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Autore: Clovniss_Kia    14/05/2014    5 recensioni
Il presidente Snow ha deciso di mettere un freno alla popolarità di Katniss facendola scomparire dagli schermi dopo il Tour Della Vittoria. Inizialmente avrebbe voluto rigettarla nell'arena per la terza edizione della memoria, ma ciò avrebbe solo aiutato ad incrementare lo spirito di ribellione già presente in molti distretti. Ha deciso quindi di lasciarla lavorare come mentore e progettare qualcosa di incredibile per gli Hunger Games, in modo da spostare l'attenzione su di essi e calmare gli animi. Cosa accadrà nei 75esimi Hunger Games?
[Fanfiction Interattiva - Ruoli esauriti]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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L'arena
~ IL PRIMO GIORNO ~
 
Yolo ed Elinor erano appostati sulla cima di un albero alto una decina di metri, ai margini della foresta. Era una di quelle poche piante alte presenti in mezzo a migliaia di cespugli colmi di bacche di vario genere. Nessuno dei due si intendeva particolarmente di bacche velenose, inoltre erano riusciti a portare con loro alcune risorse in uno zaino ed in un sacco trovato in un baule, così non si erano preoccupati a raccoglierne.
Dopo essersi tranquillizzati, decisero di guardare cosa avevano preso, con la speranza di avere qualcosa con cui curare la spalla di Elinor, in cui si era conficcato un coltellino lanciato da Charles al Bagno Di Sangue.
All’interno del sacco i due trovarono della carne fresca: un intero tacchino era stato trattato con cura e la carne per essere mangiata doveva essere soltanto cotta. Nello zaino, invece, vi era mezzo litro d'acqua, un paio di occhiali da sole, della crema solare, un kit da scalata, e dello iodio.
“ A quanto pare sembra ci vogliano indirizzare alla montagna eh?” constatò il rosso. “ Beh, in caso di emergenza sapremo dove andare.” Detto questo, osservò le ultime risorse che erano riusciti a procurarsi, ovvero un coltello e due nastri americani.
Elinor lo guardò tristemente. Iniziava a perdere la sensibilità alla spalla.
“ Ehy. Non ti lascerò senza una cura.” Si tolse la maglietta, rimanendo a torso nudo, poi si avvicinò alla ragazza, posando le mani sulla lama che premeva nella sua carne. “ Potrebbe far male.”
Elinor annuì e si preparò all’insopportabile dolore che avrebbe dovuto provare.
 
 
 
“ Ginevra? Allora hai trovato le piantine che cercavi?” Levi si avvicinò alla rossa, intenta a raccogliere alcune erbette nei cespugli ai margini della foresta.
“ Si, eccole.” Gliele mostrò, ma non tutte. Un paio di piantine particolari erano ben nascoste nella tasca interna dei suoi pantaloncini. “ Sono molto più sane delle schifezze surgelate che ci manda Capitol City nei Distretti, fidati.”
“ Lo spero davvero.” Si voltò per andarsene, ma Ginevra la fermò.
“ Aspetta.” Stette qualche istante in silenzio. “ Chiama gli altri. Non siamo soli.”
Per tutta risposta Levi si affrettò a far avvicinare Nathan, Charles e Jace a Ginevra, che li intimò a non fare rumore.
“ Per di qua!” sussurrò, mentre silenziosamente faceva nei passi verso est.
Così, dopo un centinaio di metri, scorsero dietro ad un cespuglio Patrick, Joe e Deemer intenti a mischiare delle bacche con alcune erbe in una bottiglia. “ Ssh!” lentamente sguainò la sua spada, ma Levi la fermò posandole una mano sulla spalla.
“ Ci penso io.” Tirò fuori il suo arco e puntò una freccia verso i Tributi.
“ Va bene, ma vedi di non sbagliare.” Sbuffò la rossa.
“ Io non sbaglio mai.” Detto questo, scagliò la sua freccia, che prese Joe nell’addome. Egli si sdraiò immediatamente a terra, mentre i compagni di alleanza si alzarono e fuggirono.
“ Via, via via! Veloci, inseguiamoli!” Levi cominciò a correre verso Deemer e Patrick, affiancata dagli altri Favoriti, mentre si lasciavano Joe alle spalle.
 
 
 
Elinor aveva le lacrime agli occhi quando Yolo finì la medicazione improvvisata. Egli era riuscito ad estrarre la lama dalla spalla della ragazza, aveva versato un po’ d’acqua sulla parte del corpo ferita e l’aveva avvolta con la sua maglietta.
“ Non penso migliorerà senza l’aiuto di uno sponsor.” Constatò Elinor.
“ In qualche modo ce la caveremo, vedrai. Ora dovresti solo… riposare.” Suggerì il ragazzo.
Quest’ultimo non fece quasi in tempo a finire la frase che sentì le urla dei Favoriti poco distanti. Dicevano frasi come “ Per colpa tua li abbiamo persi!” o “ Hai lasciato scappare quello del 10!”
“ Yolo, siamo troppo visibili qui. Dobbiamo andarcene.” Si allarmò la ragazza dai capelli marroni.
“ Credi di potercela fare, con la spalla ferita?” si preoccupò il compagno d’alleanza.
“ Beh, io cammino con le gambe, mica con le braccia!” dopodiché Elinor iniziò a scendere faticosamente dalla pianta, ma per fortuna con successo. “ Abbiamo il kit per la scalata, dovremmo andare verso la montagna.”
“ Ma…” cercò di protestare l’altro.
“ Niente ma. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo essere forti. E poi, questo dolore non è poi così insopportabile.” Mentì “ Forza, sbrighiamoci prima che si faccia buio.”
Così, senza proferire parola, il rosso acconsentì e i due cominciarono a camminare verso l’altro scenario.
 
 

Quando i Favoriti decisero di lasciar perdere la ricerca di Patrick e Deemer, decisero di andare verso il lago.
“ Aspettate.” Lì fermò Ginevra, chiedendo silenzio “ Il cannone non ha sparato.”
“ Quale cannone?” domandò Charles.
“ Del ragazzo del Dieci.” La rossa, seguita dai compagni di alleanza, corse verso il punto in cui Joe era stato colpito. “ Merda! E’ scappato!”
“ Cosa?!” gridò irritato Nathan. “ Non l’hai ucciso?!” si rivolse al Tributo femmina del 2.
“ Ehy, io l’ho colpito con una freccia, non stava a me finirlo!”
“ Potevi benissimo colpirlo di nuovo invece di andare a correre a vuoto!” ribatté il biondo.
“ Mi sembra che tu abbia fatto lo stesso, Quattro!”
“ Ehy, basta litigare!” intervenne Ginevra “ Siamo tutti molto stressati, io direi di andare a rilassarci un po’ al lago, che ne dite?” propose.
“ Io sono d’accordo con la rossa.” Charles ripose le sue armi. “ Una bella nuotata non può che farci bene.”
Gli altri Tributi annuirono, per poi dirigersi verso lo specchio d’acqua.
 
 
“ Jace, tuffati.” Ordinò Ginevra.
“ Perché dovrei?”
“ Perché te lo dico io. Tuffati se non vuoi che ti tagli la gola.”
Lui roteò gli occhi, sbuffando. “ Credete che verrò mangiato dai Piranha?” si buttò in acqua. “ Vedete? Non è successo niente. Posso uscire, ora, che sono fradicio?”
Gli altri non risposero, ma si affrettarono a raggiungerlo nel lago.
Charles e Nathan erano completamente nudi, a confrontare il proprio fisico e mostrare i propri muscoli, mentre Levi e Ginevra portavano addosso ancora l’intimo.
“ Andiamo ragazze, spogliatevi anche voi!” esclamò Charles.
“ Vi piacerebbe!” sorrise la mora.
“ Oh si, eccome!” rise a sua volta Nathan, che prese l’altra sulle spalle. La ragazza cacciò un urlo, poi, quando vide Ginevra nella stessa posizione sul corpo di Charles, si divertì a spingere la rossa, facendo a gara a chi avesse più forza nelle braccia.
Nel frattempo Jace se ne stette in disparte, aspettando che i quattro finissero di divertirsi.
Una volta usciti dall’acqua, il ragazzo prese parola.
“ Sapete, forse dovremmo andare a dare un’occhiata alla città abbandonata. Al Bagno Di Sangue ho visto la ragazza del Dieci fuggire da quella parte.” Osservò i corpi delle ragazze: avevano davvero dei fisici magnifici; nel caso ne avessero voluti, avrebbero trovato sponsor facilmente.
“ Se è vero ciò che dici, è un’ottima idea. La città però è grande, per ispezionarla tutta ci vorrebbe tempo.” Affermò Levi “ Dovremmo andarci almeno in tre. Che ne dite… di me, Charles e Jace?”
“ Ci sto.” Il ragazzo del Due si rivestì. “ Io ho visto che aveva in mano un faro. Presto si farà buio e lei certamente lo sfrutterà. La potremo individuare molto facilmente.”
“ Bene. Forza allora, sbrighiamoci, ho ucciso solo una persona, oggi.” La mora impugnò il suo arco e si incamminò verso gli edifici distanti alcuni chilometri da loro.
 
 
Nathan e Ginevra, nel frattempo, stettero a parlare della situazione che stavano vivendo, mentre ispezionavano le spaccature nelle pietre. Dopotutto, la rossa era l’unica tra i Tributi a conoscenza della vera identità di Nathan, che tutti credevano fosse Thomas.
“ L’hanno ammazzato davvero, ancora non posso crederci.” Il biondo si sedette tra le rocce. “ Volevo solo fare qualcosa per lui, invece Capitol City ha preferito farlo fuori. Lui… era un ragazzo così buono, decisamente migliore di me.”
“ Tu non sei un cattivo ragazzo…” la rossa si trattenne dal dire il vero nome del compagno di Distretto davanti alle telecamere “ Sei semplicemente uno che non si fa piegare dalla società. Sono certa che tutti stiano tifando per te, al Quattro.”
“ Ormai non me ne importa più niente. Io volevo solo difendere mio fratello.” Affermò freddamente.
“ E ora che pensi di fare?” chiese Ginevra.
“ Lo vendicherò. Fosse l’ultima cosa che faccio.”
“ Sono certa che ci riuscirai.” Lei gli diede una pacca sulla spalla, anche se avrebbe voluto abbracciarlo, come una vera amica. Ma in quell’arena, nessuno era davvero un amico. “ Si sta facendo buio, forse dovremmo entrare in una grotta.” Suggerì.
“ Mmh, potrebbero esserci ibridi, meglio non rischiare.” Rifiutò il ragazzo.
I due si alzarono e continuarono il loro giro. Nel frattempo, qualcuno sospirò.
Adele, rifugiata in una grotta poco distante dai ragazzi del Quattro, almeno per quella notte poteva dormire sonni tranquilli.
 
 
 
“ Non accende le luci oggi, la ragazzina.” Grugnì Charles, mentre spostava i resti di alcuni edifici distrutti.
“ Shh! Continua a cercare.” Lo intimò Levi.
Arrow era nascosta nei resti di un negozio di moda bruciato. Era riuscita a trovare due paia di calzini ancora integri e stava approfittando dello spazio riparato dal gelo esterno. Tuttavia le voci dei Favoriti erano vicine e lei si affrettò ad osservarli da una finestrella. Si stavano avvicinando pericolosamente.
Decise dunque di lanciare un sasso da un’apertura presente nella parte Ovest della stanza.
L’effetto fu immediato: i tre giovani corsero verso il rumore e Arrow sgattaiolò fuori dall’edificio, dirigendosi ad Est, verso delle macerie.
I Favoriti che le stavano col fiato sul collo erano tre, ma erano evidentemente pericolosi. Tuttavia non sembravano molto veloci, mentre lei a confronto era una scheggia, e ciò poteva tornarle utile.
Ci avrebbe riflettuto quella notte.
 

Intanto, Daenerys era giunta ai piedi della montagna, dopo aver cercato per molto tempo le sue compagne di alleanza. Era sul punto di mettersi ad urlare di irritazione, quando qualcosa la colpì più volte in testa. “ Ahia!” si lamentò, per poi raccogliere ciò che le aveva causato dolore. Si trattava di alcune pigne.
Alzò lo sguardo e vide Ludmilla e Lyra divertirsi a lanciarle delle cose da un pino. Daenerys borbottò qualche insulto, dopodiché si affrettò a raggiungerle.
“ Era ora che arrivassi! Ci siamo annoiate a morte! Che cosa hai preso alla Cornucopia?” chiese Ludmilla, curiosa.
“ Stai calma!” esclamò l’altra, per poi tirare fuori dal suo zaino le risorse.
Esso conteneva mezzo litro d'acqua e un telo, che aveva preso sui ripiani, poi un altro telo, però impermeabile, un coltello, degli occhiali per visione notturna, un contenitore cilindrico e della soluzione di iodio.
“ Wow, Lyra, la tua amica è stata decente con il recupero delle risorse. Ora capisco perché hai voluto questa schiavetta.”
“ Come, scusa? Schiavetta?”
“ Beh, tu non mi sembri una prescelta di Satana, quindi per noi sei solo un elemento inutile. Finché procuri le cose al posto nostro, però, potresti servirci.”
Daenerys stava per ribattere, ma l’arena si fece buia di colpo. Era giunta la notte.
Le alleate scorsero un punto di luce vicino ad una grotta, pochi metri più in basso di loro.
Ludmilla sorrise e prese in mano gli occhiali ed il coltello procurati da Daenerys, dopodiché, sussurrò: “ A quanto pare sei più utile del previsto, tizia.”
 
 

Nel folto della foresta, nel frattempo, su di un albero, vi erano Peter e Blade. Parlavano di quanto fossero preoccupati per le ragazze del loro Distretto, che non avevano visto per tutta la giornata.
Dopo aver mangiato la carne essiccata che erano riusciti a procurarsi alla Cornucopia, l’unica risorsa loro rimasta era un coltellino.
La fame e la sete cominciavano a farsi sentire e a ciò avrebbero dovuto provvedere al più presto.
Peter aprì la bocca per parlare, ma lo stemma di Capitol City si fece vivo in cielo: i volti dei Tributi morti stavano per essere mostrati.
I due videro Venerix e Michael, dal Distretto 1, e nonostante avessero assistito alla morte dei due giovani, erano ancora sorpresi che fossero morti subito.
Dopo di loro apparve Ywen, dal Distretto 3, e ciò significava che i Tributi del 2 erano ancora in vita.
Poi comparve il volto di Tom, e, dopo di lui, quello di Alyson.
Si passò poi al Distretto 8, con la morte di Ryan e terminò la visione dei caduti con Meruel.
Blade sospirò di sollievo: la sua amata era ancora viva.
Quando guardò Peter, però, si sentì uno straccio. Quest’ultimo aveva le lacrime agli occhi e l’espressione scioccata.
Di certo, non avrebbe passato una bella nottata.
 
 
N.d.A. Salve lettori! Che ve ne pare di questa prima giornata in arena? Mi sto facendo sentire per informarvi che le morti dei componenti delle famiglie dei Tributi caduti al Bagno Di Sangue verranno pubblicate in un capitolo a parte, altrimenti questo diventerebbe chilometrico e fin troppo pesante.
Nel frattempo se volete potete inviarmi SOLO via messaggio privato (o chat di Facebook) le volontà dei vostri Tributi per il secondo giorno.
Grazie a tutti coloro che leggono la mia fanfiction!
Alla prossima!
 
-Kia
   
 
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