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Autore: TheAnonymous    17/05/2014    0 recensioni
Una storia incentrata sulla vita di Elijah Mikaelson, uno dei fratelli originali che di ritorno dall'estate in viaggio, torna a Mystic Falls per risolvere alcuni problemi in sospeso. Assisterete ad un vero e proprio racconto della vita di Elijah che passo dopo passo scoprirà motivi differenti tra loro ma collegati per continuare la permanenza in città. Con un monologo a settimana e/o se mi riesce due a settimana, scoprirete i pensieri, e le parti più segrete di Elijah, l'originale, dal carattere gentile ed enigmatico. Spero leggerete questa mia ''storia'' amo la scrittura e fin ora non mi sono mai posto dinanzi a un pubblico aperto. Spero che i miei testi vi piacciono, per il resto, buona lettura e un saluto a tutti.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Elijah, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno a Mystic Falls era stato molto piacevole, dopo aver girato tutta la città e parlato con la doppelganger, Elijah non aveva più impegni imminenti, ma solo un’implacabile e irrefrenabile fame, che piano piano si faceva sentire sempre di più su di lui. Era per le strade quando stava per nutrirsi, ma non ebbe il tempo di finire il suo ‘’pranzo’’ che una voce a lui molto familiare lo interruppe, lasciando così la povera vittima indifesa sull’alsfalto della strada. Non la vedeva da un’intera estate e le era mancata molto, si girò così di scatto con un enorme sorriso e con le labbra ancora sporche di sangue pronunciò il suo nome. –Rebekah-. Disse guardandola negli occhi. –Non sai quanto tu mi sia mancata.- Si avvicinò a lei e la abbracciò, mille pensieri in quell’abbraccio durato pochi secondi tornavano nelle mente di Elijah. Aveva pensato molto a lei negli ultimi mesi e di certo sarebbe andato a cercarla per salutarla, ma la paura che fosse tornata al fianco di Klaus, gli impediva ti rientrare in pieno nella vita della sorella. Eppure sentiva che era tutto diverso, sarà forse stata quell’estate che Elijah definì la migliore della sua vita, e di estati lui ne aveva passate tante, ma pensava e sentiva che Rebekah fosse cambiata o che magari non fosse più alleata con il fratello. Sapeva che Rebekah era ingenua, ma la sua non era un’essere ingenua perché stupida, ma perché legata alla famiglia e in particolar modo al fratello Klaus. Lei era l’unica che non era felice di essere stata vampirizzata, e aveva cercato più volte di ritornare umana, ma questo argomento innervosiva Klaus quando lui, ma sebbene Klaus le impedisse di fare ciò che ella voleva, Elijah, a differenza la lasciava libera di fare le proprie scelte. Si staccò da lei e guardandola la fece avvicinare al corpo della vittima che ormai morente stava per esalare l’ultimo respiro. -A te l’onore sorella.- La guardò mentre si occupava della vittima e pensava a tutti quei momenti passati insieme con lei e con il fratello, quali l’arrivo a New Orleans, sì, forse quello era uno dei ricordi più nitidi nella sua testa, e uno dei ricordi più significativi. Scappavano tutti dal padre, che nonostante fosse un vampiro cacciava i propri stessi figli, ma loro tre erano sempre stati uniti e si guardavano le spalle l’uno all’altro. Ma Klaus si sa, non era affidabile e poco dopo se ne andò da lì, per spezzare la maledizione che lo impediva di diventare l’essere sovrannaturale più potente. Gli mancavano però quei momenti tutti insieme, uniti come una cosa sola e con gli occhi lucidi interruppe la sorella che ormai aveva già ucciso la vittima. Una in più, pensò Elijah tra sé, e cominciando a camminare con la sorella, iniziò a parlare. […] Era ormai notte, aveva lasciato la sorella da un po’ e si diresse verso il maniero di casa Mikaelson. Lì era cresciuto e sentiva ancora le voci di loro, giovani e spensierati, che correvano per la casa. Elijah era un’inguaribile romantico ma cercando di guardare avanti bevve un bicchiere di wiskey e tornò fuori per le strade di Mystic Falls, a camminare pensando a quegl’anni, dove il tempo si vedeva sul suo corpo, dove le ferite non guarivano in un istante e dove non era una persona che uccideva altri per il gusto del sangue. Lui sapeva che era inutile ripescare quei ricordi che lontani secoli e secoli gli portavano felicità e tristezza allo stesso tempo. Chissà cosa avrebbe affrontato ancora Elijah, se sarebbe mai morto o se sarrebbe vissuto per sempre, fino alla fine del mondo. Questo non lo poteva sapere neanche lui, ma l’unica certezza che aveva era che qualunque sia stata la sua strada, lui avrebbe amato incondizionatamente i sui fratelli e che per loro ci sarebbe stato, nel bene e nel male, perché è così che fanno i fratelli. Allontanò i suoi pensieri nostalgici e dentro un bar si abbandonò all’alcool e per una sera provò a divertirsi…
  
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