18/05/2014
0 recensioniPer interminabili minuti sono rimasta immobile, poi il mio corpo prese a muoversi senza che io lo comandassi, ero prigioniera della mia mente, potevo solo ascoltare una diabolica risata e osservare il mio corpo compiere cose orribili. Morti violentemente, occhi completamente neri, un forte odore di zolfo, tanto nauseabondo da impregnare tutto il mio essere, e risate agghiaccianti continuano a ripetersi senza sosta.
Risate agghiaccianti e altrettanti squarci in candidi petti, le mie mani rosse che si puliscono sui loro resti, il mio corpo che cammina come se niente fosse tra le persone, con macchie di sangue celate dal soprabito e quella diabolica risata che continua a prendersi gioco di me, del dolore che provo nell’essere responsabile, anche se minimamente, del loro sangue sulle mie mani.
Ci sono racconti atroci, cose reali che si mischiano ad agghiaccianti fantasie, io provo a urlare, a reagire, a prendere di nuovo il possesso del mio corpo ma non vinco. Devo continuare a provarci, ci dovrà essere un punto debole, dovrà stancarsi e allora, se non potrò liberarmi di lui, cercherò la morte sperando che sia per entrambi.
Per un’intera settimana gli omicidi cessano, solo bisbigli, credo sia il momento ideale perché io urlare, taccio solo per ascoltare informazione su degli uomini che si avvicinano. Dei cacciatori sono sulle sue tracce. La sua agghiacciante voce parla di continuo di quando sarebbe bello avere sulle mani il loro sangue, il sangue dei Winchester.
Loro conoscono il modo per salvarmi?
Quante creature si nascondono nell’ombra della notte?
Quanti uomini il danno la caccia?
Ora che so dell’esistenza dei demoni mi viene spontaneo pensare che ci siano uomini che si ribellano a essi. Non lì conosco ma prego che mi trovino, prego che vincano.
Il demone che è in me cerca di fare il colpaccio, di avere e poter bere il loro sangue, lo sento già eccitarsi per il suo sapore ferroso scorrere giù per la gola, il mio disgusto lo eccita.
Gli ha teso una trappola ma è lui, noi, a cadere nella loro.
Sale e acqua santa bruciano la mia pelle ma è lui a urlare, i cacciatori cercano di farlo uscire dalla mia bocca come fumo nero ma qualcosa non va, so che non funzionerà. Un mistico pugnale è vicino a me, ho percepito un tremito di terrore alla sua vista, lo prendo e lo conficco con forza nel mio petto in quell’unica frazione di secondo in cui riesco a ritornare padrona del mio corpo, bloccando in me e morendo insieme.
I due cacciatori sono di fronte a me, nulla in loro esprime sentimento, avranno già visto mille volte questa scena ma io muoio solo una volta ...
Vorrei avere il tempo per spiegare, vorrei avere la forza di parlare e il tempo per mille domande ma non c’è nulla ora, sono sola, quando abbasso lo sguardo è il sangue sulle mie mani l’ultima cosa che vedo.
La morte mi concede il dono della conoscenza, so chi siete:
salvatori per altre anime perse.
