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Autore: itsrigel    17/05/2014    2 recensioni
Una ragazza come tante. Forse è una descrizione sbagliata per Chiara, ma in fondo non ha nulla di speciale se non la sua immaginazione.
Ed è proprio questa immaginazione che le procurerà non pochi casini.
Come reagirà trovandosi un'Assassina, un mezzelfo, una Shadowhunter, un Ninja, un Cavaliere dei Draghi, un mago, un Tributo e un pervertito nella sua “normalissima” vita?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Spiego davanti a me i fogli che ho preso dalla mia valigia, sparpagliando le matite e i pennarelli per il tavolo. Le riacciuffo velocemente, non facendo nemmeno caso a quella che è caduta a terra.
«Piano. Parte uno. SUL» annuncio ad alta voce, scrivendo nello stesso momento le parole su un foglio con un pennarello verdacqua. Alzo lo sguardo verso gli altri, ai quali ho ordinato di sedere prima di correre - strano da sentire ma sì, anche io so correre a volte - in camera mia a prendere i fogli e il resto.
«Sacco di Una Libreria» aggiungo poi con un sorriso che mi prende tutta la faccia.


«Tu sei matta» gli rispondo. «Come ti viene in mente di rubare da una libreria? Perchè non possiamo comprare i libri onestamente?»
Chiara mi guarda con uno sguardo da serial killer. «Fammi. Finire. Di. Spiegare» dice, scandendo bene le parole.
«Va bene» capitolo. «Va bene, lo facciamo. Ma mi devi dare un motivo per partecipare.»


Sorrido. Oh, io so cosa piace a Yoshi.
«Prima di tutto, libri gratis. Poi devo aggiungere che possiamo prendere anche CD, videogiochi, film... Tutto quello che vuoi. E tu potrei prendere qualsiasi cosa desideri.»
Lo vedo che ci sta pensando su. Evvai! Ci sono riuscita, a convincerlo, me lo sento.
E infatti...
«Quando si parte?»
Sorrido di più. «Anche subito. Ma siccome non siamo del posto non sappiamo dove andare...» Guardo Yoshi con gli occhi da cucciolo e il labbruccio.


«Non preoccupatevi» rispondo. «Conosco tutte le librerie da qua a Napoli.»
Chiara sorride, batte le mani e fa due saltelli sul posto.
«Ma chi giuderà?»
«Il Pervertito, ovviamente» risponde accennando con la testa a Noah, che la guarda offeso.
«Smettetela» dice.
«Di fare cosa?»
«Di criticarci. Tu-»


Lo blocco con un gesto della mano. «Criticarmi» lo correggo.
Lui sembra non capirmi. «Eh?»
«Si dice criticar-mi, non criticarci» spiego. Bene, ora sembra più offeso di prima.
«Tu devi smettere di trattarmi come un maniaco» continua indicandomi. «E tu Yoqualcosa, mi stai antipatico. Ti prenderei a pugni se non fosse per Chiara.»
Lo guardo confusa. Lui è un maniaco. Okay, forse non proprio maniaco, ma quasi... Guardo Yoshi, e lui mi fa l'occhiolino. Oddio, mo che vuole fare?
«Allora perché non lo fai?» Eeee perfetto. 
Noah carica il colpo, ma Yoshi lo devia con il braccio destro. Poi lo blocca col braccio sinistro, gli tira due pugni in pancia, gli da una ginocchiata e infine lo proietta a terra.
Salto in piedi. «Ao, che cavolo state a fa'?!»


Ignoro Chiara per un momento. «Sai,» dico rivolto a Noah. «Non dovresti metterti contro qualcuno che ha fatto karate e ha imparato mosse speciali sui videogiochi.»

«YOSHI!» Per un attimo Antonio si gira verso di me. «Non è che hai esagerato? Ma giusto un pochino...»
Beh, dovete sapere che Yoshi è la persona più pucciosa e amicosa (?) del mondo. Ma quando si arrabbia... Io non vorrei mai farlo arrabbiare. E non solo perché starei male psicologicamente facendolo, ma perché lui mette davvero paura quando si arrabbia. Tanto.


Faccio le spallucce. «Voi iniziate a prepararvi per il colpo, io parlo un po' con Noah.»
Chiara cerca di dirmi qualcosa, ma la blocco dicendo: «o fuori o Boku no Pico.» Lei scappa via e tutti gli OC la seguono.
«Youlittlepieceofs
Zittisco Noah con un cenno della mano. «Non parlare così veloce» gli dico. «Senti, io non ho nulla contro di te. Sei tu che ce l'hai con me. Io mi sono solo difeso, ma in fondo capisco perché lo fai: ti piace Chiara, vero?»
Mi guarda come se fosse appena cascato dalle stelle. «Come fai a saperlo?»
Sorrido. «Perché invece che Naruto ho visto il Castello errante di Howl; perché ho vissuto un infanzia basata sul romanticismo e sulla nostalgia... ma questa è un'altra storia, una lunga storia.»
«Comunque,» continuo. «Io voglio aiutarti. Cercherò di far capire i tuoi sentimenti a Chiara, e che lei capisca i suoi. Ma stammi a sentire: se solo le farai del male o la ferirai sentimentalmente, sei un uomo morto. E hai provato su te stesso che dico la verità.»
Mi guarda strano. Qualcosa mi dice che non è sicuro di quello che ho detto...
«Chi sei? Perché sei così... inquietante con me e con gli altri no?» mi chiede.
«Perché ognuno ha un'anima oscura dentro sé, mio caro. E più si trattiene, più questa crescerà. Quindi guai a te se la liberassi... Ma sto iniziando a straparlare.»
Gli offro una mano, sorridendo.
«Dai, alzati che andiamo ad aiutare Chiara con il piano. E cercheremo di essere amici, okay?»
Lui sta zitto per un po'. Poi annuisce.
«Sei strano, Coso. Ma mi piaci.» Sorride, e mi prende la mano. «Amici.»


Finalmente Yoshi e Noah escono dalla stanza. Tiro un sospiro di sollievo. Noah è ancora tutto intero.
Realizzo solo ora che ho pensato che Yoshi potesse fare qualcosa ad un mio OC: sa che voglio bene a tutti loro.
«Hey» dico sorridendo. «Qui abbiamo messo già tutto a posto. Iris, Pan e Gabe ci aiuteranno con gli incantesimi, e gli altri offriranno le braccia per portare più roba.»
Anya emette un fischio lungo e basso. «Ha gli occhi che le brillano» dice. «Non mi piace questa cosa...»
«Già» conviene Emir. «Chissà se aveva questo sguardo quando mi ha ucciso...»
«Zitti voi! E ora andiamo, sennò inizio a sclerare.»
Sorrido, mentre scatto verso la camera dove ho dormito, prendo il cellulare e le chiavi e lancio uno sguardo ai miei poveri libri distrutti. Poi, quando faccio per uscire, mi ritrovo Noah davanti. Inizio a sentirmi un po' a disagio.
«Hey, Lannister» dico sorridendo e nascondendo il fatto che non sopporto di stare da sola con qualcuno. «Senti... Scusa per prima, non pensavo che ti offendessero le prese in giro» mi scuso passandomi una mano tra i capelli, senza smettere di sorridere. Lui fa le spallucce.
«Nothing. Scusami tu per averti urlato...»
Rido. Il suo italiano in questo momento ha ben poco di italiano. «Se ti va con me puoi parlare in inglese» propongo. «Sono piuttosto brava.»
Lui sorride. «Okay. Ma per ora devo parlare così, o mi imparerò mai niente.»
«In italiano si dice non imparerò mai niente» lo correggo. Lui sorride.
«Senti... Posso chiederti una cosa?»
Annuisco. «Tutto quello che vuoi.»
«Cosa vuol dire nostalgia?»
   
 
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