La cosa più bella
Mimi18
©
Masashi Kishimoto
©
Auguri, Francy.
Alla
mia compagna di avventure.
Dove
c’è una, c’è l’altra. Non puoi fare a meno di cercarci entrambe.
A
colei che mi ha sempre sostenuta, che mi sopporta, che mi abbraccia in
continuazione.
Che
mi vuole bene, che mi fa ridere, che sclera con me, che combatte con me.
A
te, Francy, perché sei stata colei che me li ha fatti amare come un tempo, che
mi ha riavvicinato a loro, mostrandomeli in tutta la bellezza che possiedono.
So
già che questa Fan Fic non sarà il massimo, sono cambiata. Ma l’ho scritta con
il cuore, per te, che oggi diventi grandeH.
Francy,
Ying&Yang e Mosche Bianche insiemeH.
*-*
Ti adoVoH. ♥
Lo specchio rimandava una figura
estranea.
I capelli castani, lasciati sciolti sulle
spalle, la rendevano irriconoscibile: aveva le labbra fin troppo rosse, gli
occhi troppo scuri e uno sguardo malizioso che no, decisamente non era suo.
Ammiccò seducente, sembrava facesse le
prove per una recita. Non si era mai sentita così volgare in vita sua e Ino,
appoggiata allo stipite di una porta dietro di lei, pareva dello stesso avviso.
Ma se ne stava zitta. Si limitava a
spargere consigli su questo e quell’altro, su come stare seduta, se davvero
voleva fare colpo.
-Ino-, un sussurro basso, la voce era
roca, -sono pronta-
Si alzò in piedi, TenTen,
mostrando la minigonna inguinale che indossava, mentre Ino schioccò la lingua
sul palato, trattenendo un esclamazione volgare.
-Figa. Neji ti scopa, sta sera-, ma Ino
Yamanaka è Ino Yamanaka. Non sarebbe mai riuscita a tenere a freno la sua
lingua. E questo la fece ridere, tanto.
Vide la mano di Ino allungarsi verso di
lei, le stava porgendo il suo sostegno, sapeva già che le sarebbe stata accanto
tutta sera, lasciando perdere per qualche ora il suo ragazzo.
-Guido io-, trillò allegramente, mentre i
tacchi perforavano i timpani delle orecchie fastidiosi, -arriveremo sicuramente
prima!-
TenTen non osò
obbiettare, già sapeva che sarebbe stato totalmente inutile. Non c’era nessuno
più testardo di quella testa leggera di Ino, lo sapeva. Sperava solamente di
arrivare intera alla festa...sia lei che la macchina, nuova di pacca.
Quando furono sul pianerottolo, la
castana trovò gli occhi del custode su di sé: un vecchio curioso, maniaco
dell’erotismo; forse uno scrittore, sentiva spesso lui e sua moglie [una donna
con le palle] discutere da mattino a sera. Eppure, la notte, sentiva altri
momenti della loro vita.
Accennò un saluto borbottato, mentre Ino
ridacchiava divertita per il fischio di apprezzamento appena lanciato: TenTen sapeva già che Tsunade
non gliel’avrebbe mai perdonato.
Probabilmente, avrebbe iniziato ad urlare
appena loro avessero messo piede sulle scalette esterne, sporche di rifiuti e
divenute nere a causa dello smog cittadino.
Ino trotterellò canticchiando una canzone
a mezza voce fino all’auto rossa fiammante parcheggiata di fronte al
condominio.
Spalancò la portiera e salì a bordo, al
sedile del guidatore.
-Ten-chan, datti una
mossa! Non arriveremo mai puntuali, altrimenti!-
L’amica si limitò a offrirle uno sguardo
scettico, mentre pensò con sarcasmo che erano in ritardo di ben due ore e
mezza, visto che l’orologio segnava le undici e mezzo, al posto delle nove, ora
prestabilita per l’incontro.
Forse Ino lo capì, perché la vide darsi
una bottarella sulla nuca, mentre faceva una linguaccia, infantile.
Sorrise, TenTen,
intenerita, mentre montava in macchina accanto alla bionda, assicurandosi la
cintura [e la vita].
-Avanti, Ino. Apri le porte
dell’inferno.-
Un sorriso malizioso si aprì sul viso
della Yamanaka, mentre con un gesto secco ingranò la prima marcia, facendo
sobbalzare la macchina.
-Non quell’inferno, Ino.-, sussultò TenTen, afferrando la portiera con il cuore a mille per lo
spavento.
-Oh.-
La musica di Reira dei Trapnest era sopra
le loro teste, dovevano urlare per sentirsi, nonostante di trovassero a pochi
centimetri l’una dall’altra.
Gli occhi nocciola di TenTen
scrutavano la folla, attenti. Captavano ogni capigliatura castano chiaro, o
ragazzi relativamente belli ed appartati in angoli bui della sala.
Un gomito di Ino le perforò le costole:
si girò ad osservarla stizzita. Gli occhi cerulei dell’amica, con gesti
piuttosto evidenti, le indicavano la parte opposta della sala su cui era
concentrata.
-Sta sera te lo scopi-, le sussurrò
all’orecchio, prima di darle una spintarella di incoraggiamento verso il luogo
in cui l’affascinante Neji Hyuuga si era stabilito.
Inspirò, per poi camminare verso di lui.
Non sapeva perché, ma si sentiva strana:
le sembrava di camminare come un’oca, tutta ciondolante e storta, aveva paura
di macchie estranee sui vestiti, sul suo viso.
-Ciao-, la sua voce era uscita o se
l’era, semplicemente, immaginata? –bella festa, vero?- discorso idiota, brava TenTen.
Gli occhi di Neji, pochi secondi prima
intenti a fissare una qualunque parte all’infuori di lei in quella sala, si
incatenarono sul suo volto: scorsero impudenti la linea sensuale giù dal collo,
i suoi seni fasciati a malapena da un top bianco, alle gambe lasciate nude.
TenTen sentì il fiato
venirle meno, quando Neji risollevò gli occhi.
-Uhm, non è nulla di speciale. Sono
venuto solamente perché è il compleanno di Lee-, sbottò bevendo un sorso di
vodka.
TenTen accennò un
sorriso, avvicinandosi a lui, ben attenta a non osare troppo.
Sapeva che con Neji non poteva. Era già
tanto che si permettesse di rivolgerle la parola, di essere suo amico, essendo
di un rango sicuramente superiore al suo: era bello, intelligente e popolare al
liceo.
Lei era semplicemente una delle migliori
amiche di Ino Yamanaka, nulla di più. Era una delle cheerleader, quindi più
volta etichettata a oca dalle altre compagne di classe.
-Bevi qualcosa?-, le
domandò Neji con voce seccata, mentre TenTen si
risvegliava dai suoi pensieri.
Osservò con distrazione il bicchiere che
il ragazzo teneva fra le mani: birra. Lei non aveva mai toccato un alcolico in
vita sua e, sapeva bene, non poteva reggerlo.
Ma quello stava anche a significare una
cosa: fare la figura della poppante con Neji Hyuuga.
-Certo, un bel bicchiere.-, esclamò
allegra, nascondendo con maestria l’agitazione.
Il ragazzo scrollò le spalle con
indifferenza, versando birra in abbondanza. La porse alla ragazza, che
l’afferrò con titubanza.
Appena se lo portò alle labbra sentì il
sapore amarognolo della birra invaderle la bocca; avrebbe voluto sputarla, ma
Neji era li davanti a lei che l’osservava bello come non mai.
Mandò giù il tutto, facendo poi un
sorriso al ragazzo.
-Ce n'è ancora, Neji-san?-,
domandò con voce allegra, porgendogli nuovamente il bicchiere.
-Ino, non pensi che dovremmo tornare di
là?-, domandò la voce pacata di Shikamaru, mentre sfiorava i capelli lunghi
della Yamanaka, stretta a lui in un abbraccio.
Mugugnò di rimando, la bionda,
stringendosi più forte al corpo dell’altro.
-Non mi va!-, esclamò con voce lamentosa,
-voglio stare qui a pomiciare come una quindicenne!!-
A Shikamaru scappò una risatina
divertita, mentre dava pacchette sulla nuca della ragazza.
-Ino-, provò il giovane, -tu hai
solamente tre anni di più, sai?-
La bionda, offesa, mosse a destra e
sinistra la testa, sfregandola contro il petto del Nara, che sbuffò.
Quando sollevò gli occhi, Shikamaru la
stava osservando con un cipiglio seccato, in attesa, probabilmente, che lei si
staccasse.
-Ma Shicchan-,
un sopracciglio color carbone si sollevò sarcastico, -se noi andiamo di là ci
sarà la musica, gente che si spinge, persone che ti pesteranno i piedi e...-
-Ho capito, ho capito! Rimaniamo qua.-,
concluse lui, facendo illuminare gli occhi della giovane di gioia.
Senza che se ne accorgessero, le mani di
Ino andarono a cingergli il collo, avvicinandosi a lui e facendo cozzare le
loro labbra.
Non si ribellò: si limitò ad assecondare
i movimenti lenti e sensuali della lingua di Ino, ormai consapevole dei punti
che più lo stuzzicavano.
Le passò un braccio intorno alla vita,
avvicinandola di più al suo corpo.
-Ino!-, la voce di Sakura Haruno fuori
dalla camera, lo fece borbottare contro le labbra di Ino, che si aprirono in un
sorriso.
Nessuno dei due si scollò dall’altro.
-INO! SHIKAMARU!-, la voce di Sakura era
già salita di due ottave, mentre le mani di Ino tentavano di infilarsi sotto la
maglietta di Shikamaru. Il ragazzo la imitò, sollevandole la gonnellina viola
che la giovane indossava.
-INO, TENTEN STA COMBINANDO UN CASINO,
APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!-
Sakura aveva pronunciato le parole
magiche: con disappunto di Shikamaru, Ino si staccò da lui, non guardandolo
nemmeno negl’occhi e spalancando la porta.
-Fronte spaziosa, deficiente! Non potevi
dirlo prima?!-, strillò Ino, già alle scale, superando il frastuono della musica.
Arrivò nella sala principale, in meno di
un secondo: non se la ricordava così piena.
Sia Shikamaru che Sakura comparvero
accanto a lei.
-Sakura...-, chiamò l’amica, in cerca di
conferma. Perché li, su un tavolo, ubriaca fradicia impegnata in uno streep-tease
non ci poteva esserci davvero TenTen.
Sentì Shikamaru emettere un fischio
basso, mentre TenTen sfilava il top, rimanendo con la
fascia bianca che lei ed Ino avevano comprato due giorni prima, in un grande
magazzino, apposta per la festa.
La bionda si morse il labbro inferiore,
dando una sberla al ragazzo [-Mendokuse, quanto sei violenta!-].
Con uno scatto, fece per dirigersi da TenTen, ma ci pensò qualcun altro a fermarla: qualcuno che
la fece rimanere ferma e a bocca aperta.
-Nooooooo! Lasciamiiiiiiiiiiiiiiii!-,
TenTen si dibatteva, dando pugni alla schiena del
povero Neji, che la teneva come se fosse stata un sacco di patate.
Il castano, sotto gli sguardi di tutti,
fece come se nulla fosse: come se TenTen non fosse
ubriaca e sulle sue spalle, come se i suoi migliori amici non esistessero; si
limitò semplicemente a superare tutti e a sparire dietro la porta.
Ino sentì chiaramente quella di entrata
sbattere.
Prima che potesse seguirli in qualsiasi
modo, sentì la mano di Shikamaru riportarla alla realtà.
-Ino, TenTen è
grande e vaccinata. Neji non le farà nulla, quindi...andiamo a casa mia, ok?-
La bionda annuì, non prima però di aver
lanciato un’ultima occhiata alla porta da cui erano spariti i due poco prima.
Neji osservò la figura sinuosa di TenTen camminare per casa come se nulla fosse. Non
indossava un top, era in reggiseno e curiosava fra le sue cose, senza troppi
problemi.
Ogni tanto la sentiva ridacchiare da
sola, per cosa non lo voleva nemmeno sapere: era troppo preoccupato a trovare
una valida motivazione per cui l’aveva portata a casa. Sicuramente, non poteva
dirle che gli aveva dato un fastidio boia vedere tutte quelle sudice mani che
la toccavano, spudorate e bastarde.
-Neeeeeji-kuuuun..-, dov’è finito il san?, pensò il giovane
trovandosi il volto di TenTen troppo vicino al suo.
Storse il naso, cercando di nascondere il
calore che iniziava a prendere possesso delle sue guance.
Ovviamente, la ragazza non si era accorta
di nulla: si era stiracchiata, poi, con impudenza, aveva poggiato la testa al
petto del giovane Hyuuga, iniziando a fare cerchietti in modo sensuale su di
esso, lanciando lui un’occhiata.
Neji deglutì.
-TenTen, sei ubriaca.-, bofonchiò il
ragazzo, tentando di allontanarsi da lei.
La giovane lo ignorò, andando a baciare
il lobo dell’orecchio, facendolo sussultare.
Se fosse stata sobria, quella scena
l’avrebbe immaginata solamente nei suoi sogni più proibiti. Il sapore di Neji,
di Neji Hyuuga!, era nella sua bocca.
Piano, le sue labbra sfiorarono ogni
contorno del viso etereo di Neji: la tempia, le palpebre socchiuse, il naso. Si
bloccarono contro il labbro superiore, indecise.
TenTen non aveva più
sentito la voce di Neji fermarla, forse si era addirittura arreso, forse ci
sarebbe stato.
Sorrise compiaciuta, ridacchiando.
-Neji-kun, adesso ti
bacio.-
E lo fece. Non cominciò nemmeno con
purezza, con qualcosa di casto: ingaggiò subito una battaglia con il ragazzo,
ormai del tutto consenziente, facendolo stendere sotto di sé.
Con affanno, sbottonò la camicia grigia
che indossava, rivelando il fisico asciutto dello Hyuuga, calciatore titolare
della squadra del liceo.
Le mani di TenTen
sembravano ardere. Neji sentiva la pelle scottare, sentiva rodere nei punti in
cui lei, con malizia, si fermava per più di un secondo.
Sentendola ancora ridacchiare, la bloccò.
Che
cazzo stava facendo?
Fissò la castana dritta negli occhi,
ancora un sorriso malizioso stampato sulle labbra turgide.
-TenTen, sei ubriaca!-, esclamò,
facendola staccare dal suo petto, che aveva preso a baciare senza pudore.
Lei allargò gli occhi nocciola, stupita.
-Ma che dici, Neji-kun?-, domandò con
voce divertita, tentando di riavvicinarsi al ragazzo.
Lui la fermò deciso con il braccio,
cominciando poi a riallacciarsi i bottoni della camicia grigia.
-Ne riparleremo quando sarai a posto, TenTen. Ora non è il momento.-, proclamò con decisione,
evitando di guardarla, ancora imbarazzato.
Sentì la mano di TenTen
fermare la sua: quando sollevò lo sguardo, lei era già con gli occhi chiusi, in
attesa di un bacio.
-Ora basta, Ten, davvero. Non posso
venire a letto con te.-, sbottò deciso, afferrandola per le spalle e
allontanandola nuovamente.
Lei sussultò, a quella frase.
-Ma...ma Neji! Io ti amo!-, strillò
disperata. Neji non capì quella reazione, non capì che, con quella stupida
frase l’aveva ferita, si limitò a dare tutta la colpa a lei e all’alcool.
Con uno sguardo truce, la tirò in piedi.
-TenTen, mi fai vomitare.-
Le scappò un singulto. Le lacrime
pizzicarono i suoi occhi come automi. Senza dire nulla, senza più guardarlo,
senza preoccuparsi di niente, fuggì.
Fuori da quell’appartamento, lontano da
lui.
Il vento fischiava, entrando a disturbare
il sonno di Ino dispettoso.
Rabbrividì la giovane, stringendosi
maggiormente al corpo addormentato di Shikamaru, che russava un po’. Sorrise
dolcemente, allungando una mano fino ad accarezzare i capelli sciolti del giovane.
Un espressione appagata si fece largo sul suo volto.
Il momento d’idillio fu interrotto dal
vibrare insistente del suo cellulare, che l’avvertiva di una chiamata in arrivo.
Shikamaru, li accanto, ringhiò stizzito.
-Chi merda è a quest’ora?-, domandò
aprendo un occhio e osservando critico la fidanzata.
Lei scrollò le spalle, dandogli la
schiena nuda e coprendosi parzialmente con un lenzuolo candido. Sentì subito le
braccia di Shikamaru cingerle la vita, mentre le sue labbra le sfioravano la
pelle.
Lo schermino del cellulare lillà
appoggiato al comodino si illuminava ad intermittenza: il nome di TenTen.
-Uh, cazzo.-, allontanò con un gesto
secco Shikamaru che, seccato, afferrò il pacchetto di sigarette posto sul suo
comodino. Borbottando, ne estrasse una.
Shikamaru aveva appena finito di
accendere la sigaretta, quando Ino rispose.
Quasi bruciò il letto, a causa dei
singhiozzi di TenTen [perfettamente udibili], quando
la sigaretta gli cadde di mano per lo spavento.
Osservò il volto atterrito di Ino
ascoltare in silenzio il racconto dell’amica.
Sapeva già che quella notte non avrebbe
più chiuso occhio.
Il rombo di un motorino di vecchia data
la fece sussultare.
Era seduta su un marciapiedi, mezza nuda.
Fortunatamente, nessuno aveva pensato bene a stuprarla, dato che le strade
erano quasi del tutto deserte.
Vide la figura scarmigliata di Ino
abbandonare la carcassa – probabilmente di Shikamaru - a terra, con noncuranza. Un pezzo di
antiquariato bianco, pieno di scritte violette sulla carena, probabilmente
dediche d’amore che Ino aveva scritto al ragazzo ancora ai primi anni del
liceo, quando ancora sembravano due ragazzini.
Se la vide piombare addosso, e già le
lacrime minacciavano nuovamente di uscire..
-Ten, oh Ten! Sapevo che non dovevo
ascoltare Shikamaru! Che ti ha fatto quel bastardo di uno Hyuuga?-, Ino la
strinse più forte, mentre il tono di voce, via via,
prendeva un piega sempre più minacciosa e arrabbiata.
TenTen allungò una
mano, lasciando sgorgare le lacrime dagl’occhi.
-Mi sono ubriacata e ho provato a
sedurlo. Mi ha detto che gli faccio vomitare.-
Sentì subito la mancanza delle braccia di
Ino quando questa si allontanò da lei per poterla guardare in viso.
-Prima o dopo?-, domandò.
L’altra inarcò un sopracciglio, e Ino
roteò gli occhi.
-Prima avete scopato?-, chiese senza peli
sulla lingua e scrollandola per le spalle: solo in quel momento di rese conto
in che stato TenTen si trovasse.
Si tolse il giacchino di pelle [appartenente
a Sakura] e lo mise sulle spalle nude dell’amica.
-Ci siamo semplicemente baciati-,
bofonchiò TenTen, prima di iniziare a piangere.
Ino stette zitta, limitandosi a
stringerla a sé.
Stettero in quel modo per ore; quando
tornarono a casa, Shikamaru le attendeva sveglio, dopo quasi un’ora di zip alla
TV.
Si era alzato in piedi, trovando TenTen in uno stato penoso: Ino l’aveva subito ripreso,
obbligando a non guardare il seno mezzo nudo della castana.
Litigi ordinari, per loro. TenTen si sentì sollevata, sentendoli.
Così sollevata che rise fra le lacrime.
* *** *
TenTen dovette subire
varie battutine sul suo corpo, il primo giorno di scuola dopo la festa, ma per
sua fortuna furono quasi tutte smorzate sul nascere da Ino, Naruto e Sakura.
Perfino un pigro Shikamaru aveva
fulminato un tizio in classe con lui, dopo che le aveva proposto una “toccata e
fuga”.
Era certa che Neji fosse arrabbiato con
lei: lo aveva deluso sotto ogni punto di vista. Lei era stata l’unica che aveva
lasciato avvicinare, insieme a Lee, con la scusa di essere amici d’infanzia a
causa dei genitori.
TenTen era sempre
rimasta accanto a Neji con il suo modo un po’ mascolino di fare, aperta e
allegra, con il sorriso, in veste di “amica”. Non era stupita dalla piega che
aveva preso la situazione, probabilmente al posto di Neji si sarebbe comportata
allo stesso modo..
..quindi non riuscì a capire perché Neji
l’avesse interrotta durante i suoi allenamenti di cheer-leader per parlarle.
Ino, ovviamente, aveva scacciato tutte,
ma TenTen avrebbe potuto giurare che fosse nascosta
dietro la porta in compagnia di Sakura e, forse, anche le altre, pronta a
colpire nel caso Neji l’avesse nuovamente offesa.
-Ti chiedo scusa per ieri.-
A dire quelle parole furono due voce
esattamente all’unisono, appartenenti ai due giovani, che, in contemporanea, si
inchinarono e scontrarono i capi.
Urlarono di dolore, prendendosi la nuca
fra le mani.
-Porca...non mi ero immaginato così le
mie scuse, sai?-, sbottò Neji seccato, massaggiandosi il punto dolente, osservandola
dritta negl’occhi.
Con lo sguardo dolorante e gli occhioni
pieni di lacrime provò una tenerezza infinita.
Non era un tipo romantico, ne espansivo.
Perché se lo fosse stato davvero, l’avrebbe presa fra le braccia e l’avrebbe
baciata, lì in mezzo al campo con metà scuola sugli spalti.
Invece si limitò a cercare un fazzoletto
di stoffa e porgerglielo, insieme alle sue scuse.
-TenTen, non mi fai vomitare. E...-, si
immobilizzò un secondo, incerto se dire o no quello che pensava, -...non è vero
che non...non...-
La castana lo guardò in attesa, già
sprizzando felicità da tutti i pori: anche Ino, due sere prima, le aveva
spiegato che probabilmente Neji voleva solo un modo per non doverla portare a
letto sotto effetto dell’alcool...poi Ino aveva aggiunto, maliziosa, che lui
voleva farsela da sobria.
E quello spiegava il perché dell’urlo di
dolore in piena notte.
-...ecco, questo è tutto.-, concluse
Neji, lasciandola interdetta.
TenTen spalancò la
bocca, credendo di non aver capito bene.
-Come scusa?-
-Ho finito il mio discorso.-
-...eh?-
Probabilmente, se Ino non fosse saltata
fuori a fermare la situazione, TenTen sarebbe
svenuta.
Ino aveva afferrato entrambi per mano,
unendoli poi.
-Poi ti dico io che ti ha detto, ma sappi
che l’altra sera avevo ragione-, proclamò ridente, passandole accanto per
raggiungere Shikamaru, che fumava seccato poco distante.
TenTen stette ad
osservare la figura della compagna, impegnata a dare un bacio al Nara, prima di
comprendere totalmente la frase di lei.
-INOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-
[-Secondo
me, Ten, quello ti vuole scopare da sobria.-
Le
gote di TenTen si arrossarono, mentre Ino continuava
il suo discorso imperterrita.
-Sì,
avrà notato che da sobria sei una guerriera e, malizioso e porco com’è, avrà
pensato a...-
TenTen e
Shikamaru spalancarono la bocca, udendo le parole della bionda.
Solamente
un uomo sarebbe stato d’accordo con lei. Ma, forse, in quel momento era troppo
impegnato ad accontentare sua moglie, per pensare a quelle due bellissime
ragazze che abitavano sopra di lui. ]
N/a
...wha! *_*
Ho scritto un’altra Neji/Ten, mi sembra
un sogno. Quanto tempo sarà passato dalla prima? Un’eternità, è certo.
Come quella, non ho potuto fare a meno di
inserire tutte le coppie che mi piacciono, eccetto Sasu/Hina, che non avrei
saputo dove mettere, e Hidan/Temari. ç_ç
Bhè, questa cosa qui è dedicata a Francy
e...i miei primissimi accenni a Jira/Tsu! *______*
Wha, Jiraya che spia Ino e TenTen mi stuzzicava troppo, dovevo metterla. *-*
Inoltre volevo dire qualcos’altro, ma non
mi ricordo. O.o Uhm, a parte le scene in cui Ino sembra la kohai di Jiraya [non
ho resistitoH], c’è da dire che Neji è moooolto OOC
nell’ultima scena. Però, richieste di copione!xD
Francy, ancora tantissimi auguri! *__*
Remember:
Shika/Ino, Naru/Saku and Neji/Ten are rock!
Mimi