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Autore: so_iamthis    16/05/2014    0 recensioni
Louis accanto a lei era così fragile, come se da un momento all’altro potesse cadere in un burrone profondo e rischiasse di non uscirne più.
Lei lo rendeva debole. Lei era il suo punto debole.
A lui spaventava la consapevolezza di essersi innamorato e di dover dipendere da qualcuno.
Non riusciva a capacitarsi dell’effetto che aveva quella ragazza su di lui.
Sapeva perfettamente che quando stava lontano da lei stava male; proprio come in quel momento.
Lei lo aveva reso felice e lui l’aveva resa viva.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE CHOICE

Un potente pugno fu sferrato contro il vecchio muro di una stazione quasi deserta a quell’ora della notte. Louis era una delle poche persone che si trovava lì.

C’era che partiva, chi salutava amici o parenti, chi non aveva  dove andare e vagabondava  o chi, semplicemente, aveva bisogno di pensare,  di stare da solo, proprio come lui.

Le nocche del ragazzo presto si colorarono di un rosso acceso, segno che aveva usato una forza eccessiva nel colpire la parete.

Ma in quel momento non gli interessava minimamente, sarebbe potuto accadere di tutto, qualunque cosa non avrebbe mai eguagliato l’importanza di ciò che aveva perso in quel momento.

Aveva perso la persona più importante per lui, aveva perso l’amore . Perché si,  Louis si era innamorato, e a causa del suo fottuto orgoglio l’aveva persa. Se l’era lasciata scappare.

Lei si chiamava Kayla.

Nessuno mai, come lei, era stato in grado di capirlo e di comprenderlo così facilmente.

Lei aveva scavalcato quelle mura che lui si ostinava  innalzare inutilmente per proteggersi. Proteggersi dalle delusioni della vita.

Lei lo amava, amava tutto di lui.

Ma erano troppo differenti per far combaciare le proprie diversità.

Louis accanto a lei era così fragile, come se da un momento all’altro potesse cadere  in un burrone profondo e rischiasse di non uscirne più.

Lei lo rendeva debole. Lei era il suo punto debole.

A lui spaventava la consapevolezza di essersi innamorato e  di dover dipendere da qualcuno.

Non riusciva a capacitarsi dell’effetto che aveva quella ragazza su di lui.

Sapeva perfettamente che quando stava lontano da lei stava male; proprio come in quel momento.

Lei lo aveva reso felice e lui l’aveva resa viva.

Niente era meglio di lui e lei messi insieme; Louis  e Kayla  ‘i due mondi opposti che si attraggono’ li chiamavano. Perchè era vero , erano opposti ma si amavano. Anche se non lo sbandieravano ai quattro venti, ne erano consapevoli.

Louis si sedette su una panchina posta in un angolo della stazione. Poggiò i gomiti sulle gambe e  ripensò a tutti i momenti passati insieme.

Per lui le scelte erano due: poteva fregarsene altamente di quella ragazza che era entrata nella sua mente e nel suo cuore, lasciare che il dolore si affievolisca pian piano ripetendosi che è stata la cosa giusta da fare e abbandonare il passato alle spalle per non soffrire in futuro oppure correre da lei e urlare di amarla.

Sembrava facile scegliere, chiunque avrebbe detto ‘corri da lei, idiota’ ma non Louis .

Era troppo orgoglioso per ammettere che lei era il pezzo mancante del puzzle della sua vita.

Ad un tratto gli venne in mente la promessa che aveva fatto a sua madre all’età di appena nove anni. Era piccolo per capirne il senso ma ora ne comprendeva in pieno il significato.

‘Prometti di lottare sempre e di non arrenderti mai, solo chi si arrende perde la sua anima, continua a lottare per ciò che vuoi . Non lasciare che dei banali ostacoli ti impediscano di raggiungere i tuoi obbiettivi. Prometti che farai di tutto per riuscirci. Ricorda che quando ti innamorerai, quando che troverai la persona per la quale sarai disposto a fare di tutto, devi combattere per lei. Sempre.’

Queste erano state le parole della madre, alla quali lui aveva risposto con un semplice ‘ lo prometto’.

A quel punto tutte le sue ragioni per restare lontano da  Kayla scomparirono come scompare una piuma nel cielo in una giornata ventosa.

L’unica cosa a cui riusciva a pensare era correre verso casa sua.

<< Fanculo tutto >> sussurrò alzandosi di scatto dalla panchina e iniziando a correre a perdifiato verso la casa della ragazza.

Louis durante il percorso si dimostrò incurante verso le persone che travolgeva,  le macchine che faceva bloccare a causa della sua corsa frettolosa , le persone che gli intimavano di rallentare e quelle che chiedevano spiegazioni  per il suo comportamento.

Tutto ciò che sentiva gli entrava da un orecchio  gli usciva dall’altro , l’unica cosa che gli importava era raggiungerla.

Quando finalmente arrivò sotto casa sua premette ripetutamente il citofono sperando che non fosse arrabbiata o che perlomeno volesse parlargli.

<< Ma chi è che all’una di notte fa ‘sti scherzi del cazzo! >> risuonò la voce irritata della ragazza .

<< Kay, ti prego ti devo parlare >> disse flebilmente il ragazzo.

La ragazza riconobbe subito quella voce, ebbe un attimo di esitazione a rispondere ma poi preferì non farlo proprio e agire direttamente.

Incurante de suo aspetto si precipitò fuori dall’appartamento andando incontro a Louis.

<< Lou >> sussurrò una volta uscita dal portone.

Kayla, avvolta nel suo maglione, lo osservò attentamente, notò i suoi capelli spettinati, le sue occhiaie ben visibili, segno che aveva passato la notte a pensare, e la sua aria di chi era stanco di combattere ma non si voleva arrendere. La luce del lampione sotto il quale si trovavano, faceva risaltare gli occhi dei due, entrambi chiari.

Restarono minuti interminabili a guadarsi. Ma i loro non erano semplici sguardi, erano parole urlate in silenzio.

Di colpo Louis si sporse verso di lei e l‘abbracciò, la strinse forte come se avesse paura che da un momento all’altro potesse scappare.

Ma lei non aveva la minima intenzione di farlo, anzi, sarebbe potute restare tranquillamente tutta la vita tra quelle braccia.

 Le guancie della ragazza si bagnarono; inconsapevolmente stava piangendo, non sapeva se per dolore o gioia.

Louis sentì la maglia all’altezza della spalla bagnarsi e abbracciò ancora più forte Kayla.

<< Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto >> riuscì a dire non nascondendo il groppo ch aveva in gola.

La ragazza alzò la testa per far incontrare i suoi occhi con quelli del ragazzo di fronte a lei.

<< Non facciamolo più, okay? >> disse tra le lacrime mantenendo le mani sulle spalle del moro.

<< Mai più >> confermò lui stringendola in un altro abbraccio per poi unire le loro labbra.

Forse se ne sarebbero pentiti, ma in quel momento non gli interessava.

 

HEILA’

Come state?

Allora questa storia mi è venuta in mente mentre vedevo Harry Potter, non so perché.

Non ci azzecca niente ma …  boh Non ci azzecca e basta.

Come vi sembra?

Forse la troverete un po’ confusa, non ho chiarito molto la causa che li ha portati a litigare.

Probabilmente la troverete un po’ banale, ma non mi andava di lasciarla a marcire sul mio pc :c

Se vi va ditemi che ne pensate,  buona giornata a tutte :*

xxfede

  
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