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Autore: vanessaevenstar    15/05/2014    0 recensioni
Non avrei mai pensato di innamorarmi così intensamente nella mia vita di un uomo di cui non sapevo nulla, ma l'unica cosa che contava veramente era poter stare accanto a lui un attimo prima della fine....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando mi risvegliai sentii una sfitta dove Natasha mi aveva colpito ma il dolore era niente pensando al fatto che Richard era in pericolo. Cercai di alzarmi in piedi quando notai un biglietto accanto a me: Cara Morgan, sei cordialmente invitata a casa mia soprattutto se ci tieni a rivedere Richard ancora vivo. Natasha Pensai a come poterla uccidere e pensai di andare senza armi e sacrificare me stessa pur di farlo vivere anche se questo gli avrebbe spezzato il cuore. Andai in camera per indossare abiti più comodi quando entrando mi salirono le lacrime agli occhi pensando al breve tempo passato insieme e che forse non sarebbe potuto accadere di nuovo, ma sapevo che dovevo almeno cercare di salvarlo. Uscii di corsa dalla casa e mentre mi dirigevo alla casa di Natasha non avrei mai pensato di innamorarmi così intensamente nella mia vita di un uomo di cui non so nulla, ma l'unica cosa che contava veramente era poter stare accanto a lui un attimo prima della fine. Non avevo rimpianti per le azioni che avevo compiuto o le decisioni prese in questi giorni che stavano per finire perché sapevo di essermi sentita viva come mai prima e per l'ultima volta pensai al suo viso e mi guardai attorno se c'era qualcuno e con un solo salto oltrepassai il cancello e mi diressi subito all'interno della casa senza sapere da che parte andare e anche se era buio vidi tracce di sangue condurre al piano di sopra e al solo pensiero che potesse essere di Richard rabbrividii ma dovevo farmi coraggio e così saltai al piano superiore e spalancai la prima porta che trovai davanti a me. Appena entrai vidi uno spettacolo orrendo: Richard era incatenato a una sedia sanguinante e cercai di sentire il suo battito ma invano; a quel punto sentii una rabbia mista a dolore e urlai “Fatti vedere e battiti con me se hai coraggio”. All'improvviso lei mi apparve davanti “Vedo che sei arrivata finalmente, non potevi resistere vero? Ah sì, è morto mi dispiace tanto, volevo vedervi morire insieme” a quel punto mi scagliai contro di lei e questa volta non mancai il bersaglio e riuscii a bloccarla tra le mie braccia “Non è vero! Non può essere morto!” lei cercò di liberarsi ma invano e presa dalla rabbia la scagliai fuori dalla finestra e la seguii decisa a farla finita una volta per tutte e a fargliela pagare per avermi portato via la mia unica ragione di vita. Quando atterrai nel giardino la trovai a terra incapace di muoversi e mi avvicinai a lei decisa ad ucciderla “Ora morirai per ciò che hai fatto a Richard” lei sorrise “Non ne hai il coraggio” le misi il braccio intorno al collo “Bé, su questo ti sbagli perché non mi conosci a quanto pare”, con un solo gesto le staccai la testa dal collo. Rimasi ferma a guardare il suo corpo senza vita felice di averlo fatto e caddi in ginocchio piangendo “Amore mio, come posso averti perso di nuovo e non essere riuscita a salvarti. Ormai mi resta che unirti a te in Paradiso” mi alzai e mi diressi nella stanza dove lo trovai ancora lì e lo baciai sapendo che non sarebbe stato ricambiato “Mi dispiace di non essere riuscita a farti capire quanto ti amassi” misi la testa sulle sue ginocchia piangendo quando mi sentii accarezzare i capelli dolcemente “Non c'è bisogno che tu me lo dica, lo so guardandoti semplicemente negli occhi” alzai la testa incredula “Non può essere, sono morta e sono finita in Paradiso accanto a te” lui alzò il mio viso “No, sono ancora vivo anche se stavo per perderti di nuovo” lo slegai e lo aiutai ad alzarsi dalla sedia e lo feci sdraiare sul letto accanto “Come hai fatto a salvarti” lui sorrise “Una cosa che Natasha non sapeva dei miei poteri è che posso arrestare ogni mio segno vitale per potermi nascondere agli altri vampiri” mi arrabbiai “Perché non mi hai detto niente, non sai cosa mi hai fatto passare. Ma ti amo troppo per essere arrabbiata con te, ora andiamo a casa”. Lo aiutai ad alzarsi e lo presi in braccio e con un balzo saltammo fuori dalla finestra e atterrammo in giardino e lo misi giù quando lui rise “Ma lo sai che sarei io a doverti portare in braccio e soprattutto dopo che saremmo sposati” sentii il fiato mancarmi “Il fatto di essere ferito ti fa straparlare” lui bi abbracciò “Non sto scherzando, il fatto di stare per perderti di nuovo mi ha fatto capire che non posso aspettare”. “Ma se abbiamo di fronte a noi l'eternità e se poi tu ti stufassi di me. . .” per un momento mi fissò e poi mi diede un bacio “Ti amo e tu per me sarai sempre la mia unica ragione di vita. Voglio averti al mio fianco quando sorgerà l'alba e anche quando il sole tramonterà ogni giorno, vuoi diventare mia moglie . . . di nuovo?” lo abbracciai “Sì, ma solo a una condizione” mi guardò perplesso “E quale sarebbe?”, “Promettimi che non mi abbandonerai mai” mi baciò su una guancia “Lo prometto e ci prenderemo cura una dell'altra”. Senza più parlare ci limitammo a guardare il sole tramontare sapendo che non ci saremmo mai più separati e che per tutta l'eternità si saremmo potuti amare e essere uno parte dell'altra.
  
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