Le predizioni di Ron Weasley
Dopo una faticosa giornata di scuola e un estenuante allenamento di Quidditch, Harry e Ron si trovano nella sala comune di Grifondoro per fare i compiti di Divinazione. Trovarono un tavolo libero sotto la finestra e tirarono fuori i loro libri, le pergamene e la sfera di cristallo.
- Odio divinazione - disse Harry sospirando.
- Anch'io, ma non credo abbiamo molta scelta - rispose Ron.
Harry aprì il libro e poi si mise a scrutale la sfera..
- Allora, secondo la Cooman guardando nella sfera dovremmo vedere il futuro -
- Io vedo solo nebbia e fumo. Secondo me domani ci sarà brutto tempo e un incendio - disse Ron pensieroso.
Harry ridacchiò. - Molto spiritoso -
- Che ne dici se facciamo quello che facciamo sempre per Divinazione? - chiese Ron.
- Vuoi dire inventare? -
Ron annuì. - Esatto. Per la verità io ho già fatto qualcosa -
- Che vuoi dire? - chiese Harry perplesso.
- Beh, l'altro giorno stavo pensando... sai che la Cooman ci chiede sempre di fare delle predizioni, e alla fine noi ci ritroviamo sempre a inventare qualcosa per farla contenta, giusto? -
- Sì - annuì Harry.
- E sai anche che ci da sempre dei bei voti se quello che scriviamo sembrano delle vere predizioni? -
- Sì e allora? -
- L'altra notte non riuscivo a dormire e ho pensato di provare a buttar giù qualche cosa - concluse Ron.
Harry alzò gli occhi al cielo, pensando a quali tipo di cose il suo amico potesse aver scritto.
- Oh mio dio, cosa diavolo hai scritto? Qualcosa che dovrei sapere? -
Ron annuì. - In effetti sì, riguarda soprattutto te, in effetti. Le predizioni su di te portano sempre dei bei voti -
- Ron, è meglio per te che non sia qualcosa di umiliante - sibilò Harry, visibilmente sconvolto.
- Rilassati, non è così - Ron tirò fuori una pergamena dalla borsa. - Queste sono le mie predizioni... prima di tutto la Cooman ha ragione, tu morirai -
- Oh, fantastico. Grazie Ron - disse Harry sarcastico.
- Però tu tornerai in vita, perché in realtà non sei veramente morto -
Harry gli lanciò un'occhiata perplessa. - Oh, davvero? -
- Già, non sarai del tutto morto, così finirai nel limbo -
- Nel limbo? -
- Già. E il limbo assomiglierà alla stazione di King's Cross -
- Ma che diavolo dici? - chiese Harry ancora più perplesso.
- Aspetta, ora viene il meglio. Tornerai indietro nel mondo dei vivi e lì ci sarà una grande battaglia contro Tu-Sai-Chi... e noi vinceremo, ovviamente -
- Ovviamente -
- Ma ci saranno molte persone che moriranno... Tiger o Goyle per esempio, Piton e molti Mangiamorte -
- Non sembra male - commentò ridacchiando Harry, un po' più sollevato.
- Mia mamma sarà casualmente lì e ucciderà un Mangiamorte, e anche il professor Lupin sarà lì, ma credo che... ho scritto che morirà... -
Harry abbassò lo sguardo. - Oh, questo è un po' deprimente -
- Sì, ma credo che la Cooman ci darà un buon voto se ci sono dei morti.... comunque alla fine tu ucciderai definitivamente Tu-Sai-Chi -
- Giusto! -
- Poi tu crescerai, sposerai una totale perdente, avrai qualche figlio decisamente spettinato e chiamerai uno di loro come Piton -
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata.
- E infine diventerai il padrino di bambino multicolore di nome Teddy -
I due amici si guardarono in silenzio per un po', finché non scoppiarono entrambi a ridere.
- Oh mio dio, io dovrei chiamare mio figlio come Piton - disse Harry senza smettere di ridere. - Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Ma a chi può venire in mente di chiamare qualcuno come Piton -
Un bel po' di anni, molte lezioni e qualche avventura dopo.
Harry e Ron si trovano in mezzo alla battaglia finale di Hogwarts. Intorno a loro tutto è distrutto, tutti combattono e qualcuno viene ucciso.
- Hermione, dove sono Lupin e tonks? - gridò una voce alle loro spalle.
- Stai bene Harry? - chiese un'altra voce.
Harry non rispose. Lui e Ron rimanevano inespressivi e immobili ad osservare la scena, ripensando a quel famoso compito datogli dalla professoressa Cooman qualche anno prima.
- Harry, sai qual'è la parte peggiore di tutto questo? - chiese Ron in tono piatto, osservando con noncuranza il combattimento.
- Oh no, povero Teddy, chi si prenderà cura di lui adesso - si sentì in lontanaza.
- Cosa? - chiese Harry con lo stesso tono fissandolo, continuando a rimanere impassibile davanti a quello che stava succedendo.
Davanti a loro apparve Bellatrix Lestrange ridendo sguaiatamente, inseguita da Molly che prese la mira e lanciò un incantesimo colpendola in pieno.
Ron guardò Harry. - Per quel compito la Cooman mi aveva dato una T -
Nota dell'Autore: Mentre rileggevo, per la millesima volta il terzo libro della saga, il personaggio della professoressa Cooman, insieme alle perplessità dei tre protagonisti di fronte ai suoi modi di fare e alle sue cosiddette predizioni, mi hanno dato l'idea di questa storia. Spero che vi piaccia e che sia di vostro gradimento. Buona lettura e recensite mi raccomando.
- Odio divinazione - disse Harry sospirando.
- Anch'io, ma non credo abbiamo molta scelta - rispose Ron.
Harry aprì il libro e poi si mise a scrutale la sfera..
- Allora, secondo la Cooman guardando nella sfera dovremmo vedere il futuro -
- Io vedo solo nebbia e fumo. Secondo me domani ci sarà brutto tempo e un incendio - disse Ron pensieroso.
Harry ridacchiò. - Molto spiritoso -
- Che ne dici se facciamo quello che facciamo sempre per Divinazione? - chiese Ron.
- Vuoi dire inventare? -
Ron annuì. - Esatto. Per la verità io ho già fatto qualcosa -
- Che vuoi dire? - chiese Harry perplesso.
- Beh, l'altro giorno stavo pensando... sai che la Cooman ci chiede sempre di fare delle predizioni, e alla fine noi ci ritroviamo sempre a inventare qualcosa per farla contenta, giusto? -
- Sì - annuì Harry.
- E sai anche che ci da sempre dei bei voti se quello che scriviamo sembrano delle vere predizioni? -
- Sì e allora? -
- L'altra notte non riuscivo a dormire e ho pensato di provare a buttar giù qualche cosa - concluse Ron.
Harry alzò gli occhi al cielo, pensando a quali tipo di cose il suo amico potesse aver scritto.
- Oh mio dio, cosa diavolo hai scritto? Qualcosa che dovrei sapere? -
Ron annuì. - In effetti sì, riguarda soprattutto te, in effetti. Le predizioni su di te portano sempre dei bei voti -
- Ron, è meglio per te che non sia qualcosa di umiliante - sibilò Harry, visibilmente sconvolto.
- Rilassati, non è così - Ron tirò fuori una pergamena dalla borsa. - Queste sono le mie predizioni... prima di tutto la Cooman ha ragione, tu morirai -
- Oh, fantastico. Grazie Ron - disse Harry sarcastico.
- Però tu tornerai in vita, perché in realtà non sei veramente morto -
Harry gli lanciò un'occhiata perplessa. - Oh, davvero? -
- Già, non sarai del tutto morto, così finirai nel limbo -
- Nel limbo? -
- Già. E il limbo assomiglierà alla stazione di King's Cross -
- Ma che diavolo dici? - chiese Harry ancora più perplesso.
- Aspetta, ora viene il meglio. Tornerai indietro nel mondo dei vivi e lì ci sarà una grande battaglia contro Tu-Sai-Chi... e noi vinceremo, ovviamente -
- Ovviamente -
- Ma ci saranno molte persone che moriranno... Tiger o Goyle per esempio, Piton e molti Mangiamorte -
- Non sembra male - commentò ridacchiando Harry, un po' più sollevato.
- Mia mamma sarà casualmente lì e ucciderà un Mangiamorte, e anche il professor Lupin sarà lì, ma credo che... ho scritto che morirà... -
Harry abbassò lo sguardo. - Oh, questo è un po' deprimente -
- Sì, ma credo che la Cooman ci darà un buon voto se ci sono dei morti.... comunque alla fine tu ucciderai definitivamente Tu-Sai-Chi -
- Giusto! -
- Poi tu crescerai, sposerai una totale perdente, avrai qualche figlio decisamente spettinato e chiamerai uno di loro come Piton -
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata.
- E infine diventerai il padrino di bambino multicolore di nome Teddy -
I due amici si guardarono in silenzio per un po', finché non scoppiarono entrambi a ridere.
- Oh mio dio, io dovrei chiamare mio figlio come Piton - disse Harry senza smettere di ridere. - Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Ma a chi può venire in mente di chiamare qualcuno come Piton -
Un bel po' di anni, molte lezioni e qualche avventura dopo.
Harry e Ron si trovano in mezzo alla battaglia finale di Hogwarts. Intorno a loro tutto è distrutto, tutti combattono e qualcuno viene ucciso.
- Hermione, dove sono Lupin e tonks? - gridò una voce alle loro spalle.
- Stai bene Harry? - chiese un'altra voce.
Harry non rispose. Lui e Ron rimanevano inespressivi e immobili ad osservare la scena, ripensando a quel famoso compito datogli dalla professoressa Cooman qualche anno prima.
- Harry, sai qual'è la parte peggiore di tutto questo? - chiese Ron in tono piatto, osservando con noncuranza il combattimento.
- Oh no, povero Teddy, chi si prenderà cura di lui adesso - si sentì in lontanaza.
- Cosa? - chiese Harry con lo stesso tono fissandolo, continuando a rimanere impassibile davanti a quello che stava succedendo.
Davanti a loro apparve Bellatrix Lestrange ridendo sguaiatamente, inseguita da Molly che prese la mira e lanciò un incantesimo colpendola in pieno.
Ron guardò Harry. - Per quel compito la Cooman mi aveva dato una T -
Nota dell'Autore: Mentre rileggevo, per la millesima volta il terzo libro della saga, il personaggio della professoressa Cooman, insieme alle perplessità dei tre protagonisti di fronte ai suoi modi di fare e alle sue cosiddette predizioni, mi hanno dato l'idea di questa storia. Spero che vi piaccia e che sia di vostro gradimento. Buona lettura e recensite mi raccomando.