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Autore: SaraRocker    18/05/2014    0 recensioni
storiella -rigorosamente- Spuffy
Ambientata alla fine della seconda stagione. Buffy e Spike si sono alleati per sconfiggere Angelus, ma seppure i due riescono a salvare il mondo, Angel non riacquista la sua anima e Spike non riesce a riottenere la sua Drusilla.
I due alleati sono quindi costretti ad evadere per la loro sopravvivenza, legati da un patto di sangue fatto poco prima della battaglia.
-Estrattp cap.9-
-Drusilla si portò a sedere contro la testiera del letto, gli occhi imperlati di lacrime "Odori di lei... Sei impregnato di lei... Dentro, fino alle viscere." sibilò indicandolo. La mano tremante.
"Stai delirando"
"No, William... Lei ti entrata dentro più profondamente di quanto abbia mai fatto io..." gli rispose poi, troncando immediatamente ogni suo pensiero e sgombrandogli istantaneamente il cervello.
"Sin da quando l'hai vista la prima volta... Lei ti ha ossessionato" proseguì Drusilla, non potendo nascondere un profondo dispiacere nella sua voce "Dicevi di odiarla, perchè avevi paura di ammettere di amarl-" "Stai dicendo idiozie!" la interruppe improvvisamente, gridandole contro con disprezzo, in bilico di fronte ad un precipizio spaventosamente profondo.-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Promise

-Casa, dolce casa










 
ehi, lettori! Sono in anticipo (stranissimo, lo so ahah)! Spero che questo capitolo vi piaccia e... Beh, come sapete siamo quasi alla fine :')
non so che altro dire quindi mi limiterò a ringraziarvi -anche se probabilmente non è abbastanza per ciò che fate-.

Siete tutti meravigliosi!
Pensare che anche solo uno di voi possa leggere una mia storia è.... Wow :')
Grazie ♥










"Io e Spike stiamo insieme."

In seguito a quella dichiarazione, il silenzio si impadronì dell'abitacolo. Spike lanciava occhiate allarmate allo specchietto retrovisore, preoccupato -per la prima ed unica volta- nei confronti di Harris, che aveva iniziato a boccheggiare confuso. Anche Willow stava osservando il moro, incerta sul da farsi. Non era rimasta spiazzata dalla notizia -infondo ne era già al corrente-, ma era certa che, nel momento in cui Xander sarebbe venuto a sapere che lei era già a conoscenza di tutto, lui si sarebbe arrabbiato. Si limitò perciò a mordersi il labbro inferiore e ad abbassare lo sguardo sul voluminoso tomo che si trovava sulle sue ginocchia.
Buffy, seduta sul sedile posteriore al fianco del vampiro, si limitava ad osservare la strada d'innanzi a loro con noncuranza. Era certa che entro breve sarebbero iniziate le domande, e con esse i mille riguardi, consigli, riproveri e suppliche. Sospirando rassegnata, la cacciatrice iniziò già a prepararsi all'imminente scontro verbale che avrebbe dovuto sostenere con il suo migliore amico. Si finse impegnata, sistemando goffamente la gonna che indossava -spike l'aveva comprata nell'autogrill con i soldi rimastogli-. Doveva distrarsi.

"Insieme?" le fece eco il moro pochi minuti dopo. La sua voce era fuoriuscita acuta ed agitata e, probabilmente, in una differente situazione avrebbe decisamente fatto sorridere la bionda "Buffy, sei certa di stare bene?"
La ragazza deglutì a vuoto "P-Perchè non dovrei?"
"Beh, fammici pensare..." fece con tagliente ironia Xander, predendo una brevissima pausa "Forse perchè mi hai appena detto di stare insieme a Spike? Insomma... E' un assassino. E' disgustoso."
Buffy si irrigidì qualche momento, sufficientemente a lungo affinchè le parole del moro potessero rimombarle nella mente più e più volte. Spesso si era detta che Spike era un animale, un essere privo di sangue freddo, ma effettivamente si era sbagliata. Il vampiro si era innamorato di lei ben prima di quanto lui stesso potesse ammettere. Lei aveva notato i suoi gesti così spaventosamente sinceri, così fragili e così disinteressati, e ne era rimasta incantata. Lui le era rimasto accanto nonostante Drusilla lo avesse lasciato, aveva viaggiato attraverso due dimensioni per riportarla a casa, ed aveva infine recuperato un'anima colma di colpe e maledizioni pur di aiutarla. Eppure, se nella sua mente tutte quelle ragioni divenivano preziose realtà, non si sentiva in grado di ripeterle. Non voleva che tutti quei piccoli e bellissimi gesti venissero malvisti da Xander. Non voleva sentirlo dire qualcosa come 'lo ha fatto solo per portarti a letto', perchè non era vero.
"Lui è cambiato, è buono ora. Lui mi ama." mormorò quindi Buffy, la voce ridotta ad un sussurro flebile ed appena accennato, ma che Harris percepì comunque.
"Buono?" le fece eco immediatamente, alzando la voce "Cosa te lo fa credere? Il fatto che abbia un'anima? Tanto tra poche ore gliela strapperemo di nuovo! Perchè è questo il piano, ricordi? Ridare l'anima ad Angel!"
"I-Io lo so benissimo ch-" "E quando non avrà più un'anima, tornerà incapace di amare!" la interruppe lui, divenuto ormai un fiume in piena, facendola infuriare orribilmente. Se solo Buffy si fosse ritrovata ad intrattenere quella conversazione con qualcuno di meno fragile, probabilmente a quel punto lo avrebbe già colpito.
Dall'altro lato, Spike si era d'improvviso irrigidito udendo quella frase, un dubbio si era insinuato nella sua mente, rendendolo schiavo di nuovi timori. Sarebbe stato in grado di amare? Buffy sarebbe rimasta al suo fianco comunque?
Sospirò, ricordando bene che, sì, anche senza anima, lui era certo dei sentimenti nei confronti della cacciatrice, di quell'amore passionale ed incandescente che gli animava l'animo. Eppure, vi era davvero la possibilità che Buffy non lo avrebbe più accettato, una volta persa nuovamente l'anima?

"Sta zitto."
Quell'ordine prerentorio, ma mormorato con un filo di voce, era uscito dalle labbra della bionda, stanca delle calugne di Xander. Si sentiva davvero sull'orlo della rabbia, e se solo il moro avesse osato insistere, la ragazza avrebbe probabilmente abbandonato il lume della ragione.
"Buffy, i-" "Xander, smettila." questa volta, ad interrompere il ragazzo, era intervenuta la rossa. Anche Willow aveva compreso lo stato d'animo della cacciatrice, e non voleva certamente che si scatenassero confusioni inutili in un momento tanto importante "Non è il luogo, né il momento per comportarsi da bambini, ok? L'importante è che Buffy sia felice. E poi... Parli tu che esci con Cordelia Chase? Penso che quella ragazzetta sia paragonabile al più sanguinario dei demoni."
"Ehi... Magari non è un angelo, ma-" "E allora basta, no?" intervenne nuovamente la rossa, questa volta sorridendogli comprensiva. Xander non disse nulla, limitandosi a contemplare il volto dell'amica per lunghi secondi, riflettendo. Infondo, neppure la sua era una relazione pienamente sana -o positiva-. Probabilmente Willow aveva ragione -come sempre-: lui non  era nella posizione adatta per potere giudicare. Eppure era certo che quella cosa non fosse giusta.


In seguito a quella discussione, il silenzio si posò su di loro con pesantezza. Buffy sospirò sollevata più volte, tentando di placare il nervosismo, e Spike avvertì con chiarezza il suo cuore agitarsi. Più volte abbassò lo sguardo su di lei, sorridendole, per poi sfiorarle il volto con il dorso della mano, lasciandole la traccia di una leggera carezza sulla guancia. Xander notava quegli atteggiamenti appena accennati, ma evitava il più possibile di studiarli. Il più delle volte, si voltava in direzione del finestrino, iniziando ad incontrare paesaggi sempre più conosciuti, od ancora, per distrarsi, tentava di parlare con Willow, ottenendo però scarsi risultati. Per tutto il viaggio, infatti, la strega studiò con attenzione il rito che avrebbero dovuto fare entro breve, una volta trovatisi di fronte ad Angel.











Il vampiro arrestò il motore della macchina solo una volta giunto all'indirizzo di Giles. Nessuno si mosse dall'auto, e neppure una voce si levò tra le altre per alcuni minuti. Era come se gli Scoobies -quelli nuovi, formati malapena da quattro individui disorganizzati- avessero deciso di contemplare quella cittadina tanto odiata ed amata al medesimo istante. Infatti erano tutti segretamente contenti di essere tornati a casa, al capolinea di quell'avventura -la più lunga che Buffy avesse mai vissuto-.
Quanto tempo era trascorso da che Buffy non vedeva Sunnydale? Da quanto non pattugliava tra le strade silenziose, ma affollate attorno al Bronze? Le sembrava che fossero passati anni, le sembrava di non vedere Giles da troppo, e sua madre da ancora di più. Istintivamente sorrise, accantonando il ricordo di Angelus o della spiacevole avventura avuta con il Maestro un anno addietro. Volle concedersi qualche momento per respirare e pensare: si trovava insieme a Spike, Willow e Xander, ed erano in procinto di rivedere Giles, Cordelia ed Oz. Si sentiva soddisfatta. Aveva dovuto combattere, soffrire e dimenticare Angel, ma era infine riuscita a tornare, e questa volta era determinata nell'uscirne vittoriosa.
"Casa dolce casa..." mromorò lei, rubando la tipica battuta di Spike, il quale sorrise, estraendo le chiavi dall'auto e smontando. Gli altri lo imitarono.
"Chi ci aspetta dentro?" domandò Xander, incamminandosi insieme al resto del gruppo verso l'ingresso.
"Giles, Oz e Cordelia suppongo." rispose la bionda, sfoderando un sorriso allegro "Giles ha detto 'radunerò gli altri', e non credo ci siano altri 'altri'..." proseguì la cacciatrice incerta, per poi voltarsi verso Spike "Gli ho parlato di te! Sapeva che ci eravamo alleati durante la battaglia finale, ma gli ho dovuto spiegare che sei ancora dei nostri."
Spike annuì un paio di volte, sempre camminando "E cosa ha detto?"
"Nonostante lo sconcerto iniziale, penso che abbia capito che non c'era molto da fare a riguardo." rispose la bionda, arrestandosi una volta di fronte alla porta.
"Spero solo di non dovermi subire noiosissime filippiche da bibliotecario inglese..." Buffy gli lanciò un'occhiataccia "E spero che in casa sua ci sia qualcosa di più che una tazza di the."

Senza che neppure bussassero, la porta si aprì, facendo fare capolino ad un Giles particolarmente sorridente. Subito il fastidio sul volto della ragazza -a causa delle battute del vampiro- svanì, sostituito da uno sguardo lucido e commosso. Vedere Giles era come rivedere un padre, qualcuno che la amava in un modo speciale ed unico.
"Buffy..." soffiò l'uomo sempre sulla soglia, sorridendo. La ragazza non rispose a parole, bensì sorrise, per poi buttarsi tra le braccia del bibliotecario. Era passato davvero moltissimo, constatò lei, mentre le lacrime le salivano agli occhi, facendoglieli pizzicare. Rupert rispose all'abbraccio, seguendo quella sorta di istinto paterno che gli aveva permesso di legare con la giovane cacciatrice.
Spike, poco lontano, distolse lo sguardo, disgustato dall'enorme affetto che la propria cacciatrice ostentava nei confronti dell'uomo. In una differente situazione, si sarebbe messo in mezzo senza vergogna, prendendola per se, e cullandola tra le sue braccia. Eppure, in quel momento, sapeva quanto Buffy agoniasse quel genere di amore, totalmente differente da quello che poteva donargli lui stesso.
"Mi è mancato moltissimo, signor Giles!" esclamò la ragazza una volta staccatasi, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
"Anche tu mi sei mancata." sorrise l'uomo. 
Passarono brevissimi istanti prima che anche Willow e Xander si tuffassero tra le braccia dell'anziano osservatore, facendolo quasi cadere.
"Giles, ci è mancato moltissimo!" esclamò la rossa, stringendolo felice.
"Le voglio bene, Giles!" aggiunse Xander, spinto da un moto di improvviso affetto.
"A-Anche io a voi." balbettò l'uomo, quasi perdendo gli occhiali, ma ricambiando la stretta di entrambi. Passarono alcuni secondi prima che i due si allontanassero dall'uomo, permettendogli di sistemarsi gli occhiali.
"Non pensare che ti abbraccerò anche io, Rupert." si limitò poi a dire Spike, sorridendo ironico. Il bibliotecario sospirò -conosceva il tagliente umorismo del vampiro-, per poi spostarsi leggermente dall'ingresso, permettendo ai ragazzi di entrare.
"Spike, ti invito ad entrare."
Il vampiro si limitò a fare un cenno di ringraziamento con la testa, per poi farsi avanti, non avvertendo più quell'invisibile costrizione dovuta alla barriera che lo ostacolava sino a poco prima. Accennò un sorriso all'osservatore, per poi camminare sino al soggiorno. Una volta arrivato lì, si appoggiò contro uno stipite, guardandosi attorno. Proprio come aveva detto poco prima Buffy, erano presenti anche il lupo mannaro e la ragazza di Xander, quell'oca che Spike detestava profondamente.
Le coppie si stavano salutando, scambiandosi effusioni di ogni genere, ed immediatamente il vampiro avvertì un'invidia divorarlo con prepotenza: anche lui avrebbe volentieri afferrato la cacciatrice, per poi abbracciarla, baciarla, e farla sua un'ennesima volta.
Fortunatamente intervenne presto Giles, richiamando l'attenzione dei presenti "Potreste mettere da parte gli... Uhm... Ormoni per qualche secondo?"
Subito tutti si ricomposero, Xander in particolare, esibendo imbarazzo. Si portò una mano alla nuca, ed iniziò a grattarsi goffamente.
"Grazie." mormorò l'osservatore, per poi riprendere a parlare "Buffy mi ha informato della situazione, ma vorrei sapere quando esattamente vorreste agire."
La bionda lanciò uno sguardo alla finestra. Il buio primeggiava oltre essa, dando la possibilità a demoni di ogni genere di proliferare e terrorizzare innumerevoli civili. Si voltò poi in direzione di Spike, ed immediatamente posò il proprio sguardo sulla sua mano destra, dove spiccava fieramente la Gemma di Amara.
"Durante il giorno. Il prima possibile." disse dunque la ragazza, risuonando determinata e severa.
"Sarebbe perfetto durante la tarda mattinata. Il sole sarebbe sul punto di scaldarsi al massimo." intervenne poi Spike, avendo intuito le intenzioni della ragazza: nel caso in cui Angel avesse tentato di fuggire, non vi sarebbero state vie di scampo.
Giles si voltò verso il vampiro, per poi prestare la propria attenzione a Buffy, incontrandola concorde. Di seguito, parlò "Benissimo. Direi allora che è il caso per voi di riposare, no?"



















Erano rimasti tutti a dormire lì, nell'appartamento dell'osservatore. Quello era probabilmente uno dei luoghi più sicuri tra i tanti. Giles era riuscito a sistemare sacchi a pelo, brande, letti e poltrone sufficienti per tutti, eppure lui era ancora in piedi. Nonostante la notte fosse calata da molto, l'osservatore restava fermo nella propria cucina a contemplare silenziosamente il proprio bicchiere colmo di scotch. Si sentiva agitato, era un fatto innegabile. Chiunque, vedendolo, lo avrebbe dedotto. Si era tolto gli occhiali, poggiandoli sul ripiano della cucina, e si era accomodato su uno sgabello.
Non riusciva a togliersi dalla mente quei pochi sguardi che Buffy si era scambiata con Spike, e ne era allarmato. Mai prima di allora li aveva visti con una simile chimica a legarli. Perchè era chimica, no? 
Nonostante le poche battute che si erano scambiati, era certo che vi fosse qualcosa -Buffy non era in grado di mentirgli-, e questo lo rendeva profondamente agitato.
Spike non era un essere affidabile, eppure vi era dell'altro. In quel momento, dentro il suo appartamento, non era Spike a soggiornare, bensì William Pratt, un nobiluomo inglese dalla tragica fine. Il vampiro stava portando in se il peso della propria anima, e non era perciò da considerarsi come William Il Sanguinario, l'assassino con il gusto dell'orrido, che amava impalettare le proprie vittime con ben poca pietà. Eppure, quella consapevolezza non era sufficiente per l'osservatore.
Cosa sarebbe accaduto una volta che l'anima sarebbe tornata ad Angel? Buffy avrebbe scelto uno Spike privo di anima, od il ragazzo che l'aveva a lungo tormentata, costringendola persino a fuggire dalla propria città per salvarsi. L'osservatore si soffermò su quell'ultimo particolare. Buffy gli aveva raccontato di come fosse stato Spike stesso, mentre lei era priva di sensi, a salvarla, portandola per chissà-quale-ragione via dalle grinfie del demone Angelus.
Rupert si portò una mano sulla fronte, massaggiandosela.
Poteva davvero fidarsi di Spike?

"Rupert, ti fa male pensare troppo." la voce del demone biondo lo fece quasi sussultare. Immediatamente, l'osservatore afferrò i propri occhiali, per poi sistemarseli, il tutto mentre ancora reggeva il bicchiere colmo di quel delizioso liquido ambrato. Il vampiro lo notò.
"Non è che avresti un po' di scotch per un vecchio amico inglese?"
Giles sorrise leggermente "Amico, dici?"
Spike ricambiò l'espressione dell'osservatore, per poi rispondere "Potevo dire alleato, ma suona male."
L'uomo, annuendo semplicemente, si alzò, afferrò un bicchiere dalla credenza, e lo riempì fino a metà di scotch. Poi, con lentezza, lo porse al biondo di fronte a lui il quale lo accettò con un cenno cordiale. Il silenzio si posò sui due, mentre entrambi presero il primo sorso, poi Spike decise di parlare, decisamente infastidito dall'assenza di suoni. Dentro la sua testa, le voci si ammassavano ancora.
"Perchè non dormi?" domandò perciò il vampiro, cercando lo sguardo del bibliotecario.
"Rifletto. A volte è utile, Spike."
"Mi sarei dovuto offendere?" domandò divertito il vampiro, per poi portare le labbra al bordo del bicchiere ed ingerire un nuovo sorso. Non beveva alcol da giorni, si sentì immediatamente rinvigorito.
"Perchè ti sei alleato con  Buffy, nonostante Drusilla non sia più in mezzo?" domandò d'improvviso l'osservatore, cambiando totalmente discorso. Spike, udendo la domanda, prese l'ultimo sorso, per poi sospirare.
"Diciamo che Angel non è esattamente il mio ideale di persona..." si apprestò a rispondere il biondo "Ma Angelus è anche peggio."
Giles sussultò. Neppure il bibliotecario apprezzava particolarmente i due, ma doveva trovarsi profondamente concorde con il vampiro nel notare come il demone privo di anima fosse decisamente meno detestabile. Era stato proprio quest'ultimo ad eliminare  Jenny.
"Oltretutto..." tornò a parlare Spike "Fare l'eroe non è poi tanto brutto."
  
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