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Autore: SaraRocker    30/05/2014    2 recensioni
storiella -rigorosamente- Spuffy
Ambientata alla fine della seconda stagione. Buffy e Spike si sono alleati per sconfiggere Angelus, ma seppure i due riescono a salvare il mondo, Angel non riacquista la sua anima e Spike non riesce a riottenere la sua Drusilla.
I due alleati sono quindi costretti ad evadere per la loro sopravvivenza, legati da un patto di sangue fatto poco prima della battaglia.
-Estrattp cap.9-
-Drusilla si portò a sedere contro la testiera del letto, gli occhi imperlati di lacrime "Odori di lei... Sei impregnato di lei... Dentro, fino alle viscere." sibilò indicandolo. La mano tremante.
"Stai delirando"
"No, William... Lei ti entrata dentro più profondamente di quanto abbia mai fatto io..." gli rispose poi, troncando immediatamente ogni suo pensiero e sgombrandogli istantaneamente il cervello.
"Sin da quando l'hai vista la prima volta... Lei ti ha ossessionato" proseguì Drusilla, non potendo nascondere un profondo dispiacere nella sua voce "Dicevi di odiarla, perchè avevi paura di ammettere di amarl-" "Stai dicendo idiozie!" la interruppe improvvisamente, gridandole contro con disprezzo, in bilico di fronte ad un precipizio spaventosamente profondo.-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Promise

-Ad un passo dalla fine


















"E' un rito detto -per l'appunto- di trasfusione. Il suo nome è 'sacrificio spirituale', e consiste nel sacrificare la propria anima per domandarne un'altra. Noi non potremmo mai farlo, o moriremmo... Ma Spike... Lui potrebbe sacrificare la propria una volta ottenuta, per poi domandare quella di Angel non appena gli saremo nuovamente vicini, e quest'ultima, una volta nel nostro mondo, si attaccherebbe unicamente al proprio possessore."



Spike serrò con forza le proprie mani in due pugni frustrati. Se solo avesse stretto maggiormente la presa, si sarebbe ritrovato sanguinante.
Si trovavano tutti sulla soglia dell'appartamento di Giles; il sole era alto in cielo, ed il tipico caldo afoso californiano si era mollemente posato sui tetti della piccola cittadina di Sunnydale. Quello stesso giorno -giornata che all'apparenza non aveva nulla di speciale- gli Scoobies avrebbero ridato l'anima ad Angel. Il biondo non riusciva ad accettare a pieno quell'ultimo particolare. Spike detestava Angelus, ma se per riavere il morbido ed innoquo Peaches doveva rinunciare alla sua anima, avrebbe volentieri tenuto con se quel folle psicopatico. Semplicemente, non aveva intenzione di perdere nuovamente la propria umanità. Dopo quei pochi giorni trascorsi, aveva imparato a definirla persino 'comoda'. Eppure, sapeva che non era solo quello a mettergli tanta agitazione. Il biondo vampiro aveva notato con lampante chiarezza come la cacciatrice fosse divenuta d'improvviso più sincera e fidata nei suoi confronti. Buffy preferiva William a Spike, e lui ne era totalmente certo.
Per qualche breve -quanto lancinante- istante, il vampiro si domandò se la giovane, una volta ridata l'anima ad Angel, avrebbe preferito Liam o Spike. Quel semplice pensiero lo fece morire sul posto, e solo la voce di Giles lo fece riprendere.

"Molto bene, ho trovato l'incantesimo che Spike dovrà pronunciare una volta entrato a contatto con Angel."
Subito, il biondo si voltò in direzione dell'osservatore "Contatto?"
Giles si levò qualche momento gli occhiali, pulendoli con quella sua tipica cadenza calma e lenta, per poi parlare "Esatto. Vi è una maggiore possibilità che il rito funzioni, nel caso i due soggetti richiesti entrassero in contatto."
"Dovrei toccare Peaches mentre pronuncio la formula?" incalzò il biondo incerto, lanciando un'occhiata a Willow, che si trovava poco lontana. Quest'ultima annuì, per poi avvicinarsi.
"Non devi preoccuparti. Sarà molto semplice e veloce." sussurrò la rossa, sorridendogli cordiale. Spike si limitò a rispondere con un biascicato "Lo spero."
"Benissimo, la formula è 'Sacrifizio invocum. Animae Ritorna'. Detto ciò, dovrai pronunciare con chiarezza il nome che Angel portava quando era umano. Lo conosci?" domandò Giles, osservando con attenzione le espressioni che si delineavano sul volto del biondo. Poco prima di rispondere, Spike esibì un viso colmo di disgusto.
"Liam Grey."


Fecero irruzione nella vecchia fabbrica dopo poco tempo. Ogni membro del gruppo aveva un differente compito: Willow, Xander, Cordelia ed Oz avrebbero rispettivamente controllato le quattro mura dell'edificio, cercando di contenere un'eventuale evasioni di vampiri. Buffy avrebbe combattuto con Angel nel palese tentativo di distrarlo, Giles avrebbe fatto altrettanto con Drusilla, ed infine Spike si sarebbe preparato a mettere in atto il rito. Doveva essere particolarmente attento, il biondo. Non poteva rischiare di perdersi l'occasione giusta per entrare in gioco.
Buffy eliminò i primi due vampiri all'ingresso, colpendoli con la propria fidata balestra. Non gridarono neppure, tanto veloce fu la cacciatrice nell'agire. Immediatamente Spike le fu al fianco, orgoglioso della giovane ragazza.
"Spietata, complimenti."
Lei sorrise al vampiro, alzando con noncuranza le  spalle "Ho imparato dal migliore."
In quel momento, Spike avrebbe davvero voluto baciarle quelle sfrontatissime labbra, ma non lo fece. Si limitò a sorriderle, per poi lanciare uno sguardo all'osservatore che, irrequieto, camminava a pochi passi di distanza da loro.

Una volta giunti sulla soglia della sala, Buffy si voltò in direzione dei due. Il suo viso si era fatto nuovamente serio, e questa volta sapeva che nulla sarebbe dovuto andare storto; era probabile che Angelus stesse nascondendo una nuova, folle idea per distruggere l'universo, e se avessero fallito nel fermarlo quella volta, non vi sarebbe più stata una nuova occasione.
Si voltò innanzi tutto in direzione di Spike "Tu resterai nascosto dietro la porta fino a che Angel non inizierà a dare i primi segni di stanchezza. Sei tu il nostro asso nella manica, Spike." Il vampiro annuì, mentre la ragazza si voltava verso l'osservatore "Lei, invece, signor Giles, dovrà distrarre Drusilla." Buffy prese un attimo di pausa, per poi prendere un profondo respiro e drizzare la schiena "Non c'è tempo per obbiezioni. Andiamo."

Una volta soli, Giles si accostò alla giovane bionda "Distrarre una spietata vampira ultracentenaria, una bazzecola." le mormorò con un sarcasmo particolarmente macabro nella voce. La cacciatrice sorrise.
"Sfoghi la sua rabbia, sapendo che io e Spike stiamo insieme." gli rivelò la ragazza, decisa a togliersi definitivamente quel peso dalle proprie membra stanche.
Rupert sussultò, rischiando di fare partire una freccia dalla propria balestra "V-Voi cos-" "Guarda, guarda chi si fa vedere..."
Il bibliotecario venne interrotto dalla voce fredda e sarcastica di Angelus. I passi del vampiro ora rimbombavano macabri all'interno dell'ampio salone governato dall'infinito tavolo impolverato. Camminò per inifiniti secondi, scrutandoli come solo un predatore sarebbe in grado di fare, per poi accostarsi ad una delle tante sedie. Vi si appoggiò, guardando la cacciatrice con un sorrisetto sghembo "Bentornata, amore. Se avessi saputo della tua visita avrei preparato qualcosa, ma al momento ho solo un paio di cadaveri."
"Figurati, Angel." si limitò a rispondere Buffy, rispondendo con sagacia ed imitando l'espressione dell'altro. Poteva riconoscere  ciò che stava accadendo, la ragazza poteva chiaramente avvertire posarsi su di lei quella quiete che avrebbe anticipato una furiosa tempesta.
"Io avrei fatto altrettando a Los Angeles, se non avessi fatto irruzione all'alba, mentre ancora dormivo." incalzò dopo breve la cacciatrice, sfoderando quella tagliente ironia che Spike amava tanto.
"Ammetto di essere stato un po' rude in quel momento, ma sai... Una cacciatrice come te a piede libero, è da considerarsi una minaccia." rispose il moro, riducendo la propria voce ad un sussurro appena udibile. Si incamminò verso i due, i quali gli puntarono immediatamente contro le balestre, ma lui si limitò a sorridere, per poi continuare a parlare "Oltretutto, mi scuso per avere interrotto la coppietta felice." aggiunse, riferendosi al fatto di avere sorpreso Buffy addormentata al fianco del biondo vampiro. Giles si irrigidì visibilmente.
"Il tempismo non è il tuo forte." asserì la bionda, sfiorando con l'indice il grilletto della propria arma. Altrettanto stava facendo il bibliotecario, che vennè però assalito di sorpresa da una Drusilla furiosa. Buffy seguì con lo sguardo i due, e tirò un sospiro di sollievo nell'incontrare la figura di Giles combattiva, mentre reggeva tra le mani una piccola croce. La mora dama arretrava ringhiando.

La bionda prestò dunque nuova attenzione al moro, sorridendogli "Direi che il tempo delle parole è finito."
"Concordo."

In pochi istanti, l'intera sala fu dominata da schiamazzi, ruggiti e colpi continui. Mentre Giles riuscisse malapena a tenere testa a Drusilla, sfruttando acqua santa e croci per arderle la pelle, dall'altro lato Buffy esibiva ammirabile destrezza nell'arte del combattimento corpo a corpo. Aveva infatti perso la balestra a causa di Angel, che gliela aveva fatta scivolare di mano, ed ora si limitava a sferzare con eleganza e maestria l'aria attorno a lei, infierendo colpi potenti e micidiali. Nonostante questo, però, Angel sembrava sempre un passo avanti a lei. Era come se il moro fosse in grado di anticipare ogni mossa della bionda, finendo per farle solo che sprecare energie. Il piano stava miseramente fallendo.

Spike, dopo qualche minuto, si accostò alla porta, così da potere controllare la situazione. Capì immediatamente che entro breve, Buffy sarebbe crollata. Serrò la mascella con preoccupazione, mentre pregava affinchè almeno uno dei colpi della ragazza, colpissero il corpo del proprio Sire.
Infine, accadde. Un calcio particolarmente potente si stagliò contro lo stomaco del vampiro moro, mozzandogli il respiro, e facendolo piegare in due contro il pavimento. Subito la bionda sorrise, ed altrettanto fece Spike, ancora furbescamente nascosto.
Buffy approfittò della situazione, per colpire il volto del vampiro, facendolo cadere a terra rovinosamente. Si accostò al corpo steso sul pavimento, osservandolo attentamente. Angel sorrise divertito, per poi afferrare la caviglia della bionda, facendola scivolare. In pochi istanti le fu addosso, bloccandole i polsi contro la pietra fredda. Sorrideva maligno, mentre lei tentava disperatamente di allontanarlo. Calciava vanamente l'aria, e scuoteva il capo spaventata.
"Ora non sorridi più, puttanella?" le domandò sadicamente il moro, abbassando il volto contro il collo di lei, e leccandoglielo in corrispondenza del morso ormai cicatrizzato -quello che mesi addietro le aveva inferto il Maestro-. Buffy trattenne a stento l'istinto di gridare, mentre il vampiro continuava a percorrere con lascività il collo della giovane.
"Persino la tua pelle ha un buon sapore... Mi chiedo come sia l'interno..." le soffiò nell'orecchio. Istintivamente, Buffy graffiò il pavimento nel disperato tentativo di trovare un appiglio. Non era abbastanza forte per togliersi quell'essere privo di morale di dosso. Non voleva rinunciare al proprio orgoglio gridando, o piangendo.
Lo vide aprire la bocca, sfoderando il suo volto da caccia, ed immediatamente la ragazza serrò gli occhi. Ricordava ancora il bruciore che il morso del Maestro le aveva procurato, un dolore misto a insana frenesia. Aveva paura.

Eppure, il morso non giunse. Al suo posto, una voce emerse al centro della stanza. Lei immediatamente sgranò gli occhi.

"Allontanati, Angelus."
Buffy vide il volto di Angel sorridere, per poi voltarsi verso il centro del salone, il preciso punto dal quale era giunta la voce di Spike.
"William, ma che inaspettata sorpresa..." mormorò il moro, alzandosi. La cacciatrice avvertì immediatamente il peso del vampiro scemare, e con esso la paura. I suoi muscoli tremavano ancora, ma in quel momento si sentiva totalmente speranzosa. L'intervento di Spike le aveva aperto gli occhi. Mai, prima di quel momento, qualcuno era accorso in suo aiuto con tanta tempestività. Mai, in tutta la sua folle vita, era stata lei la principessa bisognosa di soccorso. Tutto questo perchè era sempre stata certa che nessuno sarebbe accorso, e che lei sarebbe stata in grado di farcela comunque. Ora tutto era diverso. L'improvvisa certezza che Spike sarebbe giunto in ogni istante, le diede forza. Sorrise per poi alzarsi lentamente, non facendo rumore.

"Anche tu a casa mia? Ti mancano i vecchi amici?" incalzò il moro, camminando verso il proprio fiero Child.
"Sinceramente... No." sorrise il biondo, infilando le mani nelle tasche dello spolverino, e guardandosi intorno con fare noncurante "Sono anzi qui per dirti che stavo valutando l'ipotesi di diventare il nuovo bamboccio della cacciatrice. Sai, in molti ambiscono a quel posto." aggiunse ironico Spike, avvicinandosi pericolosamente ad Angel. Lo scrutò per lunghi istanti, per poi mormorare "Voi siete spacciati."

Esattamente in quell'istante, un colpo particolarmente ben studiato della cacciatrice, si infranse conto la schiena del moro, facendolo cadere a terra dolorante. Poco dopo, nuovi colpi della bionda lo costrinsero a perdere i sensi, ed abbandonarsi contro il pavimento. Spike sorrise, mentre Buffy accorreva in soccorso di Giles. Stordì in breve tempo anche Drusilla.

"T-Ti ringrazio, Buffy." fece l'osservatore, tirandosi in piedi, e sistemandosi goffamente il completo che indossava con immacolata precisione. La bionda gli sorrise cordiale, per poi voltarsi verso il biondo.




Il tempo per tergiversare era finito.  L'occasione che tanto avevano bramato si stava presentando di fronte ai loro occhi. Sarebbe bastato poco: tutto ciò che Spike doveva fare, era accostarsi al proprio Sire, poggiare una mano su una sua spalla, e mormorare l'incantesimo. Eppure, non ci riusciva.
Improvvisamente, i dubbi ed i timori erano tornati scaplitanti in lui, e lo stavano portando ad essere un codardo come tanti, esattamente come quelli che lui tanto disprezzava. Spike osservava con sguardo vacuo e spento il corpo di fronte a lui, con le mani quasi tremanti e la preoccupazione tediante. Non voleva compiere il rito, lui desiderava semplicemente uccidere Angel. Lo voleva ridurre in polvere per sempre, e far sì che tutto non divenisse altro che un semplice ricordo. Lanciò uno sguardo alla balestra che era scivolta di mano a Buffy all'inizio del combattimento. Si trovava sul pavimento, poco distante da lui. Con un piccolo scatto, Spike sarebbe stato in grado di raggiungerla, ed in breve tempo, tutto ciò che sarebbe rimasto del suo detestabile Sire sarebbe stata polvere nel vento.
Eppure, perchè non lo faceva?
Alzò lo sguardo, incontrando gli occhi verdi e perfetti di Buffy. Lo stava osservando con attenzione e dolcezza. Così tanta che a lui parve di potere morire. Era per lei, e solo per lei, se in quel momento Angel era vivo.

"Ho paura."
Lei non gli aveva fatto nessuna domanda. Non gli aveva chiesto per quale ragione lui stesse attendendo tanto, invece che pronunciare la formula che avrebbe portato a termine quel loro folle viaggio, eppure lui parlò comunque, rivelandole quella piccola parte di verità. Lei aveva continuato ad ostentare quel suo dolce e perfetto sorriso, limitandosi chinare leggermente il capo, in cerca di spiegazioni. E lui, semplicemente, gliele diede.
"Se ora pronuncio la formula, Angel riavrà un'anima, e tornerà ad essere l'uomo che era..." mormorò con ovvietà il vampiro, mentre la cacciatrice continuava ad osservarlo, ora più incerta  "Ed io a quel punto... A quel punto sarò nuovamente un assassino. Sarò di nuovo William Il Sanguinario, ma non il poeta fallito." prese una pausa il biondo, osservando il corpo privo di sensi del Sire "Tornerei ad essere l'assassino che impalettava le sue vittime." sorrise schernitore "E tu non mi amerai più."
La cacciatrice indietreggiò impercettibilmente, colpita da quell'ultima sentenza.
"Amerai Angel, ne sono certo. Io non avrò più un'anima e tu tornerai a non credere ai miei sentimenti... Non lo dico per biasimarti, ma... E' comprensibile." disse cautamente il vampiro, tornando a mirare la bionda di fronte a lui. Il suo viso era ora colmo di disapprovazione, e Spike se ne sentì totalmente colpevole.
"Parli come se non mi conoscessi... E tu, Spike, mi conosci più di chiunque altro." parlò infine lei, serrando le proprie mani in due pugni frustrati e osservando torva l'uomo di fronte a lei "Dovresti sapere quanto incomprensibile sono. Tutta la mia vita lo è. Ti ho detto di amarti nonostante le tue condizioni. Tu sei uomo sia con, che senza anima."
William sorrise, scuotendo il capo a vuoto "E' facile dirlo adesso, con Angel steso a terra e me qui, così tanto... Debole."
Buffy si accostò al biondo in pochi istanti; era spaventata di fronte le parole di lui, e non voleva continuare a sentirlo delirare in tal modo "No!" esclamò dunque, ponendosi di fronte a lui. Non dava più peso alla presenza di Giles, infondo ormai l'uomo sapeva della sua relazione con il vampiro.
"Tu non sei debole, chiaro?" fece severa, inchiodando con il proprio sguardo quello del vampiro "Ma odio vederti così, è vero! Detesto il modo in cui ti piangi addosso! Tu sei uno splendido poeta, un uomo fantastico, forte e determinato! Tu sai amare con tutto te stesso e non capisco per quale motivo devi farmi infuriare così tanto!" gli gridò contro, facendolo alterare altrettanto.
"Perchè fai così ora? Perchè sei così arrabbiat-" "Perchè è giusto, Spike!" lo interruppe Buffy, battendo un piede contro il pavimento con rabbia.
"T-Tu mi gridi contro ogni volta che io mi inizio a piangere addosso, od ogni volta che mi arrendo, ed allora io farò lo stesso con te!" continuò determinata. Lui la osservò confuso, ma sorridente. Lei lo metteva su di morale.
"Io ti amo." gli disse lei, afferrando il volto del ragazzo tra le proprie mani e scandendo con attenta precisione ogni singola sillaba, continuando ad osservare con attenzione lo sguardo limpido del vampiro. Quest'ultimo si irrigidì sul posto -era la prima volta che Buffy gli diceva una cosa del genere con tanta franchezza-, e fece per dire qualcosa, ma lei fu più veloce "Questa cosa non cambierà a casusa di Angel. Io amo te. Mi sono innamorata totalmente di te, e lo dico conoscendoti sia come demone, che come uomo. So cosa sto facendo, Spike."
Lui restò immobile a lungo dopo avere udito quelle parole. Anche lui, come lei, avrebbe voluto essere in grado di dire qualcosa di altrettando speciale -perchè le parole di lei erano risuonate come campane angeliche-, eppure, d'improvviso, ogni capacità orale del demone biondo, scomparve. Buffy era in grado di annientarlo in quel folle e destabilizzante modo. Lei, senza muovere nessun muscolo, poteva pietrificarlo.
"Ti amo anche io." mormorò dunque Spike "Sopra ogni cosa." e detto ciò si chinò contro il viso di lei in modo disperato. Assaporò le labbra della ragazza con passione e bisogno, e lei immediatamente rispose, tuffando le proprie piccole mani tra i ricci arruffati di lui. Le loro lingue si incontravano con malizia e, probabilmente, se Giles non fosse stato presente, il loro bacio si sarebbe prolungato a lungo.
Si staccarono dopo breve, entrambi con in volto un'espressione bizzarra, colma di disperazione ed amore, ed immediatamente dopo, Spike si chinò per raggiungere Angel, ed appoggiò il palmo della propria mano sulla spalla del moro "Sacrifizio invocum. Animae Ritorna! Liam Grey!"






















 
Ehhhh, buongiorno a tutti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi informo che il prossimo sarà l'ultimo! Ehhh, già! Questa mia avventura con Buffy -durata più di quanto potessi immaginare :')- è sul punto di finire... E spero che voi vi siate divertiti ^^
  
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