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Autore: SynysterIsTheWay    18/05/2014    12 recensioni
L'amore devastante è quello che non può essere urlato al mondo. Quell'amore segreto, che nessuno sa. Quell'amore così profondo, quanto distruttivo. Quando due mani, non possono ricongiungersi in alcun modo, ma possono sentirsi anche senza toccarsi. Brian ed Haven lo capirono subito, che i loro, non erano semplici sguardi. Capirono...che riuscivano a vedersi nei propri occhi, ma Haven è la moglie del suo capo. Del boss della mafia più temuto di Huntington Beach. Brian non può tradire l'uomo che considera come un padre, da anni. L'uomo, che gli ha dato un tetto sopra alla testa e due pasti caldi al giorno. L'uomo che era il migliore amico di suo padre. Riuscirà Brian a placare la sua sete d'amore e a trattenere i suoi istinti, vedendo la donna che ama, tra le braccia di un altro? Lo scoprirete, solo vivendo la storia nei panni dei due protagonisti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Prologo.







 
Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l'unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un'anima.
(José Saramago)










Mi ritrovo con le ginocchia contro il pavimento e le solite guancie arrossate che chiedono
pietà.
Le ginocchia sbucciate per metà, cominciano a bruciarmi mentre provo a riprendere il respiro
e a lasciarmi rigare il volto dalle lacrime salate. 
Lacrime che bagnano per un pò, anche questo vestitino nero in pizzo, che ho deciso di indossare questa sera.
Mi sfilo via i tacchi dai piedi, restando inginocchiata sul pavimento, a piangere a più non posso, come se non potessi
fare altro.
Mi porto una mano sugli occhi, tentando di non lasciarmi vedere in lacrime per l'ennesima volta, dall'uomo...che mi sta rovinando
la vita.
Sapevo...di non dover accettare il volere dei miei genitori, ma ero solo una ragazzina fin troppo tranquilla ed inesperta.
Quando mi portarono qui, avevo solo quindici anni e sognavo l'amore in un modo totalmente differente di come me lo hanno rappresentato
dopo. 
Ero per l'amore vero, quello che ti riempie lo stomaco di farfalle, ti fa sognare ad occhi aperti e ti illumina gli occhi senza
trovare una ragione ben precisa.
Ero una sognatrice...leggevo i libri d'amore più famosi al mondo ma anche i più scontati, perchè sono sicura, che anche loro avessero
i propri perchè.
Ma adesso quella quindicenne è cresciuta e non se ne fa niente di storie d'amore a lieto fine, quando è stata costretta a sposare un uomo
di cui non è mai stata innamorata.
Un uomo corrotto...un uomo senza neache un briciolo di umanità...che aveva promesso di offrirmi tutto il suo amore. Ed invece, non ha 
fatto altro che regalarmi i suoi sbagli, i suoi tormenti e le sue mani sulla mia pelle ormai distrutta.
Perchè sapete...Stéphane non è sempre stato così stronzo nei miei confronti. C'erano delle volte, in cui mi trattava come il suo unico
e solo diamante...ed altre, che mi lasciava frantumare a terra, come se sapesse che fossi stata fatta di vetro e cercasse sempre dei pretesti
per distruggermi.
Ma lui si è innamorato di me, come io non lo sono mai stata di lui.
Io ho i miei venticinque anni...e lui, i suoi quaranta.
Ricordo ancora tutte le lacrime che versai il giorno del mio stesso matrimonio con quest'uomo. Avevo appena compiuto diciotto anni e non avevo alcun
intenzione di sposare un boss della mafia che avrebbe solo portato il caos nella mia stessa vita.
Ma questo, i miei genitori, non lo avevano capito. Loro erano solo assetati di ricchezza e di soldi...non capivano che in realtà, la loro
sola ed unica figlia, stava davvero soffrendo.
Non potrò mai perdonarli per questo.
Mi hanno offerto in pasto ad un lupo, senza neanche chiedermi il permesso di farlo entrare nel mio cuore.
Già...il mio cuore.
E' lui qui il vero protagonista. 
Colui che soffre in silenzio, lasciandosi frastornare.
Ed io, con lui, ho imparato a scontare il prezzo della vita, nonostante non sapessi cos'ho fatto di male per meritarmi tutto questo.
Sono sempre stata buona con lui, nonostante la vita che mi sta costringendo a vivere...io ci sono sempre stata e non l'ho mai abbandonato
neanche nella merda dei suoi soldi sporchi.
E lui cosa crede? Che facendomi vivere in una villa super lussosa, io possa essere felice?
No...io non sono mai stata realmente felice con lui al mio fianco.
Ho tutto quello che una donna vorrebbe avere...ma io non sono mai stata una materialista...ho sempre preferito le emozioni vere e concrete
a tutto questo.
Emozioni...che lui non mi ha mai saputo regalare.
Piuttosto, mi sento come rinchiusa in una campana di vetro. Non esco mai da questa villa, non conosco neanche le persone che lavorano per lui
e non faccio altro che leggere libri nella mia camera.
A volte, usciamo insieme e passiamo serate poco tranquille nei club di sua proprietà, dove può confrontarsi con altri uomini del suo stesso
calibro e far conoscenze con persone più crudeli di lui.
Ma per il resto, è da anni che ormai, non riesco più a condividere qualcosa con altre persone. 
-Quante cazzo di volte devo ripeterti che devi stare alla larga dagli altri uomini? Non capisci che mi fai diventare pazzo?- Mi urla contro
Stéphane, portandosi all'indietro quei capelli biondi, per metà bianchi.
Continuo a piangere per il dolore provocato dal suo schiaffo, scrutando poi i suoi occhi verdi, diventati quasi grigi.
La rabbia che pulsa in lui, non riesce a far altro che spaventarmi ancor di più e farmi rabbrividire.
Mai visti, occhi più spietati.
-Cazzo Haven, rispondimi! E guardami, quando ti parlo!- Continua ad urlarmi contro l'uomo, camminando avanti ed indietro per la camera.
-Ma non è successo niente! Mi ha solo invitata a ballare!- Ribatto con una voce strozzata, dovuta alle continue lacrime che rigano il mio volto.
-Non deve esistere nessun altro uomo per te! Beh, pazienza...quel pezzo di merda ha avuto ciò che si meritava...-
-Ma mi ha solo invitata a ballare Stèp, cosa gli hai fatto?-
-I miei ragazzi, hanno ben pensato di fargli fare un viaggetto...-
-No!- Urlo, ricordando un piccolo particolare del carattere irrascibile di Stèp. E' tremendamente possessivo e geloso riguardanti le cose
che gli appartengono.
Tra queste ovviamente, ci sono anch'io. 
-Non posso credere che tu l'abbia fatto per davvero...-
-Tu sei mia! Chiaro!? Non permetterò mai a nessuno di avvicinarsi a te!- 
Un altro schiaffo, questa volta, più forte del solito.
Le mie labbra, si spaccano, mentre il sangue comincia ad espandersi per un pò sul parquet.
Le lacrime salate non sembrano volersi fermare ed il mio cuore, è ormai in frantumi. 
Per quanto volessi aggiustarlo...sono già consapevole del fatto di non poterci riuscire nè ora e nè mai.
Stringo un lembo del mio vestitino, continuando a singhiozzare, osservando poi Stèp aggiustarsi le maniche della giacca e sussultare, non appena
qualcuno bussa alla porta del suo studio.
-Avanti.- Borbotta l'uomo, sedendosi poi dietro alla sua scrivania, lasciandomi a terra, senza degnarmi più neanche di un misero
sguardo.
Non riesco ad alzare lo sguardo, continuando a piangere e singhiozzare, toccandomi questa volta la guancia infuocata.
Ma cosa sono io realmente se non un semplice e stupido oggetto?
-Venite avanti ragazzi miei.- 
-Signor Mason, l'ordine è stato eseguito con successo.- Borbotta qualcuno dinanzi a me, che non ho il coraggio di guardare in faccia.
Che si stia riferendo a quel ragazzo che ha semplicemente ballato con me stasera, alla festa?
-Eccellente Gates. Complimenti a tutti...sapevo di potermi fidare dei miei ragazzi.- Ribatte Stèp, bevendo un goccio del suo vino rosso.
-Detto fatto, signor Mason. Lo abbiamo lanciato dal suo attico e l'atterraggio non è stato per niente morbido.- Continua un'altra voce,
risvegliando in me, una sensazione di odio a dir poco feroce.
Con rabbia, alzo il mio sguardo contro quello degli scagnozzi di Stèp. Non li avevo mai visti prima d'ora...questo perchè non amo partecipare
alla sporca vita di mio marito ed è raro per me perlustrare ogni singolo angolo della mia stessa abitazione. Solitamente, preferisco
starmene nella mia camera, da sola.
D'altro canto...credo che per me stessa, sia meglio così.
Quando alzo il mio sguardo però, oltre ad incrociare quello di quattro ragazzi, completamente tatuati...i miei occhi riescono stranamente
a perdersi negli occhi di uno di loro che continua a fissarmi come scosso.
Con le lacrime agli occhi, non riesco neanche a far giustizia al povero ragazzo ormai morto, aprendo la bocca per una frazione di secondo e 
continuando a scrutare il ragazzo dinanzi a me.
Un ragazzo dagli occhi color nocciola, la mascella serrata, i capelli neri sparati in aria ed un volto totalmente sconvolto...quasi quanto il mio.
Stèp, sta parlando a lui e agli altri ragazzi, ma lui stesso...non riesce più a spostare i suoi occhi da qualche altra parte.
Per non parlare poi della sua maglia e delle sue mani tatuate...letteralmente imbrattate di sangue.
Qualcosa dentro di me, comincia a smuoversi, mentre io ed il ragazzo continuiamo a guardarci negli occhi senza riuscire a pronunciare neanche
una parola.
-Brian, mi stai ascoltando?- Domanda Stèp, attirando l'attenzione del ragazzo, che si volta velocemente verso il suo capo.
Io invece, non riesco più a smettere di guardarlo.
I suoi occhi nei miei...hanno dato vita ad un qualcosa che non sento di non riuscire ad abbandonare tanto facilmente.
Le lacrime smettono improvvisamente di scorrere dal mio viso, mentre nelmio stomaco, una sensazione mai provata prima, comincia premermi
dentro.
Le farfalle che ho sempre pregato di voler sentire...hanno appena spiccato il volo.




























NOTE DELL'AUTRICE.

Ma salve a tutti lettori e buona domenica!
Dunque, dunque, dunque.
So che non vi aspettavate una nuova ff da me in questo momento, ma l'ispirazione mi ha colpita
e non  ho potuto far a meno di scrivere.
Come avete capito, qui, i nostri Sevenfold sono degli scagnozzi che hanno a che fare con la mafia e cose del genere.
Me ne sto inventando di tutti i colori, lo so ahahah poveri, li sto facendo diventare dei terroristi perfezionisti!
Già vi annuncio che...questa sarà una ff che vi farà star male. 
Ho molti progetti, ma non li scriverò subito perchè ho prima intenzione di concludere "Nymphetamine".
Una volta conclusa quella ff cercherò di occuparmi di questa nuova e di qualcuna vecchia lasciata in sospeso.
Perdonate il prologo terribilmente corto ma è solo una piccola introduzione quindi se la ff può interessarvi e scaturirvi una particolare
curiosità...sarei felice di leggere le vostre considerazioni e recensioni.
Ho bisogno di pareri, quindi, sbizzarritevi!
Ovviamente, credo che la trama l'abbiate già capita...e l'amore come sempre, è alla base di tutto.
Ma questo, è un amore quasi pericoloso e questa volta, non perchè Brian è una sottospecie di mafioso ma soprattutto perchè
ho intenzione di spiegare tematiche un pò particolari ma che tengo comunque a cuore. Ah, e dimostrare specialmente che il vero amore
può superare ogni difficoltà, essere più forte di qualsiasi altra cosa.
Ma questo...sarà un amore complicato. Haven è la moglie di Stèp e con il tempo scoprirete tante sfaccettature di questi nuovi
personaggi.
Spero di non aver deluso le aspettative di nessuno con questa nuova ff e che possiate lasciarvi emozionare come nelle altre.
Io sono qui ed aspetto un vostro parere! Grazie per la vostra attenzione e...un bacio <3










 
 
 
   
 
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