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Autore: germangirl    17/05/2014    9 recensioni
Harm e Mac dopo l'incontro rivelatore sul lago dorato.
Come sarà cambiata la loro esistenza?
Questa storia fa parte della serie 'Il lago dorato'
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il lago dorato'
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Harm e Mac uscirono dall’edificio di mattoncini e si incamminarono verso il parcheggio ormai deserto. Solo l’auto del Generale faceva compagnia alle loro. Evidentemente, anche il tenente Roberts era tornato a casa dalla sua famiglia.

“Harm, credo che dovremmo parlare con Bud e Harriett.” Suggerì Sarah.

“Sanno già di noi” replicò Rabb e le raccontò in breve lo scambio di battute che aveva avuto con Roberts al suo rientro in ufficio quella sera, sorvolando sulla parte iniziale della loro conversazione.

Sarah ne fu sorpresa, poi aggiunse: “Però non sanno che il Generale ci ha scoperto e che domani ci potrebbe spedire ai due capi opposti del globo terrestre…”

“… O che da domani io potrei non essere più in Marina…” ribadì Harm.

Sarah sospirò: “Harm, e cosa vorresti fare? Tornare alla CIA?”

Rabb rabbrividì. “No, tenderei ad escluderlo. Non credo che mi accoglierebbero a braccia aperte. Potrei avere miglior fortuna con l’NCIS. Magari potresti mettere una buona parola per me con Gibbs: in fin dei conti è un ex marine, voi berretti verdi ve la intendete.”

Mac ci pensò un po’ su, valutando seriamente quell’opzione, poi disse: “Beh, in effetti quando vi siete incontrati la prima volta avete fatto scintille! Sarebbe interessante vedervi lavorare insieme. E poi la sede dell’NCIS è qui a Washington, potrebbe essere un’ottima soluzione, anche per Mattie.”

Scuotendo la testa, Harm rispose, con un velo di tristezza: “Mattie si sta riavvicinando a suo padre, non so per quanto tempo rimarrà ancora sotto la mia tutela. Devo ammettere che mi mancherà non vederla tutti i giorni… ma è giusto così.” Fece una pausa, soffermandosi sui suoi sentimenti nei confronti di quella ragazzina che era piombata nella sua esistenza da poco tempo, riempiendogliela di un affetto inatteso e prezioso. Sì, avrebbe sentito davvero molto la sua mancanza, anche se si ripromise che avrebbe fatto di tutto per mantenere i contatti con lei. Poi riprese: “Comunque, Mac, non dicevo sul serio. Dopo il modo in cui mi ha trattato Gibbs quando mi avevano accusato dell’omicidio della Singer, non credo che mi prenderebbe nemmeno in considerazione. Avrei miglior fortuna con l’altro agente, aspetta… come si chiama… ha un nome italiano… ah sì, Di Nozzo. In ogni caso, sarei più contento di tornare a pilotare aerei agricoli, come facevo per la Grace Aviation. Ma è inutile pensarci adesso, sentiremo domani cosa ci proporrà Cresswell. Però hai ragione, dovremmo parlare con i Roberts. Chiamo Bud al cellulare e verifico se possiamo passare da loro stasera.”

“Ne approfitterò per scusarmi con lui. Oggi devo essergli sembrata un’erinni scatenata.” Aggiunse Sarah, ripensando al suo comportamento di quella giornata.

Mezz’ora più tardi, dopo essersi fermati al volo da un take-away cinese per una simil-cena, Harm e Mac si trovavano davanti alla porta della residenza dei Roberts. Suonarono il campanello ed una Harriett vistosamente incinta e sempre sorridente venne loro ad aprire. “Comandante, colonnello, che bello vedervi!” li salutò con il suo consueto fare gioviale, per nulla appesantito dal pancione che si portava a spasso.

“Grazie Harriett, scusaci ancora per questa visita improvvisa e a quest’ora, ma volevamo parlarvi di una cosa.” Rispose Mac.

“Nessun problema, è sempre un piacere per noi! Bud è al piano di sopra e sta mettendo a letto i bambini, dovrebbe scendere a momenti. Oggi quelle pesti sono state insopportabili: hanno proprio esaurito la mia pazienza… Intanto vi prego di accomodarvi sul divano. Cosa vi posso offrire?”

“Non darti disturbo, Harriett, siediti con noi.” Le disse Rabb.

 “Sì, Harriett, anzi, se hai bisogno ti do una mano in cucina” si offrì Mac.

La signora Roberts accettò volentieri la proposta del colonnello e decise di sfruttare quell’opportunità per fare una chiacchierata a quattr’occhi con la sua amica e per farsi raccontare nei minimi dettagli il momento in cui – finalmente – il miracolo si era compiuto. Si erano viste qualche volta da quando Mac era rientrata dal congedo trascorso sul lago dorato, ma visto che lei e Harm avevano deciso di non sbandierare la loro storia, le due amiche non avevano ancora avuto modo di parlare in maniera approfondita della grande novità nella vita di Mac.

Rabb le sentì ridacchiare dal soggiorno e fu felice del cambiamento nello stato d’animo di Sarah. Gli dispiaceva vederla così vulnerabile e si ripromise che si sarebbe preso sempre cura di lei, per tutta la vita. A questo proposito, si ricordò che doveva ancora farle quella fatidica proposta e si appuntò mentalmente di portare a lucidare l’anello di sua nonna Sarah, che aveva chiesto a sua madre l’ultima volta che era andato a La Jolla e che custodiva gelosamente in un cassetto, in attesa di trovare il coraggio di consegnarlo alla sua legittima destinataria, ovvero un certo marine dai profondi occhi scuri che risiedeva nel suo cuore da tempo.

Appena Bud scese al piano terra, Mac si scusò immediatamente con lui per il modo in cui lo aveva trattato nel pomeriggio, poi i quattro si accomodarono in salotto e Harm e Mac raccontarono brevemente ai loro amici cosa era successo con Cresswell.

“Cosa farete adesso?” chiese Bud.

“Non so quali proposte avrà il Generale per noi domani, ma so una cosa per certo: non ho nessuna intenzione di lasciare Mac. Anzi, voglio sposarla” annunciò Rabb con una serena determinazione, prendendo la mano di Sarah e stringendogliela con affetto.

“Oh mio Dio, congratulazioni!” cinguettò Harriett, che sprizzava gioia da tutti i pori.

“Sempre che Sarah mi dica di sì” precisò il comandante.

I coniugi Roberts rimasero allibiti, poi si voltarono entrambi verso Mac, la quale, con espressione serafica, spiegò: “In effetti Harm ancora non me lo ha chiesto…”

“Ma tu gli dirai di sì, vero Mac?” si informò Harriett con una certa apprensione. Li vedeva finalmente felici e innamorati, ma con quei due non c’era mai da stare tranquilli.

“Staremo a vedere…” rispose Sarah sorridendo.

Poi il comandante e il colonnello salutarono i Roberts e si recarono all’appartamento di Mac. L’indomani avrebbero saputo cosa il destino aveva in serbo per loro.

Nel frattempo, in un pub un po’ fuori mano rispetto alla sede del JAG, un uomo di una certa età, calvo ma ancora prestante, era seduto a un tavolo in disparte e stava sorseggiando una birra. Cresswell lo individuò subito appena entrato nel locale. Gli fece un cenno e si fermò al bancone per ordinare qualcosa da bere. Poi lo raggiunse e lo salutò: “Ciao AJ, grazie per essere venuto”

“Ciao Gordon, in cosa posso esserti utile?” gli rispose Chegwidden andando direttamente al nocciolo della questione.

“Si tratta di Rabb e MacKenzie” annunciò il Generale senza perdersi in troppi convenevoli.

“Cos’hanno combinato questa volta? In che guaio si sono cacciati? Hanno rubato un altro Mig? Sono scappati di nuovo in Cecenia?” si informò il loro ex capo, che evidentemente conosceva bene le prodezze di cui erano capaci i summenzionati ufficiali, specialmente il pilota, e gli brillavano ancora gli occhi al ricordo.

“Fraternizzazione” rispose lapidario.

“Dio sia lodato! Dobbiamo festeggiare!” esclamò AJ levando il boccale di birra in un brindisi improvvisato. La sua reazione lasciò Cresswell a dir poco sbalordito. Chegwidden si giustificò dicendo: “Scusami Gordon, ma ho avuto quei due sotto il mio comando per anni e in tutto quel tempo si vedeva chiaramente che erano pazzi l’uno dell’altra, solo che non era mai successo niente. Anche se, a ben pensarci, le dinamiche fra loro due erano divertenti. Viste dall’esterno, sia chiaro. C’era un’elettricità nell’aria… non c’era mai da annoiarsi con le loro scaramucce. Facevano scintille, credimi. Sono felice che si siano finalmente svegliati. Allora, raccontami, come pensi di cucinarli?”

“La scorsa settimana ho visto che ci sono una posizione a Londra e una a San Diego che farebbero per loro, si tratterebbe di incarichi importanti e persino di una promozione per Rabb. Avevo in mente di proporgliele, ma a questo punto non ne sono così sicuro.”

“Mmmm, non so se accetteranno. Se fanno sul serio, non vorranno vivere a 6000 miglia di distanza. E spero davvero che facciano sul serio: non sono mica più dei ragazzini. Ah, non credevo che avrei mai assistito a questo miracolo! Rabb ce l’ha fatta, alla fine! Avresti dovuto vederlo quando il colonnello stava insieme all’australiano, Brumby… pensa che il tenente Roberts ci ha persino rimesso una mandibola!” AJ sorrise al ricordo di quell’episodio, poi riprese: “Comunque, quando i Roberts si sono sposati, ho fatto in modo che Harriett riportasse ufficialmente all’Ispettorato Generale, ma che di fatto fosse dislocata al JAG. Magari puoi trovare una soluzione simile anche per Rabb e MacKenzie. Io ho fatto ricorso ai miei privilegi di ammiraglio, ma sono convinto che anche un generale dei marine saprà come muoversi.” Suggerì Chegwidden. Era palesemente felice per la notizia che Gordon gli aveva appena comunicato, anche se, in cuor suo, quella stessa notizia gli aveva riacceso la nostalgia che provava per la sua vecchia vita al JAG, sia per il ruolo che aveva avuto il privilegio di ricoprire per tanti anni, sia, e soprattutto, per gli uomini e le donne che popolavano quell’edificio con i mattoncini.

“Grazie AJ, i tuoi consigli sono sempre preziosi” disse Cresswell, riconoscente.

Brindarono alla loro amicizia, poi si salutarono e ripresero ognuno la propria strada. Gordon Cresswell aveva un’importante decisione da prendere.

 

Nota dell’autrice

Ebbene sì, come tutte voi aspettavate, è tornato l’unico, il solo, l’indimenticabile AJ Chegwidden! Il quale conosce bene i nostri beniamini e – giustamente – ringrazia il cielo che abbiano finalmente aperto gli occhi.

Cosa farà Cresswell adesso? Seguirà il consiglio del suo predecessore? La gara è sempre aperta, vediamo chi indovina!

Un grazie speciale alla mia esperta di JAG per la consulenza volante (più veloce e accurata di Wikipedia!) e grazie a chiunque mi abbia dedicato il proprio tempo e sia arrivato fino qui.

Un abbraccio,

Deb

  
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