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Autore: 8Kanemi8    28/07/2008    3 recensioni
storia ambientata nel ventunesimo secolo..questa storia parla di una storia d' amore tra il capo di una banda di teppisti e una ragazza che dopo 12 anni ritorna nella sua terra!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16

(16)Voglio solo te!

 

-Dove lo hai preso? È bellissimo!- Kagome aveva gli occhi che le brillavano.

Inuyasha l’ aveva fatta entrare nella voliera. Grande. Enorme. Fatta tutta di vetro per impedire che il freddo vi entrasse all’ interno.

All’ interno di questa voliera, su un ramo di un albero artificiale, c’ era un bellissimo falco.

Maschio, i colori variavano tra il blu e il marrone, che appena vide Inuyasha iniziò a stridere e ad agitare le ali.

-Lo trovai da piccolo- disse Inuyasha avvicinandosi al falco. – era ferito ad un’ ala. E quando guarì, cercai di farlo volare via, ma lui ritornava sempre qui, da me. - continuò accarezzando con un dito l’ ala dell’ animale.

Kagome si trovava ancora vicino alla porta, con la bocca aperta. Era la prima volta che vedeva un falco da vicino. Si avvicinò soltanto quando Inuyasha le fece segno di avvicinarsi.

-vieni. Non aver paura non morde.- disse prendendole la mano e portandola verso l’ ala. – o almeno non morde chi gli piace- Kagome sentendo quell’ ultima frase ritirò subito la mano, facendo ridere Inuyasha.

-dai stavo scherzando…Fidati di me- continuò riprendendo la sua mano e portandola all’ ala del

Falco.

-vedi?- chiese. Kagome sorrise mentre l’ accarezzava.

-come si chiama?- chiese dolcemente.

- Ice -

-mi piace! Ice. –

-puoi venire qui quando vuoi…ma, adesso vieni. Avrai la risposta alla tua domanda-

Inuyasha uscì tenendo per mano Kagome. La portò nel vivaio.

-ti piace?- chiese Inuyasha sorridendo alla faccia di Kagome.

Lei non rispose. Prima si guardò in torno. Sfilò i guanti, che si era rimessa uscendo dalla voliera,e iniziò a camminare tra le piante sfiorando i petali dei fiori.

Inuyasha la guardava.  “È bellissima” si ripeteva in mente. Kagome continuava a camminare e ogni tanto si fermava ad annusare qualche fiore.

-Inuyasha…queste sono tutte piante che hanno bisogno di determinati ambienti e tipi di terreno…ma sembrano che si siano adattati a meraviglia. Come avete fatto?- chiese accarezzando i petali di una camelia bianca.

-vedi…mia mamma piacevano molto le piante…l’ unico problema e che in inverno in casa non c’ erano mai fiori a causa della neve. Per questo fece costruire questo vivaio. Ci sono tre giardinieri che si alternano innaffiando, potando e sistemando queste piante. Così da farle crescere come nel loro habitat naturale.- spiegò.

-capisco…bhè che fai? non mi mostri le stalle?- chiese lei prendendolo per mano e ridendo.

Era contenta, non solo perché Inuyasha le stava mostrando cose stupende, ma perché per la prima volta lui parlava di sua madre con  tranquillità.

Inuyasha l’ accontentò. La portò nella stalla dove, l’ odore di fieno entrò nelle loro narici e, due bellissimi cavalli mangiavano. Uno era tutto marrone tranne il fatto cha aveva un orecchio bianco. L’ altro invece era tutto pezzato di grigio e bianco.

Kagome rise contenta, e a differenza del falco, si avvicinò a loro senza timore. Accarezzò il loro muso. E sussurrava dolci paroline del tipo: “ma che bello che sei”, “sei dolcissimo”, “ma guarda che bei occhi”. Inuyasha continuò a sorridere, non l’ aveva mai vista così…contenta.

-ti piacciono?-chiese stringendola per i fianchi.

-li amo…in America ne avevo uno…ma è morto per un infezione agli occhi- sorrise tristemente. Ma ci pensò Inuyasha a sollevarle il morale. La fece girare e la baciò dolcemente.

Dopo aver passato un po’ di tempo a parlare di cavalli, tornarono verso le scale che li avrebbero riportati alla villa. Improvvisamente Kagome si fermò, guardando la villa e notando un’ altra cosa che prima non aveva visto. Dietro alla villa c’ era un’ altra casa più piccola, a due piani.

- cos’ è quella?-

- è la casa della servitù! Devono pur dormire no?-

-è quella? Non c’ e l’ hai fatta vedere!- Kagome indicò una “stanza” accanto alla casa della servitù.

-quella è la sala da ballo.- semplice e preciso.

- e tu non ce la fai vedere?- chiese sorpresa.

-era una sorpresa- spiegò

- un’ altra?-

- non ci posso far niente , mi piacciono le sorprese!- ridacchiò.

-anche a me…ma su andiamo che ho un po’ fame- disse iniziando a scendere.

-ai suoi ordini-

 

Tornarono alla villa e Kagome chiamò a casa rassicurando sua madre. Poi vide Sango e le raccontò tutte le sorprese di Inuyasha.

Ben presto fu servito il pranzo, nella sala che Kagome adorava, dove c’ erano ogni ben di Dio. Dopo aver mangiato, si spostarono nel salone e si sedettero di fronte al camino. Kagome era seduta fra le gambe di Inuyasha, che la teneva abbracciata per i fianchi, ed erano seduti per terra.

 Miroku e Sango, anche loro abbracciati, stavano sul divano.

Parlavano del più e del meno, ridendo ogni qual volta che Miroku riceveva uno schiaffo da Sango, perché le palpava il sedere.

Il tempo passava, e senza che se ne accorgessero, il cielo si era oscurato. Troppo concentrati a bearsi del calore emanato dalla legna, che bruciava nel camino e della quiete.

-oh si è fatto buio e devo ancora disfare le valige…scusatemi, ma vado in camera. Ci vediamo dopo. Sango mi vieni a dare una mano?- disse Kagome e baciando Inuyasha uscì dalla stanza seguita da Sango che accettò di aiutarla.

 

Inuyasha e Miroku rimasero in silenzio. Ma quel silenzio fu interrotto da Totosai.

-signorino le potrei parlare?- chiese gentilmente.

-certo, dimmi pure.-

- veramente le vorrei parlare in privato- Totosai posò il suo sguardo su Miroku, e Inuyasha seguì il suo sguardo.

-ciò che mi devi dire può essere detto d’ avanti a lui. Non ti preoccupare- si affretto a dire Inuyasha.

-come desidera…le volevo parlare della signorina Kikyo -

-cosa centra lei?-

-ecco…io credevo che vi doveste sposare con lei- Totosai abbassò la voce in modo che solo i presenti lo sentissero.

-è mio padre che lo vuole- Inuyasha pronunciò quelle parole in modo gelido.

-e quindi la signorina Kagome è solo un passatem…- non finì la frase che Inuyasha lo gelò.

- Kagome non è il mio passatempo…lei è la mia ragazza, quella che amo-

-capisco…ma…-

- lo so Totosai, lo so…ma io odio Kikyo, odio mio padre! Lui vuole che mi sposi con quella strega, ma io no-

-  amate così tanto la signorina Kagome?-

- da impazzire-

- allora ne parli con suo padre-

-non ci riesco.-

- ecco gli e lo dica pure lei che è uno stupido-si intromise Miroku.

-in effetti…- disse Totosai guardando a destra per non incrociare lo sguardo assassino di Inuyasha.

-vorrei vedere voi parlare con mio padre-

-ma signorino, lei ci deve provare-

-ci proverò quando torno a casa-

-spero che questa volta lo farai sul serio Inuyasha!- esclamò Miroku.

Inuyasha non rispose si limitò solo ad annuire.

 

 

-uh ecco fatto!- esclamò Kagome.

-ma Kagome mi vuoi spiegare che ci devi fare con tutta questa roba?- chiese Sango che si era stesa sul letto di Kagome.

-per tutto Sango è ovvio! Può succedere di tutto- spiegò Kagome guardandosi a torno.

-sarà…ma per curiosità, mi spieghi a cosa ti servono cinque paia di ciabatte?-

- Bhè….perché si abbinano ai pigiami che ho portato!-

-tu sei pazza!-

-della moda- disse ridendo.

Toc toc.

-avanti!- esclamò Sango.

- Sango fino a prova contraria questa stanza è stata assegnata a me…quindi sono io che decido se devono entrare o no- esclamò Kagome , mentre Inuyasha e Miroku entravano.

Sango la guardò in modo strano poi scoppiò a ridere e Kagome la seguì.

-credevo che stessi facendo sul serio!- disse continuando a ridere Sango.

-ma ti pare!- esclamò Kagome continuando a ridere come Sango.

Inuyasha e Miroku si guardarono non capendo le loro ragazze.

-ma che vi siete fumate? Una canna?- chiese poi Miroku.

-non dire sciocchezze- rispose seria Sango.

-oddio mi fai paura! Sicura di sentirti bene?- chiese preoccupato del cambiamento di Sango.

-benissimo…dai amore andiamo a dormire io sono stanca e non immagino te che hai guidato quasi tutto il giorno- Sango lo prese per mano e dopo aver dato la buona notte ai ragazzi, uscì dalla stanza seguita da Miroku.

-tutto ok?- chiese Inuyasha a Kagome.

-si… a te?-

-tutto bene…Bhè vado anche io a dormire che sono stanco-

-ok allora buona notte!- disse raggiungendolo e abbracciandolo.

-anche a te e sogni d’ oro- disse lui sorridendole e sfiorando la fronte di Kagome con la propria.

-non ho bisogno di dormire per fare sogni d’ oro…perché il mio sogno è qui d’ avanti a me!- Kagome sussurrò quelle parole dolcemente sulle labbra di Inuyasha, cha la baciò con passione.

- allora a domani-

-si, ciao piccola-

-ciao-

 

Come ogni volta che Kagome dormiva in un nuovo letto o in una stanza, che non era la sua, non riusciva mai a prendere sonno.

Si girava e rigirava nel letto, cercando una posizione comoda. Ma non la trovò.

Decise di alzarsi e andare da Sango. Quando arrivò di fronte alla sua camera, ritrasse la sua mano dalla maniglia e guardò in direzione della stanza in fondo al corridoio. La stanza di Inuyasha.

Non capì neanche lei perché, improvvisamente, avesse deciso di andare da Inuyasha, ma sapeva che non se ne sarebbe pentita.

Aprì piano la porta ed entrò in punta di piedi. La stanza era illuminata dalla fiocca luce della luna, che penetrava da una tenda chiusa male. Si avvicinò senza problemi al letto e lì, lo vide.

I lunghi capelli argentati, sparpagliati sul cuscino. Il viso rilassato e calmo, la sua bocca socchiusa.

Kagome sorrise, era un angelo per davvero. Allungò una mano, verso il suo viso, e lo accarezzo delicatamente, in modo da non svegliarlo. Ma prese un colpo quando la sua mano fu bloccata da quella di Inuyasha, che aprì gli occhi.

Kagome arrossì e iniziò ad agitarsi.

-scu-sa n-non vole-vo sve-gliart-ti – disse balbettando.

-tranquilla, non ti preoccupare…- la tranquillizzò mentre si metteva a sedere, Inuyasha -…non riuscivi a dormire?- chiese poi.

-n-no e che la prima v-volta che dormo in u-una camera nuova, n-non riesco a d-dormire- disse, sempre rossa, guardando da un’ altra parte.

Inuyasha sorrise e alzando le pesanti coperte fece segno a Kagome di entrare.

-dai vieni, non ti preoccupare non ti mangio- rise lui vedendo Kagome farsi più rossa.

Kagome lo guardò di sbieco. E Inuyasha smise di ridere, ma il sorriso rimase.

-dai vieni-  ripeté lui.

Kagome si convinse, e sempre rossa in volto si sdraiò accanto a lui.

Inuyasha le mise le coperte a dosso per poi abbracciarla per la schiena.

-stai comoda?-

-si…grazie- sorrise lei.

- mi piace il tuo pigiama-le sussurrò.

-dai se mi vuoi prendere in giro fallo domani…ti prego- lo pregò lei girandosi vero di lui.

- ma io dico davvero-

Kagome lo guardò negli occhi, perdendosi dentro. Il suo cuore (che già da quando era entrata nella stanza batteva all’ impazzata) batteva, se possibile, ancora più forte quando vide che Inuyasha la stava per baciare.

Il bacio ci fu…e che bacio.

Era un bacio diverso da quelli che si davano sempre. E quando si staccarono erano senza fiato.

-sei bella- disse lui guardandola serio e accarezzandole la guancia ancora imporporata.

-grazie- rispose lei sorridendo.

- Ti amo Kagome -

- anche io- sorrise ancora.

Inuyasha la baciò ancora una volta e infilò una mano sotto la maglia del pigiama di Kagome, sfiorandole la pancia e il fianco, e salendo pian piano più sopra.

Kagome rabbrividì nel sentire la mano di Inuyasha sulla sua pelle e quando le sfiorò il seno si irrigidì.

-I-inuyasha a-aspetta…io h-ho paura- balbetto.

-di cosa?- chiese lui.

- non lo so….-

-se non vuoi, non ti preoccupare io ti aspetterò-

Kagome lo guardò con le lacrime agli occhi e capì che voleva solo lui.

-io ti voglio, ti desidero…ma non voglio che tu pensi che sei una delle altre, perché non è così…tu sei speciale Kagome…tu sei mia- continuò lui, che si era alzato sui gomiti per guardarla negli occhi.

Kagome lo guardò, e con una mano strinse il ciondolo (che era scivolato dalla canottiera che lui indossava) che lei gli aveva regalato e lo tirò a se.

-io ti amo e ti voglio-sussurrò sulle sue labbra prima di baciarlo.

Inuyasha rispose al bacio e pian piano le sfilò la maglia del pigiama. Poi scese a baciarle il collo e il seno. Kagome sfilò la maglia a Inuyasha e lo strinse a se mentre lui tornò a baciarla sulle labbra.

Quella notte diventarono un’ unica cosa. Un solo essere. Una sola anima. Quella notte Inuyasha e Kagome fecero l’ amore due volte. Quella notte i sogni più intimi si realizzarono. Quella notte i due ragazzi si amarono, come non si erano mai amati.

 

La mattina seguente. Inuyasha si svegliò a causa di un raggio di sole, che era entrato attraverso la fessura della tenda chiusa male.

Ma sorrise quando girando la testa vide Kagome rannicchiata contro il suo petto.

La strinse ancora di più a se e iniziò ad accarezzarle i capelli. Memore della notte passata sorrise ancora di più e le baciò la fronte.

-mmmh - mugugnò Kagome aprendo piano un occhio.

-giorno- la salutò Inuyasha.

-ciao- ricambiò anche lei sorridendo.

-dormito bene?-

-meravigliosamente- sorrise accarezzandogli una ciocca di capelli.

-ne sono contento…forza alziamoci,che fra poco dobbiamo fare colazione- disse lui alzandosi.

-mmm che ore sono?-

-le nove- disse lui guardando l’ orologio sul comodino.

-altri cinque minuti allora- Kagome si accoccolò di nuovo contro il suo petto.

- solo cinque- stringendola.

Dopo cinque minuti si alzarono. Kagome dopo essersi rimessa il pigiama tornò in camera sua. Invece Inuyasha si andò a fare una doccia. Quando finì si diresse nella sala da pranzo trovandoci una tavola apparecchiata di dolci,latte,caffè,cappuccini, cornetti, fette di torte e tante altre cose.

Ma dei ragazzi non c’ era ombra.

-Totosai?- lo chiamò Inuyasha attraverso un microfono che comunicava con la cucina.

Totosai in poco tempo raggiunse la sala da pranzo e facendo un inchino diede il buon giorno a Inuyasha.

-mi dica signorino-

-dove sono le ragazze e Miroku?-

- sono fuori signorino-

-come fuori?- chiese sorpreso.

-ecco vede…sta nevicando-

-capisco- sorrise.

-le prendo il cappotto signorino?-

-si grazie Totosai-

- prego signorino-

 

Inuyasha si infilò il cappotto e uscì trovando Miroku,Sango e Kagome intenti a creare un pupazzo di neve. Kagome lo vide e lo salutò.

-guarda Inuyasha sta nevicando!- disse poi alzando gli occhi al cielo.

-lo vedo piccola- le disse avvicinandosi.

-ti piace?- chiese indicando il pupazzo.

- hahahahah e chi dovrebbe essere?- scoppiò a ridere.

- ma tu Inuyasha, non si vede? È identico a te!- esclamò Miroku.

Era il pupazzo di neve più brutto della storia!

-Mirokuuuuuuuuuuuuuuu….ti sbrano!!!!!!!!!!- urlò Inuyasha iniziando a rincorrere Miroku per tutta la villa, mentre le ragazze ridevano a crepapelle e anche Totosai, che era rimasto sull’ uscio della porta, rise.

-permaloso il ragazzo eh?-urlava mentre correva Miroku.

-  Scusate se vi rovino il divertimento, ma e meglio se facciate colazione!- li chiamò poi Totosai.

- arriviamo…grazie signor Totosai- lo ringraziò Sango.

-Inuyasha, Miroku adesso basta dai andiamo a far colazione!- li chiamò Kagome.

- No! Lo devo prima sbranare!- urlò Inuyasha.

- KAGOME TI PREGO AIUTAMI!!!!!!!!- la pregò Miroku nascondendosi dietro alle sue spalle.

- Inuyasha adesso ba… AHHHHHHHHHHHHHHHHHH- urlò Kagome.

-che hai Kagome?- chiesero in coro Inuyasha e Sango.

Ma non ci fu bisogno di rispondere perché Inuyasha e Sango avevano visto la causa di quell’ urlo…Miroku stava palpando il sedere a Kagome.

-MANIACO DEPRAVATOOOOOOOOO!-urlarono in coro, dopo aver pestato Miroku.

-su andiamo a fare colazione Kagome…Sango vieni?- disse Inuyasha abbracciando Kagome per i fianchi.

-si! Eccomi- disse lasciando Miroku a terra nella neve.

- ma Sangucciaaaa!- cercò di fermarla lui.

 

Fecero colazione velocemente così sarebbero potuti tornare fuori, ma dovettero cambiare i loro piani perché c’ era una tempesta di neve.

Così : i ragazzi passarono il tempo a guardare la televisione nella stanza di Miroku, mentre le ragazze, nel salone, si fecero raccontare qualche storia di Inuyasha da piccolo, da Totosai.

-signor Totosai ci può descrivere la madre di Inuyasha?- chiese Kagome.

-oh la signora Izaoy era così bella da rubare il cuore a un demone maggiore. Aveva lunghi capelli color della notte, occhi del suo stesso colore signorina, labbra rosse come rose e pelle candida come la luna…il signorino Inuyasha è molto simile a lei nelle notti di luna nuova- spiegò con una luce negli occhi Totosai.

-Notti di luna nuova?- chiesero in coro Sango e Kagome.

- si quando la luna non è visibile in cielo- spiego pazientemente il maggiordomo.

- no…cioè si lo sappiamo cos’è la luna nuova…ma perché ha detto che durante quel periodo Inuyasha è come sua madre?-chiese Kagome.

-bhè perché, essendo un mezzo demone, una volta ogni mese diventa umano. Ed essendo nato durante la notte di luna nuova…in quel periodo diventa uomo. – spiegò

- ma la domanda che mi pongo è: non lo sapevate? Cioè non ve lo ha mai detto? Ma dalle vostre facce suppongo di no…- disse Totosai guardando le due ragazze.

- adesso mi spiego perché una volta a mese non usciamo mai…e adesso che ci ripenso capitava proprio nelle notti di luna nuova- disse Kagome guardando il pavimento.

-forse non ve lo avrei dovuto dire- disse Totosai dispiaciuto e allarmato.

- e perché?- chiese Kagome alzando di scatto la testa e puntando il suo sguardo interrogativo sull’ uomo.

- perché il signorino non lo dice mai a nessuno…soltanto il signorino Miroku lo sa…perché si fida di lui- disse Totosai cercando di migliorare la situazione. Ma così dicendo la peggiorò soltanto.

- significa che non si fida di me?- chiese Kagome con le lacrime agli occhi.

- non dire stupidaggini Kagome, te lo avrebbe detto prima o poi…credo…cioè di sicuro!- disse Sango.

-grazie per il aver cercato di consolarmi, ma il tentativo è fallito…io vado in biblioteca, non voglio essere disturbata e se lui mi cerca ditegli che quello che voleva lo ha avuto, e che adesso non sono disponibile perché sono intenta a riflettere sulle sue parole cioè che non sono una delle tante …in poche parole non ditegli che sono in biblioteca…grazie.- e uscendo con passo veloce se ne andò.

-  ho rovinato tutto…mi dispiace- disse sinceramente dispiaciuto il vecchio.

-non si preoccupi… faranno pace, ma per il momento e meglio non dire dove sia Kagome a Inuyasha ok?- lo tranquillizzò Sango.

- grazie signorina farò come desidera- sorrise Totosai – e per ringraziala di avermi consolato, le chiedo di seguirmi nelle cucine…ci sono dei dolcetti appena sfornati.- disse porgendo il braccio a Sango.

-oh grazie mille…vengo con mooolto piacere- disse ridendo lei e mettendosi a braccetto con Totosai.

 

Ore 18:45.

Fuori era buio e continuava a nevicare. Nella grande biblioteca, dove enormi librerie ricolme di libri e grandi scrivanie riempivano la stanza.  Kagome era seduta su un divanetto, con le ginocchia al petto, infondo alla sala illuminata soltanto dalla fiocca luce emanata dai carboncini all’ interno del camino. Era in quella sala da più di un ora, a osservare il fuoco che pian piano si consumava, ascoltando il rumore del vento freddo che entrava dalla cappa. A quel pensiero si strinse di più nelle braccia, nascondendo la bocca e il naso nel collo del maglione. In più ripensava alla storia che le aveva raccontato Totosai, di Inuyasha e del novilunio. Già Inuyasha.  Pensò alla notte passata tra le sue braccia, alle dolci parole  che le aveva sussurrato. E pensò a quella parola, che lei amava tanto sentir pronunciate dalle sue labbra.  Ripensò a quando lei gli aveva detto del segreto, gli aveva parlato dei posti dove suo padre la portava. Delle sorprese e regali che Inuyasha le faceva sempre. A quel punto sfiorò la catenina che lui le aveva regalato a Natale. Al suo volto quando Shota e sua madre gli avevano dato i regali, che lui non si aspettava. In quell’ istante aveva visto l’ Inuyasha piccolo, che dopo i racconti e la descrizione di Totosai, aveva avuto la conferma di come se lo immaginava.

Sorrise, sfiorando le incisioni sul cuore.  Una K e una I . I suoi occhi si illuminavano ogni qual volta che le diceva che l’ amava… allora perché nasconderle un segreto così? Era possibile che lui non si fidasse di lei?quello che gli aveva detto la sera precedente era vero? O mentiva?

Una lacrima le scese lungo la guancia venendo però assorbita dal tessuto del maglione.

 

In cucina:

-per l’ ultima volta…DITEMI DOV’è KAGOME?- urlò Inuyasha sbattendo i pugni sul tavolo della cucina.

-è inutile che ti agiti Inuyasha, non te lo dico!- disse Sango bevendo dell’ acqua.

Nel frattempo Miroku osservava la scena con le braccia incrociate, appoggiato al muro.

-Sango smettila di fare la stupida e non nasconderla! Dimmi doc’è- le chiese con occhi che l’ avrebbero bruciata.

Ma Sango non si fece intimidire, infatti, lo guardò con lo stesso sguardo e si alzò di scatto dalla sedia.

-ah e io non dovrei nasconderla dopo quello che TU hai nascosto a noi?- urlò Sango.

Un’ ora prima, i ragazzi erano scesi ed erano andati in cucina per uno snack e vi trovarono Sango, ma di Kagome non c’ era una traccia. Allora Inuyasha chiese a Sango dove fosse e lei, guardandolo in cagnesco gli aveva detto che non c’ era. Lui aveva chiesto in che senso lei non c’ era e Sango gli aveva riferito le stesse parole che Kagome aveva detto. Ma Inuyasha non capiva del perché del suo comportamento. Così Totosai spiegò tutto e alla fine porse le sue scuse. Da quel momento Inuyasha non fece altro che gridare contro Sango, cercando di costringerla dove fosse. Ma Sango non demordeva.

Fino ad arrivare a quel momento….che non sopportando più le cavolate di Inuyasha era esplosa.

-che c’ è Inuyasha non ti fidi di noi? Hai paura che raccontiamo in giro che ti trasformi, che diventi un comune essere umano e quindi debole? Che ce di male essere un essere umano? Mi pare che ti sei innamorato di una così o mi sbaglio? Non è a un essere umano che hai detto Ti amo?...che c’è non hai risposte…sai una cosa sei uno stupido perché non siamo così stupide da dire in giro del tuo segreto…ah un’ altra cosa invece di perdere fiato per un’ ora intera saresti dovuto andare a cercarla! Visto che sei un mezzo demone dovresti sentire il suo profumo meglio di noi…invece no, e poi non ci volevi dire del tuo segreto. Tu sei debole si, ma di intelligenza. E adesso scusate mi è venuto mal di testa, vado in camera…Totosai mi potresti far portare un’ aspirina gentilmente?-concluse Sango.

- certo signorina- rispose Totosai.

-tu non vai da nessuna parte, se non mi dici dov’è Kagome- la minacciò Inuyasha afferrandola per un braccio e tenendola stretta.

-bravo, fammi male, torturami , ma non ti dirò doc’è Kagome quando vorrà, sarà lei a venire da te- disse Sango dura.

L’ aveva offesa, non dicendogli del suo segreto. e adesso era furiosa.

-Inuyasha lasciala immediatamente!- ordinò Miroku tenendo stretta la sua mano.

Inuyasha la lasciò e la guardò andar via con Miroku. Poi si sedette su una sedia e prese la testa tra le mani.

-signorino come sta?- chiese Totosai.

- credevo fosse mia amica- disse Inuyasha senza rispondere alla domanda di Totosai.

-ma lo è signorino. Il fatto è che si è sentita tradita, perché lei non le ha detto del suo segreto. così ha fatto capire che non si fida di lei. E lo stesso discorso vale per la signorina Kagome. E in questo caso la situazione è più grave, perché lei è la sua ragazza. Adesso crederà che tutto quello che le avete detto sia una bugia- spiegò Totosai dando delle pacche paterne sulla spalla di Inuyasha.

-hai ragione…la devo trovare e scusarmi con lei e le dirò tutto!- disse alzandosi.

-anche del matrimonio?- chiese il vecchio.

-sai dove posso trovarla- chiese cambiando discorso. Ma alla risposta alla domanda era no.

- mi ha detto di dirle che non è nella biblioteca- sorrise tristemente Totosai.

-grazie…-

Inuyasha uscì dalla cucina e si diresse verso la biblioteca. Entrando nella sala, completamente buia, ma sentì l’ odore di Kagome e si tranquillizzò. Non avendo problemi con il buio, si diresse infondo alla sala dove, le piccole carbonelle brillavano ancora. La trovò stesa sul divanetto, che dormiva. Le si avvicinò e inginocchiatosi, iniziò ad accarezzarle i capelli. Kagome aprì gli occhi, ma dovette aspettare che gli occhi si abituassero al buio prima di vedere Inuyasha.

-sei Inuyasha?-chiese con la voce impastata dal sonno.

- si…Kagome mi hai fatto preoccupare!- la rimproverò lui.

- non mi pare che tu mi possa rimproverare- lo rimproverò lei mettendosi a sedere.

- senti Kagome, hai ragione… non so perché non ti ho detto della luna nuova…avevo paura-

-il grande Inuyasha, che ha paura di dire che si trasforma in uomo?hahahha raccontala a un’ altra persona….o avevi paura che ti avrei tradito e avrei detto a tutti che ti trasformi, così ti avrebbero attaccato quando eri debole? Se è così voglio tornare a casa e non vederti mai più. Tanto hai avuto ciò che volevi.- gelida.

- no Kagome!e poi in che senso avuto quello che volevo?- chiese lui con un sopracciglio alzato.

- hai fatto sesso con me, ingannandomi dicendo che non ero come le altre!-

-ma tu non sei come le altre, io ti amo davvero Kagome!-

-allora dimmi…hai qualche altro segreto?-ancora gelida.

-vuoi la verità ok! Disse sedendosi a terra…ma promettimi che non ti arrabbi- disse lui.

- parla che già sono nera-

-ok …allora: mi sento con Kikyo- disse tutto di un fiato.

Kagome sembrò non essersi mossa dalla posizione iniziale. E Inuyasha continuò.

-non perché la voglia sentire io, ma perché mio padre mi obbliga- si bloccò di nuovo per vedere la reazione di Kagome. Niente. 

-quando le ragazze ti hanno picchiato? Bhè sapevano che quelle volevano fare qualcosa a te e a Sango, ma non pensavo che sarebbero arrivate a tanto.- ancora nessuna reazione.

-ti tenevo sempre d’ occhio, ma Miroku mi aveva convinto a parlare a quelle ragazze lo stesso giorno. Però…- niente.

-sono geloso di Naraku… ti guarda sempre, troppo per i miei gusti e per questo litigo sempre con quello…e a settembre devo partire 3 mesi niente di più. E con questo ho finito.- la guardò.

- nient’ altro?- chiese lei.

-no…-

- mica mi nascondi che ti dovrai sposare con Kikyo?- chiese lei.

Inuyasha si irrigidì e non rispose.

-allora? Ti devi sposare con quella per davvero! E io che ti volevo mettere alla prova…e meno male che non mi nascondevi più niente!- Inuyasha sentì l’ odore delle lacrime di Kagome.

-no Kagome! No assolutamente …mi hai solo sorpreso. Non credevo che arrivassi a pensare una cosa del genere. È vero mio padre vuole che io la sposi, ma non accadrà! Te lo giuro.- disse prendendole il viso tra le mani.

- e se alla fine la devi sposare? Cosa farai eh? Mi abbandonerai?- chiese piangendo.

-No! Perché io non la sposerò a costo di farmi cacciare di casa! PERCHé TU PER ME SEI IMPORTANTE E NON DEVI PIù PIANGERE PERCHé IO RESTERò CON TE!- le urlo abbracciandola.

Kagome si abbandonò in un pianto a dirotto. Adesso aveva ancora più paura di perderlo.

-io non voglio che tu mi lasci, io ti amo!- disse tra i singhiozzi stringendolo di più la maglia di lui.

-shhh calmati, non succederà… te l’ ho promesso- per la prima volta dopo tanto tempo Inuyasha aveva la voce strozzata, come quando una persona sta per piangere ed aveva gli occhi lucidi.

Era così innamorato da piangere per una ragazza?...Si lo era.

Dopo un po’ di tempo Kagome si addormentò. Ma dai suoi occhi continuarono a scendere le lacrime. Inuyasha la prese in braccio e uscendo incontrò Totosai.

-signorino…come sta?- chiese preoccupato.

-sai le ho detto tutto…anche che sono obbligato a sposarmi con Kikyo- disse tristemente e guardandola.

Totosai rimase a bocca aperta, credeva che non gli e lo avrebbe mai detto.

-Totosai?-

- si signorino?-

-fai portare anche Kagome un’ aspirina, quando si sveglierà avrà mal di testa.-

-si signorino-

 

Inuyasha salì la grande scalinata e andò verso la stanza di Kagome. L’ adagiò delicatamente sul letto e la copri con le coperte.

-Inuyasha- sussurrò lei, tenendo gli occhi chiusi, prima che lui si allontanasse dal letto.

-dimmi piccola-

-rimani con me?-

-arrivo subito amore…devo chiedere scusa a una persona, e torno da te ok?- le chiese dolcemente.

-va bene…ti aspetto-

Inuyasha si diresse in camera di Sango sapendo di trovarci anche Miroku.

-avanti- lo invitò la voce di Sango.

- Sango posso parlarti?- chiese richiudendosi la porta alle spalle. Sango era stesa sul letto con una pezza bagnata in fronte e Miroku che le faceva un po’ di coccole.

-cosa vuoi?- chiese dura.

- chiederti scusa! Avevi ragione su tutto… sono un demente!-

-no non lo sei. Ho detto cose che non penso davvero. Anche se un po’ demente lo sei-

-hehe…ti volevo anche dire che ho parlato con Kagome. È tutto ok adesso. E Miroku…le ho detto anche del matrimonio-disse infine.

- MATRIMONIO? MA ALLORA SEI BASTARDO DAVVERO!- gridò Sango mettendosi a sedere e facendo cadere la pezza che aveva in fronte.

-Sango non ti agitare! Non sai le cose come stanno veramente te le racconto io dopo ok? Ma adesso sdraiati e calmati!-disse facendola sdraiare.

-comunque Kagome come l’ ha presa?- chiese guardandolo.

- come la doveva prendere? ha pianto tutto il tempo che parlavamo, ma mi aspettavo peggio- sospirò - scusate ma adesso torno da lei…a domani- li salutò.

-ciao-

Inuyasha sospirò uscendo dalla porta e tornò da Kagome.

- Kagome sei sveglia?-

- si Yasha!-

Si sdraiò accanto a lei sotto le coperte e l’ abbracciò, dopodiché la baciò dolcemente.

-ti amo- le sussurrò.

Lei sorrise e Inuyasha ne fu felice.

-anche io Yasha – rispose, cadendo poi nelle braccia di Morfeo.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Che ve ne pare? Forse peggiore del precedente e forse sarà migliore del successivo…hahahha può darsi! Ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate :D!

 

Angoletto dei ringraziamenti:

ryanforever: sono super felice che ti sia piaciuto il capitolo! E la cosa che mi rende ancora più felice e che la mia storia e ti piaccia davvero. Un kizzulo enorme!!!!!!!!!!!

 

Jessy101: grazieeeeeeeee! E comunque non è vero tu sei davvero brava a scrive ho letto la tua short ti amo ti odio…e mi piace un casinissimoooooooo!ah ed ho aggiornato prima che potevo. Un kizzulo forte anche a te.

 

E ringrazio anche chi legge soltanto…grazieeeeeeeeeeee!

  
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