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Autore: nihaltali99    18/05/2014    2 recensioni
Sono passati anni ormai dalla caduta del Tiranno, ma alcune creature da lui stesso create vivono libere per il Mondo Emerso e minacciano la pace e serenità da poco raggiunte. Sarà compito di Amina, la nuova regina della Terra del Sole, dover risolvere il problema. Riuscirà a compiere la propria missione?
E se scoprisse che proprio uno dei suoi amici più fidati ne nascondesse una?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere la mia fanfiction! ;)
NB: fanfiction crossover Le Leggende del Mondo Emerso/Wolf blood sangue di lupo!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amina, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1
Occhi di brace

(Caleb)

- All'improvviso qualcosa mi sfiora. È buio e non riesco a vedere ad un palmo dal naso. Di nuovo quel qualcosa mi sfiora, è morbido, soffice, sembra fatto di velluto, sembra la coda fluente di uno scoiattolo, ma che cos'è che mi sfiora? Nonostante sembri apparentemente innocua io ho paura. Non capisco cosa abbia da temere, ma non posso evitare una spiacevole sensazione nel petto. Sto tremando, ma per cosa?
Improvvisamente appaiono due luci nella densa oscurità, talmente gialle e intense da sembrare fuoco vivo. Le guardo meglio incuriosito, non sono luci, sono occhi. Due meravigliosi occhi gialli che mi fissano irrequieti.
È strano. Più gli occhi si avvicinano più si crea una strana figura, man mano i contorni diventano chiari, nitidi, un muso allungato si forma, sembra apparetenere ad un cane, ma non lo è. La creatura si avvicina sempre di più e la paura mi assale, eppure rimango ipnotizzato, incapace di distogliere lo sguardo da lei. È un lupo, un meraviglioso esemplare di lupo femmina dal pelo rossiccio, un animale come quello è quasi impossibile da trovare.
È un attimo, lei si avvicina, comincia a ringhiare, mostra i denti e subito si getta su di me con la bocca spalancata, affonda i denti nella carne, è solo dolore ed io muoio. -

Mi sento scuotere leggermente, qualcuno chiama il mio nome. Afferro il mio pugnale e lo punto alla gola della persona che mi sta fissando
< Fermatevi vi prego! Sono io, Lila! > dice tremando una voce femminile. Sbatto le palpebre un paio di volte, finalmente metto a fuoco i contorni delle cose e la vedo
< Scusami Lila, non sapevo fossi tu > dico con la voce impastata dal sonno, lei scuote la testa arrossendo
< Perdonatemi voi per avervi svegliato! Ma vostro padre vi sta aspettando > dice abbassando il capo umilmente, non capisco perché si comporti in questo modo, di solito non è così servile, nonostante sia la mia attendente.
< Non preoccuparti, stavo facendo il solito incubo > le rivelo
< Ancora vi tormenta? > chiede dolcemente
< Si > annuisco < Ma ti prego Lila smettila di darmi del voi! Non ce n'è bisogno! Dammi del tu, siamo soli, non ci sente nessuno > le dico con un sorriso rassicurante, ma lei per mia sorpresa scuote la testa
< Ma non siamo soli, mio signore > mormora, io rimango sconvolto. Sul serio? Lila? Ha detto "mio signore"? A me? Questo può voler dire solo una cosa: mio padre non solo mi sta aspettando, ma è qui, fuori dalla porta della mia stanza.
< Capisco > dico e lei sorride, poi si avvicina al mio orecchio e sussurra < La prossima volta che mi punti addosso quella cosa giuro che ti sveglio a secchiate d'acqua! > mi fa una linguaccia, ecco la mia Lila, è tornata finalmente, rido a mezza voce, perché mio padre non mi senta, poi anch'io le sussurro qualcosa all'orecchio < Lo terrò a mente! >

Di corsa vado a lavarmi e a vestirmi, ma in quanto figlio del primo consigliere della regina, non mi è permesso fare nulla senza la mia servitù. Non posso neanche lavarmi da solo. Solitamente tre serve pensano a quello, perciò perché dovrei farlo io? Ringrazio mentalmente di non essere un principe, o al posto di tre persone attorno, ne avrei dieci. Il problema è che una di loro è Lila, la mia dolce amica, sinceramente per me è imbarazzante che lei mi veda nudo. Nonostante siano anni che va avanti così, mi sarei dovuto abituare, ma non è così e non penso che ci farò mai l'abitudine. Ogni volta cerco di non guardarla, di non guardare i suoi occhi scuri e i riccioli castano scuro che le cadono dalla crocchia che ha sulla testa, ma non posso fare a meno di farlo. Come se non bastasse è da un po' di tempo che lei ha uno strano atteggiamento con me, quando le sue dita sfiorano la mia pelle hanno un fremito ed il suo viso avvampa. Spero proprio di non piacerle, non voglio che ci sia una complicazione del genere tra noi.

Mio padre ha detto che vuole portarmi a caccia, dice che un guerriero deve saper fare qualunque cosa e non gli importa che oggi sia il mio giorno libero.
Mio padre è una persona molto esigente, mi sembra sempre di deluderlo, di non soddisfarlo abbastanza. È severo, molto, a volte forse persino crudele, o almeno credo, forse è solo troppo rigido nei confronti della servitù e anche nei miei. Tutto sommato però credo mi voglia bene.
Gli somiglio molto, stessi occhi marrone scuro, stessi capelli castano chiaro e credo che arriverò ad avere la sua stessa corporatura. Questa è una delle sue delusioni, il fatto che non somiglio per niente a mia madre, sperava in effetti che dopo la sua morte l'avrebbe vista in me, ma così non è stato.
Si chiama Yarin, ma nessuno, tranne la regina, usa quel nome.
Come sempre mi tratta con sufficienza, non che mi aspettassi qualcosa di diverso. Prendiamo i cavalli, già sellati dagli stallieri e partiamo. Mi dice che prenderemo strade diverse e che vuole che prenda più prede di lui, dice che ci reincontremo questa sera. Perciò dovrò cavarmela da solo per tutto il giorno.

Finora ho preso qualche scoiattolo e due tassi, è bello cacciare nella foresta, anche se preferisco quella della Terra del Vento, piuttosto che questa della Terra del Sole. La foresta della Terra del Vento è la più grande del Mondo Emerso, ci sono stato solo una volta ed è bastato perché mi entrasse nel cuore, immagino dovesse essere ancora più bella prima della venuta del Tiranno.
All'improvviso sento strani rumori, scendo dal cavallo e lo lego ad un albero, prendo l'arco e vado a braccare la mia prossima preda. Il problema è che non è una preda qualsiasi, è un lupo, il mio lupo, la lupa rossiccia che occupa i miei sogni. Indietreggio spaventato, incapace di fare nulla. Abasso l'arco, non voglio ucciderla, lei mi fissa con i suoi magnifici occhi gialli, talmente gialli da sembrare braci ardenti, occhi di brace, di una tale bellezza ed intensità che non ho mai visto. Si avvicina minacciosa, ringhia, fissando il mio arco. Lo getto via, lei si tranquillizza immediatamente, mi metto in ginocchio col capo chino, in segno di sottomissione. Amo i lupi fin da quando ero bambino e studio i loro comportamenti da sempre. La mia teoria di sottomissione funziona, ora non mi vede più come una minaccia, si avvicina e si strofina contro di me, si lascia accarezzare come se fosse un gattino, ma pretende il giusto rispetto che una creatura così bella come lei merita. La paura adesso non c'è più, non posso credere che il sogno si sia sbagliato così tanto, ma ne sono felice. La lupa si avvicina alla mia spalla e con un morso ruba lo scoiattolo morto che mi ero messo in spalla, mi fissa quasi divertita e se ne va come se nulla fosse, lasciandomi imbambolato a guardarla.

Verso sera penso di aver raccolto abbastanza scoiattoli e tassi e decido di tornare a casa, ma a quanto pare le sorprese non sono finite per oggi, sento delle grida improvvise, grida di una giovane donna, poi un vociare confuso di voci maschili.
< Damigella in periodo! > dico ridendo al mio cavallo che subito lancio al galoppo. Fortunatamente ho preso con me anche una spada oltre all'arco.
Finalmente li raggiungo, sono tre briganti che accerchiano una povera ragazza, avrà all'incirca la mia età, 17 anni. Sono in vantaggio dato che sono a cavallo mentre loro no, spero basti, anche perché io non amo uccidere, vorrei volentieri evitarlo, ma se dovrò diventare un guerriero questo succederà molte volte. Mi lancio verso di loro, ne prendo uno alla sprovvista che stava giusto per sverginare quella povera ragazza, lo infilzo nella schiena e lui muore con un grido di dolore. Gli altri due mi ricoprono di insulti e attaccano ferendo sia me che il cavallo, con un po' di difficoltà e l'aiuto degli zoccoli del mio amico riesco ad ucciderne uno < Piccolo bastardo! > ringhia l'altro, ferisce il cavallo che sgroppa pericolosamente disarcionandomi. L'uomo si getta su di me e mi pugnala ad una spalla, grido, cerco di levarmelo di dosso, ma è troppo forte e la spada mi è volata di mano. Mi preparo al colpo finale, ma non arriva, sento il suo corpo senza vita affluosciarsi su di me, la ragazza svella il pugnale dalla schiena del brigante e mi aiuta ad alzarmi.
Il dolore alla spalla è terribile e mi manda continue fitte lancinanti, sono madido di sudore, cerco di distrarmi parlando con la ragazza, ora che la guardo meglio mi accorgo che è davvero bella, capelli rosso fuoco, ricci e lunghi le ricadono sulle spalle e i suoi occhi sono azzurri con il ghiaccio, in qualche modo "freddi". Controllo che stia bene, a parte qualche graffio e qualche livido non ha niente di preoccupante, il suo vestito è praticamente stracciato e sembra soltanto molto spaventata.
< È tutto ok!? > le chiedo, annuisce fissando la mia spalla
< Io si, ma tu hai bisogno di aiuto > mi dice, mi sforzo di sorriderle
< Non preoccuparti, ti porto a casa? > chiedo
lei abbassa lo sguardo < No, io non ho una casa...e poi tu hai bisogno di aiuto non negarlo >
le sorrido di nuovo < Ok, allora ti ospitero' a casa mia e lì potrò anche essere curato...ti piace l'idea? > lei sorride e annuisce
< Come ti chiami? Sempre se non ti dispiace dirmelo > le dico sorridendo
< Jana, mi chiamo Jana >

NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! :) Quanti nuovi personaggi eh...!!??? ;) Comunque! Volevo farvi un piccolo appunto: allora, il nome Lila si pronuncia esattamente come si legge, mentre invece il nome Jana si legge "Yana" o "iana" come preferite tanto non cambia molto ^-^
Recensite in tanti! Ok!? :) bacioni e alla prossima! ;)
  
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