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Autore: sassa    16/05/2014    6 recensioni
In un mondo che segue precise e rigide regole, cosa accadrebbe se due ragazzi per legge incompatibili si innamorassero? Sfiderebbero tutto e tutti o si limiterebbero a subire e conformarsi?
Dal capitolo IX:
...-Ma le mie mani, per quanto abili, sono vuote- disse confidandole il suo dubbio.
-Non più: ora custodiscono il mio cuore-
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il Legno e la rassegnata Diamante stavano camminando verso la bottega di Ronald, fermandosi di tanto in tanto per accertarsi che Tanet non avesse mandato i suoi uomini a cercare la figlia, sebbene nessuno avrebbe potuto credere che sotto quei poveri abiti cuciti dalla mano esperta di Agatha si nascondesse una delle poche Essenze di diamante rimaste.
-Non ho altre possibilità?- domandò la ragazza.
-Uhm… no, non direi-
Elizabeth sbuffò. –Aspetta, potrei stare da te-
Leonard divenne paonazzo:-Come si vede che non hai ancora conosciuto mio fratello! Non mi darebbe tregua se rimanessi; e poi qui è piccolo, la gente mormora e pensa male-
-Non ti farebbe piacere?- chiese lei soffocando una risata con la mano alla vista dell’altro che assumeva un colorito sempre più rosso e che aveva spostato lo sguardo dai suoi occhi al carretto che gli passava accanto.
-Beh… il punto è che…- e bofonchiò qualcosa, poi annuso l’aria e spostandosi una ciocca bionda da davanti agli occhi, assunse un’espressione improvvisamente seria:-Corri! Sta per piovere e, in questi casi, Ronald manda uno dei suoi figli a chiudere le imposte della bottega e ad accertarsi che tutto sia in ordine.
-E con questo?-
-Corri e fidati di me, un piccolo aiuto ci sarà utile!-
I due entrarono nel locale, mentre nel cielo avveniva un fragoroso scontro. Erano ormai zuppi, pensò Leonard, e non avevano modo di cambiarsi gli abiti; avrebbero dovuto accontentarsi di un paio di coperte ed aspettare d’asciugarsi.
Un’ombra entrò dalla porta nel momento in cui i giovani trovarono riparo dietro una grande madia costruita anni prima dal padre di Ronald.
-Ehi, Fred- bisbigliò Leonard sporgendo dal retro del mobile ed assicurandosi che non fosse il Maestro.
-Leonard?! Che ci fai tu qui?-
-Mi serve una mano con lei- spiegò il Legno facendo segno alla ragazza di alzarsi.
Amichevole e cordiale, Fred era compagno di Raphael sin da piccolo; aveva la stessa età ed era della stessa Essenza. Tirò giù il cappuccio del mantello e scompigliò i fradici capelli corvini. –Dite pure-
-Hai saputo della Diamante giunta qui stamattina?- chiese Leonard.
Fred annuì.
-Appunto-
-Lei…-
-Ti prego, Fred, non una parola con nessuno: le serve una stanza ed abbiamo pensato che potrebbe star qui finché non troveremo un posto migliore. Per questo ci serve il tuo aiuto.
Fred si avvicinò a Leonard; era più grande, ma più basso di mezza dozzina di centimetri. –Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo, amico?! Sono una guardia e ciò va contro i princìpi della mia Essenza: devo far rispettare la giustizia e questo non è giusto-
-Fred, ti supplico. Quanto è vero che ti conosco da quando son nato, ti supplico in nome dell’amicizia che ci unisce o, se preferisci, di quella che ti lega a mio fratello. Ad ogni modo, aiutaci.- D’improvviso Leonard parlava con voce più alta e con l’intensità di un oratore al comizio che arringa con gesti sentiti, ma pur sempre, pensò Elizabeth, eleganti.
-Sta bene.- acconsentì Fred compiendo ciò per cui era entrato lì.
-Grazie, ma non dovrai parlare a nessuno- sottolineò Leonard –Fred. A nessuno-
-Cosa dovrei fare di preciso?-
-Semplice: fai in modo che tuo padre non venga qui senza che tu abbia prima avvisato uno di noi.
-Grazie- si intromise la ragazza –mi chiamo Elizabeth- sorrise.
Fred si presentò, poi uscì dalla stanza, ribadendo la promessa di complicità.
Leonard accese una candela per combattere l’oscurità calante e si concesse un attimo di tregua che terminò non appena Elizabeth starnutì.
-Credo di esser rimasta bagnata troppo a lungo-
-Provvediamo subito.- sorrise lui aprendo un baule e tirando fuori una coperta di lana marrone.
-Perché tenete una coperta in bottega?-
-Per le modelle… Sai, viene freddo dopo ore ferme immobili e… e nude sul piedistallo-
-“Nude?!”-
-Sì, ma io preferisco di gran lunga ritrarre i paesaggi-
-Sì, certo, come no.-
Il ragazzo la coprì con la coperta e solo allora si rese conto di quanto quei capelli bagnati le dessero un’aria dolce ed indifesa.
-Grazie- sussurrò lei –gentilissimo come sempre-
Leonard spostò la mano che teneva la coperta al volto roseo della Diamante e per un secondo il mondo sembrò fermarsi, poi tutto tornò alla normalità. -Ha smesso di piovere, forse è meglio che torni a casa. A domani.-
La ragazza lo afferrò per un braccio:-Leonard, ti prego, non mi lasciare-
-Cosa dirò a casa?-
-Tu ti preoccupi troppo, Leonard- le sorrise lei mentre si coricavano al centro della stanza.


Il mattino trovo Elizabeth ancora nel mondo dei sogni e Leonard seduto dietro una tela.
Elizabeth si svegliò ed osservò per un po’ l’artista, il volto concentrato e serio. Lo salutò e lui coprì la tela, poi le porse una mano per alzarsi. Afferrando la mano, la ragazza si rese conto delle lunghe dita affusolate, adatte ad un musicista più che ad un pittore.

 


Agatha attendeva sulla soglia; gli occhi arrossati dopo una notte insonne e piena di lacrime, ma vivi di speranza. –Tesoro mio- esclamò non appena vide Leonard. –Dove sei stato?-
-Ecco, Ronald voleva che provassi a dipingere il cielo stellato, così con stato con lui-
-Ma pioveva…-
-Infatti abbiam dovuto aspettare che smettesse di piovere-
-E voi?- si rivolse ad Elizabeth.
-C’ero anch’io, ma dammi del “tu”-
Seguì un silenzio imbarazzante.
-Posso essere utile in qualcosa?- chiese la ragazza.
-Oh, no, non preoccuparti-
-Insisto-
-Beh, in effetti ci sarebbe qualcosa che potresti fare: mia sorella ha partorito ieri e bisogna correre dal Grande Ordinatore per scoprire il destino della bimbetta-

 

 

Il mio piccolo angolino felice:

‘Sera a tutti,
vado molto di fretta, quindi sarò breve; mi han detto che i capitoli sono troppo corti, quindi questo l’ho allungato un po’. Che ne pensate? Troppo lungo? Non so perchè, ma non riesco ad ingrandire la dimensione del testo come al solito :\ comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto...
Già, tra i nostri due eroi non è successo nulla e, vi avverto, credo bisognerà aspettare ancora un po’.
Alla prossima,
Sally

  
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