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Autore: GiordinHoran    18/05/2014    1 recensioni
Quando si scrive non si puo' fingere, i sentimenti non sono intercambiabili, viene fuori chi siamo. La parte più vulnerabile di noi, che non parla.
Perchè se la bocca è collegata al cervello, le mani sono collegate al cuore.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tu con l'erba.
Io con te. Possono entrambe essere considerate una dipendenza, no?



Solo dopo essere uscita da quel leggero stato di trance Ronnie si accorse che la ragazza aveva in mano un mucchio di fogli colorati che distribuiva a tutti coloro che incrociasse nel suo cammino lungo il corridoio.
-"Hey sto dando una festa per Halloween verresti? I miei sono fuori e ho casa a disposizione." Incalzò lei. Mi soprese come fosse naturale e amichevole il tono della sua voce. Non si adattava per niente all'immagine frivola che si presentava ad un osservatore esterno, nella sua voce c'era una profondità ed una sicurezza di chi sa che con poche parole puo' dare e ottenere tutto.
-"Una festa..?" Parliamoci chiaro, Ronnie non si soprese del fatto che una ragazza come lei potesse organizzare un simile evento, nè quanto la sua vita mondana potesse essere più o meno attiva ma perchè lei? Perchè aveva invitato lei? Aveva i capelli troppo spettinati e la maglietta troppo larga per un determinato giro di gente, era la regola dell'ingiusta piramide sociale scolastica.
-"Si, una festa." ridacchiò "Sai una di quelle in cui, beh, se trovi una bottiglia puoi starci sicura che quella che c'è all'interno non è di certo acqua. Capisci no? Ci divertiremo, ciao!"
Tenne in mano il biglietto per tutte le ore che le restarono e cercò di capire incessantemente quale fosse il trucco, lei non era mai stata ad una festa. Lo stropicciava, lo accartocciava e poi lo fissava per svariati minuti quasi come nell'attesa di una riposta.
La campanella suonò. 13:10.

-Oh Ronnie, non so se sia peggio il francese o il terribile accento che tenta di ricreare la signorina Pisbury..che hai in mano?
-Niente un biglietto..un invito ad una festa.
-Ah, la mega festa da Jordin, ci verrai vero? No aspetta, ci verrò anche io. Ci verremo insieme.
Ecco, questo era uno di quei momenti in cui una sola parola poteva assumere così tanti significati diversi quanti sono le persone. "Insieme." La odiava, odiava il modo in cui Niall l'aveva pronunciata, il valore che le dava, il poco sentimento con cui l'aveva pensata. Cazzo quello non era un vero e proprio stare "insieme" era più un "okay, facciamoci compagnia durante il tragitto", come poteva quel ragazzo non capirlo? Ma lei non disse nulla.
20:30
Convincere il padre non fu difficile, anzi forse era perfino più felice di lei che finalmente non se ne stesse rintanata in camera sua nella sua personale Narnia, chi ci arriva con l'armadio e chi con un paio di cuffiette, diceva lei.
Prese un vestitino corto nero che le segnava nei punti giusti, nonostante il suo fisico non fosse dei migliori sapeva come valorizzarlo. Si mise delle scarpe non troppo alte, un velo di rossetto non troppo scuro, e una linea di eyeliner non troppo marcata. Di fatti era così che si sentiva in quel preciso istante, non troppo bella. Non troppo.
Suonarono alla porta.
-Ronnie è arrivato Ni..oh sei qui. Fatti guardare.."
"Papà smettila mi sono già guardata abbastanza da me."
"Sei fantastica, la mia bambina."
Le diede un abbraccio timido, il che salvò Ronnie da un'imbarazzante risposta o un forza grazie, lei odiava dire grazie.
Era veramente, dannatamente, spropositamente stupenda. Più di lei quanto potesse immaginare, più di quanto si potrebbe raccontare e molto di più di quanto lei si potrebbe sentire.
Niall la guardò e accennò un sorriso malizioso, le prese la mano.
"Andiamo?"
"Si."
La musica alta si sentiva dall'isolato prima, e appena arrivati davanti alla casa si poteva intuire che di certo i soldi non fossero il problema di Jordin, un grande e imponente cancello di ferro battuto nero come i suoi capelli si apriva lasciando intravedere in lontananza una villa su più piani.
Molti dei ragazzi erano già arrivati e la festa era nel pieno del suo svolgimento. Ai lati della piscina vi erano tavoli imbanditi e pieno di bevande super alcoliche, probabilmente, pensò, l'unica cosa che fosse stata sotto i 20° gradi quella sera era la temperatura. Orde di adolescenti sballati e ubriachi si divertivano come potevano o vomitando quei loro quaranta minuti di gloria precedente.
"-Vado a prendere qualcosa da bere okay, Vodka o Rum?"
"-Io.."
"-Okay ho capito, lasciami fare. Torno subito!"
Nel preciso istante in cui Niall lasciò la sua mano Ronnie sentì un grande senso di vuoto come se tutte quelle persone che fino a prima le erano indifferenti, ora potessero attaccarla da un momento all'altro. Senza di lui era così vulnerabile.
Tra la folla scorse su dei vertiginosi tacchi quindici Jordin, una forte fitta allo stomaco. Gli occhi di quella ragazza brillavano di una luce propria, il vestito che non lasciava nulla all'immaginazione, i grandi ricci che le ricadevano sulle guancie rosee e il lucidalabbra che risaltava sotto le luci artificiali delle lampade da giardino. Come poteva competere?
Una voce da dietro la fece sussultare.
"-Tieni bevi, su tutto in un sorso e non fare storie che stasera diventi grande."
"-Niall cosa...cosa c'è nel bicchiere?"
"-Vodka, nulla di che. Mi tieni questa..?"
"-Erba? Cosa cazzo fai ora, fumi erba?"
-Hey, hey tranquilla." Niall prese un accendino dalla tasca sul retro dei jeans e portatosi la canna alla bocca la accese guardando la ragazza con un'aria di disappunto.
"Prendi, aspira, trattieni e chiudi gli occhi. Divertiti con noi Ronnie, dai."


ciao persone, ah. Ho problemi ad impostare il carattere della storia ma idk. 
-GH.
 
  
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