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Autore: suzaku88    16/05/2014    1 recensioni
Quella che sto per narrarvi è una delle storie dei viaggi mai rivelati del Dottore che, in compagnia della sua companion Rose Tyler, si imbatterà in una delle leggende del mondo antico che voi tutti conoscete. Se volete scoprirlo non dovrete far altro che leggere quello che seguirà questa Prefazione. Ho scelto di narrare in prima persona la vicenda e di cambiare personaggio/punto di vista ogni capitolo un po’ come succede in Game of Thrones. Spero vi piaccia e buona lettura.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi svegliai presto per andare ad arare il campo di proprietà di mia madre, Alcmena. Ero tornato solo da un paio di giorni dalla distruzione della pietra di Kronos che quel combinaguai di Autolico aveva rubato. Anche se avevo bisogno di tenerlo costantemente d’occhio, tutto sommato non era una cattiva persona anche se, di fatto, era il ladro migliore di tutta la Grecia. A pensare che in genere sono costretto ad affrontare risse, mostri e guai provocati da Giunone, arare un campo è proprio una distensione per i miei nervi. Combatto ogni giorno per salvare i deboli e proteggere gli indifesi e lo faccio con molto piacere, tuttavia mia madre viene sempre al primo posto. Da quando si è accasata con Giasone però, mi sento molto più rassicurato a sapere che, oltre a non essere più sola, è al sicuro nelle mani di un amico di vecchia data. Ricordo benissimo le battaglie svolte al suo fianco da giovane e ho constatato con piacere che la sua testardaggine e orgoglio smisurati si sono trasformati con il tempo in saggezza e umiltà. Afferrai i manici dell’aratro e, con una bella spinta, cominciai a preparare la terra per favorire la semina e la concimazione affinchè mia madre potesse continuare a vendere prodotti di prima qualità. Impiegai circa un paio d’ore per finire il lavoro e, dopo aver rimesso l’attrezzo al suo posto, rientrai per farmi un bagno e ritemprare il mio corpo e lo spirito. Approfittai di quei momenti di relax per interiorizzare meglio l’avventura nel passato che avevo fatto di recente e, anche se solo per un attimo, il desiderio di rivedere mia moglie Deianira e i miei figli mi aveva sfiorato sensibilmente. Ebbi il tempo a malapena di asciugarmi e di rivestirmi che sentii bussare alla porta. Pensai che probabilmente era un cliente che doveva acquistare delle primizie da mia madre e, senza farmi attendere troppo, andai ad aprire. Restai per un attimo piuttosto sorpreso da come erano vestiti i due dato che non avevo mai visto abiti simili prima d’ora. Tralasciando questa mia curiosità, non mancai comunque di essere cordiale come al mio solito chiedendo se avessero bisogno di aiuto. Dopo un discorso abbastanza strampalato l’uomo si presentò come il Dottore e la donna con lui disse di essere Rose Tyler. Quest’ultimo nome mi suonava molto strano, non avevo mai sentito un appellativo del genere. Probabilmente vengono da molto lontano come Cyrus e Oi-Lan, due forestieri che liberai da un malvagio mercante di schiavi tempo fa. Come l’educazione prevede, mi presentai anche io ma rimasi molto sorpreso dalla faccia che la ragazza dal biondo crine fece non appena sentì il mio nome. In genere sono abituato alle espressioni di stupore perché in genere sono sorpresi ma contenti di vedermi con loro, tuttavia questa volta mi sembrava di scorgere solo un “E’ impossibile che sia davvero tu”. L’uomo invece continuò a scrutarmi ma non diede alcun segnale di reazione, come se non fosse minimamente scosso o sbigottito dalla cosa.

«Fatemi capire meglio.. Da dove venite? Cosa sapete dirmi di questa cosa che cercate?» chiesi per cominciare a cercare un po’ di chiarezza in tutto questo.
«Veniamo da molto lontano e abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto.. anonima» disse il Dottore con tono tipico di chi non sa bene come spiegare qualcosa.

Questo suscitò notevolmente la mia curiosità visto che a quanto pare erano qui per soccorrere qualcuno.. La cosa bizzarra è che non sapevano nemmeno chi li potesse aver contattati e né di che pericolo si potesse trattare.

«Se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto potete contare sul mio aiuto, non ci sono problemi» assicurai con tono calmo e risoluto dopo averli fatti entrare in casa.
«Uhm, per caso è successo qualcosa di molto strano di recente? Va bene qualsiasi cosa..» mi chiese l’uomo che si guardava attorno come se stesse ispezionando l’abitazione.
«Beh, di recente ho avuto a che fare con qualcosa di veramente pericoloso e insolito ma non so se potete credermi..» affermai pensando che mi avrebbero dato del pazzo se avessi raccontato loro della pietra del tempo di Kronos.
«Oh, per noi insolito è un termine assolutamente di uso quotidiano. Non preoccuparti perché possiamo seguirti benissimo!» intervenne la ragazza con un sorriso di chi vuole mettere a suo agio il proprio interlocutore.
«Un mio “amico” di nome Autolico ha rubato la cosiddetta pietra di Kronos e, dopo che siamo tornati indietro nel tempo, l’ho distrutta affinchè nessuno potesse usarla per scopi non altruistici.» raccontai dopo aver deciso di assicurare la massima collaborazione per il momento.

L’uomo ebbe come un lampo di genio e portò la mandestra alla fronte per poi corrucciarsi non poco.

«Quella pietra che hai distrutto.. era grande pressappoco così?» disse il Dottore chiudendo la mano a pugno.
«Direi di si, era verde e grande più o meno quanto un pugno. Perché?» chiesi, curioso di sapere come faceva a conoscerla in questo modo visto che, fino a poco fa, nessuno sapeva che fosse una pietra temporale e non un gioiello qualsiasi.
«Allora abbiamo un problema.. Quel pezzo faceva parte di una creatura cristallina che era stata messa a dormire grazie alle onde emesse da quel frammento dopo un’infusione di energia Artron!» esclamò il mio interlocutore che sembrava davvero spaventato.

Realizzai di non aver capito molto bene cosa aveva appena detto, tuttavia compresi che la sparizione di quella dannata pietra ha innescato qualcosa di davvero poco piacevole. Non riuscii a trattenere un’espressione di disappunto e mi sentii un po’ in colpa per quello che sarebbe successo in seguito.

«Cosa possiamo fare per fermarlo? » domandai abbastanza ansioso di sapere cosa fare per rimediare così al mio errore fatto in buona fede.
«Dottore, hai mai avuto a che fare con questa.. creatura mostruosa?» chiese Rose prendendo la mano destra dell’uomo e guardandolo negli occhi.
«No.. E non so cosa fare per fermarlo..» rispose lui ricambiando lo sguardo con occhi abbastanza preoccupati.
«Dimmi come si chiama questo mostro e dove posso trovarlo. Al resto penserò io.» cercai di prendere in mano la situazione intenzionato a partire da solo per affrontarlo.
«Non penso che tu possa farcela da solo contro di lui.. Potrebbe essere ovunque ormai..» replicò il Dottore che poggiò la mano libera sulla mia spalla sinistra per poi aggiungere con tono tetro:
«Il suo nome è Torxus, Distruttore dei Mondi.»
  
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