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Autore: Rowz    28/07/2008    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Edward non fosse mai venuto a sapere del "tuffo" di Bella?
Era inutile illudermi, in fin dei conti sapevo che, appena l’avessi rivista avrei implorato il suo perdono, in ogni modo. Perché la mia esistenza senza di lei non era nulla, non lo era mai stata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Ciao a tutti! ^^ Questa ff  avrà due capitoli uno visto dal punto di vista di Edward e uno da quello di Bella.

 

BUONA LETTURA!

 

 

 

Edward

 

Avevo deciso di tornare, nonostante le avessi promesso di non interferire più nella sua vita.

Ero solo, solo Alice sapeva che mi trovavo a Forks e che ero lì per vedere se lei fosse felice. Se avesse fatto come le avevo chiesto, se era riuscita a vivere una vita normale…

Ma era inutile illudermi, in fin dei conti sapevo che, appena l’avessi rivista avrei implorato il suo perdono, in ogni modo.

Perché la mia esistenza senza di lei non era nulla, non lo era mai stata.

 

Quando arrivai a casa Swan era ancora presto

Mi sedetti su un ramo che dava sulla finestra della sua stanza - come circa due anni prima quando ancora non sapevo di amarla.

La camera era ovviamente vuota.

Sicuramente sta sistemando la cucina, pensai con malinconia.

Nel ripensare a quando ero ancora con lei, quando magari l’aiutavo – nonostante rifiutasse in ogni modo il mio aiuto- non potevo fare altro che sorridere tristemente.

 

Non sapevo cosa avrei fatto appena l’avrei rivista.

Se fosse stata felice? Se si fosse rifatta una vita? Se veramente fosse riuscita a vivere senza di me?

Queste domande mi assillavano già da parecchi giorni, da quando avevo deciso di ritornare per rivederla almeno un’ultima volta.

Alla fine mi decisi.

Se l’avessi trovata felice, sarei rimasto tutta la notte a vegliare su di lei. Come avevo sempre fatto.

Almeno per l’ultima volta.

Ma se non fosse stata felice? Se non fosse cambiato nulla da quella sera nella foresta?

Ero rimasto con lei fino a che Sam Uley non l’aveva trovata.

Pensavo, speravo che sarebbe passata.

Che dopo lo shock iniziale sarebbe ritornato tutto come prima. Come prima che le rovinassi l’esistenza. Prima che la sua ultima ora scoccasse…

 

All’improvviso la porta della stanza si aprì, squarciando con una lama di luce gialla, l’oscurità della camera.

Poi la porta si richiuse e fu di nuovo tutto buio.

Io ovviamente riuscivo a distinguere ogni minimo particolare.

Perciò quando rividi quella cascata di capelli scuri il mio corpo fu scosso da un fremito.

Dopo quasi un anno la rivedevo finalmente.

I miei ricordi non le avevano mai reso giustizia.

Era mille volte più bella. Dio quanto mi era mancato il suo volto.

Il fatto di rivederla era un piacere fisico. Vederla lì, reale e a pochi metri da me mi dette un sollievo inimmaginabile. E’ viva, sta bene…

La vidi alzare lo sguardo verso la finestra, e fu allora che vidi i suoi occhi.

Erano sempre scuri e bellissimi, però se prima erano espressivi e profondi. Ora erano vuoti, senza espressione…

Mi sentii morire.

Mentre guardava la finestra la sentii singhiozzare.

Avanzò verso l’imposta e la spalancò.

Nonostante piovesse a dirotto rimase sul davanzale a guardare fuori.

Riuscii a scorgere per il più breve degli istanti una minuscola scintilla di speranza nei suoi occhi, ma si spense presto.

Ero certo che non mi potesse vedere, ero nascosto fra le foglie e la pioggia fitta rendeva vaghi i contorni d’ogni cosa.

Sospirò.

Dette le spalle alla finestra e si lasciò cadere sul pavimento. I singhiozzi ricominciarono più violenti di prima.

E io mi sentii nuovamente morire.

Per quanto poteva essere impossibile per un vampiro, provare dolori così forti e umani io ci riuscivo. E queste sensazioni mi dilaniavano l’animo.

<< Maledizione… >> La sentii mormorare.

Strano, lei non imprecava mai. << Che sciocca che sono… >> Sentii il desiderio di entrare e stringerla forte a me. Ma non so cosa mi fermò… << Edward… >>

Sussultai.

Fu come quando la sentii pronunciare il mio nome nel sonno per la prima volta.

Questa volta nulla mi fermò.

In un attimo mi trovavo seduto sul davanzale.

Solo in quel momento mi accorsi che non stavo respirando.

Respirai profondamente, cercando di non fare rumore.

La vidi sussultare. Mi dava le spalle e non si era ancora accorta della mia presenza.

Il suo profumo non era cambiato. Era sempre buonissimo.

Quanto mi era mancato! Quanto ogni singolo suo gesto mi era mancato da morire!

<< Edward… >> Mormorò nuovamente il mio nome.

Io non resistetti più.

Non m’importava nulla se mi odiasse, se mi avrebbe mandato via a suon d’imprecazioni e parolacce.

Scesi giù dal davanzale.

In quel momento desideravo solo poter stare con lei, almeno per l’ultima volta. << Bella >> Sussurrai.

Sapevo che mi aveva sentito.

Perché ad un tratto i singhiozzi terminarono e nella piccola stanza scese il silenzio.

Si girò lentamente, quasi con paura.

La capivo, in fin dei conti era logico averne…

Quando si voltò del tutto, la sua reazione fu tutto fuorché prevedibile.

Rimase ferma, immobile, quasi non la sentivo respirare.

Mi guardò ma senza vedermi realmente.

Il suo volto iniziò a rigarsi di lacrime. Sorrise debolmente.

<< Alla fine sono morta davvero… finalmente… >> Quelle parole mi lasciarono  basito.

Perché pensava di essere morta? Ma soprattutto, perché “ finalmente ”?

Continuò a guardarmi.

Io ero incapace di proferir parola.

Mi detti dello stupido.

In quel momento dovevo parlare. Dopo tutto il tormento patito riuscivo solo a stare in silenzio.

Lei alzò una mano tremante.

Esitava.

Poi con estrema delicatezza e lentezza la posò sulla mia guancia << Non ci speravo quasi più… Charlie e Jake ci resteranno secchi, ma non m’importa… >> Altro shock.

Come non le importava di come avrebbe potuto sentirsi Charlie dopo la sua morte e poi chi era Jake?

Mi detti dello stupido.

Ero stato io stesso a dirle di rifarsi una vita, di dimenticarmi.

Sicuramente quello era il suo nuovo ragazzo… << … almeno tu sei con me … anche se sicuramente non sei reale, non m’importa… sei tu quel che vedo… >> Che cosa stava dicendo? Quelle parole non avevano senso… << Bella… >> Finalmente riuscii a parlare << tu non sei morta. >>

Lei chiuse gli occhi per un attimo, per poi tornare a guardarmi << Non ci credo, perché altrimenti non avrei avuto il mio angelo accanto… Ti amo. >> Mi definiva un angelo e diceva di amarmi, dopo tutto il dolore che le avevo inferto. Dopo che l’avevo lasciata perché pensavo che fosse la cosa più giusta…

Non meritavo tutto questo amore… << Anche io ti amo >>

<< Sono proprio morta… non ho dubbi…>>

<< Ma…>> Non mi fece finire la frase << Se tu dici che mi ami, posso solo essere morta >>

Che stupido che sono stato << Bella, tu sei ancora viva. >> Le sfiorai la guancia e le asciugai alcune lacrime << e poi >> aggiunsi << anche se tu fossi morta, io non potrei mai essere accanto a te >> Staccò la mano dal mio volto e la posò sulla mia. << Bugiardo…>>

<< Isabella >> Fu strano pronunciare il suo nome per intero << Tu non sei morta. Io sono qui accanto a te…>>

<< Non è possibile…>>

<< Davvero Bella, non sei morta… >> Riaprì gli occhi e per la prima volta mi guardò veramente.

Sgranò gli occhi, che in un attimo si riempirono di nuove lacrime.

Mi gettò le braccia al collo e mi strinse forte a se << Non andare via ti prego… ti supplico, non lasciarmi…non ti chiederò di trasformarmi se non vuoi... non andare...>> Continuava a ripetere contro la mia spalla.

Io la strinsi forte a me << Resterò con te, tranquilla… resterò con te… >> Se fossi stato capace di piangere sicuramente l’avrei fatto.

Quando mi aveva abbracciato finalmente mi sentii di nuovo intero, completo e felice.

Felice come solo una volta in cento anni d’esistenza ero stato.

Non so per quanto tempo restammo lì, sul pavimento.

Nulla aveva più senso e forma all’infuori di noi.

Se Charlie fosse entrato probabilmente non ce ne saremmo neanche accorti.

Sciolse l’abbraccio, ma io non le permisi di allontanarsi troppo da me.

Ma a quanto pare non era sua intenzione.

Mi baciò con foga, come non le avevo mai permesso di fare, perchè temevo che non sarei riuscito a controllarmi.

Ma non m’importava niente del fatto che io fossi un vampiro e lei un’umana, la mia cantante.

Ricambiai il bacio, lei era la mia vita, l’anima che non avevo più.

Quando mi staccai per lasciarla respirare anche io avevo il fiato corto.

La strinsi nuovamente a me << Perdonami… perdonami… >> Continuavo a mormorare.

<< Non lasciarmi più >>

<< Mai, starò con te per l’eternità >> E dicevo sul serio, non m’importava più niente, sarebbe stata mia, per ogni singolo giorno dell’eternità. << Sempre se lo vorrai ancora… >> Mi affrettai ad aggiungere << Sempre. Per sempre >>

   
 
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