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Autore: tylersanchor    17/05/2014    4 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le settimane successive per Stiles erano state strane, ma in senso decisamente piacevole. In qualche modo, Derek continuava a passare un sacco di tempo con lui anche senza obblighi. Se Stiles gli chiedeva qualcosa ringhiava o borbottava un “sono qui perché mi va e a te non deve interessare” ma intanto ci passava le ore nella sua stanza – e una volta c’era stata una pomiciata appassionata negli spogliatoi vuoti dopo gli allenamenti di lacrosse che avrebbe potuto trasformarsi in una prima volta appassionata negli spogliatoi vuoti se il coach non avesse fatto irruzione, ma dettagli – sia a baciarlo che a guardarlo studiare da sopra quei suoi noiosissimi libri. Stiles i libri glieli avrebbe bruciati volentieri, anzi, avrebbe bruciato volentieri anche i suoi compiti per baciare Derek appassionatamente davanti al fuoco, ma non era sicuro che sarebbe stata una cosa carina da fare di fronte a Derek, dato che la sua famiglia era morta in un incendio, così si limitava a studiare in silenzio, anche se la cosa sempre più spesso si tramutava nel fantasticare su di lui. Fantasie non tutte caste, tanto che una volta aveva addirittura sbavato sul libro di matematica. Per fortuna Derek non se ne era accorto o aveva semplicemente ignorato la cosa.  Perché, a dire il vero, era quello che Derek faceva la maggior parte del tempo, ignorare le gaffe epocali di Stiles o trattenere le risate. Sì, perché Derek Hale rideva. Naturalmente, ai danni degli altri, come per esempio quella volta in cui Stiles stava passando per il corridoio con un cesto di biancheria da lavare, in modo da fare il bucato prima che suo padre ritornasse, e Derek era in camera sua e si stava cambiando e okay, a Stiles poteva un attimo essere caduto l’occhio sulla schiena perfetta di Derek, anzi, ancora meglio, era stata la schiena di Derek a urlare il suo nome e Stiles poteva essersi preso un minuto per contemplarla, okay, forse uno di troppo, perché era andato a sbattere contro la porta aperta ed era finito per terra con le fronte dolorante, mentre Derek rideva delle sue disgrazie. Gli aveva tirato addosso un paio di jeans e l’aveva pure mancato, facendolo ridere ancora di più. Dannato lupo, non solo era acido e misantropo, ma rideva delle sventure altrui. In quei momenti Stiles voleva tantissimo preparargli una torta allo strozzalupo e guardarlo mangiarla.  Il problema erano gli altri momenti.
I momenti in cui Derek lo lasciava accoccolarglisi addosso – okay, erano due e in entrambi dormiva, ma pazienza, Stiles lo preferiva addormentato, - quando lo baciava o quando lo sbirciava da sopra i suoi stupidi libri. Ecco, in quei momenti Stiles si ricordava di essere innamorato di lui, ed era un problema.  Perché la cosa non passava, non diminuiva, anzi, strabordava. Per due volte era stato quasi sul punto di dirglielo, la volta che Derek si era lasciato tenere la mano e accarezzare i capelli per venti minuti, ad esempio – okay, era mezzo addormentato, ma era stato lì buono e  aveva anche fatto quelle specie di fusa che faceva quando era contento, perché sì, Derek Hale, lupo mannaro, faceva le fusa, - gli aveva dato un bacio sulla fronte e gli era quasi sfuggito. Un’altra volta, invece, aveva avuto un incubo particolarmente brutto una sera che suo padre faceva la notte in centrale e prima di rendersi conto di quel che faceva aveva preso il telefono e chiamato Derek. Ovviamente poi aveva capito il suo errore epocale e aveva messo giù dopo due squilli. Gli era passata persino la tristezza dell’incubo, sostituita dalla paura che Derek la mattina dopo lo uccidesse per aver disturbato il suo sonno di bellezza. Okay, Derek non avrebbe mai usato un’espressione simile, avrebbe detto qualcosa tipo “chiamami ancora di notte senza che ci sia una vera emergenza e ti strappo la testa”, anche se comunque Derek con le occhiaie sarebbe stato sexy da morire a prescindere. E, esattamente dodici minuti dopo, Derek aveva bussato alla sua finestra e Stiles aveva detto le sue preghiere, sperando di uscire vivo dalla cosa, ma lo avevano accolto due occhioni verdi assonnati e un pelino ansiosi. Okay, anche seccatissimi, quando Stiles gli aveva detto, con le guance ancora bagnate di lacrime, di aver fatto un incubo.
Derek aveva alzato gli occhi al cielo, ma era entrato dando sulla testa di Stiles una specie di carezza e era rimasto a dormire, lasciando in via del tutto eccezionale che Stiles gli si appisolasse sul petto. E di nuovo, quando Derek gli aveva accarezzato una tempia col pollice, per poco a Stiles non era scappato.
E non ci teneva, perché al sentire le due paroline magiche probabilmente Derek sarebbe scappato via manco Stiles gli avesse annunciato di essersi appena fatto un bagno nello strozzalupo. Ecco, probabilmente un “ti amo” avrebbe tenuto Derek Hale alla larga meglio di qualunque strozzalupo. Avrebbe dovuto suggerirlo a Deaton. Ma a parte quello, le cose andavano a meraviglia e Derek aveva iniziato a lasciare sempre più roba a casa di Stiles: generalmente cambi – e no, Stiles non abbracciava le sue magliette mentre Derek non c’era, si stropicciavano nel cassetto – o qualche libro, ma una parte dell’armadio di Stiles ormai era spazio Derek. E la cosa andava benissimo, anzi, sembrava direttamente uscita da una canzone di Taylor Swift. Derek decisamente meno, a meno che Taylor non avesse scritto una canzone su qualcuno amichevole come uno yeti e dolce come un iceberg, ma erano dettagli.
Quelli che se la passavano peggio erano Bethany e Isaac, in particolare il secondo. La guerra fredda era ufficialmente iniziata fra i due, ovvero, Beth non gli rivolgeva la parola e non lo degnava nemmeno di uno sguardo mentre il poverino faceva di tutto per fare pace. L’unica persona degna dell’attenzione di Beth, oltre a Stiles, era naturalmente Scott, per la gioia di Isaac che quando vedeva Bethany e Scott insieme – Beth si era inventata una storia assurda sul fatto che volesse iniziare a fare palestra e Scott le stava consigliando esercizi per iniziare – sembrava sempre sull’orlo delle lacrime e di rompere qualcosa. Il miglior candidato per essere distrutto, naturalmente, era Scott. Ed esattamente in quel momento, si stava ripetendo una delle solite scene.
- Beth, - chiamò Scott, alzandosi e facendo cenno alla ragazza di sedersi con lui, Allison, Lydia, Danny e Jackson.
Bethany fece un salutino con la mano a Stiles, che ovviamente, dato che si portava a letto Derek – o meglio, ci provava con risultati decisamente deprimenti – non era ammesso al tavolo. Manco fossero in Mean Girls, eh.
Scott, ecco, un grosso, enorme problema. Naturalmente, riteneva di star facendo la cosa giusta, tenere il muso a Stiles perché così capisse che Derek non era l’amore della sua vita e tornasse ubbidiente a morire dietro Lydia. Perché naturalmente, cosa Stiles decidesse di fare con il suo corpo era affare di Scott, anzi, probabilmente era convinto che  quando finalmente Stiles sarebbe arrivato alla terza base con Derek lui avrebbe avuto parte attiva dato come si comportava.  Oh, ma perché aveva immaginato certe cose, nulla rovinava l’immagine di Derek nudo più di Scott nei paraggi …
- Ehi, - disse Isaac, suo unico compagno nelle ore di mensa, - come va?
- Sempre meglio di come va a te, - rispose Stiles e Isaac sospirò annegando il suo dispiacere nelle crocchette di pollo.
- Isaac, lo so che ti piace Bethany, penso che lo sappia chiunque … - disse Stiles e ricevette un gemito in risposta.
- Sì, ma Scott. Insomma, ora che non ho scuse per starle appresso nemmeno mi saluta, okay, forse non avrei dovuto fare quella cosa ma non hai idea di quanto io possa odiarlo …
- E non ti ha ancora interrotto due volte mentre stavi per fare sesso! – non poté fare a meno di dire Stiles.
Isaac sorrise: - Insomma, se tu, senza offesa, Stiles, sei riuscito ad accalappiare Derek perché io non riesco a piacerle? Cos’ha Scott che io non ho?
- Sicuramente non un cervello o la capacità di essere opportuno, - borbottò Stiles, lusingato dall’alta considerazione che il mondo aveva di lui.  Decisamente, si sarebbe montato la testa andando avanti così.
- Cosa faccio, Stiles? – disse Isaac, come diceva ogni singola volta che usciva il discorso Beth.
- Organizzale un appuntamento con Scott, - disse acido Stiles, che ce l’aveva ancora con lui per il commento di prima.
Perché nessuno credeva possibile che lui fosse riuscito a far breccia nel cuore – e prossimamente, anche nelle mutande – di Derek? Era così inverosimile? Insomma, certo Stiles non era tutta questa bellezza, ma era intelligente e un abile conversatore … okay, erano qualità perfette per un sim, ma forse non per una persona. In effetti, che cosa poteva vederci Derek in lui?
La sua Bethany interiore gli suggerì cose oscene, così decise di ignorarla. Sì, insomma, perché proprio lui? Derek avrebbe potuto avere chi voleva, Lydia, Allison addirittura, per non parlare di qualunque donna della sua età. Anzi, probabilmente queste lo avrebbero supplicato di stare con loro. E quindi, perché Stiles?
E, con grande sorpresa di quest’ultimo, Stiles scoprì di avere anche un Derek interiore, che, ingrugnito, rispose “Perché mi va”.
Il problema era, perché gli andava?
 
 
 
 
 
*
 
 
 
Stiles aveva riflettuto sulla cosa tutto il pomeriggio e tutta la sera, quando invece avrebbe dovuto concentrarsi sui compiti di storia. Derek, che la maggior parte del tempo che passava con lui, se non lo stava baciando, lo passava a leggere, lo sbirciava ogni tanto da sopra La casa degli spiriti che a dispetto del titolo interessante aveva l’aria di essere, come tutti i libri di Derek, mortalmente noioso.
E poi il cellulare di Stiles squillò.
Bethany.
- Deve proprio chiamarti? – domandò Derek, disgustato.
In effetti, era abbastanza palese che lui detestasse Bethany, soprattutto quando entrava nella stanza di Stiles dalla finestra, o lo abbracciava. Ecco, in quei momenti lo sguardo di Derek era seriamente spaventoso, anzi, lui era tutto spaventoso.
Stiles lo ignorò e rispose: - Stiles! – gli arrivò nell’orecchio a mille decibel, - Non ci crederai mai!
- Cosa? – disse lui, mezzo stordito dall’urlo.
- Isaac! È la persona migliore di sempre, sono stata così stupida a trattarlo così!
Stiles non poté far a meno di essere contento. Oh, finalmente quella cretina aveva capito che Scott era intelligente quanto una barbabietola e aveva finalmente realizzato i sentimenti di Isaac e li ricambiava. Naturalmente Stiles se ne prendeva parte del merito. E poi finalmente avrebbe smesso di sentir parlare di Scott, di quanto fosse bello e perfetto, perché la cosa gli era venuta leggermente a noia. Derek era molto più bello e perfetto di Scott, andiamo, non c’era paragone, era molto meglio parlare di Derek, anzi, Derek meritava poemi …
- Mi ha combinato un appuntamento con Scott! Non ci credo, cioè, mi ha convinta a vederlo in un bar insieme a Scott per parlare di una cosa e poi ha chiamato dicendo che gli si era bucata una gomma e di aspettarlo e io e Scott siamo rimasti soli due ore! Abbiamo parlato e mi ha offerto la cena! Oh, Stiles, io amo Isaac!
Stiles sentì un orribile brivido lungo la schiena, ricordando la risposta sarcastica data a Isaac solo poche ore prima. Evidentemente qualcuno aveva qualche problema a cogliere il sarcasmo. E anche qualche problema mentale, dato che aveva appena fatto avere un appuntamento alla ragazza che gli piaceva con un altro. Oh, beh, che non gli venissero a dire che era lui il masochista a essere innamorato di Derek perché Isaac era decisamente peggio. Insomma, almeno Stiles non organizzava appuntamenti galanti a Derek. Ci mancava solo. Non che Derek ci sarebbe mai andato comunque. O forse sì? Oddio, che ansia.
- Beth, - disse, cercando di riprendere il filo dei suoi pensieri.
- Non posso parlare ora, devo andare da Isaac e ringraziarlo! Ti voglio bene!
E attaccò il telefono, lasciando il povero Stiles attonito.
- Sono circondato da idioti, - borbottò lui, incerto se ridere, piangere o chiedere a Derek se avrebbe accettato di uscire con una spilungona qualunque.
Ma Derek avrebbe detto no, giusto?
- Lo penso sempre anche io, che coincidenza, - ribatté Derek, senza alzare lo sguardo dal maledetto libro.
- Usciresti con una donna? O un uomo? Cioè, tutti e due, il sesso che preferisci. Nel senso, un appuntamento. Se io te lo organizzassi. O anche così. Mettiamo che tu incontri questa tizia al supermercato e ti chieda di uscire, tu che le dici? O tizio. Ma tu sei gay? Perché, ecco, mi sono sempre chiesto esattamente cosa ti piace, cioè, io sono un maschio ma non so se ti piaccio e la cosa mi confonde, perché tu sei ambiguo e …
Derek mise il segno, si alzò e gli venne vicino.
- Perché dovrei uscire, - gli disse a un soffio dalle labbra, - se posso fare questo qui?
E gli diede uno spintone nemmeno tanto gentile per farlo finire contro il muro, e prese a baciarlo con foga e oddio, era decisamente troppo per Stiles. Probabilmente sarebbe morto per overdose di baci.
E intanto Derek non sarebbe uscito con nessuno ah ah ah.
- Quanto ti piace questa camicia? – gli domandò Derek, dopo essersi tolto la maglietta, passandogli una mano sul petto e percorrendo le linee delle cicatrici, palpabili attraverso la stoffa.
- Abbastanza.
Derek grugnì ma gliela sbottonò quanto più delicatamente gli riuscì, soffiando leggermente sulla pelle appena rimarginatasi e gli diede una strana leccatina sotto l’ombelico. E solo allora Stiles realizzò dove il percorso della faccia di Derek sarebbe finito e per poco non gli venne da piangere. Finalmente. Dopo diciassette, lunghi anni di solitudine un altro essere umano al mondo era interessato al contenuto dei suoi pantaloni. E li stava sbottonando e aveva la faccia lì davanti e Stiles era prossimo all’infarto … quando suonò il campanello.
- Ti prego, non tirare una delle tue solite testate ora, sarebbe dannoso, - disse in preda alla disperazione, praticamente sull’orlo delle lacrime.
Derek allora si limitò ad accasciarsi sul pavimento con le braccia sopra al viso mentre Stiles si trascinò ad aprire e dovette averlo fatto con una faccia così funebre che la persona di fronte a lui esclamò:
- Oddio, Stiles, ma è successo qualcosa … io non …
Era Lydia. Cioè, in diciassette anni Lydia non era mai venuta di sua spontanea volontà a casa sua e doveva proprio arrivare nel momento esatto in cui Derek aveva deciso di passare un po’ di tempo di qualità con lui? Ma al diavolo, sinceramente, come aveva potuto perderci dietro dieci anni? Avrebbe fatto meglio a lasciarla fare a pezzi da Peter, altro che difenderla, dato che dimostrava la sua gratitudine interrompendo quello che sarebbe potuto essere il miglior momento della sua intera esistenza. Però Lydia stava piangendo, e alla fine Lydia era Lydia e Stiles era sempre Stiles e avrebbe sempre avuto un debole per lei e quindi, con enorme sforzo, le disse: - Cosa c’è che non va, Lydia?
- Stiles, sei sicuro di stare bene, sei mezzo nudo e hai una faccia … io, ecco, posso ripassare …
- No, tranquilla, la vita è piena di piccole interruzioni, - sospirò Stiles, morendo dentro alla sola idea del cosa Lydia aveva interrotto, - entra e dimmi tutto. E magari mi metto una maglia, eh?
Stiles recuperò una maglietta ancora da stirare e fece accomodare Lydia in salotto.
- Non andiamo nella tua stanza? – domandò lei, stupita.
- Oh, ehm, no, sai, è un po’ in disordine …
E c’era Derek senza maglietta, ma questo Lydia poteva anche non saperlo.
- Ho lasciato Jackson, Stiles.
E allora il film mentale iniziò. Perché se Lydia aveva lasciato Jackson ed era lì da lui la spiegazione era una sola, cioè che si era finalmente resa conto che Stiles era l’uomo della sua vita, ma c’era un piccolo insignificante dettaglio, che per la precisione era un lupo mannaro al piano di sopra, che incasinava tutto. Perché okay, era il sogno di Stiles dalla prima elementare che Lydia venisse da lui dopo aver lasciato uno dei suoi fidanzati idioti, ma da un po’ era subentrato qualcuno di diverso, un grosso lupo acido e indisponente che aveva soppiantato la bellissima, intelligente e affascinante Lydia. Il che la diceva lunghissima sui grossi problemi mentali di Stiles, ma pazienza. Di conseguenza, quello che avrebbe dovuto essere un lieto fine, si stava trasformando in un triangolo amoroso degno di The Vampire Diaries. Peccato che Stiles, attualmente, fosse l’Elena della situazione. E lui detestava Elena.
- Vedi, - gli stava dicendo Lydia, - c’è un altro e io … io mi sono innamorata, perché è molto più maturo, mi capisce davvero e … solo, vedi, non so se ricambi e mi sento così stupida ad aver buttato via Jackson per una persona che non so se è innamorata di me …
Stiles le diede qualche amichevole pacca sulla spalla – anche se, dato che lei aveva interrotto la piacevole situazione di prima, di pacche sulla spalla ne aveva bisogno anche lui, - e sospirò. Certo, Lydia era il suo sogno di una vita, ma andiamo, adesso aveva Derek, che non era affatto un sogno, era ingombrante e musone, ma era perfetto. E Stiles avrebbe scelto lui senza nemmeno pensarci un secondo, per quanto la cosa fosse controproducente per lui.
- Lydia, - disse, - ascolta, sono stato innamorato di te per anni, ma ora c’è un’altra persona e ti giuro preferirei che mi piacessi ancora tu a volte, ma questa persona è … beh, fastidiosa, irritante, insopportabile e musona ma mi rende felice. Mi piace ogni singola cosa di questa persona e spero tu capirai che io non posso stare con te e …
Allora Lydia lo abbracciò.
- Stiles, è meraviglioso! Sono così felice per te e quella ragazza … Bethany?
Ma perché avevano tutti quell’orrenda fissa di lui e Beth? Insomma, per quel che ne sapevano poteva anche star uscendo con Scott in gran segreto.
- Ma non sei innamorata di me? – esclamò Stiles, sconvolto.
Lydia alzò un sopracciglio: - Ho parlato di una persona matura, Stiles.
Ah, giusto, giusto, torna al fondo della catena alimentare, Stiles.
- E non sapevo da chi andare, Allison è con Scott e io … ho solo bisogno di un parere, perché non so davvero che fare e …
Stiles la abbracciò a sua volta e le disse, cercando di sembrare saggio: - Alla fine se è quest’altro la persona che ti piace hai fatto bene a lasciare Jackson. Indipendentemente da come finirà, almeno ci hai provato. Ed è anche più giusto nei confronti di Jackson.
Lydia lo guardò, rincuorata: - Dici  davvero? Anche se a lui probabilmente non piacerò mai?
Stiles le sorrise: - Sono nella tua stessa situazione, ma beh, io penso si debba almeno provare. Scott continua a ripetermi che questa persona mi spezzerà il cuore, ma io voglio tentare comunque. Alla fine Scott pensa di sapere tutto e di giudicare come se sapesse tutto di noi, ma non è così. Per quanto strana e probabilmente intesa in due modi diversi, io e questa persona abbiamo una cosa, ed è solo nostra. Non per gli altri, tantomeno per Scott. Per farti un esempio, naturalmente.
Lydia si illuminò: - Stiles, è bellissimo. Perché anche io, anche per me è così, io e lui abbiamo questa cosa e non so, mi sembra così strana a volte, penso di piacergli, ma poi le cose si rovesciano ed è tutto così incerto e io …
Stiles le diede una pacca sulla spalla: - Intanto è qualcosa, no?
Lydia tirò su col naso e annuì.
- Hai ragione e … grazie. Pensavo fossi più stupido.
Evidentemente doveva aver preso anche lei qualche abitudine alla Derek, ma Stiles ormai era abituato a complimenti di quel genere e le fece un sorriso, pensando a chi lo aspettava di sopra.



 
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Right or wrong, we’ll write our own storyline ... okay, posso anche smettere di cantare questa canzone, con cui sono ossessionata. Ma è davvero bellissima, oddio çç  comunque, dovete ringraziare Hunter se ora posto prima di vedere il film, perché sì, mi ha messa di buon umore e così ho deciso di postare u.u che dire, una buona notizia per voi, o forse cattiva: lo sviluppo dell'ultima parte della storia si sta facendo più lungo del previsto :/ quindi, più capitoli! No, dai, non suicidatevi ... che dire, finalmente è arrivata Lydia ahahah. No, beh, la odio come sempre, non preoccupatevi, non mi ha posseduta niente, ma perché ... non ve lo dico. Sappiate che porterà un sacco di sviluppi interessanti con la sua visita da Stiles, sia sterek che di altro tipo ... eheh. Anyways, voglio ringraziare le bellissime fanciulle che hanno recensito, io vi giuro non mi capacito del vostro numero e del fatto che recensiate ME insomma ... no, è troppo, vi amo çç grazie a two_dollar_bill, Adelaide Bonfamille, cheekbones, ursula74, Tenten e alixsoldier non so davvero come ringraziarvi ç_______ç prima del film, mi autofaccio pubblicità, se non avete da fare e siete particolarmente di umore nostalgico, potete leggere la OS che ho scritto, non è impegnativa, non è sterek (non specifico il nome dell'altra persona, ma voi mi conoscete, quindi ho pensato a Stiles obv) e si chiama All too well, se vi va leggetela u.u e come dimenticare, uno spoiler per voi:


Spoiler: "Andiamo, era immobili come due deficienti da cinque minuti, l’unica cosa che si erano detti erano i reciproci nomi e faceva davvero tanto telenovela argentina la cosa, ma pazienza, perché Derek gli avrebbe detto che lo amava."
  
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