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Autore: michijei    14/05/2014    6 recensioni
“Quelli che dicono di odiare tutti quando amano davvero, amano forte.”
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: PWP
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Capitolo sedici.

 

Denise.
Sono al piano inferiore a mettere un po' in ordine la casa che è un porcile, sembra ci sia stata un invasione di barbari. Sbuffo mentre raccolgo le varie cose per terra – e per fortuna che è una casa abbastanza piccola. Sento Marshall scendere le scale e sbuffo di nuovo.

-'' Buon giorno Denise.''
-'' Buongiorno, Mush, ma non chiamarmi Denise. Mi da fastidio.'' Non mi giro, continuo a dargli di spalle mentre continuo a raccogliere le varie cose a terra facendo finta di niente.
-'' Okay, scusa.'' Dice lui leggermente imbarazzato, credo. ''Puoi guardarmi un attimo per favore? Dovrei parlarti a proposito di ieri.'' Sbuffo di nuovo per poi girarmi verso di lui ed appoggiarmi al braccio del divano mentre lo guardo scocciata.
-'' Con me le paternali non funzionano.'' Lo avverto semplicemente con un tono acido.
-'' Non voglio farti la paternale.'' Si giustifica immediatamente lui.
-'' Non mi interessa, so già cosa vorrai dirmi e me lo sono sentito dire migliaia e migliaia di volte.'' Faccio le spallucce alzandomi dal braccio del divano dirigendomi verso le scale per portare i vestiti che sono a terra nel cesto del bucato che si trova in bagno. Mi sento afferrare il braccio e di scatto mi giro verso di lui lanciandogli immediatamente un'occhiataccia. Mi da molto fastidio quando mi toccano.
-'' Ti voglio parlare, non fare la stronza e stammi ad ascoltare.'' Stringe la presa e lo guardo leggermente scioccata, non ha mai fatto così.
-'' Non mi toccare.'' Lo guardo male. ''Mi da noia.
-'' Non ho la lebbra e nessuna malattia strana e non sono nemmeno a farti male.'' Non molla la presa.
-'' Ho detto di lasciarmi.'' Continuo io cercando di mantenere la calma il piu' possibile.
-'' Tu non vuoi ascoltarmi? Nemmeno io ti ascolterò.''
-'' Non siamo bambini, Marshall.'' Cerco di allontanarmi ma con una forte presa mi tira a lui ritrovandoci faccia a faccia e petto contro petto.
-'' Da come ti comporti tu sembra proprio di si invece.'' Mi guarda senza lasciare trasparire nemmeno mezza emozione. ''Ti comporti come una bambina, sei acida e fredda per paura di soffrire, non vuoi aprirti per paura che gli altri possono arrivare troppo in fondo e farti del male.'' Fa un sospiro addolcendo lo sguardo. ''E posso capirti, ne hai passate tante, ma secondo me è anche un po' una scusa, perché lo sai io non ti farei mai e poi mai del male.''
-'' Non so cosa dire.'' Lo guardo dritto negli occhi, non l'avevo mai visto così da vicino, ed è così bello mamma mia.
-'' Non devi dire niente infatti, dimostra che ti fidi di me e smetti di essere così acida, fredda e fottutamente distaccata cazzo.'' Si morde le labbra. Oh, per l'amor di Dio.
-'' Non posso Mush, io sono così.'' Una sorta di giustificazione, insomma. ''Io sono fatta così, prendere o lasciare.''
-'' Io ti prendo e cambierò.'' L'ha detto come se fosse una sorta di promessa.
-'' Non ci riuscirai, ci hanno provato in tanti ma non ci sono mai riusciti.'' Lo avverto.
-'' Non lo riesci proprio a vedere, vero?'' Mi domanda lui mentre le sue mani sono passate dal stringermi il polso a stringermi la vita. La mia vita è nelle sue mani.
-'' Lo so che non si dovrebbe mai rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma, se mi permetti: Cosa?'' Lo guardo confuso, lui ridacchia. Mi sta mica sfottendo?
-'' Io non sono gli altri.'' Dice semplicemente lui.
-'' Lo hanno detto lui.'' Sorrido. Un sorriso indecifrabile.
-'' Io te lo dimostrerò, a contrario di tutti gli altri.''
-'' Non mi dovevi fare la paternale?'' Cambio discorso, la situazione inizia a farsi troppo imbarazzante.
-'' Non sono tuo padre, posso solo darti dei consigli.'' Fa le spallucce mentre continua a tenermi stretta a lui.
-'' E come dovrei vederti, allora?'' Domando io.
-'' Come tutto quello che vuoi.'' Sorrido. Sorrido veramente, intendo.
-'' Come un.. Amico?''
-'' Non mi piace molto il termine amico, ma se proprio vuoi.'' Mi guarda dritta negli occhi.
-'' E come dovrei vederti allora?'' Gli fisso le labbra, così vicine a me.
-'' Non posso decidere io, decidi tu.'' I suoi occhi fanno uno zig-zag dalle mie labbra ai miei occhi ed i miei denti stanno torturando le labbra.
-'' Se potessi scegliere tu?'' Avvicina il suo viso al mio inclinandolo leggermente alla sua destra ed appoggia le sue labbra alle mie, il mio cuore fa un sussulto, l'istinto immediato di portare le mani dietro alla sua nuca aggrappandomi a lui. E' la mia ancora.

  
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