aiutato, ma non riusciva proprio a capire chi fosse e perché sembrava conoscerlo.

«Chi sei?» senza nemmeno dare una spiegazione, aiutò Jack a mettersi in piedi e si avvicinò ad Oogie Boogie. Solo ora Jack poté osservarlo meglio: indossava normalissimi stivali, pantaloni e maglietta neri; un lungo mantello blu dal collo alto che, in parte, nascondeva il volto; un lungo bastone ricurvo ad un’estremità legato sulla schiena ed un grande cappello a punta.

«Il tuo tempo è finito, sparisci nell’oscurità» afferrò l’enorme bastone che portava sulla schiena e si mise in posizione, pronto per combattere.

«Compari dal nulla e mi dai pure ordini? Chi credi di essere?»

«Sono l’Uomo Nero» queste parole spiazzarono il Bau Bau, ma solo per un momento prima di farlo scoppiare in una grassa risata.

«No, amico, mi dispiace. Ma di uomo nero ne esiste solamente uno e quello sono io» detto questo si scagliò contro l’Uomo Nero, pensava che un colpo sarebbe bastato, che avrebbe messo a tacere per sempre quell’insolente, ma così non sarebbe finito il combattimento.

L’Uomo Nero parò il pugno di Oogie senza alcuna difficoltà rimasero immobili per pochi secondi, poi il l’uomo dal mantello blu scattò in avanti ed affondò le mani nel corpo del mostro.

Il Bau bau indietreggiò colto da una dolorosa fitta sul fianco, quando osservò il punto dolorante, vide uno strappo da cui fuoriuscivano tanti insetti. Quando si rigirò verso il suo avversario, questi si stava scagliando contro di lui, nel tentativo di scansarsi, si accorse che non riusciva più a muoversi.

Improvvisamente una strana sensazione lo pervase, qualcosa che non aveva mai provato prima, qualcosa che solo le sue vittime avevano provato: paura«Cosa mi hai fatto?»

L’Uomo Nero si fermò davanti a lui «Sai, anche io ho i miei insetti, l’unica differenza è che loro mi obbediscono ciecamente. Si nascondono dentro il corpo e iniettano un veleno pericoloso: il terrore» poi estrasse un’ampolla da sotto il mantello.

«Non vincerai» trovato nuovo vigore, il Bau Bau sferrò un pugno che però colpì il suolo. Il suo avversario sembrava scomparso e non solo lui, intorno a se non vide più niente.

Vagava nel buio, perso. Sentì qualcosa strisciargli vicino e sobbalzò, vide una falena volare nella sua direzione e sorpassarlo, come se lui non esistesse. Un’altra, due, tre e così via; fino a che non udì tante piccole ali battere e cercò di individuarle nell’oscurità, le vide quando ormai erano troppo vicine e lo travolsero e venne trascinato via. Tentò di opporsi, ma invano; si  guardò alle spalle per capire dove erano diretti e le vide volare verso l’alto per poi ricadere in un oscuro cratere. Il terrore tornò a pervaderlo, tentò invano di lottare contro di loro, schiacciandone qualcuna; ma più ne uccideva, più sembravano aumentare.

«Lasciatemi! No! No!»

In un attimo fu sollevato da terra, guardando in basso vide il cratere trasformarsi diventando una bocca ghignante.

«Vieni, forza …»

«No! No! No!» fu trascinato tra quelle fauci, che si richiusero sopra di lui.

Jack aprì gli occhi.

«Papà!» Skelbi era inginocchiata accanto a lui e gli teneva una mano «Ti sei ripreso!» la piccola gli si gettò al collo e scoppiò a piangere, il Re delle Zucche non poté non ricambiare questo gesto con un forte abbraccio.

«Va tutto bene Skelbi, è tutto finito» si soffermò sulle sue parole, era davvero tutto finito? Si alzò ed esaminò tutto ciò che lo circondava, provava una strana pace.

«Il Bau Bau non c’è più, lui ci ha salvato» indicò una figura seduta su di una roccia non lontano, era la persona intervenuta nello scontro con Oogie Boogie.

«Vi siete ripreso maestà. Non vi preoccupate, non ci darà più alcun problema» detto questo rimise sotto il mantello l’ampolla estratta durante la lotta.

«Scusa, ma tu chi sei?»

«Legittimo che me lo domandiate, sono l’Uomo Nero, ha preso posto di Oogie Boogie»

«Ma come è possibile?»

«Papà, dovevi vederlo, è stato bravissimo, lo ha sconfitto senza alcuna esitazione» questa voce irruppe come il vento che spalanca improvvisamente una finestra e scompiglia l’ordine di una stanza. Jack osservò la figura che lo teneva per mano, sorrideva.

«Cosa c’è? Hai visto un fantasma? Papà dovresti esserci abituato!»

“Papà” Jack ricordò quando Sally gli disse che sarebbero diventati genitori, l’impazienza di veder nascere la persona che lo avrebbe chiamato così; la lunga agonia degli ultimi sei anni, quando solo nei suoi sogni udiva questa parola.

Sollevò la piccola e la strinse a se.

«Papà …»

«Cosa c’è?»

«Ti voglio bene, voglio stare per sempre con te e la mamma» gli occhi del re si inumidirono e strinse ancora di più la sua piccola.

«Nessuno più ci dividerà»

L’Uomo Nero si era allontanato per lasciare soli padre e figlia. Nella foresta trovò un albero cavo, prese l’ampolla e la ripose al suo interno.

«Ti sigillo …» delle catene apparvero dal nulla e si strinsero intorno all’albero «… non farai più del male»

...

Jack e Skelbi tornarono ad Halloween Town dove tutti erano entusiasti di conoscere la piccola, la quale, però sembrava non curarsi delle attenzioni degli abitanti e vagava con lo sguardo in cerca di qualcuno.

Jack si accorse di questo e si abbassò per sussurrarle all’orecchio «Su quella scalinata» ed indicò alla piccola dove guardare.

Quando i suoi occhi incrociarono quelli della madre, Skelbi dimenticò tutti e le corse incontro.

«Dorme?»

«Si  Jack, almeno da un’ora, ma non avevo il coraggio di andarmene dalla sua stanza» Jack si avvicinò ed abbracciò la moglie «Avevo paura che se me ne fossi andata, lei sarebbe sparita di nuovo»

«Ora non ci farà più del male. Sally, colui che ci ha salvati, tu sai da dove viene?»

«L’ho creato io»

«Come?»

Molte ore prima …

«Dottore, ha trovato qualcosa?»

«Leggi qui Sally!» e porse alla donna

“Ogni creatura del mondo di Halloween è libera di pensare ed agire secondo il suo volere, ma se il suo operare si rivela pericoloso per la comunità ed essa non cambia, è possibile creare un essere con caratteristiche simili a quella malvagia ma con la capacità di contrastarla. Solo la famiglia sovrana può creare una nuova creatura (vedi il volume Esperimenti sotto la voce creature di Halloween) … ”

«Il libro è questo» il dott. Flinklstein porse il tomo alla regina «Dirigiamoci al laboratorio»

«Lo avete creato voi?» Jack era incredulo, non sapeva come un dettaglio del genere potesse essergli sfuggito.

«Il dottore mi ha detto che era un libro ormai dimenticato, visto che tutti pensavano, da secoli, che non fosse necessario.  Le creature di Halloween hanno sempre vissuto in armonia, fino all’incidente di Babbo Natale …» la porta della stanza si aprì ed entrò l’Uomo Nero.

«Mi avete fatto chiamare Sire?»

«Prego, entra» la creatura si avvicinò.

«Voglio ringraziarti per ciò che hai fatto»

«La regina mi ha creato perché voleva proteggere coloro che ama, il mio compito è questo. Oltre a portare la paura tra gli umani, compito da tempo appartenente all’uomo nero, bau bau o come lo si voglia chiamare; mi impegno a proteggere il regno al vostro fianco»

Jack mise una mano sulla spalla dell’amico «E io te ne sarò grato per sempre»

Skelbi si svegliò di soprassalto, il temporale improvviso l’aveva spaventata. Si nascose sotto le coperte, ma un fragoroso tuono la fece tremare ancora di più.

«Mamma …» sussurrarono appena le sue labbra.

«Skelbi sono qui …» la piccola uscì dal suo nascondiglio e fissò la figura davanti a lei.

«Immaginavo che ti saresti spaventata, vieni» Sally prese in braccio la sua piccola ed uscì dalla stanza.

Insieme ai suoi genitori, quella notte per la prima volta Skelbi non provò paura e chiuse gli occhi sicura che al suo risveglio sarebbero stati lì.

Per sempre così.

 

Note:

Ciao a tutti,

chiedo scusa per il ritardo, gli errori grammaticali e se non è uno dei migliori capitoli.

Scusate, ma in questo periodo trovo difficile scrivere, pur ricavando del tempo. A volte mi riduco ad aprire il file e scrivere una o due frasi al massimo -.-“ vi chiedo di essere pazienti per i prossimi capitoli e grazie del sostegno che mi date leggendoli, mi piace un sacco veder crescere il numero delle visualizzazioni :) intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo, anche solo con poche parole. A presto :D

  
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