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Autore: FeverSkating    14/05/2014    5 recensioni
Questa è una raccolta di Flashfic o One-Shot ambientata tra i banchi di scuola.
Coppia principale di questa raccolta? Raf e Sulfus, ovviamente! :3
La loro storia sin dal principio! :D
Spero vi piaccia! ^.-
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1° Chp. Prima elementare ~ Rossa
2° Chp. Seconda elementare ~ Angioletto
3° Chp. Terza elementare ~ Angel&Devil
4° Chp. Quarta elementare ~ Germi
5° Chp. Quinta elementare ~ Come la sabbia nelle mutande
6° Chp. Prima media ~ Le prime punizioni
7° Chp. Seconda media ~ A Natale ogni scherzo vale
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  Mi prostro ai vostri piedi e vi chiedo umilmente e penosamente perdono!!
  È passato più di un anno, e nemmeno me ne sono accorta!! Q.Q Poi magari a nessuno glie ne frega un ciufolo se sono di nuovo qui o meno, sta di fatto che è passato UN ANNO…sono un essere ignobile e senza cuore. Q.Q
  Comunque, sono tornata con i nostri cicciosissimi protagonisti, che sono finalmente approdati alla quinta elementare! :D Anche se questa One-shot di 989 parole ( Che numero simpatico. :3 ) non è propriamente ambientata a scuola…anzi, a onor del vero la scuola non c’entra un tubo. Diciamo che sono un po’ uscita fuori tema, e anche su come ho trattato il carattere dei personaggi non sono molto sicura. ^^’
  Detto ciò vi lascio alla lettura, sperando veramente che vi piaccia e ringraziandovi enormemente se lo leggerete. ^^’

 
 
 
 
 
Quinta elementare ~ Come la sabbia nelle mutande
 
 
 
 
  Mamma e papà l’avrebbero pagata cara, questa volta. Il fatto che fossero adulti non gli permetteva di fare tutto ciò che volevano…giusto?
  « Raf, tesoro, sarà divertente. » cercò di convincerla suo padre, mentre tirava fuori le valigie dal bagagliaio dell’auto.
  La bambina sbuffò, incrociando le braccia al petto.
  « Lui non doveva venire. » mugugnò, gonfiando adorabilmente le guance in un’espressione infastidita.
  « Non potevano lasciarlo a casa da solo. » cercò di farla ragionare.
  La bimba sbuffò « Potevamo andare noi in vacanza da soli. »
  Suo padre la guardò un attimo con aria stupita, poi si concesse una lieve risata, mentre trascinava i trolley sul viottolo.
  Raf si sedette a terra, scocciata, poggiando il viso sui pugnetti. Si concedette di guardare la distesa di acqua cristallina e azzurra e la spiaggia bianca proprio dall’altro lato della strada. C’era un gruppo di bambini che giocava a pallone e altre persone stese a prendere il sole. Da che ne aveva ricordo, i suoi genitori l’avevano sempre portata lì a passare le vacanze, ormai era una tradizione. Stavano nella vecchia casa dei nonni, una grande villetta bianca, luminosa e ariosa con uno stupendo giardino pieno di fiori. Praticamente un sogno! Solo una cosa quell’anno stonava. C’era quell’unico, piccolo e – per quanto insignificante – persistente e fastidioso difetto, che rendeva tutto inverosimilmente…insopportabile.
  Nemmeno l’avesse detto ad alta voce, un macchinone nero accostò al marciapiede, davanti all’auto dei suoi genitori. Ne uscì una donna, a lei ormai familiare, che le sorrise con garbo.
  « Che fai lì a terra, angioletto? Così ti sporchi tutta. » le parlò la donna.
  « Ciao, angelo. » una figura beffarda spuntò dall’altro lato del veicolo, sulle spalle uno zainetto rosso e nero « Noiosa, come al solito. Non hai idea di come ci si diverta. » la accusò, vedendola seduta a far nulla.
  « Sulfus, non ti permettere! » lo riprese prontamente la donna, che poi con cipiglio severo ordinò « Chiedile scusa, avanti! »
  Il bimbo liberò uno sbuffo impertinente, si girò verso Raf e, notandola ancora più infastidita di prima, sorrise, come per schernirla; solo un lembo delle pallide labbra stiracchiato verso l’alto. « Scusa. » disse, con l’ironia che traboccava da ogni lettera.
  Insopportabile, decisamente.
 
*
 
  Gli Zolfanelli sembrava essere diventati amici di famiglia, tanto da decidere di invitali a passare le vacanze assieme… com’era potuto succedere? Tutta colpa dei colloqui genitori-insegnanti, dove la madre di Sulfus aveva amorevolmente fatto amicizia con quella di Raf. Poi entrambi i loro padri aveva scoperto l’hobby comune della pesca e da sì si era dato il via a cene mensili, che spesso – e malvolentieri, per Raf – diventavano settimanali, a cui anche i figli delle rispettive famiglie erano costretti a sottostare. E ora anche le vacanze estive.
  “Incredibile!” Raf puntò i piedi nella sabbia, mentre guardava da lontano Sulfus che distruggeva il castello di sabbia di un povero bambino, che mancava poco che scoppiasse in lacrime.
  Un Devil. Non era altro che uno stupido Devil e nulla di più! Solo questo riusciva a pensare, vedendo Sulfus ridere sguaiatamente, dopo essersi divertito a calpestare il cumulo di sabbia bagnata.
  Raf era furibonda, forse fin troppo, ma non se ne curò. Invece, partì a passo di marcia. Calpestò con rabbia la sabbia incandescente, tanto che per un momento credette di aver spruzzato della sabbia in faccia a un tipo sdraiato al sole. Comunque nemmeno di quello le importava.
  « TU! » quasi urlò, appena era arrivata nelle vicinanze di Sulfus, che come trafitto da una freccia si pietrificò, guardandola confuso e, forse, anche un po’ spaventato.
  Raf si piegò verso il bambino seduto a terra, che ancora piangeva « Non ti preoccupare, piccolo. Adesso a rifarti il castello ci pensiamo io… » si prese del tempo per incenerire Sulfus con gli occhi « …e questo stupido. » e Sulfus non ci mise nemmeno mezzo secondo a rispedirle lo stesso sguardo.
  « Non vedo perché dovrei farlo. » esclamò roteando gli occhi al cielo.
  « Perché io so che dormi ancora con la luce accesa. » replicò, sfidandolo.
  Gli occhi dell’altro si all’argarono all’inverosimile. Come aveva fatto quell’arpia a scoprirlo?!
  “Forse perché vivete nella stessa casa da una settimana, genio?” gli suggerì una voce altezzosa nella sua testa. Guardò quella strega travestita da angelo, sperando di capire cos’avesse in mente. Non avrebbe mai osato dirlo a qualcuno…vero?
  Negli occhi di Raf, però, infiammava un’accesa determinazione che gli suggeriva che, no, non stava affatto scherzando.
  Che gli toccava sopportare!
  Si abbassò a recuperare il secchiello da terra « Allora, quante torri aveva ‘sto castello, uhn? » sospirò rassegnato, mentre Raf esultava.
  “Insopportabile…”
 
*
                                                                               
  « E con questo abbiamo finito. » Raf si alzò da terra soddisfatta, ammirando il castello di sabbia abbellito con tanto di bandierine.
  « Ne sei sicura? »
  Non fece in tempo a girarsi che si vide scagliare addosso una palla di sabbia bagnata.
  « Sulfus, smettila! » stillò e intanto il bambino se la rideva, facendo ondulare le ciocche nere.
  Allora Raf si concedette una piccola vendetta. Si avvicinò al mare riempì il secchiello, fino a poco prima usato per costruire il loro stupendo castello, e lo rovesciò addosso a Sulfus, fermando le sue risate e appiccicandogli i capelli al viso.
  « Questo non lo dovevi fare! » con sguardo gelido si avventò su Raf e iniziò una guerra a palle di sabbia, all’ultimo sangue.
  Più lontano le madri dei due li guardavano rotolarsi nella sabbia e urlarsi contro.
  « Devono starsi divertendo un mondo, non trovi? » disse la madre di Sulfus.
  L’altra non poté che dagli ragione, annuendo « Dovremmo andare in vacanza assieme anche a Natale. »
  E la madre di Sulfus si voltò, quasi folgorata, con un sorriso enorme in viso « Sarebbe un’ottima idea! » e soddisfatte le madri tornarono a chiacchierare, mentre i loro figli, imperterriti, continuavano a schizzarsi e ricoprirsi di sabbia, ignari quello a cui, controvoglia, stavano andando incontro.
 


 
 
 
Angolo autrice
 
  Bene, bene…finito!! :D
  Non tutta la storia, ovviamente, ma solo il quinto capitolo. Eh sì, perché ce ne saranno altri! Presto, si spera. u.u Quindi inizierà il periodo delle medie! Ma io sto agognando le le superiori, solo per poter scrivere miriadi di fluffosità. Afhdkslgh *o*
  Detto questo, ringrazio tutte le anime pie che daranno retta alla povera anima pia, che poi sarei io, che non fa altro che blaterare in questi spazi, comunemente chiamati angoli autrici o autori. u.u E appena avrò postato il capitolo risponderò alle vostre stupende recensioni. ❤
  Quindi, vi saluto e vi ringrazio immensamente! ^_^
  Alla prossima! :D
   
 
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