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Autore: Delianera    16/05/2014    1 recensioni
Sara è una famosa cantante con una vita che la costringe a vivere sempre in balia del suo manager e della sua band. Nei suoi innumerevoli viaggi fa amicizia con Lily Collins la quale a distanza di due anni torna a trovarla in Italia... Ma non viene sola...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Lily Collins, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 3

 

Tutto in quella casa sapeva di famigliarità e questo per i ragazzi era una cosa abbastanza rara. Ormai erano soprattutto abituati a passare da un hotel all'altro, ha vivere poco una vera vita. Si, erano fortunati, il loro lavoro era uno dei più desiderabili. Erano pagati profumatamente per fare una cosa che amavano e avevano la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, di conoscere gente meravigliosa (o meno).

“Cucini benissimo!” sentenziò Jamie spazzolando quello che rimaneva nel piatto con un pezzo di pane “Veramente. Ma tutte le ragazze italiane cucinano così?” chiese facendole l'occhiolino.

“Non saprei” disse Sara alzandosi da tavola e avvicinandosi ai fornelli “Probabilmente siamo più portate per un fattore culturale. Per alcune famiglie è quasi una tradizione tramandare determinati piatti di generazione in generazione”. Risposta chiara e concisa, tipico di lei.

Prese la caffettiera e cominciò a riempirla d'acqua mentre qualcuno la stava fissando attentamente.

“Sei dimagrita?” chiese Lily con un indice appoggiato al mento.

“Può darsi” ammise la cantante che ormai aveva acceso il fornello ed era in attesa di una delle cose che preferiva di più al mondo. Il profumo del caffè appena fatto.

“Si, sei dimagrita” concluse quindi Lily “Fin troppo per i miei gusti. Ed è un'ingiustizia che tu non mangi di più dal momento che cucini così bene!”.

“Vero!” confermò Jamie versandosi un grosso bicchiere d'acqua naturale “Così vero che vorrei pregarti di dare qualche lezione di cucina alla mia dolce metà dal momento che sa a mala pena bollire un uovo!” Sara sorrise stando ben attenta a non farsi intercettare da Lily, mentre quest'ultima tirò uno schiaffo sul braccio del suo ragazzo.

Robert, che fino ad ora era stato piuttosto silenzioso, si alzò avvicinandosi a Sara “Prepari il caffè?” le chiede visibilmente incuriosito da quel marchingegno strano posto sul fornello.

“Si” risposta ovvia “Non credo che tu abbia mai visto una caffettiera, vero?” lui scosse la testa lievemente e i riccioli si mossero in maniera adorabile.

“Giusto. Beh non so se a Roma avete assaggiato del vero caffè o quella brodaglia che definite tale. Ma ora potrete assaporare un caffè fatto da me, ed è tutto dire!” se c'era una cosa che Sara adorava era proprio il caffè. Ne adorava il profumo, l'aroma. Adorava prepararlo per se e per gli altri, trovava il momento del caffè un qualcosa di sacro perfino.

 

Il pranzetto preparato da Sara era delizioso quanto letale Jamie e Lily, una volta recuperate le valigie dalla macchina, erano andati in una delle camere (per la precisione la camera di Sara, che vi aveva gentilmente rinunciato) a sistemare i vestiti e a fare un riposino. Anche se non volevano ammetterlo accusavano ancora molto il jetleg.

Mentre Robert decise che voleva fare una passeggiata in paese da solo. Più o meno, visto che era costretto a portarsi dietro almeno uno degli uomini della security. Non aveva chiesto a Sara di farle compagnia e lei non sapeva se essergliene grata o meno. Aveva bisogno di riposare un attimo la mente, parlare continuamente in inglese non era del tutto facile visto che non praticava la lingua da almeno un anno, sebbene la conoscesse bene. Poi sentiva il bisogno di fare una bella nuotata giusto per sciogliere un po i muscoli, si sentiva una corda di violino.

Infilò il costume velocemente, un costume intero nero sportivo, afferrò il primo asciugamano che trovò nell'armadio e infilate anche le infradito attraversò il giardino in direzione del lago.

Vicino alla riva trovò Isacco e simone seduti ad uno dei tavolini intenti a giocare a carte.

“Buongiorno ragazzi” li salutò un po' svogliatamente e loro le fecero un cenno per salutarla senza distogliere troppo l'attenzione dalle carte. Discreti come sempre insomma.

L'acqua aveva una temperatura perfetta e siccome la sua era un pezzo di spiaggia totalmente privata Sara era completamente sola, esattamente come desiderava. Aveva nuotato un po' senza una meta precisa ritrovandosi vicino ad una delle boe poste poco distanti dalla riva e una volta li si era rigirata. Rimase a galla qualche minuto, facendo il morto, il cielo era azzurrissimo, qualche nuvola copriva il sole rendendolo poco fastidioso.

Avrebbe voluto avere la possibilità di restare così anche durante il tour. Un attimo di pace durante il caos, così poteva essere definita la sua vita per certi versi. Invece le era concesso di rilassarsi circa una volta l'anno e per pochi giorni.

 

Lily, distesa sul letto pancia all'aria, fissava i capelli di Jamie tutti scompigliati sul cuscino accanto al suo. Sapeva che anche lui non riusciva a dormire.

“Qual'è il problema di Sara?” chiese infine lui pensieroso.

“In che senso?” disse a sua volta la ragazza, stupita di ricevere quella domanda. Lui si voltò verso di lei appoggiando la testa al braccio che ora stava ripiegato sotto di essa.

“Non fraintendermi. E' fantastica per quello che sono riuscito a capire, dopotutto la conosco da un paio d'ore però... è come vedere una persona che si sforza tutto il tempo. Che si sforza di sembrare felice intendo!”.

Lily alzò lo sguardo verso il soffitto “Non saprei” disse abbassando il tono della voce quasi impercettibilmente “So che l'anno scorso ha subito una brutta delusione d'amore. Nel senso, una VERA delusione. Non la solita rottura. Con quel ragazzo so che parlava già di matrimonio, di figli, stavano assieme da anni e lui l'ha tradita con un'altra donna”.

Le era difficile pensare che qualcuno potesse fare del male a Sara, ma questo succede. Succede ogni giorno in ogni parte del mondo e in qualche modo la vita andava avanti... giusto?

Jamie rimase con lo sguardo fisso sul profilo di Lily con la consapevolezza che lui non sarebbe mai stato in grado di farle una cosa del genere. E, sebbene non ne avessero mai parlato, sapeva che lei era quella giusta. E' una cosa che si capisce questa, una cosa con una portata tale da non poterla ignorare. Allungo un braccio e lo stese sopra di lei avvicinandola, sprofondò il viso nell'incavo del suo collo sospirando.

“Io ti amo signorina...” disse piano mentre sul viso di Lily nasceva un sorriso.

 

Sara era rientrata dalla sua nuotata. Era sotto al portico, che si trovata nella parte posteriore della casa, e si passava un asciugamano tra i capelli cercando di togliere l'acqua in eccesso. Stava pensando a cosa avrebbe potuto organizzare per far passare una bella serata ai ragazzi. Probabilmente li avrebbe portati a cena in un ristorante del centro. Andava li da anni e il proprietario, un vecchio amico di famiglia, le riservava uno dei soppalchi tutto per lei giusto per farla cenare in pace senza fan o paparazzi che le dessero fastidio.

Mentre formulava quel pensiero si accorse che qualcuno la stava osservando e, girandosi verso la porta d'ingresso, vide Lily.

“Mi hai fatto prendere uno spavento!” confessò sorridendole “Riposato un po'?”.

“Non molto” Lily le si avvicinò e prendendo una delle sedie poste attorno al tavolo si sedette facendo segno anche all'altra di fare lo stesso.

“Non abbiamo ancora avuto modo di parlare io e te” le disse fissandola. Era preoccupazione quella?

Sara le sorrise quasi divertita da quell'attacco di maternità nei suoi confronti “Sentiamo cosa ti preoccupa tanto?” si sedette e le prese una mano.

“Non scherzare. Ti vedo strana, diversa. Dimagrita e stanca. Perché non mi hai mai parlato di come ti sentivi? Non mi reputi abbastanza importante da essere informata della tua vita privata?”.

“Oh, Lily...” Sara abbassò lo sguardo sentendosi quasi colpevole “Credo che tu abbia capito come sono fatta. Quando si tratta di me sono una persona chiusa”.

“No! Tu per me ci sei stata! Io ti ho sempre raccontato tutto, da quando ti ho incontrata e abbiamo fatto conoscenza ti ho sempre reputata una sorella di fatto. Per me sei importante e mi fa male pensare che persino una persona che non ti conosce come ti conosco io, come Jamie per esempio, si sia accorta che in te c'è qualcosa che non va!”.

La fissò inerte, era così palese? Era così lampante agli occhi di tutti che non stava bene, che c'era qualcosa di rotto dentro di lei? Abbasso lo sguardo verso il tavolo e, lasciata la presa su Lily, si portò entrambe le mani alle tempie com'era solita fare. Sentiva gli occhi bruciare come se stesse per mettersi a piangere da un momento all'altro. Da quanto tempo non si concedeva un pianto liberatorio?

Lily le si avvicinò posandole un braccio sulle spalle.

“Scusa...” disse infine Sara “Pensavo che ignorare la cosa fosse la cosa giusta. Il tempo guarisce ogni ferita, no? Pensavo che se mi fossi buttata nel lavoro la mole di cose da fare avrebbe assorbito la facendola, portandola così lontano dalla mia memoria da renderla quasi non mia, capisci?”.

La mora scosse la testa “Non sta scritto da nessuna parte che tu debba affrontare questa cosa da sola. Come coinvolgi le persone della tua vita nelle cose belle dovresti anche farti aiutare nei momenti difficili” . Forse aveva ragione, ma Sara era così. Incapace di chiedere aiuto l'unica cosa che era in gradi di fare era cavarsela da sola. Perché se ci si pensa bene è così la vita, siamo soli la maggior parte del tempo. Tanto vale farci l'abitudine.

Sara si girò per abbracciarla sul serio mentre una lacrima le rigava la guancia. Alla fine aveva ceduto.

“Ehm, ehm...” qualcuno tossì piano sulla porta. Robert.

“Scusate!” disse grattandosi la nuca imbarazzato “Non volevo interrompere un momento importante!”.

Le ragazze si alzarono assieme scuotendo la testa all'unisolo.

“Non essere sciocco!” disse infine Lily “Non hai interrotto nulla di importante. Piuttosto dove sei stato fin'ora?”

“In paese, ho fatto un po' di shopping!” disse sollevando un paio di buste colorate e sfoggiando un sorriso.

Intanto Sara, che si era asciugata velocemente le lacrime, si era messa alla meno peggio l'asciugamano attorno alla vita.

“Stasera vi porto in barca ragazzi! Ho deciso!” disse cercando di recuperare quel poco di autocontrollo che le rimaneva. Lily si voltò verso di lei, un grosso punto interrogativo dipinto in faccia.

“Scusa quale barca?” le chiese.

 

 

 

Non ho la più pallida idea se questa storia vi possa piacere o meno.

Ringrazio particolarmente JessyR89 che mi ha lasciato un commento che ho apprezzato particolarmente. Come ho anticipato a lei sto cercando di scrivere e postare un capitolo al giorno e non programmo in anticipo quello che ne esce. Semplicemente mi metto al pc, musica accesa, e scrivo. Spero ne possa uscire qualcosa di almeno decente. Fatemi sapere se vale la pena continuare.

Un abbraccio!

 

  
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