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Autore: Alexandra e Mac    18/05/2014    5 recensioni
Il Passato e il Futuro si mescolano in questo racconto che conclude la trilogia iniziata con Giochi del Destino. Per tutti coloro che hanno amato i personaggi storici da noi inventati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nel Destino'
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Capitolo VIII

Lady Sinclair



“Oh, Milady... perché non avete chiamato e atteso che venissi ad aiutarvi?” disse mademoiselle Valèns vedendo rientrare Lady Sinclair con le mani ingombre di pacchi, oltre alla borsa che portava sempre con sé.

“Non ti preoccupare Marie-Antoinette, ce la faccio da sola...” rispose la nobildonna, anche se in quel momento, scarmigliata e carica di pacchi com’era, non ne aveva affatto l’aspetto. Ma, come diceva mademoiselle Valèns, Milady era fatta così.

“Piuttosto...” aggiunse, sfilandosi la giacca e porgendola alla solerte assistente che, nel frattempo, aveva già recuperato dalle sue mani le tre scatole e le aveva posate sul tavolo antico a lato dell’ingresso, “hai contattato monsieur Andrews? Sei riuscita a spostare l’appuntamento? Cos’ha detto? Era molto seccato? Spero che non si sia sentito troppo trascurato... No, no... è di certo un uomo intelligente, avrà compreso”.

Con lo stile tipico che la contraddistingueva, era solita porre una domanda dietro l’altra, talvolta senza attendere risposta, dandosela invece da sé. Marie-Antoinette trovava divertente questo lato di Milady, che la rendeva sempre attiva, al tempo stesso attenta ad ogni minimo particolare, ma con quel pizzico di insicurezza, soprattutto quando c’era di mezzo qualcosa a cui teneva in modo particolare, che la rendeva quasi una fanciulla.

“Ho fatto come mi avete detto, Milady. All’inizio mi è sembrato che monsieur fosse un po’ deluso... io gli ho assicurato che voi eravate estremamente dispiaciuta... ha acconsentito ad incontrarvi, come avevate suggerito, dopodomani”.

“Speriamo che nel frattempo non subentri altro “.

“Problemi alla Maison?” domandò Marie-Antoinette.

“Già... come sempre, ultimamente. Ma non solo. Potrebbe saltar fuori altro” rispose cupa, mentre si accingeva a salire le scale per andarsi a cambiare e a riposare prima di cena.

“Ehm... Milady...” disse mademoiselle Valèns, indecisa se fermarla o parlargliene più tardi.

Lady Sinclair si voltò, con un mesto sorriso:

“Coraggio, Marie-Antoinette... cosa voleva questa volta mio fratello?”. Quando Marie-Antoinette aveva quell’aria incerta e titubante era sicura che fosse a causa di Edmund.

“Ecco... mi ha pregato di dirvi che sarà a Parigi nel prossimo fine settimana e gradirebbe invitarvi a cena la domenica sera...”

“Mi obbliga, vorrai dire!” la interruppe Lady Sinclair. “Carino come sempre mio fratello a non domandare neppure dei miei impegni”.

“Inoltre”, proseguì mademoiselle Valèns, “trova assai disdicevole che continuiate ad evitare Lord Carlington, il quale è, parole sue, ‘estremamente affezionato’ a voi e vorrebbe che cambiaste finalmente idea e che vi decideste ad accettare un suo invito ad accompagnarvi a teatro.”.

“Sono anni che, secondo mio fratello, dovrei accettare le attenzioni di Lord Carlington... un vecchio bacucco, insipido e viscido.”

“Milady, Lord Carlington ha solo dieci anni più di voi!”

“Stai dando della vecchia anche a me? Dieci anni di Lord Carlington sono venti degli altri uomini, eccezion fatta per mio fratello. Lord Carlington è vecchio per definizione. Lo era già nella culla. E comunque sia è insipido e viscido, su questo non mi puoi dare torto”.

Mademoiselle Valèns trattenne un sorriso.

“Infine...”riprese come se non fosse stata interrotta.

“Ah, c’è pure un infine questa volta!” sospirò Milady, comprendendo subito che la sua assistente stava terminando di elencarle gli ordini del fratello.

“Infine vi ricorda che tra un mese, a Londra, c’è il ballo di Lady Pensworth, e sarebbe assolutamente...”

“... disdicevole, riprovevole, o questa volta ha usato IMPERDONABILE? se non ci andassi.”

“Imperdonabile. Questa volta ha usato imperdonabile, Milady!” disse Marie-Antoinette, a sua volta divertita e più rilassata.

“Giusto, imperdonabile. Dimenticavo che riprovevole lo aveva già usato ieri. Chissà cosa userà domani per convincermi, visto che non ho alcuna intenzione di partecipare ad un ballo, a Londra, quando potrei essere impegnata ancora con Alex Andrews. Glielo hai detto, questo?”.

“Certamente Milady. Ma mi è parso che non considerasse importante la faccenda ”.

“Ovvio che no, per mio fratello la mia vita, i miei impegni, non hanno mai contato nulla. Neppure ora, che vivo in Francia, riesce a lasciarmi in pace...” sospirò.

“Si preoccupa per voi, Milady”.

“Mio fratello si è sempre e solo preoccupato per se stesso. Dovrà concludere qualche affare con Lord Pensworth ed è per questo che mi vuole al ballo: sa che Lady Pensworth è una mia amica e conterà sul fatto che un mio intervento la convinca a  ben disporre il marito, il quale non sopporta mio fratello. Edmund pensa ancora che il ruolo di una moglie, o delle donne in generale, sia quello di convincere i mariti a fare quello che vogliono, dimenticando che lui per primo comanda a bacchetta mia cognata da anni. Mio fratello avrebbe dovuto nascere tre secoli fa e sarebbe stato vecchio e di idee antiquate anche allora! Degno amico di Lord Carlington”.

“Siete troppo dura con vostro fratello... sono sicura che vi vuole molto bene, Milady”.

“Oh, Marie-Antoinette, sei tu che sei troppo tenera con lui. Ad ogni modo ci penso io: più tardi lo chiamerò e gli dirò di permettermi di valutare l’impegno che potrò avere con mister Andrews; se gli andrà bene, allora potrebbe avere qualche probabilità di avermi al ballo, altrimenti non se ne parla. Per quanto riguarda Lord Carlington, dovrà rassegnarsi al fatto che continuerò ad andare a teatro da sola, oppure a scegliermi da sola gli accompagnatori che più mi aggradano. Infine...”

“Oh, c’è anche un infine?” domandò divertita mademoiselle Valèns, assecondando il tono scherzoso che aveva colto nella voce della sua datrice di lavoro.

“Infine” proseguì divertita Lady Sinclair “gli dirò che avrò piacere di accettare il suo invito a cena purché sia in quel ristorantino di Montmartre che mi piace tanto... o, meglio ancora, su un battello lungo la Senna. Lo adoro!”

“Siete diabolica, Milady. Sapete bene che vostro fratello, a Parigi, non tollera di mangiare in nessun luogo che non sia il Ritz”.

“Oh, che peccato! Pazienza, intanto domenica prossima ho già un impegno con il dottor Dumònt e sua moglie per parlare del nostro progetto comune... non credo che ad Edmund interessi assistervi e io non ho alcuna intenzione di rimandarlo per mio fratello” e con questo scambio di battute Milady si ritirò nel suo appartamento al primo piano, lasciando mademoiselle Valèns a sogghignare divertita,  immaginando il povero duca di Kesington al telefono, alle prese con la sorella.

 

  
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