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Autore: _Laine    16/05/2014    1 recensioni
Mi accarezzò delicatamente una guancia, ma già sapevo che quel tocco così leggero non aveva nulla a che fare con ciò che voleva realmente.
“Ti voglio…” la sua mano scese ad accarezzarmi il collo, per poi muoversi fino alla scollatura, ma lo fermai. “Aspetta, andiamo via di qui.”

Credevo di essere destinata ad una vita infelice e alquanto squallida. Non ero assolutamente preparata all'avventura che avrei vissuto di lì a poco; non sapevo che tutto stava per cambiare radicalmente.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Like Light and Dark


- Prologo -
 
In quel locale non si riusciva a respirare: la pista da ballo era gremita di gente e l’intera sala era stata invasa da una densa nube di fumo. Le luci così forti e colorate mi avevano provocato un mal di testa indimenticabile e le persone presenti erano per metà completamente sbronze, mentre la percentuale restante doveva aver assunto qualche sostanza stupefacente.

Decisi di uscire sulla terrazza per prendere una boccata d’aria, sperando che la testa smettesse di martellarmi, ma soprattutto che il trucco non si fosse completamente rovinato.

Mi ero già pentita di aver messo piede in quel locale solo cinque secondi dopo averlo fatto: Dana mi aveva detto che nelle discoteche ci sono un’infinità di ragazzi alla ricerca di sesso occasionale, ma a quanto pareva le ragazze di oggi non si facevano problemi a concedersi senza pretendere un pagamento, quindi la mia presenza si rivelò alquanto inutile.

Mentre riempivo i polmoni d’aria fresca osservai il lago: la luna piena si rifletteva lucente sull’acqua limpida; il cielo era finalmente sereno dopo interminabili giornate di pioggia, e mi fece apprezzare ancora di più quello splendido spettacolo.

Mi chiesi dove fosse Dana, ma non me ne preoccupai più di tanto; probabilmente era ancora alla ricerca di qualcuno con cui appartarsi.

Mentre tutti quei pensieri affollavano la mia mente, una voce familiare attirò la mia attenzione: “Ma guarda chi si vede! Cosa fai da queste parti?”

Adam mi fissava con uno sguardo indecifrabile. Da quando l’avevo conosciuto, non ero mai riuscita a leggere il suo stato d’animo, in quegli occhi freddi come il ghiaccio che mi mettevano sempre in soggezione: erano profondi e lucenti, ma con la luce della luna avevano addirittura qualcosa di spettrale.

“Secondo te cosa potrei fare in una discoteca?” risposi, per poi rendermi conto che la risposta era meno ovvia di quanto sembrasse.

Adam mi si avvicinò lentamente, accennando un sorriso malizioso. “Sai meglio di me che non tutti vengono qui per ballare…” Mi accarezzò delicatamente una guancia, ma già sapevo che quel tocco così leggero non aveva nulla a che fare con ciò che voleva realmente.

“Ti voglio…” la sua mano scese ad accarezzarmi il collo, per poi muoversi fino alla scollatura, ma lo fermai. “Aspetta, andiamo via di qui.”

Accolse la mia richiesta e mi seguì fuori dal locale. Ci fermammo in un vicolo buio ed angusto. “Potremmo andare a casa mia…”

“No” ribatté, contrariato. “Ti voglio Ora.”

Lasciai che Adam mi prendesse e mi trattasse come un giocattolo, mentre pregavo che a nessun essere vivente venisse l’idea di passare da quella parte. Immobile e con la schiena contro il muro, mi lasciavo toccare ovunque, permettendogli di fare tutto ciò che desiderava.

“Mi sei mancata…” mi sussurrò all’orecchio, tra un gemito e l’altro. Non risposi, chiusi gli occhi ed accennai un sorriso forzato.

Quando alla fine si riallacciò i pantaloni, aggiunse: “Non sparire più in questo modo, e ricordati che ti voglio sempre a mia completa disposizione.”

“Controllerò l’agenda” risposi ironicamente, sistemando la minigonna.

Lui concluse freddamente: “Ricordati che so dove abiti.”

Mentre quella velata minaccia cominciava a darmi i brividi, lo vidi andarsene di fretta, lasciando cadere delle banconote per terra.
  
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