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Autore: Pchan05    14/05/2014    14 recensioni
Dopo cinque anni dal mancato matrimonio, molto è cambiato nella vita di Ranma e Akane.
Un giorno, per partecipare ad uno strano concorso, i due si ritroveranno sposati. Entrambi sono convinti che presto potranno annullare la loro "finta" unione, ma non sarà così semplice.
Infatti, nelle clausole del "contratto" Ranma ed Akane non hanno letto che, per ottenere il divorzio, saranno costretti ad un matrimonio "forzato".... Dovranno dimostrare di vivere sotto lo stesso tetto e di comportarsi come una vera coppia di novelli sposini! A tenerli d'occhio sarà un Cupido in gonnella.......Nabiki Tendo.
Tra fraintendimenti, litigi, situazioni imbarazzanti, fidanzato di lei e spasimanti di lui, riusciranno, alla fine, i protagonisti ad annullare il matrimonio o dichiareranno, finalmente, di essere follemente innamorati l' uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fra un uomo e una donna non può esserci amicizia.
 Vi può essere passione, ostilità, adorazione, ma non amicizia!
O. Wilde
 
 
Senza fretta aveva aperto prima un occhio poi l'altro.
La testa era appoggiata sulle braccia incrociate poste sul tavolo. Esausta, svuotata, era crollata.
Con tutta la forza cercò di alzare il capo, mentre le mani poste ai lati del piccolo naso con le dita che finivano nella frangia spettinata lo sorreggevano.
 Era ancora troppo scossa.
Shinnosuke era andato via furioso. Non si era mai comportato così.
Voleva chiamarlo, parlargli ma soprattutto doveva farlo ragionare.
Partecipare al concorso rappresentava un banco di prova ma la piccola Tendo sapeva che lo avrebbero di sicuro superato. Ne era convinta.
Completamente immersa in tortuosi pensieri si era estraniata dal mondo, ma il campanello della porta la richiamò alla realtà.
Si accese una vivida speranza. Era tornato.
 Di corsa era andata ad aprire ma non era lui.
-Ah, sei tu- il tono era sommesso.
Appoggiato all'uscio Ranma dondolava dinanzi al volto di Akane un sacchetto che conteneva indubbiamente qualcosa da mettere sotto i denti.
Le sorrideva sornione ma fu questione di secondi.
La vide e istintivamente strinse le labbra cancellando quel ghigno. Le mani furono chiuse a pugno così forte da far sbiancare le nocche, mentre sugli avambracci iniziavano a far bella mostra le vene per la tensione a cui erano sottoposti i muscoli.
Il volto della piccola Tendo era rigato da strisce nerastre, gli occhi erano arrossati, segnati da due cerchi violacei, le labbra piccole ma piene apparivano ora secche, mangiucchiate dal troppo nervosismo.
Aveva pianto e anche tanto.
In passato il codinato le aveva fatto versare  lacrime troppe volte ed ora immaginare che qualcun altro la facesse piangere ancora lo mandava letteralmente in bestia.
Dentro di lui sentiva il sangue ribollire al punto da divampare in un incendio alimentato da confusione, frustrazione, rabbia.
Nessuno poteva ridurre Akane in quel modo.
Se avesse avuto dinanzi la causa di quelle stille amare lo avrebbe ucciso, ma non era lì.
Così per placare il terremoto di pensieri che stava mettendo a dura prova la sua pazienza si impose un'apparente, tumultuosa calma.
Inspirò un grosso quantitativo di ossigeno e parlò, cercando di sdrammatizzare.
- Maschiaccio colazione a domicilio....wow, oggi sei proprio uno splendore fattelo dire-
La ragazza, irruente per natura, aveva semplicemente sospirato, lo guardava ma non riusciva a parlare e con un lento movimento gli aveva fatto spazio per entrare.
-Glielo hai detto vero?-
Aveva annuito e non aveva aggiunto altro, l' unica cosa che voleva in quel momento era essere abbracciata. Aveva bisogno di calore, di amore, di sicurezza.
Come se l'avesse letta nel pensiero lui la strinse a sè.
Avrebbe preso tutte le sue sofferenze se fosse stato possibile.
 Ora teneva quel minuto corpo tra le sue braccia. Il mento era appoggiato sul corvino caschetto. La grande mano scivolava sulla schiena delicata dall'alto al basso.
Lei si lasciava cullare, coccolare.
Si sentiva sollevata, non era più sola e con Ranma al suo fianco, ne era certa, non lo sarebbe mai stata.
Non si sarebbe mai allontanato ma voleva farle cancellare i segni di quel disastroso incontro, cosi si staccò.
Sentire freddo per entrambi fu inevitabile.
Lei distolse lo sguardo, sapeva di essere in condizioni pietose, ma il codinato la fece voltare verso di lui aiutandosi con un dito posto sotto al mento, portando i loro sguardi a posarsi nuovamente l'uno dentro l'altro.
-Perché non ti sciacqui il volto mentre preparo il caffè e dopo ne parliamo?-
Gli aveva obbedito regalandogli un flebile sorriso.
 Non era da lei essere così remissiva ma la discussione avuta col suo fidanzato l'aveva prosciugata di tutta la sua linfa vitale.
In bagno si era guardata allo specchio, indubbiamente era un mostro.
Si era lavata il  viso con acqua gelida ma non era servito a granché.
Il bel palestrato, intanto, stava cercando di non pensare al pietoso stato in cui la mora versava ma tutto intorno lo riportava alla sera precedente.
 Akane aveva curato ogni dettaglio.
Voleva essere carina, gentile e sorrise a quel pensiero, ma quel maledetto aveva fatto ben altro. L'aveva fatta soffrire.
Era ritornata in cucina, lui la guardava in silenzio mentre lei gli si affiancata. In quel momento gli sembrò ancor più piccola.
-Allora vuoi parlarne?-
-Ieri sai che dovevo incontrarmi con Shin e raccontargli della lettera, ma non riuscivo a dirglielo, così gliel'ho mostrata- la voce era incerta, tremante ma voleva sfogarsi con qualcuno e chi meglio del suo migliore amico?
-Non l'ha presa bene vero?-
Aveva mosso la testa in senso di diniego.
-Dagli tempo- Gli costavano molto quelle parole. Di Shinnosuke non gliene importava nulla. Lo avrebbe volentieri spedito a far compagnia agli animali giganti a suon di calci nel deretano e non solo.
-Maledizione Ranma dovevi vederlo. Non mi ha lasciato tempo di spiegare. Ci siamo detti cose che...che....- le lacrime bagnavano nuovamente il suo viso, mentre il labbro inferiore veniva ancora una volta preso di mira dalla sua perfetta dentatura.
-Shhhh, tranquilla vedrai si sistemerà tutto-
 L' aveva ancora una volta attirata al suo atletico corpo, mentre con le mani le teneva il volto per guardarla negli occhi e con i pollici cercava di levare via i segni della sua tristezza.
- Mi ha accusato di cose assurde che non credo di meritare. Non gli ho mai dato motivo di dubitare, perché? -
-Akane non è facile accettare una proposta del genere. Metti in conto che tra lui e me non corre buon sangue-
Di certo il sangue al dottorino glielo avrebbe fatto cacciare dalla bocca, ma ora doveva dedicare tutte le sue attenzioni esclusivamente a lei.
-Il punto non è il vostro rapporto, ma quello che c'è tra me e lui. Non si fida ed è andato via senza lasciarmi spiegare. Non lo aveva mai fatto prima-
-È arrabbiato, vedrai che tornerà e ti chiederà scusa. Pensa a quanto tempo ti è stato dietro, credi che rinuncerà così facilmente a te?-
- Lo sai ha addirittura insinuato che dopo le nozze io e te di sicuro finiremo a letto insieme.  Questa è la conferma che non ha capito un tubo-
-È soltanto geloso e un idiota  aggiungerei. Uno come me a letto con un maschiaccio come te, impossibile-
Doveva farla ridere. Voleva bearsi di quel sorriso che tanto amava. Nessuno doveva toglierglielo.
-Baka rischi grosso lo sai?-
C’ era riuscito, la piccola Tendo aveva riso e lui con lei.
-Se il compenso è un tuo sorriso ne vale la pena Akane-
-Stupido....- il tono era dolce, lo aveva stretto a sé come il tesoro più prezioso, poi aveva alzato lo sguardo perdendosi in quelle pozze blu che tanto amava.
-Ehi Ranma,....come mai sei passato?-
L'aveva semplicemente guardata. Fra loro era così non occorrevano parole.
-Sei qui per dirmi cosa hai deciso giusto?-
Aveva annuito.
-E.....-
-Non credo sia il caso di parlarne ora-
Facciamo così, faccio una doccia, tu mi pulisci un po' la cucina e poi parliamo ok?-
- Cosa? La cucina? E chi ti dice che lo farò? -
-Dai sono reduce da una nottataccia e tu sei il mio migliore amico e....- aveva simulato un broncio e occhi da cerbiatta, mentre con l'indice disegnava cerchi immaginari su quell'atletico torace.
-Tua sorella ha una pessima influenza su di te-
-Però funziona devo ammetterlo!- Aveva di nuovo sorriso. Era irresistibile.
-Ora muoviti prima che cambi idea, comunque toglimi una curiosità, che volevi fare con tutte queste candele, dargli fuoco?-
-Stupido si chiama romanticismo-
-Un maschiaccio romantico... ora sì che le ho sentite tutte-
-Ah ah, detto da te che potresti impersonare alla perfezione l' Uomo Ghiaccio -
-Forse vorrai dire l' Uomo Torcia...dato che ho tanto di quel fuoco bimbetta!!-
-Addirittura!! Ma bada a non accenderti perché io non ti spegnerei-
-Una racchia  come te non sarebbe in grado di spegnere un  fiammifero-
-Ma sentilo.... mi spiace deluderti perché sono tante le cose che non sai di me e ora guai se aggiungi altro....torno subito scemo-
Ridendo era andata via mentre il bel moro la guardava estasiato.
 Akane si sbagliava perché lui la conosceva fin troppo bene.
 
 Dopo la doccia l'ingenua moretta si accorse di non aver preso il cambio e,  per andare in camera sua,  avrebbe dovuto attraversare la cucina.
Avvolta da un telo striminzito, a passo veloce si indirizzò verso la camera da letto, ma incontrare il codinato fu inevitabile.
 Lo sguardo del corvino istintivamente contemplò quel corpo sinuoso.
I suoi occhi non poterono non fermarsi sul seno. Quel pezzo di stoffa sottile e ormai bagnato mostrava troppo, più del dovuto.
-Ranma sbaglio o mi stai guardando le tette?-
Voleva apparire infastidita ma in realtà le faceva piacere notare che il codinato mostrasse interesse per le sue curve.
- Meline Akane, meline-
Dal suo canto il ragazzo cercava di ironizzare, ma in volto un lieve rossore non celava il suo imbarazzo.
-Oh Kami stai sbavando e per tua informazione non sono meline!!-
-Ok scusa, nespoline va meglio?-
-Stupido maniaco ti faccio vedere io le nespoline-
-Va bene mi sacrifico fammi vedere, se vuoi, poi, ti mostro il frutto della passione-
-Ma io ti ammazzo!!!-
Mentre lei lo rincorreva attorno al tavolo lui si beava dalla sua risata argentina, cristallina.
Tra loro era così. Bastava poco per gioire e scherzare.
La loro circolare corsa, però,  fu interrotta dal campanello di casa che quella mattina non sembrava trovare pace.
Era Shinnosuke.
Il dottore non poté far a meno di far rimbalzare i suoi bellissimi occhi azzurri da quell'odioso ammasso di muscoli, alla sua ragazza coperta da un microscopico asciugamano.
Tremava dalla rabbia.
-Lui cosa ci fa qui? E tu perché non sei vestita?-
Akane, temendo di essere fraintesa e soprattutto che quei due venissero alle mani, cercò di spiegargli che Ranma era arrivato qualche minuto prima ma il palestrato la anticipò.
- Tranquillo dottorino  sono venuto di mia iniziativa, dovevo dirle una cosa. In quanto al fatto che non sia vestita sei proprio uno stupido se credi che io e lei....- Gli bastava un piccolo passo falso e lo avrebbe volentieri pestato. Doveva pagare.
- Essere chiamato stupido da te è un complimento, comunque ora devo parlare con la mia ragazza DA SOLO! – Il tono di voce non ammetteva repliche mentre con la mano lo invitava, con poco garbo, ad andarsene.
L' aria era tesa come il filo di un rasoio. Palpabile.
Ranma sorrise, le mani gli prudevano, voleva picchiarlo, fargli scontare tutte le lacrime di Akane ma per un attimo, un solo istante, guardò la ragazza che tacitamente lo implorava di andare via e ogni proposito bellicoso venne meno.
-Akane ti chiamo dopo-  Le aveva dato un bacio sotto lo sguardo furioso del veterinario che lui aveva ricambiato in modo altrettanto truce, ed era andato via.
 
 
 
Anche l'aspetto di Shinnosuke non era dei migliori.
I vestiti erano sgualciti, sul viso l'ombra della barba era evidente , gli occhi erano spenti, tristi. Neanche lui aveva avuto una nottata tranquilla.
Guardava la sua ragazza e voleva semplicemente abbracciarla, ma prima dovevano chiarirsi, affrontare la questione.
- Ti dispiace se mi vesto un attimo, c'è del caffè se ne vuoi-  aveva detto di sì con la testa.
Cinque minuti dopo ed erano l'uno di fronte all'altra. Non sapeva da dove iniziare ma lui cominciò per primo.
-Cosa doveva dirti sempre se è lecito chiedertelo?- La gelosia offuscava la sua lucidità.
-Aspetta non dirmelo è venuto per la storia di quel dannatissimo concorso giusto? -
-Shin ti prego....lasciami parlare- la fissava. Era stanco.
Temeva per il loro futuro sentimentale e soprattutto detestava il giovane Saotome.
- Ranma è venuto per comunicarmi la sua decisione, ma non ne abbiamo ancora parlato. Ora ti prego ascoltami e cerca di non fraintendermi-  lo supplicava con lo sguardo.
-Non so cosa lui abbia deciso ma so quello che farò io.... parteciperò al concorso. So che non è quello che vuoi, ma devo! Lo devo a me! Ho riflettuto tanto ed ho capito che se mi vuoi bene devi fidarti. Hai ragione quando dici che la fiducia va guadagnata e ti assicuro che farò del tutto per meritarmela. Ti dimostrerò che niente mi farà allontanare da te. Tu però.....- la interruppe
-Akane, in queste ore anch'io non ho fatto altro che riflettere. So che quello che provi per me è sincero e so che non avrei motivo per non fidarmi di te ma credi è difficile, io....io ho paura. Già una volta ci ha divisi- era indifeso, vulnerabile e odiava sentirsi così.
-Ma ora è diverso. Io amo te ed è con te che voglio stare. Ranma sarà sempre un amico per me e niente più-
-Io non credo nell'amicizia tra un uomo ed una donna e consentimi di aggiungere che lo scimmione non ti vede come amica. Maledizione se solo ci prova....- si era appoggiato con le mani allo schienale di una sedia stringendolo con tutta la forza rimasta.
- Ranma non farà nulla. Se avesse voluto lo avrebbe fatto tempo fa. E comunque ti sbagli perché tra un uomo e una donna ci può essere amicizia- Nelle sue parole vi era dolcezza e convinzione.
-Amore mio quanto sei ingenua! - Era davvero unica quella ragazza.
-Sai poi cosa mi fa più rabbia? Sapere che alle spalle di tutto c'è tua sorella e...e l'idea di voi due sposati proprio non l' accetto!-
-Shin guardami- lo fissava cercando di trasmettergli tutto l'amore che in quel momento provava.
-Non permetterò a nessuno di dividerci né tanto meno  a Nabiki.
E per la questione matrimonio ricordati che durerà poche settimane, neanche il tempo di metabolizzare che già sarà tutto finito, anzi ti dico che per non avere complicazioni Ranma ed io firmeremo un contratto prematrimoniale-
-Da chi andrete?-
-Daiki-
-Daiki? Ecco lo sapevo!-
-È un bravo legale ed è onesto-
-Onesto dici....hai mai visto l'avvocato del diavolo?-
-Tesoro tu vedi troppi film-
Ormai aveva deciso e lui non poteva che lasciarla fare. Di certo avrebbe tenuto d'occhio la PR ed il suo acerrimo rivale.
-Leggilo bene promettimelo-
-Tranquillo, non firmerò nulla se solo avrò il minimo sentore di complotto-
-Ok-
-Shin...-
-Mhh...-
-Grazie! È di questo che ho bisogno-
-Spero di non pentirmene Akane. In quanto al tuo amichetto...-
-Sshhhh. Non roviniamoci la mattinata. Ora ci siamo solo io e te- gli aveva buttato le braccia al collo giocando con il suo codino.
Intanto Shinnosuke desideroso di riappropriarsi di quelle invitanti labbra rosse, le prese il volto con entrambe le mani e la baciò.
 Dapprima fu tenero, dolce, ma per un’ inesplicabile alchimia divenne man mano passionale, avido, bramoso.
Passò una mano tra i neri capelli facendola reclinare la testa mentre si inebriava di quel sapore che tanto gli piaceva.
Un gesto rapido e la spinse incastrandola tra il suo corpo ed il mobile della cucina.
Il respiro era corto. La desiderava, voleva lambire centimetro per centimetro quel corpo perfetto. Dal suo canto la mora lo incitava ad andare oltre. Ricambiava ogni gesto, carezza, con ardore.
Amava quel ragazzo e avrebbe fatto di tutto per farglielo capire.
Le mani di Akane si appoggiarono sui pettorali scolpiti. Voleva toccare la sua pelle, cosi iniziò a sbottonargli la camicia.
Lui aveva chiuso gli occhi e la lasciava fare inebriandosi di quel delicato tocco.
Quando giunse all'ultimo bottone si tolse la blusa con un gesto stizzito, buttandola a terra.
 Le dita affusolate di lei esploravano quel vigoroso addome ben disegnato.
  Il dottore non resisteva più, stava scoppiando.
 Le sue grandi mani scivolarono dai fianchi sinuosi ai glutei.
Li strinse smanioso e la alzò facendola sedere sul piano della cucina.
Fu un attimo.
Sentire la virilità eccitata spingere contro il suo bacino le fece sgranare gli occhi per poi richiuderli. Non era più tempo per i ripensamenti. Era giusto così.
Si strinse ancor più a lui mentre la divorava famelico di baci.
Le aveva sfilato la maglia lasciandola in reggiseno mentre con la lingua disegnava il contorno di quel sottilissimo indumento.
Con una mano stuzzicava la punta di un seno mentre l'altra pizzicava il lato esterno della gamba sinistra.
Un gemito le era scappato, mentre la schiena si inarcava facendola avvicinare sempre più a quel mascolino corpo.
Ma il destino non era con loro.....il cellulare della piccola iniziò a squillare.
Si fermarono ansimando.
Shinnosuke la guardò rendendosi conto che mancava veramente poco per sconfinare.
 Poi non si sarebbe tornati più indietro.
-Dovresti rispondere…-
-Dopo vedrò il numero- non voleva smettere.
-Akane credimi ti desidero ma non così!-
Non sapeva neanche lui dove avesse preso tanta forza per fermarsi. Ma la amava e Akane meritava una prima volta migliore, romantica e non dettata dalla passione del momento.
Le passò il telefono con un sorriso rassegnato mentre appoggiava le braccia muscolose al piano del mobile, imprigionando quel corpo che prima stava assaggiando avidamente.
Lei si limitò a prendere l'apparecchio.
Solo una persona realmente innamorata si sarebbe fermata. Ecco perché era quello giusto!
-Pronto-
-Bambina sono io, tutto bene? -
-Si papà, dimmi- il tono era annoiato, infastidito.
-Mi ha chiamato la signora Hoshimoto e vorrebbe iscrivere i suoi tre figli. Due con te e uno con Ranma. Vorrebbe parlare con voi sarà qui tra un'ora-
-Non puoi chiamare Ranma?-
-Ci sto provando ma non riesco a contattarlo-
-........- non parlava, guardava lui che le sorrise, facendole capire che era tutto ok.
-Akane ci sei?-
-Si papà ci sono, sarò lì tra un'ora-
-A dopo bambina mia-
-Mi dispiace ....- la voce era bassa e lo osservava mortificata.
-È lavoro tranquilla, capisco. Credo che questa telefonata sia stata provvidenziale, non avrei resistito oltre. Ma ti prometto che riprenderemo il discorso in maniera diversa. Ora sarà meglio che vada, sei una tentazione  troppo grande. Ti chiamo più tardi-
Si era rimesso la camicia. Un altro bacio ed era andato.
La piccola aveva portato una mano sul cuore. Batteva ancora forte, aveva provato desiderio, voglia di donarsi. Si sentiva però stranamente sollevata. Shinnosuke aveva ragione, la loro prima volta doveva essere diversa.
 
 
*********
 
 
Dopo l'appuntamento di lavoro Akane si recò da Ranma.
Sperava di trovarlo a casa e soprattutto si augurava di non scoprirlo in compagnia di nessuna femme fatale.
Per fortuna c'era ed era solo.
-Ehi, che fine hai fatto, perché non rispondi al telefono?-
-Volevo stare un po' per i fatti miei- Fu lapidario.
Era teso, non aveva mandato giù il fatto di aver lasciato Akane da sola con lo smemorato.
La guardava. Cercava di trapassarle la testa per leggere nei suoi pensieri.
-Allora hai chiarito?-
Aveva annuito
-Sicuro, tutto bene?-
-Sì, ha capito che non si può  perdere l'occasione di guadagnare un po' di soldi che potrebbero concretizzare qualche desiderio per una stupida gelosia. Gli ho spiegato che lo amo e che non lo tradirei mai. Ma deve accettare il fatto che tu farai sempre parte della mia vita. Sei il mio migliore amico. Quindi non deve aver timore-
-Tutto qui? -
-Beh, non proprio-
-Che altro?-
-..... È che...Ranma senti io....io vorrei sapere una cosa. So che dovrei magari parlarne....con Nabiki, ma ho bisogno di sapere. Poi anche tu sei esperto in materia e sei il mio migliore amico, quindi...-
Si girò di scatto.
-Akane ....in cosa sarei esperto? - Iniziava a preoccuparsi.
-Qua-quando due persone, si quando due persone fanno....- non le usciva
-Akane cosa hai fatto? – Si stava agitando. Non era buon segno.
-Stavamo per farlo....- lo disse tutto d' un fiato e senza guardarlo. Non ci riusciva.
A quella notizia le labbra del moro disegnarono un cerchio perfetto, degno di Giotto e il cuore per un attimo cessò di battere. Ebbe la forza di dire poche parole cercando di mascherare il tremolio della voce.
-Cosa vuol dire “stavate”?- l'aveva presa per le spalle e l'aveva fatta voltare verso di lui. Doveva guardarla in faccia.
-Sì stavamo...sai un uomo, una donna e....- ma perché non ci riusciva? Erano amici potevano parlare di tutto.
-Non ti ho chiesto una descrizione della scena ...ma cosa diamine significa STA-VA-MO?- Aveva volutamente scandito l'ultima parola.
-Stavamo Ranma voce del verbo stare, modo indicativo...-
-Akane sto perdendo la pazienza, non fare la cretina, non ora!-
-Stavamo per fare l'amore e  siamo stati interrotti!- L'agonia era terminata.
L'artista chiuse gli occhi portandosi sopra indice e pollice. I nervi contratti si stavano lentamente rilassando. Dentro di sé ringraziava tutti i Kami per quell'interruzione.
 Inspirò ed espirò per alcune volte poi cercò di carpire quante più informazioni possibili.
-Cosa vuoi sapere?-
-Cosa hai provato la prima volta?-
- Non credo di essere la persona più indicata per risponderti. So solo che la tua prima volta non deve essere del freddo sesso. Quindi non correre!-
-Io non corro-
-Ti sta pressando?-
-Noooo! -
-Ma stamattina, cavoli, non dovevate solo parlare?-
-Infatti, ci siamo chiariti e poi ....-
-E poi ha pensato bene di saltarti addosso-
-Ma cosa dici? Sei impazzito?-
-Akane ti rammento che ti ho trovata in uno stato pietoso, eri emotivamente fragile-
-Shin non avrebbe mai abusato di me-
-Shin non avrebbe mai abusato di me- le fece il verso
-Ranma ma che diamine ti prende?-
-Non capisco come mai si sia deciso proprio stamattina!- Non riusciva ad accettarlo.
-Ma che dici, è capitato senza deciderlo, anzi lui si è fermato mentre io....-
-Ok forse è meglio che ne parli con Nabiki. Io sono la persona meno indicata-
-Perché? Cosa ti dà fastidio. Non dirmi che ti scandalizzi per così poco! -
-Non è questione di scandalizzarsi-
-Ovviamente, visto che sei abituato a scene molto più piccanti con le tue donnette- Era furiosa ed anche stranamente gelosa.
-Non è la stessa cosa-
-Perché cosa c'è di diverso? Tu puoi andare a letto con chiunque mentre io non posso farlo con il mio ragazzo?-
-È meglio chiuderla qui-
-Dannazione, ma perché devi sempre decidere tu?-
-Akane ti prego finiscila, non insistere-
-Ah non devo insistere, il maschio comanda e la femmina deve ubbid...-
-Cazzo Akane ho detto basta!- Trasalì non si aspettava una risposta tanto impetuosa.
Passarono alcuni interminabili minuti in silenzio.
Non si guardavano ma dentro di loro fremevano dalla voglia di riappacificarsi.
-Scusami- la corvina parlò per prima, non ce la faceva più a tenergli il muso.
-No, scusami tu e che sono un po' teso. Non dirmi che sei passata solo per questo ?- Cercò di smorzare i toni cambiando discorso.
Odiava discutere con Akane e soprattutto alzare il tono di voce con lei.
-Beh Ranma, in verità se sono qui è per un discorso che abbiamo troncato stamattina. Adesso tocca a noi due chiarirci-
Aveva messo sul tavolo la lettera e lo aveva guardato.
Il codinato la seguiva con lo sguardo ma non con la mente.
Non riusciva a smettere di pensare che il dottorino ci era andato vicino. Che l'aveva toccata, baciata e stava per fare l'amore con lei.
Perché? Perché gli dava così fastidio? In fondo lei era la sua migliore amica, nulla più.
-Ranma ci sei?- Aveva sventolato la sua mano per richiamarlo alla realtà.
-Si... dicevi?-
-Vuoi che ripassi in un altro momento?-
-No...tu cosa vuoi fare Akane ?-
- Io...io ci sto-
-Sei convinta? - Non lo dava a vedere, ma era contento.
-Sono irremovibile-
Calò di nuovo il silenzio.
-Se non è troppo vorrei sapere cosa hai deciso tu - era nervosa.
-Vuoi proprio saperlo?-
-Si....-  ma lui non rispondeva.
-Non vuoi vero?-
-C' ho riflettuto molto-
-E...- lo faceva apposta
-Vediamo... come posso dirtelo-
Pensava che le stesse indorando la pillola.
-Ok, ci sono- Ora più che mai era convinto. Avrebbe sposato Akane. Doveva tenerla lontano da quel polpo allupato.
-Lascia stare Ranma non c'è bisogno che...-
-Posso parlare, ho il permesso? - Aveva alzato un indice per zittirla.
-Sì, purché sia in giornata- era al limite.
Teatralmente Ranma si era inginocchiato  prendendole le mani.
-Maschiaccio vuoi avere l'onore di diventare la signora Saotome? -  
Akane era incredula, emozionata, il cuore mancò un battito, sorrise.  Tutto era così assurdo. Poi realizzò cosa il codinato aveva detto. Non si smentiva mai.
-Ma in genere non sono i maschi ad avere l'onore?-
-Bimbetta ma mi hai visto? L'onore non può essere che tuo!-
Akane si accigliò mentre lui rideva. Amava quelle faccette.
-Aspetta manca una cosa-
Akane si girò. Lo guardava, non capiva cosa potesse mancare mentre il cuore non cessava di galoppare.
 Come mai quella reazione se era una finzione? Non sapeva rispondersi e non voleva farlo. Voleva godersi a pieno quella incantevole scena che solo  Ranma le avrebbe potuto regalare.
Il codinato si era voltato verso il tavolo prendendo alcuni fili di rame, di quelli che richiudono le confezioni di alimenti.
Li aveva attorcigliati formando un cerchietto, poi aveva delicatamente preso la mano sinistra della moretta e con galanteria glielo aveva infilato all'anulare.
-Ecco! Ora è perfetto. Ti aspettavi una dichiarazione con tanto di anello?-
-Non è che così mi abituerò al lusso?- Guardava quel groviglio ramato sul suo dito. Rideva come una matta.
-Mi spiace ma non potrà mai accadere visto che il mio prezioso gioiello sarà sottochiave....ricordi? Nel pacchetto niente sesso con te!-  Le aveva strizzato l'occhio mentre si rialzava incrociando le braccia.
-Oh, ma che morte atroce che mi infliggi, come farò....? - Aveva portato una mano sul cuore simulando un dolore acuto.
-Meditazione piccina. Allora non hai risposto....lo vuoi?-
-Beh visto che non ho niente di meglio da fare direi di sì, va bene, accetto!- Fingeva indifferenza.
-Mamma sono un fremito....-
-Scemo-
-Vieni qui maschiaccio, così ti voglio combattiva e sorridente. Soprattutto la prima notte -
-Baka scordatelo e poi il tuo gioiellino sarà ben custodito, giusto? -
-Potresti trovare la chiave se ti impegni-
-Devi trovare prima tu quella della mia cintura di castità-
-Non ne ho bisogno, conosco a memoria tutte le puntate di Lupin e saprei scassinare il più serrato dei cauvou-
-Wow, ma se tu sei Lupin io allora sono Margot-
-Non credo potresti esserlo-
-Perché io sono acqua e sapone e tanto, tanto ingenua vero?-
-No maschiaccio è per via delle meline, ricordi?-
-Ma che scemo! - Si era girata offesa
- E va bene, vieni qui... ma sarai Margottina non di più-  
Non se l'era fatto dire due volte. Si erano abbracciati teneramente.
-È una pazzia vero?-
-Già, ma noi siamo abituati a cose peggiori-
-Non ci resta che dirlo al mondo-
-Iniziamo con la nostra scalmanata famiglia-
-Magari stasera andiamo da loro-
-Come vuoi maschiaccio-
 
 
********
 
 
Ranma aveva chiamato Nabiki per informarla sugli ultimi avvenimenti.
-Ehi puoi parlare?-
-Se hai buone notizie, sì-
-Parteciperemo al concorso. Ora tocca dirlo ai vecchi-
-In questo caso organizzerò tutto io. Tu pensa solo ad andare a prendere mia sorella. Ci vediamo da papà stasera-
-Ah Ranma, Akane glielo ha detto a Mr simpatia?- 
-Già e credimi gli spaccherei volentieri la faccia-
-Non l' ha presa bene?-
-Di come l'ha presa lui non me ne frega niente, il fatto è che l'ha fatta piangere e poi...-
-Poi?-
-.........-
-Ehi, ci sei?-
-Stavano per farlo!-
-Cooosa, come, quando?!-
-Manca solo chi, dove e perché. Genio che vuoi i dettagli?-
-Einstein e tu?-
-Io cosa, mica ero lì-
-Come lo sai?-
-Secondo te?-
-Ranma non rispondermi con altre domande. Riesci a formulare una frase di senso compiuto? -
-Me lo ha detto Akane. Pensa voleva sapere cosa avevo provato io la prima volta-
-E tu?-
-Colombo ma la smetti?-
-Dannazione ti ho detto rispondi!!!-
-Le ho consigliato di non correre e di parlare con te!-
-Hai fatto una cosa sensata. Ranma sbaglio o ti rode un po'?-
-Nabiki, Akane è vulnerabile. Non si rende conto e pensa solo a compiacere quel maledetto-
-Quindi la tua non è gelosia??-
-Geloso io del maschiaccio? Figuriamoci-
-E com'è che ti dà tanto fastidio?-
-Te l'ho detto, perché lui ne sta approfittando e tua sorella stupida com'è ci è cascata con tutte le scarpe-
-Ma davvero...che amico premuroso che sei. Comunque tranquillo parlerò con quella sprovveduta, tu invece pensa a come levare i sassolini dalle tue scarpe-
-Credimi fosse l'ultima cosa che faccio farò capire a tua sorella che lui non va bene per lei-
-E già che ti trovi cerca di farle comprendere che quello giusto sei tu-
-Nabiki...-
-Va bene....poi ne riparliamo. Ora scusa ma devo fare un po' di cose. Ah Ranma,  mi raccomando ricordatevi che nessuno sa che è una farsa-
-Tranquilla saremo bravi, ci scambieranno per due piccioncini-
-Non ne dubito....e visto che ci siete non dimenticate di tubare -
-Ciao vipera-
-Ciao gelosone!-
 
 
*********
 
 
 
Emi era sul triciclo e girava intorno al giardino di casa sua dribblando fra alberi e siepi. Solare come ogni bambina di quell'età ma sveglia, furbetta.
Di tanto in tanto la mamma le inviava sguardi d'amore che la piccola ricambiava. Si sentiva protetta, al sicuro.
A tavola, con la maggiore delle Tendo, Nodoka e Nabiki sorseggiavano un aromatissimo tè ai frutti rossi. Parlavano dell'argomento della settima: le imminenti nozze tra Ranma e Akane.
-Allora Nabiki sei sicura che hanno accettato?-
-Si Kasumi ho avuto la conferma stamattina. Stasera verranno a cena da papà per comunicarlo-
-Spero solo che stavolta vada tutto per il meglio. Ricordo ancora il dolore di nostra sorella quando il matrimonio è fallito-
-Senza contare sorellona che quello zuccone, scusa Nodoka- la dolcissima donna le aveva semplicemente sorriso -Ha ritrattato l'unico ti amo tacitamente detto su quel dannato monte cinese-
- Come biasimare la scelta di Akane. Per una donna essere trattata in quel modo il giorno delle nozze..... Mio figlio poi era troppo giovane, inesperto, confuso e quindi ha pensato bene di appoggiare la decisione di rompere il fidanzamento-
-Già...- intervenne mestamente Kasumi con gli occhi lucidi
- Che stupidi, credevano che annullando il fidanzamento avrebbero cancellato i loro sentimenti-
-Ora perché credi che sarà diverso Nabiki?-
-Libero arbitrio sorellona. Ora saranno i loro cuori a scegliere-
- E se non funzionasse?-
-Funzionerà, deve funzionare. Si amano troppo per lasciarsi scappare un' altra occasione...l'ultima!-
-Nabiki sai quanto io voglia vedere mio figlio insieme a vostra sorella, ma non credo sarà semplice come dici...esternamente mi assomiglia ma dentro è tutto suo padre. Maledetto DNA-
-Senza contare che Akane ora sta con Shinnosuke- Kasumi nella sua ingenuità era sempre così schietta.
-In effetti ed  è più furbo di quello che credevo...-
-Perché cosa è successo?- Chiese preoccupata la signora Saotome.
-Niente tranquilla , quel dottorino dalla labile memoria sarà anche una mina vagante ma io troverò un modo per tenerlo il più lontano possibile-
Non poteva dire che la mattina lui ed Akane stavano per fare l'amore. Erano pur sempre racconti personali.
-Nabiki non sta bene parlare in questo modo delle disgrazie altrui, poverino mi dispiace-
-Kasumi è per il bene di nostro sorella. Vuoi lui o Ranma come cognato?-
-Shinnosuke è un bravo ragazzo ma non è Ranma-
-Allora è deciso niente dovrà interferire e soprattutto niente ripensamenti!-
-E se Akane ci odiasse?-  La signora Tofu era davvero preoccupata.
-Non lo farà. Stiamo regalando ad entrambi la felicita su un piatto d'argento, anzi d'oro! Dopo stasera non resterà che farli firmare il contratto prematrimoniale preparato da Daiki-
-E tu pensi che loro lo faranno senza leggere?-
-Li conosco bene, firmeranno- le due sorelle conversavano mentre la Signora Saotome ascoltava in silenzio.
-A proposito non dimenticarti di comprare un regalino per l'addio al nubilato-
-Nodoka sicura di non voler venire?-
-Sì Kasumi preferisco restare con Emi.-
-Nodoka sarai una nonna eccezionale-
-Non vedo l'ora! Intanto mi gusto Emi-
-Mamma chi è che darà un nipotino a nonna Nodoka?-
-Emi cosa dici tesoro?- La maggiore delle Tendo dimenticava che nelle vene della piccola scorreva anche il sangue della sorella mezzana.
-Kasumi non nascondere alla bambina che Akane potrebbe....-
-Ma sono zia Akane e zio Ranma che bello!!!-
-Nabiki guarda che combini. Emi tesoro non è così...-
Fu inevitabile scoppiare a ridere, quello scricciolo era sbalorditivo. Nella sua ingenuità aveva centrato il punto.
 
 
*******
 
 
 
Ranma, come da accordi era passato a prendere Akane. I due erano tesi, dire ai loro parenti di quel matrimonio sapeva di assurdo.
-Tranquilla Akane vedrai che la cena non durerà tanto, sentiranno la notizia, tempo di esultare, fare qualche commentino e potremo ritornare a casa-
-Mi consola il fatto che potrò stare un po' con Emi. Quella bambina è un sogno non trovi?-
-Già. Akane quando sei con lei sei diversa. Sei così dolce e attenta. La guardi in un modo, credo che un giorno sarai una brava mamma-
-Lo pensi sul serio?-  il codinato aveva semplicemente annuito.
- A volte fantastico su quando avrò un figlio e mi piacerebbe averne una come Emi, chissà-
-Non ho dubbi, mi dispiace solo una cosa-
-Cosa?-
-Che la poverina avrà come mamma una che non sa fare neanche una omelette, piccina- rideva
-Baka....allora vorrà dire che mi aiuterà mio marito.... Shinnosuke è bravo a cucinare- rabbrividì al pensiero del maschiaccio e del dottorino sposati.
Intanto tra una chiacchiera e l'altra erano giunti a casa Tendo.
Avevano salutato tutti e si erano seduti a tavola pronti a gustare le prelibatezze di Nodoka e Kasumi.
-Allora ragazzi tutto bene? Dovete dirci qualcosa che riguarda il dojo?-
Tendo sembrava serio e convinto. Non poteva sbagliare specie perché la katana di Nodoka era in bella vista.
-Niente di che Soun è solo che io e Akane abbiamo deciso che.... ci sposiamo... settimana prossima- Lo aveva detto come se stesse parlando di una lezione da impartire ai suoi allievi, mentre fagocitava in maniera scomposta la sua porzione di riso.
Silenzio, nessuno parlava.
I due vecchi amici avrebbero voluto urlare e ringraziare i Kami, ma non si muovevano. Aspettavano un segnale mentre un gocciolone pendeva dietro al capo.
-Oh, ma davvero?- Nabiki ruppe il silenzio.
- E come mai vi siete decisi e soprattutto cosa ne hai fatto del dottorino Akane?-
Ancora silenzio.
Ranma pensò che i problemi mentali dell'inetto di Ryugenzawa dovevano essere virali. Nabiki era stata infettata visto che mostrava segni di evidente amnesia.
-Nabiki, con Shinnosuke non ha funzionato. Vedi io e Ranma abbiamo capito che tra noi non c'era solo amicizia e quindi...- Akane cercò di reggere l'assurdo gioco della sorella ma non avrebbe resistito oltre.
-Quindi abbiamo deciso di sposarci. Cosa c'è? Avete provato a metterci insieme per tanti anni e ora che lo decidiamo noi non dite nulla?- Ranma l'aveva tolta dall'imbarazzo.
-Ma è bellissimo-
Kasumi applaudiva mostrando la sua incontenibile felicità.
Il segnale era arrivato, così finalmente anche i due compari poterono esultare urlando frasi senza senso su futuri eredi e nuove parentele.
Nodoka e Nabiki guardavano i due ragazzi.
 L'una con amore l'altra con fare furbo e malizioso.
L'unica che sembrava non capire ma se ne stava gioiosa sulle gambe della zia era la piccola Emi.
 
 
Mentre festeggiavano per le imminenti nozze la piccola Tofu aveva sbadatamente versato dell'acqua addosso ad Akane.
-Scusa zia Akane non l' ho fatto apposta-
-Tranquilla amore non è successo nulla ora si asciuga-
-Perché non vai in camera tua e ti cambi? È rimasto qualcosa - intervenne la maggiore con il suo proverbiale fare materno.
Akane era salita sopra.
 La camera era rimasta come l' aveva lasciata. C' era ancora il suo odore. Quanti ricordi.
 Aveva fissato la finestra che era stata testimone di tanti incontri/scontri con Ranma.
Quante volte si era ritrovata a spiarlo mentre si allenava. Gli piaceva osservarlo di nascosto. Era un modo di stare vicini pur stando lontano.
Cacciò quei pensieri ed iniziò a cercare una maglia.
Indossava un top merlettato a mo' di bustino molto stretto. Non aveva la lampo e  toglierlo sarebbe stata un' impresa.
Prese i lembi della parte inferiore dell'indumento e cercò di sfilarlo ma rimase bloccata.
Le mani erano sopra la testa incrociate e l'aderente canotta era ripiegata a metà lasciandole scoperta la pancia e coprendole seno e faccia.
Invano cercava di liberarsi dimenandosi, ma complicava sempre più le cose.
Intanto Ranma, stanco di sorbirsi gli assurdi sproloqui su nipotini e notti peccaminose, non vedendola scendere aveva pensato bene di salire per controllare.
Aveva aperto la porta della camera con ancora la papera gialla con il suo nome.
 Quante volte quell'animaletto legnoso era stato sul punto di sfracellarsi a terra tanta era la forza con cui Akane sbatteva  la porta.
Quanti ricordi gli affiorarono velocemente. Uno in particolare: lei che lo spiava quando si allenava. Gli piaceva sapere che la fanciulla di nascosto lo guardasse, era un modo per stare vicini pur stando lontano.
Ma poi si destò e quel che vide non poté trattenerlo dal ridere.
-Kami-sama Akane sei talmente impedita che non riesci a togliere neanche un maglia, come puoi pensare di fare del sesso? Dovresti vederti sei una bambinona!!-
Avrebbe fatto di tutto per distoglierla dal commettere quel passo. Shinnosuke avrebbe avuto vita difficile.
-Zitto baka e dammi una mano poi ti faccio vedere io la bambinona!! E quello che faccio col mio uomo sono affaracci miei. Lo sapevo che non dovevo dirtelo!-
-Uomo, che parolone per uno che non ricorda neanche di averlo, sempre che ne sia provvisto! -
-Fidati ce l'ha-
-Ehi, e tu che ne sai? Non hai detto che non ....? Fino a che punto si è spinto.....?- Il suo occhio destro fu colpito da un tic.
-Lo so e basta e ora, porcaccia la miseria, mi vuoi aiutare? Soffoco-
-Si è tolto i pantaloni?-
Aveva ignorato la richiesta di aiuto, c'era in ballo una questione ben più seria della sua carenza d'ossigeno.
-No!! Era eccitato baka lo trovi strano?-
-Le bambinette non dovrebbero parlare così...tu non hai idea di quello che dici-
-Ranma insomma smettila! O mi aiuti o te ne vai-
-Va bene sta ferma...-
Non poteva fare a meno di guardarla. Il suo odore delizioso gli aveva invaso le  narici. La pelle era nivea, liscia, vellutata.
 Nonostante la situazione comica Akane era incantevole e la cosa più assurda era che lei non si rendesse conto di quanto fosse sensuale e carismatica.
 Lentamente riuscì ad alzarle il top portandoglielo sopra la testa. Stava per sfilarglielo, ma restò incastrato con l'orologio in un filo della canotta stretta. I loro corpi erano vicini e non poterono fare a meno di sentirsi.
Doveva togliersi da quella situazione di stallo.
-Però carino il reggiseno bianco a cuoricini rosa, molto sexy! Ed io che credevo indossassi la biancheria alla Bridget Jones-
-Ranma giuro che appena mi libero....e poi non uso i mutandoni se è quello che stai insinuando-
-Beh dovresti, con il sederone che ti ritrovi-
-Ranma smettila-
Si contorceva facendo maggior danno.
-Va bene, va bene, vieni qui-
-Ranma maledizione ma che ci vuole?-
-Ferma maschiaccio ma proprio questo coso dovevi mettere? Le ciccione dovrebbero indossare cose larghe e non di due taglie in meno-
-Ancora con questa cicciona! Sei tu ad essere impedito, vorrei sapere come fai a spogliare le tue pantegane-
-Si dà il caso che mi venga facile! È  con te che ho problemi-
-Allora vattene stupido- era lievemente irritata, possibile che non la considerasse minimamente come donna? Eppure non era male.
-Me ne andrei se riuscissi a liberarmi- sapeva che non era affatto grassa ma doveva distrarsi o qualcuno di sua conoscenza avrebbe alzato la testa.
Poi l'assurdo,  inciamparono finendo a terra l' uno sopra l' altra.
Le loro mani erano intrecciate, i  respiri si mescolavano perdendosi sui loro volti, si guardavano, il cuore batteva e non parlavano. Non pensavano a nulla e per un attimo il mondo cessò di esistere.
Nel cadere avevano fatto non poco rumore così tutti erano saliti, preoccupati.
Dinanzi a quello spettacolo equivocabile le reazioni non tardarono.
Kasumi bendò con la mano Emi.
I due genitori sproloquiavano, l'uno enfatizzando la mascolinità del figlio, l'altro urlando di aspettare il matrimonio. Era pur sempre la sua piccina.
Nabiki e Nodoka, capendo il malinteso, si guardavano complici. Di sicuro non sarebbero mancate situazioni per avvicinarli. Il vento soffiava a loro favore e avrebbero sfruttato ogni folata, infatti....
 
-Però voi due , capisco che vi dovete sposare ma farlo con impeto nella camera dove dormiva Akane... ma quanta fantasia! Peccato che abbia lasciato a casa la digitale-
-Nabiki!!!- urlarono da terra entrambi.
-Ragazzi potevate chiudere la porta a chiave-
-Mamma anche tu?-
-Mammina cosa fanno zio Ranma e zia Akane?-
La furbetta sbirciava tra le dita non serrate bene di Kasumi.
-Ehm...Emi andiamo giù, zia Akane a zio Ranma stanno provando una nuova tecnica di ...arti marziali-
-Sì e la chiameranno “come fare un bambino” -  intervenne la mezzana.
-Nabiki ma che dici?-  Soun aveva la voce spettrale, stava per trasformarsi in  oni.
-Su amico mio è inevitabile! È pur sempre mio figlio- poi mettendosi una mano vicino alla bocca per non farsi sentire si era rivolto ad un Ranma shockato -Fatti onore figliolo!-
-Genma ma è impazzito! Ranma di' qualcosa- Il volto di Akane faceva invidia ad un pomodoro maturo.
-Non è come sembra, non è come sembra!!!- Il codinato urlava ma ormai tutti si erano avviati al piano di sotto, presi dalle loro convinzioni.
Rimasero nuovamente loro due da soli. Si osservavano perplessi. Poi sfilandole del tutto la maglia  l' aiutò a rialzarsi.
-Ma vedi tu se per colpa di un maschiaccio devo trovarmi sempre in queste situazioni. Tieni! –
Le aveva passato il cambio mentre si girava dall'altro lato.
-La colpa è tua che non sai sfilare un top-
Akane si era messa velocemente la t-shirt pulita.
-Puoi girarti. Grazie-
Si erano di nuovo guardati ma non resistettero... scoppiarono a ridere. In effetti la situazione era imbarazzante ma molto, molto comica.
 
Erano tornati giù cercando di fare gli indifferenti, ma non in quella casa, non con quei soggetti. 
-Però, veloci!-
-Nabiki, Ranma mi stava aiutando a togliermi il top perché ero rimasta bloccata, smettila con queste battute fuori luogo. Possibile che pensiate subito a male?-
-Già come se fosse possibile fare qualcosa con il masch...- si morse la lingua e si beccò un calcio dalla furba sorella Tendo.
-Intendevo che non potrei mai fare nulla in casa con tutti voi e non prima delle nozze- Aveva bisogno di acqua.
-Zio Ranma, zia Akane è vero che presto mi darete un cuginetto?- Dalla padella alla brace.
Ranma spruzzò in faccia a Genma tutto il contenuto della fresca bevanda che aveva appena portato alla bocca.
-Che cavolo figliolo ma contieniti! Capisco che fremi dalla voglia di fare un figlio....-
-Che dici? Padre degenere!-
-Cosa c'è Ranma, hai problemi ad ingravidare mia figlia?-
-Ma n-no Soun co-cosa  vai a pensare?-
-Ma insomma smettetela, abbiamo detto che ci sposiamo poi penseremo al resto-
 Akane era imbarazzata ma doveva levare lo zuccone dai guai.
-Come arrivano i bimbi zio Ranma?-
A quanto pare Emi non era dell'avviso di porre fine allo show.
-Si Ranma, come arrivano?- Intervenne Nabiki. Voleva fargli scontare la gaffe e divertirsi ancora un po' alle sue spalle.
-Vedi Emi in genere li porta la cicogna ma non sempre- Se la iena voleva la guerra avrebbe trovato un acerrimo nemico al fronte.
-Che vuol dire?- Era così angelica ed adorabile.
-Devi sapere tesoro che sulle nuvole vivono le anime dei bimbi che devono venire al mondo. Quando uno di loro sceglie i genitori con cui stare chiama una cicogna per farsi condurre da loro. Ma per i bambini più birbantelli è un po' diverso-
-Perché, che succede zio?-
-In quel caso non sono portati dalla cicogna-
-Ah no, davvero, e chi li porta?-
-L'avvoltoio e tua zia Nabiki ne è la prova vivente!-
-Davvero?!- La bimba affascinata dal racconto guardava la mezzana in maniera incredula.
-Ranma non raccontare frottole alla bimba-
-Mamma ma.....- provò a replicare mentre lui e la castana si guardavano in cagnesco.
-Vedi Emi, amore, devi comprendere che tuo zio finge di essere un idiota perché così crede di mascherare la sua natura-
-E quale sarebbe serpe?-
- Che sei un cretino!-
Poi la provvidenziale Kasumi ristabilì l'equilibrio e tra una chiacchiera ed una risata la serata giunse al termine.
Prima di salutarsi Nabiki, in disparte, aveva ricordato ai due novelli promessi che l'indomani li avrebbe voluti a casa sua, a colazione, per accordarsi sui preparativi e sull'appuntamento con Daiki.
 
 
Ranma aveva riaccompagnato Akane a casa
-È andata-
-Già...-
-Ora restano i preparativi e poi....-
-Ti prego non mi far pensare. Nabiki mi ha anticipato che organizzerà lei il tutto e non so se sarà un bene o meno.  Spero solo che si mantenga sul semplice-
-Ma sì tranquilla, sarà sobria come una drag queen-
-Ranma, ti prego...- rideva e rabbrividiva al solo pensiero.
-Allora maschiaccio, a domani-
-A domani- L'aveva baciata sulla guancia e prima di andare si era voltato un' ultima volta.
-Akane-
-Mmhhh-
-Nabiki lo sa che non avrai bisogno di fronzoli, a te non servono....sarai bella sempre, comunque- Non sapeva perché ma doveva dirglielo.
-Davvero?- Lui aveva semplicemente annuito e lei sapeva che non mentiva, lo conosceva fin troppo bene. Ranma non era tipo da complimenti, da tempo non gliene faceva.
Era una bellissima ragazza ne riceveva tanti di elogi, eppure con il codinato la reazione era sempre la stessa. Il cuore batteva all'impazzata e lo stomaco sembrava invaso da milioni di farfalle.
Non parlò ma gli sorrise.
Quello era uno di quei sorrisi in grado di illuminare una notte buia.
 
 
********
 
 
Arrivato a casa sua, il codinato ripensava alla cena e soprattutto alla strana sensazione che aveva provato con Akane.
Quella ragazza era diversa dalle altre, lo sapeva. Ma le sensazioni che provava nel vederla o semplicemente toccarla lo destabilizzavano.
-Colpa di questa storia, maledizione. Ma che mi prende stiamo parlando del maschiaccio senza sex appeal. È di Akane che si tratta ed io davanti a lei sembro uno stupido adolescente in calore. Su Ranma riprenditi- Parlava da solo.
 Non poteva smettere di pensare al suo profumo, alla sua pelle, alla sua innocenza.
Eppure aveva visto tanti corpi di procaci ragazze completamente nude. Ma nessuna aveva suscitato in lui ciò che risvegliava Akane.
Era dinanzi la porta di casa sua e aveva introdotto la chiave nella serratura. Ma sapeva che la serata purtroppo non era ancora conclusa.
Del resto se lo aspettava. Quello scontro doveva pur avvenire.
-Ti decidi a venire fuori? È  da un po' che mi segui-
Era sempre presuntuoso con i suoi rivali, ma con lui non si risparmiava. Lo odiava. Non lo tollerava. Senza contare che con quel suo modo di fare aveva fatto breccia nel cuore di Akane. Immaginare, poi, che avrebbe potuto averla in tutti i sensi, lo mandava letteralmente in bestia.
-Saotome devo parlarti-
-Che vuoi?! -
-Se fossi in te metterei via quel sorriso da spaccone, non sarò tanto dolce-
-Oh cielo che paura-
Si guardavano, si detestavano, nessuno era intenzionato a cedere, non questa volta.
-Ti illudi se credi che basterà un piano organizzato da Nabiki ed il tuo finto faccino da buon amico per farmi fuori. Stavolta non sarà come allora, te l'assicuro. Akane te la puoi scordare, lei È MIA!..........-
 
 
 
 
Ciao a tutti!
Questo capitolo è lunghissimo, ma non mi piaceva l’idea di dividerlo a metà.
Spero vivamente di non avervi annoiato.
La notizia è quasi di dominio pubblico. Chi manca?
Per quanto riguarda il finale, beh dovevo pur trovare un motivo per tenervi sulle spine…..
Cosa succederà? Mi auguro di aver destato ancora una volta la vostra  curiosità XD.
 
Ringraziamenti:
Ele!!!! Lo so, lo so mi dici che non devo….ma io lo faccio, la mia gratitudine te la meriti tutta <3
Un grazie di cuore come sempre va alle persone che mettono la storia tra le seguite/ preferite/da ricordare, a chi semplicemente  legge e soprattutto a chi trova tempo e voglia di commentare.
La vostra opinione per me è fondamentale, mi orienta e dà spunti interessanti.
Credo di aver detto tutto, quindi se vi va, vi aspetto al prossimo capitolo.
Baci Pia ;)
 
 
 
P.S.Ciao Vale....io sto ancora aspettando XD Prendi questo mio aggiornamento come personale regalino per il tuo compleanno. Augurissimi!  
   
 
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