L'ultima scaglia di coscienza

Hai gli occhi di tuo padre!
Mio padre, l'eroe, l'uomo che ha salvato il mondo magico. Lui che nel dolore è cresciuto, ha creato i suoi Trofei. Io sono uno di questi, da mostrare come prova del trionfo del bene. Un oggetto da lucidare e mostrare ad un pubblico infame che possa sentirsi sereno e concreto.
Dovrei amarlo, venerarlo, ma il mio bisogno di autenticità mi impedisce di accettare questa facciata melensa. Mio padre, un uomo che per l'amore di una causa ha rinunciato a se stesso, alla sua anima!
E' qui, mosso da fittizia vitalità, un guscio vuoto, morto in un lontano giorno. L'omicidio conduce alla morte dell'anima. La morte è una compagna insidiosa, che si concede a tutti, non ama, ma se conquistata non ti lascia andar via. Ti afferra e conduce i fili della tua vita.
I miei fratelli si vantano di una gloria riflessa. Troppo soddisfatti di una considerazione non meritata, si perdono in inutilità. Son pazzo a desiderare il riconoscimento per ciò che valgo? Condannato all'anonimato da un cognome, POTTER.
"Tom, quando potrò dimostrare il mio valore? Quando mi darai il potere che mi hai promesso?"
Sei con me da una vita, mi hai cullato nella notte con il tuo nero abbraccio svelandomi le vie del potere. Hai reso accettabile un esistenza vuota, priva di scopi. Ho rinunciato alla mia anima, pezzo dopo pezzo, l'ho venduta all'oscurità che rappresenti. 
Prendi quest'ultimo brandello di esistenza e rendimi grande. Sono tuo amor mio.
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"POTTER"
Harry si volta sconvolto verso Albus, non riesce a comprendere il tono freddo di suo figlio,  un tono gelido e familiare che porta con se lontani ricordi.
"Felice di poterti uccidere!"
"Voldemort..." la sua voce trema. Non vuol credere alla realtà che lo circonda.
"Per servirla" Sorride Tom, gioisce del dolore che porta la comprensione.
"Cos'hai fatto a mio figlio?" l'orrore riempie le parole di agonia. 
"Un frammento della mia anima  è sopravvissuto,  e grazie ai tuoi passionali ormoni è cresciuto con tuo figlio! Mi ha nutrito, amato. Ha scelto di donarsi al suo angelo nero!"
Potter crolla sotto il peso della colpa. una colpa dolorosa, che spinge e distrugge ciò che rimane di un uomo distrutto dal tempo. 
Distrutto dal fallimento.
Lo sguardo vuoto dentro uno specchio crudele di se stesso. Verde nel verde. 
La consapevolezza della cecità costante che l'ha condotto alla rovina.
L'oblio l'avvolge, lo soffoca. La sua mente grida la sua sventura, piange se stesso e tutti coloro che la morte gelosa ha portato via.
"Portami via, Tu mia amante! Troppo tempo  ti ho evitato. Accetto la sconfitta che porta il tuo amore. Troppe carte hai giocato contro il mio destino! Mi hai tolto l'ultima scaglia di coscienza, prendila è tua! Ma donami la pace che merito. Qui non c'è più guerra che io possa combattere. Il cerchio infinito dell'auto distruzione fa il suo corso. Voldemort torna a cancellare i miei sforzi! Lascia combattere chi ancora possiede la fede! "
Con grazia le forti braccia della morte, catturano ciò che per lungo tempo hanno bramato. Colui che è puro di cuore adesso le appartiene.   La terra non meritava tale dono. 
Troppo crudele e ambiziosa.
Persa la speranza, il mondo magico dovrà capire come annullare la propria malattia.
Voldemort è necessario, come esempio dell'ipocrita visione che viene decantata come più giusta. 
Il male non è Voldemort, lui è solo il rappresentante concreto di una società che cede al declino.
Che la distruzione faccia il suo corso...