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Autore: itsharrysharibo    18/05/2014    3 recensioni
Crono è finalmente stato sconfitto e per i nostri eroi sembra che i guai siano finiti, ma la vita di un semidio non è mai tranquilla.
Un nuovo pericolo incombe sull'Olimpo e sarà proprio la sorella di chi ha cercato di distruggerlo a doverlo salvare.
La nuova semidea rimarrà fedele ai suoi amici o commetterà lo stesso errore del fratello?

"Mi chiamo Elizabeth Castellan e ho appena scoperto che mio padre è una divinità greca e che mio fratello è morto mentre tentava di distruggere l’Olimpo.
Si prospetta un estate interessante."

Un nuovo nemico. || Una nuova grande profezia. || Una nuova avventura per i figli delle divinità greche.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOUR
CYCLOPS
 
 

Quando rientrammo nella casa sul mare di Percy era ormai ora di cena.
 Annabeth aprì il frigorifero e la dispensa speranzosa di trovare qualcosa di commestibile da cucinare.
Alla fine optammo per un semplice piatto di pasta in bianco visto che era l’unica cosa che avevamo trovato oltre a una scatoletta di tonno andato a male.
La bionda si mise subito ai fornelli mentre gli altri due ragazzi ed io apparecchiammo la tavola.
Dopo la rivelazione del padre di Percy nessuno aveva più osato accennare alla missione.
A tavola si parlava di quale alleanza avesse vinto l’ultima partita di Caccia alla Bandiera, di quanto fossero aumentati i ragazzi al campo rispetto all’anno precedente e di quali fossero le armi più potenti.
Quando Percy accennò al pugnale di Annabeth si ammutolì subito pentendosi di aver tirato fuori l’argomento.
Io lo guardai confusa non riuscendo a capire cosa avesse detto di male.
Fu Annabeth a spiegarmi cos’era successo.
<< Il mio pugnale me lo regalò Luke quando lui e Talia mi trovarono. E’ stata l’arma con cui Luke si è tolto la vita sbarazzandosi di Crono. >>
Quando Chirone mi raccontò che cosa avesse fatto Luke per morire non ci potevo credere.
Non potevo credere che mio fratello fosse stato capace di arrivare a tanto.
Liberare Crono dal Tartaro e scatenare una guerra contro l’Olimpo solo perché era arrabbiato con nostro padre.
Non l’avrei mai creduto una persona così vendicativa e non riuscivo a credere a come fosse cambiato, a cosa fosse diventato solo per rabbia e delusione.
In quel momento mi resi conto di non saper nulla della mia famiglia e mi sentivo stupida perché non ero riuscita a capire che quella di mia madre non era solo una malattia, ma c’era ben altro se era diventata così.
Mi sentivo stupida per non aver capito tutto prima e per non aver potuto far niente per fermare Luke.
Se avessi saputo forse sarei riuscita a convincerlo a non compiere quella pazzia oppure non mi sarei lasciata portare in quella stupida scuola rimanendo vicino a mia madre.
<< Come ha fatto mia madre a ridursi così? >>
Volevo sapere, ora volevo sapere tutta la verità. Non mi accontentavo più di sentirmi dire che Luke era morto da eroe, volevo conoscere veramente la mia famiglia.
I tre ragazzi si guardarono perplessi poi, con un cenno della testa, decisero di parlarmi.
Mi aspettavo fosse stata Annabeth a raccontarmi l’accaduto, invece con mia sorpresa fu Nico ad affrontare il discorso.
<< Quando Bianca ed io nascemmo il vecchio oracolo di Delfi aveva appena rivelato la prima grande profezia che stabiliva che uno dei figli dei “Tre pezzi grossi” avrebbe potuto salvare o distruggere l’Olimpo. Così Zeus, preoccupato per il futuro degli dei, provocò un incendio nell’hotel dove si trovava la mia famiglia. Mio padre riuscì a salvare mia sorella e me, ma mia madre morì così lanciò una maledizione all’oracolo. >> il moro iniziò a raccontare la sua storia.
Quello che gli era accaduto era davvero sorprendente e triste, se non fosse stato per suo padre a quest’ora Nico sarebbe morto per mano di Zeus.
Quello che non capivo però era come tutto quello potesse centrare con mia madre.
<< May Castellan era capace di vedere oltre la Foschia e anche se sapeva dell’enorme pericolo a cui andava in contro decise di prendere il posto dell’oracolo. La maledizione di mio padre si realizzò e l’oracolo non accettò il corpo di tua madre facendola diventare quello che è ora. >>
Nico mi guardò dispiaciuto mentre gli altri due mi osservavano preoccupati.
In quel momento non sapevo se essere confusa o arrabbiata.
Confusa perché non riuscivo a capire perché mia madre avesse preso quella decisione anche se sapeva quello che le sarebbe potuto capitare e arrabbiata perché mio padre non aveva fatto nulla per convincerla a rinunciare.
<< Luke lo sapeva? >>
<< Luke non riusciva più a vivere con tua madre che ogni giorno prevedeva la sua morte e con tuo padre che non faceva nulla per aiutarlo. Quando si assicurò che la Foschia non ti avrebbe fatto scoprire nulla sul comportamento di May scappò di casa. >> spiegò Annabeth con un filo di tristezza nella voce.
Ora, invece, sapevo bene il mio stato d’animo: ero furiosa.
<< Mio padre sapeva cosa sarebbe capitato a Luke? >> domandai io con tono arrogante, ma nessuno osò fiatare.
Fu quella la mia conferma.
<< Ho bisogno di una boccata d’aria. >> mi alzai dalla sedia e uscii dall’ingresso principale sbattendo la porta.
Raggiunsi la spiaggia e mi sedetti sulla spiaggia scoppiando a piangere.
Tirai fuori Vipera e con le lacrime agli occhi pensai all’uomo che affiancava mia madre nel mio sogno.
Ero sicura che quello che quello che vedevo stava succedendo in questo momento quindi mio padre aveva fatto ritorno da mia madre.
Fino a quel momento non capivo perché Luke se la fosse presa tanto, dopotutto tutti i mezzosangue venivano abbandonati dal loro genitore divino, ma ora comprendevo la sua ira.
Ermes non ci aveva mai abbandonati veramente, tornava da mia madre e Luke poteva vederlo, però non ha mai fatto nulla per evitare la morte di suo figlio.
La cosa che però non mi era ancora chiara era perché Ermes non si fosse mai fatto vedere da me.
Cosa avevo io di tanto sbagliato? Io avevo il diritto di sapere cos’era successo alla mia famiglia proprio come Luke.
Mio padre aveva sbagliato con tutti e due.
Lanciai Vipera lontano da me e mi alzai in piedi trattenendo le lacrime che volevano ancora scendere.
<< Ehi, se mi senti sappi che ti ascolterò. Farò tutto quello che vuoi per riavere mio fratello. >> gridai alla voce dei miei sogni.
Ero determinata a compiere qualsiasi sacrificio per riportarlo indietro. Lo facevo per lui, lo facevo per mia madre e lo facevo anche per me stessa.
Aspettai un po’ sperando di ricevere una risposta, ma la voce non apparse.
Poco dopo sentii dei passi avvicinarsi a me, ma erano troppo pesanti per poter essere quelli di Percy, Annabeth o Nico così decisi di allontanarmi e nascondermi dietro alcuni scogli.
Era ormai notte fonda e le nuvole coprivano la poca luce che emanava la luna, ma riuscii comunque a distinguere una gigantesca figura che si guardava intorno.
Sarà stata alta circa tre metri ed era molto muscolosa, ma la cosa che faceva più rabbrividire era il suo unico occhi in mezzo alla fronte: un ciclope.
L’unica cosa che sapevo riguardo i ciclopi era che erano i figli del Dio del mare e di una ninfa, quindi in teoria quel coso era un fratello di Percy, e che mangiavano carne umana.
Questo ultimo dettaglio poteva essere un piccolo problemino per la mia.
In quel momento mi maledissi per aver lanciato via Vipera perdendo la mia unica possibilità di difesa.
Le opzioni erano due: o sarei dovuta correre in casa, che troppo distante da dove mi trovavo, rischiando così di essere catturata e diventare cibo per ciclopi, o aspettare che gli altri si accorgessero della presenza del ciclope e venissero a salvarmi, ma ci avrebbero potuto metterci troppo tempo e la creatura avrebbe potuto trovarmi prima e anche in quel caso sarebbe stata la fine.
Ero in trappola e non sapevo cosa fare, e io odio non saper cosa fare.
Vedevo il ciclope avvicinarsi sempre di più agli scogli e iniziai a sudare freddo.
La paura e la tensione mi circolavano per tutto il corpo, ancora due passi e sarei stata spacciata.
Il ciclope si accorse della mia presenza e assunse un’espressione soddisfatta.
<< Ma guarda chi abbiamo qui. Mi è sempre piaciuta la carne di mezzosangue. >>
Indietreggiai spaventata, era la mia fine.
Il ciclope però iniziò ad urlare e notai che Percy aveva appena conficcato Vortice nel suo tallone; dietro di lui Nico e Annabeth ci stavano raggiungendo.
<< Liz, corri! >> mi ordinò Percy e senza farmelo ripetere due volte scavalcai la scogliera e mi portai alle spalle del mostro alla ricerca di Vipera.
Quando la trovai corsi per raccoglierla mentre Annabeth e Nico mi raggiunsero.
La ragazza mia abbracciò sollevata e poi riportò la sua attenzione sul suo ragazzo che stava combattendo con il ciclope.
<< Tu portala al sicuro, io aiuto Percy. >> le disse Nico prima di correre in soccorso del moro.
<< Coraggio, vieni. >> Annabeth cercò di portarmi via, ma io non mi mossi dal mio posto.
La ragazza mi rivolse uno sguardo di rimprovero mentre io continuavo a guardare paralizzata il ciclope che si scagliava contro Nico e Percy.
<< No, non ce la faranno mai da soli. >> obbietti io.
Il ciclope era troppo forte per i due ragazzi e loro non l’avrebbero battuto facilmente, ci avrebbero sicuramente rimesso la pelle.
<< Prima ti porto in salvo e poi tornerò ad aiutarli. >> mi disse la mora cercando di rimanere calma, ma si vedeva che era tremendamente preoccupata.
In quel momento la creatura sollevò Nico in aria e lo stritolò nella sua mano mentre il ragazzo gemeva dal dolore.
Percy tentò di sguainare la spada per salvare l’amico, ma il ciclope lo colpì con l’altra mano spingendolo a terra privo di sensi.
Scossi la testa e raggiunsi i due ragazzi seguita da Annabeth.
Il ciclope si portò il corpo di Nico vicino alla bocca e sorrise divertito, ma prima che potesse fare altro conficcai la mia spada nel suo piede destro.
La creatura urlò dal dolore e mollò la presa per potermi colpire, ma riuscii ad evitare il colpo, mentre Nico cadde sulla sabbia.
Approfittando della distrazione del mostro Annabeth prese la spianta da una scogliera e si lanciò lungo la schiena del ciclope.
Dopo essersi arrampicata abbastanza conficcò il suo pugnale nel collo della creatura.
Questa emise un altro urlo e in pochi secondi si disintegrò in mille pezzi d’oro e scomparve in pochi secondi.
Non essendo più sorretta dal corpo del mostro anche Annabeth cadde a terra sulla sabbia.
Io rimasi ancora qualche secondo immobile sbalordita dalla facilità con cui il corpo del ciclope si era disintegrato, ma poi mi ripresi ed aiutai la ragazza ad alzarsi.
Alcune ciocche di capelli era uscite dalla sua coda di cavallo e le cadevano spettinate lungo il volto mentre la sua maglietta presentava alcuni strappi.
Respirava in modo pesante e irregolare per la fatica che aveva fatto per arrampicarsi sul corpo del mostro.
Nico e Percy però erano quelli messi peggio: i loro corpi erano ricoperti di lividi e graffi che si erano provocati durante lo scontro.
Quest’ultimo si era ripreso e Annabeth corse ad abbracciarlo.
La bionda nascose il volto nel petto del ragazzo del ragazzo mentre con la mano sinistra stringeva la sua maglietta come se avesse avuto paura che ne sarebbe potuto andare da un momento all’altro.
Il ragazzo la stringeva a sé con le sue braccia e sorrideva felice di quel contatto.
Le accarezzava la schiena con la mano destra per rassicurarla mentre le dava dei baci in fronte.
<< Ehi Sapientona, va tutto bene. >> le sussurrò Percy all’orecchio e Annabeth lo strinse ancora di più facendo ridere.
Fu in quel momento che mi ricordai di Nico.
Il ragazzo era ancora seduto sulla sabbia mentre si massaggiava una spalla con la mano mentre imprecava in greco.
Sorrisi sapendo che anche lui si era ripreso e lo raggiunsi.
Lui mi guardò non capendo le mie intenzioni e io gli tesi una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Il moro, però, non l’accettò e si alzò da solo facendomi rimane confusa.
<< Ti avevo detto di rimanere al sicuro. >> mi disse con tono freddo e duro.
<< Oh, non c’è bisogno che mi ringrazi per averti salvato la vita. >> gli risposi io ironicamente.
Nico continuava a guardarmi con quello sguardo severo che mi vece sentire messa in soggezione.
<< Saresti potuta morire. >> continuò il ragazzo.
<< E tu saresti potuto diventare cibo per ciclopi. >> controbattei io irritata.
Non capivo perché doveva trattarmi così.
Non avevo più cinque anni, sapevo cavarmela benissimo da sola senza che lui mi facesse da babysitter.
Percy e Annabeth ci raggiunsero mettendo fine alla nostra conversazione.
<< Ci hanno trovati, non è più sicuro rimanere qui. Ci riposeremo per qualche ora e poi dovremmo andarcene. >> spiegò Percy.
Raggiungemmo l’interno della casa e Annabeth ed io curammo le ferite che si erano causate i due ragazzi e poi decidemmo di schiacciare un pisolino per qualche ora.
Quando salimmo al piano di sopra ci accorgemmo che c’erano solo due camere da letto.
Percy osservò la sua ragazza con un sorriso malizioso dipinto in viso e quando la bionda si rese conto delle intenzioni del moro arrossì.
<< Non pensarci neanche, Testa d’Alghe. >> disse imbarazzata al ragazzo e poi mi trascinò per un polso dentro una delle due stanze.
Non era molto grande, ma era comunque molto accogliete.
C’era un grande letto matrimoniale nel mezzo della stanza mentre l’arredamento era molto semplice.
Osservai una foto contenuta in una cornice sopra uno dei due comodini.
Ritraeva Poseidone che abbracciava Sally mentre lei teneva in braccio quello che doveva essere Percy appena nato.
La donna sorrideva felice all’obbiettivo mentre il dio guardava amorevolmente il figlio.
Un sorriso involontario si creò sul mio viso.
Dall’altra parte della porta sentimmo Percy sbuffare mentre Nico rideva.
<< Okay, faccio io il primo turno di guardia. >> sentimmo dire poi dal ragazzo.
Una porta venne chiusa mentre i passi del ragazzo scendevano le scale per tornare al piano inferiore.
Annabeth ed io ridemmo e poi ci coricammo sotto le coperte iniziando, entrambe, a fissare il soffitto.
<< A cosa pensi? >> le chiesi io notando il suo sguardo turbato.
<< A Talia, mi chiedo se stia bene. >> mi rispose sospirando la ragazza.
Ripensai a quello che avevo visto accadere sulla nave, al ragazzo che teneva prigioniera Talia e a quanto lei lo disprezzasse.
Al Campo Mezzosangue c’era un’altra spia.
<< Voi tre eravate molto uniti? Intendo voi due e Luke. >> domandai io e Annabeth si girò a guardarmi.
<< Certo. Luke si è sempre preso cura di noi, soprattutto di me visto che ero la più piccola. – lo disse con un po’ di amarezza sulla bocca. – Ci sapeva fare con i più piccoli. Tu gli mancavi moltissimo. >>
Mi sorrise, un sorriso incoraggiante e dopo quelle parole mi addormentai.
 
Il sole non era ancora sorto quando aprii gli occhi.
Quella notte non avevo fatto nessun incubo e ne ero rimasta parecchio delusa.
Anche la voce aveva deciso di abbandonarmi.
Vidi le possibilità di far tornare indietro mio fratello svanire sempre di più, ma mi ricordai di quello che mi aveva detto la voce in sogno.
Nico sapeva, sapeva un modo per far risorgere Luke e in quel momento avevo assolutamente bisogno dell’aiuto di Nico Di Angelo.
Mi girai di lato e notai che Annabeth non era più a letto così decisi di alzarmi.
Mi diressi nel bagno della camera e mi diedi una sciacquata alla faccia poi legai i miei capelli in una coda disordinata e decisi di cambiarmi gli abiti.
Afferrai lo zaino che mi aveva preparato Noah e tirai fuori un paio di short bianchi e una canottiera nera che raffigurava le ossa della gabbia toracica e li indossai.
Quando scesi in cucina notai che la bionda era seduta sulla sedia davanti al tavolo da pranzo mentre consultava delle cartine geografiche.
Chissà dove le avrà prese.
Anche lei si era cambiata gli abiti: aveva sostituito la maglietta arancione del campo con una canottiera bianca mentre dalla tasca dei suoi jeans chiari e aderenti le usciva il cappello che le era stato regalato dalla madre.
Quella mattina aveva deciso di lasciare i capelli biondi liberi lungo la schiena.
Annabeth era davvero bellissima.
 Se non avessi saputo che sua madre era la dea Atena l’avrei scambiata per una delle figlie di Afrodite con quei lunghi capelli color oro e quei particolarissimi occhi grigi.
E’ davvero perfetta confronto ai miei banali capelli castani e ai miei banali occhi azzurri.
Non mi ero mai lamentata del mio corpo prima d’ora.
Avevo una statura abbastanza regolare per la mia età ed ero magra, fatta eccezione per i fianchi leggermente più accentuati, ma mi andavo benissimo così.
Ora invece, guardando la ragazza, non facevo altro che trovarmi difetti e non solo estetici.
Annabeth è la classica brava ragazza intelligente e matura che sa farsi adorare da tutti, pure Nico sembrava dargli retta.
Ma non fraintendetemi, io non ce l’ho con Annabeth. E’ proprio per questi aspetti che l’ammiro molto.
La ragazza si accorse della mia presenza solo dopo che anche Nico fece il suo ingresso in cucina.
Dai suoi capelli cadevano delle gocce d’acqua, doveva aver fatto la doccia prima di scendere.
Annabeth alzò lo sguardo dalle carte per rivolermi un sorriso e poi portò la sua attenzione sul moro di fianco a me.
<< Percy? >> domandò la bionda non vedendo il figlio di Poseidone fare il suo ingresso in cucina.
<< E’ ancora a letto. Il tuo ragazzo fa schifo quando dorme. >> le rispose Nico con una faccia disgustata mentre si sedeva al tavolo.
La ragazza non replicò nulla e si alzò dalla sedia per raggiungere il piano superiore.
Nico ed io eravamo rimasti soli così mi sedetti nella sedia di fronte a lui, quella che occupava Annabeth un secondo prima.
<< Mi aspetto ancora delle scusa. >> dissi io cercando di rimanere indifferente appoggiando i gomiti sul tavolo.
<< Non so di cosa tua stia parlando. >> mi rispose lui atono.
<< Riguardo a come mi hai trattato ieri sera. >> il mio tono di voce era freddo e seccato.
<< Io non ti devo proprio niente, caso mai il contrario. >> controbatté lui.
<< Sei sempre così cocciuto? >>
Mi alzai dalla sedia, allungai il corpo verso di lui e appoggiai le mano sul tavolo cercando di fare la dura, anche se sicuramente non ci stavo riuscendo.
<< Sei sempre così petulante? >>
Nico fece i miei stessi movimenti e in pochi secondi ci ritrovammo a soli due centimetri di distanza.
Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle e ringraziai gli dei  che in quel momento ci fosse il tavolo a dividerci.
Mi risedetti irritata non riuscendo più a reggere il suo sguardo mentre Nico sbuffò e poi anche lui tornò seduto.
Incrociai le braccia al petto e per qualche minuto rimanemmo in silenzio guardandoci in cagnesco.
<< Come si riportano in vita i morti? >> gli chiesi io improvvisamente, sapevo dove volevo andare a parare.
Nico mi guardò sconvolto, ma poi si riprese subito.
<< Che hai in mente? >> mi domandò serio.
<< Niente in particolare, allora? >> mentii io, di certo non potevo rivelargli nulla.
<< Di certo non lo vengo a dire a te. >> mi rispose lui divertito.
Io lo guardai male e la sua espressione assunse un ghigno.
<< Attenta ragazzina, non ti conviene giocare con il fuoco. >>


 

NEXT CHAPTER



<< Perché fai tutto questo? >>


 

Attention to me.

Ciao belle, sono tornata.
Spero che questo capitolo vi piaccia perché è anche uno dei miei preferiti.
Succedono tante cose: Liz scopre cos'è successo veramente alla madre e scopre anche che Ermes sapeva tutto quello che sarebbe successo a Luke, quindi si arrabbia.
Accetta di ascoltare la voce dei suoi sogni anche se non sa chi sia e che alla fine non si fa viva.
Inoltre vediamo i nostri mezzosangue durante il loro primo scontro con un ciclope.
Nico e Liz litigano (di nuovo) e lei vuole sapere come poter riportare in vita suo fratello.
Credete che prima o poi Nico gli dirà come fare?
La gif qui sopra rappresenta la bellissima Kaya Scodelario che secondo me è perfetta per il ruolo di Talia Grace.
Che ne pansate del capitolo? Vi sto incuriosendo? Spero di si :)
Bene ora passiamo ai rigraziamenti.
Grazie, grazie, grazie, infinitamente grazie. Siamo solo al quardo capitolo e la storia ha gia ricevuto 10 recensioni.
Ci tengo anche a ringraziare le 2 persone che hanno messo la storia tra le ricordate, le 13 che l'hanno messa tra le seguite e le 5 che l'hanno messa tra le preferite.
Oggi non vi ho rotto le scatole, ho cercato di essere breve.
Al prossimo capitolo, che spero di pubblicare al più presto ;)
  
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