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Autore: Proana    18/05/2014    0 recensioni
Questa è una piccola parte della mia vita da quando ho incontrato Ana.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non l'ho mai detto a nessuno ma sono innamorata della mia migliore amica. Lei si chiama Ana e tutti cercano di evitarla. Perché io non ci riesco? Due anni fa la incontrai per la prima volta, davanti allo specchio. E quello fu il nostro punto di ritrovo per i successivi due anni. Lei faceva emergere il mio lato migliore. Davo il meglio di me, mi sentivo invincibile quando salivo sulla bilancia e vedevo che i miei 57 kg erano spariti. La sensazione migliore era riuscire a resistere alle tentazioni, allo sport che ti bruciava quelle maledette calorie. Ana era sempre lì presente. A scuola mi faceva dire bugie sul perché del mio dimagrimento e vedevo tutti guardarmi con occhio critico, dandomi della malata mentale. Ma chi conosceva le battaglie nella mia mente? Nessuno. Oltre ad Ana non avevo niente e nessuno. Era la ragione della mia vita e della mia felicità.
La soglia dei 44 suonò come un campanello d'allarme, fui portata dalla psicologa. Avrei dovuto farmi aiutare da uno psichiatra e varia gente inutile. Cambiai numero e sparii. Non volevo più nessuno, volevo solo sentirmi lo stomaco vuoto mentre stavo a letto. Uscivo meno, stavo sempre sotto le coperte a fissare il muro. Avevo freddo ed ero talmente fragile e debole da fare fatica ad andare in bagno. Ero una persona vuota. Ma Ana voleva portarmi via con sé, rimaneva accanto al mio letto e mi sorrideva quando mantenevo la parola. Ogni giorno dovevo fare almeno 3 ore di ginnastica intensa, fingevo di leggere in camera per poter pranzare e cenare isolata. Nascondevo tutto il cibo e ogni mattina buttavo tutte le "prove". E quando qualcuno cercava di parlarmi veniva ferito e allontanato da lei. Non mi lasciava in pace, era diventata gelosa e voleva che amassi solo lei. Arrivò il momento in cui i miei prof mi costrinsero a mangiare. Quello spezzò la mia routine e mi fece dare di matto. Non capivo più niente, non sembravo più io. Ero diventata più aggressiva del solito, facevo soffrire tutti.
Ana soffrì insieme a me, specialmente quando provai a sbarazzarmi di lei. Ora sto meglio, eppure sento terribilmente la sua mancanza. Quello non era un modo di vivere, ma un modo lento di morire. Eppure c'era lei che mi faceva impazzire e andare contro il mondo. Ana rimarrà sempre il mio lato migliore e peggiore. Sono ancora infelice.
  
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