Premessa: Questa Raccolta di One-shot sarà incentrata sul Pairing AreRina (AllenxLenalee), ma compariranno anche gli altri personaggi a volte sebbene non avranno molto rilievo nella trama.
Ho messo "Spolier!" negli avvertimenti perchè questa raccolta parte proprio dal finale della 167esima Notte, anche se (per ora) verranno fatte solo delle allusioni riguardo la trama dei capitoli più recenti.
Il rating dell'intera raccolta è Arancione perchè nei prossimi capitoli diventerà più alto, quindi ho voluto inserirlo sin da subito così.
Ultima cosa: questa raccolta sarà composta da cinque one-shot sicure (3 sono già belle che fatte, o quasi) e forse da una sesta, però per questa non vi assicuro nulla.
Ora vi
lascio alla lettura! E recensite!
Trusting
Si
rigirò
nel sonno, agitata, finché non cadde dal divanetto.
“Ouch…”
Si
rialzò
pian piano, cercando di non fare rumore, ma ormai la frittata era fatta.
Un’ombra
si mosse nel buio e si accese improvvisamente una luce, illuminando il
volto
del compagno che le stava accanto.
“Lenalee…
sei caduta?”
La debole
fiamma della candela faceva risplendere in modo particolare quei
capelli
bianchi e, anche sotto quella luce fioca, Lenalee non potè
non ripete ciò che
aveva pensato prima. Ha qualcosa di
diverso.
“Scusa,
Allen-kun… ti ho svegliato.”
Il ragazzo
le sorrise, porgendole la mano. “Non importa, tanto non
dormivo.”
La
aiutò
ad alzarsi, facendola sedere accanto a sé.
“Perché
non dormivi?”
Lo chiese
a bruciapelo. Sapeva che non le avrebbe detto la verità, che
avrebbe inventato
qualche scusa che a lui pareva abbastanza credibile.
“Stavo
pensando…” iniziò, diventando
improvvisamente serio, “… cioè, questo
posto è
enorme! Chissà come saranno le nostre stanze
nuove!”
Abbozzò
un
sorriso, falso come le parole che aveva appena detto e si
appoggiò allo
schienale del divanetto, guardando in alto. Non
l’ho convinta.
“Allen-kun,
se non vuoi dirmelo non importa, però… voglio
solo che tu risponda sinceramente
a questa domanda: stai bene?”
Il ragazzo
sembrò pensarci un po’, senza guardarla.
“Si…”
“Allen-kun…
guardami negli occhi mentre rispondi. Stai veramente
bene?”
Si
voltò
verso di lei, deglutendo. Non era mai stato bravo a mentire mentre
guardava una
persona negli occhi, gli si leggeva in volto che era falso.
“Allen-kun…”
“Io…”
Abbassò
lo
sguardo, incapace di sorreggere il peso di quegli occhi tanto
preoccupati ed
interrogativi di lei.
“Cos’è
successo, Allen-kun?”
L’apprensione
nella sua voce era quasi palpabile.
“Lenalee…”
Le
sorrise, sperando che quel gesto avrebbe dissipato i suoi dubbi, in
qualche
modo. Non voglio. Non voglio dover
rispondere a questa domanda. Almeno, non ora…
Il
ticchettio della pioggia all’esterno delle spesse mura
diventava sempre più
debole; finalmente quel diluvio era giunto al termine.
“Allen-kun,
perché non vuoi parlarmi? Lo sai che a
me…”
“Lenalee,
io a te direi tutto. Non è per una questione di fiducia che
non voglio
risponderti, non lo faccio semplicemente perché non
sopporterei che i tuoi
atteggiamenti nei miei confronti cambiassero.”
Di nuovo
quell’espressione, quasi di triste rassegnazione.
Lenalee lo
conosceva da abbastanza tempo per capire che qualcosa non andava, che
qualcosa
doveva averlo cambiato. Però, se lui non parlava non poteva
in qualche modo
aiutarlo.
“Dai,
torna sotto le coperte…”
Allen la
coprì, proprio come aveva fatto qualche ora prima. Era
sempre stato un
Gentleman nei suoi confronti; con Lavi scherzava e ogni tanto avevano
pure
litigato, con Kanda si azzuffava sempre… ma con lei,
soprattutto dopo l’incontro
con Road nella città del Riavvolgimento, si era sempre
comportato come un vero
signore. La sorreggeva nei momenti di difficoltà, le dava
qualcosa in cui
credere quando sembravano perse tutte le speranze e rischiava la vita
per
salvarla. Era sempre stata “coccolata” da quasi
tutti i membri dell’Ordine
perché era cresciuta lì, perché aveva
perso i genitori e perché era l’unica
ragazza in un mare di uomini, ma lui con la sua gentilezza la spaesava.
Era
talmente buono e dolce che sembrava finto.
“Allen-kun,
non posso aiutarti in qualche modo?”
Il ragazzo
le sorrise ancora, coricandosi meglio al suo fianco.
“No,
Lenalee. Non puoi.”
Si
voltò
verso le finestre, per osservare meglio la pioggia che cessava di
battere
contro i vetri, dando così le spalle alla compagna. Sperava
di addormentarsi,
per poi aprire gli occhi al mattino e scoprire che tutto ciò
che gli era stato
rivelato dal suo maestro fosse solo un sogno, un brutto scherzo giocato
dalla
sua mente stanca. Non volevo che finisse
così…
“Lenalee…
non hai mai desiderato, anche solo per un momento, fuggire da
ciò che sei?”
Le dava
ancora le spalle, ma lei potè immaginare
l’espressione del ragazzo in quel
momento.
“L’ho
desiderato di continuo, per degli anni interi.”
Gli si
avvicinò, posando la testa sulla sua schiena, chiudendo gli
occhi per ascoltare
meglio il suo respiro leggermente affannato.
“Quando
mi
hanno separato da mio fratello ho anche tentato il suicidio, per questo
mi
avevano legata al letto…”
“Il
suicidio?” Si voltò di scattò, il volto
pieno di sorpresa. “Tu hai fatto una
cosa simile, Lenalee?”
Non
riusciva a collegare Lenalee, la ragazza che avrebbe rischiato la vita
per i
compagni, a quella parola così sconveniente.
“Piuttosto
che vivere quella vita a cui mi avevano costretta decisi di tentare il
gesto
estremo che, a quanto puoi vedere, è
fallito….” Sorrise, ironicamente, il volto
avvolto nella penombra. E’ la prima
persona a cui rivelo questa cosa…
“Lenalee…
io non lo sapevo… scusa, non volevo farti tornare certi
ricordi…” Si scusò in
fretta Allen, come suo solito, lo sguardo palesemente dispiaciuto e
sconvolto.
“Scusa…”
La ragazza
sorrise ancora, lo sguardo perso nel vuoto.
“Ciò
che è
fatto è fatto. Non devi scusati per una cosa simile, sono io
che ho voluto
dirtelo.”
Allen la
fissò per un attimo, il volto ora serio.
“Grazie.”
Appoggiò
la testa sul divano, gli occhi chiusi nel tentativo vano di
addormentarsi. Ho dei compagni che mi voglio
bene. Andrà
tutto per il verso giusto.
“Allen-kun…”
lo preso per mano, accomodandosi meglio al suo fianco.
“Qualsiasi cosa sia
accaduto, sappi che resterò al tuo fianco.”
“Grazie,
Lenalee…”