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Autore: LoveNotes    18/05/2014    1 recensioni
Pietro e Lia, sono due ragazzi italiani, lui ha 20 anni e lei 19 anni. La loro storia è la più stravagante e strana che ci possa essere, ad iniziare dal loro incontro; la cosa che li accomuna è lo Skateboarding, uno sport al quanto bello, ma bizzarro e pericoloso.
La storia è un insieme di dialoghi fra i due, riguardo il loro passato.
Non sono la migliore scrittrice, lo assicuro, ma la loro è una storia da leggere! (:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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-Buongiorno!
-Dai muoviti che fai tardi a scuola, sono già le 7.40!
-Dai, Pietro che siamo in orario.
-Si, ma voglio che tua mamma pensi che sia un bravo ragazzo, preciso e sistemato, anche se con un aspetto un po’ trasandato.
-Ricorda: l’abito non fa il monaco. E poi mi piaci così, come sei! Non mi importa di quello che lei pensa di te!
Non si erano ancora salutati, così Pietro approfittò del traffico, per girarsi di lato e baciarla. Ma ecco che un clacson iniziò a disturbare. Sempre nervosi di mattina in quel paesino.
-Stanotte ti ho sognato!
-Cosa? Hai sognato me? Mi auguro che non fosse nulla di sconcio!
-Ahh!! Sempre a pensare male stai!
-Si.
-Comunque, no! Nulla di sconcio, ho sognato la nostra prima volta… Perché è stata tutta colpa di quello che mi hai detto ieri sera! Eri così dolce, così la mia mente mi ha riportato quella cosa in mente!
-Oh, nulla di sconcio vero?… Allora eri bella, davvero!
-Scemo! Eppure sei ancora qui. Se non ti piaccio più perché non mi lasci? Ci vado a piedi all’Università!
-Perché ti amo troppo!
-Eppure ‘Allora eri bella, davvero!’
-Stupida, prima eri bella, ora sei la mia bella!
-Non fare il romantico, ciccio! Oggi non è giornata!
-Ma come, non ti saresti dovuta sentire benissimo, visto che hai sognato noi?
-Si, ma non è un giorno da dolcezze simili!
-Certo… Allora quando sarò uno stronzo, non rompere le palle con ‘Ma dov’è finita la tua dolcezza?’
-Si, signor capitano!
-Brava, piccola!
-Ti rendi conto? Ieri ci siamo dati il nostro primo bacio? Ahahah!
-Cosa ridi? Mi devi dire, perché ridi?
Disse iniziando a farle il solletico e a sorridere alla sua buffa reazione!
-Basta, basta! Pietà!
-Ok, allora mentre andiamo nel luogo che non si può nominare, racconta un po’!
-Cosa?
-Come, cosa? La nostra prima volta!
-Ma è imbarazzante!
-Ma sta zitta, che ci siamo detti di peggio che ci fa imbarazzare!
-Tipo?
-Tipo: ‘Lia, mi piaci tanto!’
-Ma non è per nulla imbarazzante!
-Per me lo è!
-Vabbè… No, aspetta vorresti dire che ti imbarazza dirmi che sei innamorato di me?
-Nouo!
-Cos’è quel ‘Nouo’?!?
-Come cos’è? È un ‘Nouo’ normalissimo!
-Certo…
-Allora come siamo finiti a fare l’amore?
-Me lo chiedi così senza giri di parole né nulla?
-Come te lo dovrei chiedere scusa?
-Va bene! Vediamo se ricordo la cosa…
-Non far finta di non ricordare! Lo ricordo perfino io! Eravamo nella mia vecchia macchina, cioè nella macchina del nonno! La 500 rossa… Quanto mi sono divertito con quella macchina e i miei amici! Poi mi sono divertito anche con te, ma questi sono solo dettagli!
-Solo? Cavolo Pietro abbiamo un bellissimo ricordo in quella macchina! Come quando andammo a mare insieme per la prima volta, di nascosto da tutti! Mi ricordo quando la mamma mi chiamò e io a far finta di essere da Claudia, cosa molto difficile con le onde del mare in sottofondo! Ma non ci sgamò!
-Culo!
-Oppure bravura nel recitare!
-Sai mi ricordo di quel giorno, ma preferisco sentirti raccontare la storia della nostra prima volta!
-Perché?
-Perché quando mi metti una pulce nell’orecchio, non se ne va finché non me la togli!
-Va bene! Allora eravamo ormai da sette mesi insieme, più o meno, e diciamoci la verità: ti avevo fatto aspettare pure troppo per la nostra età! Tu mi chiedesti di venire con te e dei tuoi amici in montagna, dovevamo fare un pic-nic. Ricordi?
-Certo! Come se fosse ieri!
-Vuoi raccontare tu, allora?
-Sto guidando, non vorrei distrarmi troppo! Ti tocca tipa imbarazzata!
-Va bien! Dicevo… Dovevamo andare insieme in montagna, con la 500 di tuo nonno, di certo non era l’idea migliore del secolo, ma non avremmo potuto fare di meglio…
-Cosa vorresti dire con quest’affermazione? Stai offendendo la mia vecchia amata macchina?
-Hai colto proprio il punto, tesoro, noi siamo rimasti sopra quella montagna per un giorno intero grazie alla ‘mia vecchia amata macchina’! Ricordi?
-Certo, anche se ci ha lasciati a piedi, non devi permetterti di offenderla!
-Pietro, non so se ti rendi conto, che ora non saremmo potuti essere qui! Ti rendi conto? Nessun litigio, nessuna presa per il culo, nessuna frase dolce -anche se capita una volta ogni dieci anni-, nulla! Saremmo potuti essere il nulla!
-Come sei melodrammatica! La cosa più brutta che sarebbe potuta succedere era quella di essere sbranati da un orso! Poi non è successo nulla! Siamo vivi e siamo insieme e poi perché dobbiamo vedere cose negative in una giornata come quella? Susu, continua!
-Si è capito che la tua macchina, mentre stavamo salendo sulla montagna si spense improvvisamente. Eravamo, senza macchina, senza linea sul cellulare e con il nulla, bloccati nel nulla! Ok sto ripetendo troppo spesso nulla, ma è il modo migliore per spiegare la situazione!
-Comunque ti sbagli! Non eravamo senza il nulla! Per prima cosa avevamo alcuni panini e dei muffin che avevamo preparato. Non ci scordiamo della scorta d’acqua che avevamo portato con noi!
-Signore, posso continuare?
-Certo, signorina, ma mi è venuto in mente un’altra cosa d’aggiungere alle cose che c’erano lì!
-Cosa?
-C’era il nostro amore! Lo stesso che ora ci sta accompagnando!
-Oh per favore, Pietro! Ti ho detto già che non è cosa oggi! Meglio continuare: Io ero nel pallone, perché avevo paura, mentre tu sempre calmo e rilassato prendesti il telefono, la borsa e le chiavi della macchina e mi dicesti di seguirti. Camminammo in una direzione sconosciuta ad entrambi, ma non ci allontanammo molto, poi prendesti la tovaglia che avevamo nella borsa -rigorosamente a quadretti- e la mettesti a terra. Come se non ti importasse molto del fatto che forse saremmo stati lì per sempre!
‘Che cosa stai facendo, Pietro?’
‘Come, non vedi?’
‘Certo! Ma non ti sei accorto che la macchina si è formata e che potremmo rimanere qui a vita?’
‘Lia sei troppo rigida! Non ti preoccupare! So riparare la macchina, ma credo che se la macchina si è fermata qui, il destino ci sta dicendo che dobbiamo stare qui, da soli! Poi preferisci avermi tutto per te o preferisci dividermi con altri?’
Io ti guardavo come se avessi detto la cosa più assurda del  mondo! Come se la persona ad aver appena parlato in realtà fosse un cane, uno di quei cani piccoli e brutti, con un tutù rosa e un cappellino irlandese in testa!
‘Sei serio?’
‘Certo! Dai siediti, non vedo l’ora di assaggiare i dolcetti che ieri hai fatto con tanto amore!’
E io cosa avrei potuto fare? Mi sedetti a terra e aprii le varie cose e iniziammo a mangiare e a scherzare, come se quella cosa fosse stata pianificata in realtà!
-Se qualcuno ci avesse visti, avrebbe detto ‘Oh guarda che belli quei due ragazzi stanno facendo un pic-nic insieme, sono proprio romantici!’ non ‘Poveri ragazzi, la loro macchina si è fermata, ma a loro anche con la paura non se ne importano!’
-Ma tu non avevi paura!
-Ne sei convinta?
-Avevi paura? Ma non eri impaurito, eri calmo!
-Allora io sono un ottimo attore, non tu! Dai continua, che siamo quasi arrivati all’università!
-Allora… stavamo parlando! Quando arrivarono due guardia-caccia con la loro grande Jeep e con due cani spaventosamente grandi e rabbiosi.
‘Salve! Cosa stiamo facendo qui?’
‘Buongiorno! Come, non vede? Stiamo mangiando! Volete favorire?’ dicesti tu un po’ innervosito perché quei due ci avevano interrotti.
‘No, grazie! Ma mi raccomando, non lasciate nessun’immondizia qui, perché altrimenti siamo costretti a farvi la multa!’
‘Non si preoccupi! Però posso chiederle un favore?’
‘Certo ragazzo!...’ e così dicendo tu e quel guardia-caccia andaste verso la macchina, lasciandomi con l’altro! Che in realtà era un’altra! Era davvero troppo bella per fare quella professione, ma probabilmente a lei piaceva fare quel lavoro. Si chiamava Cielo, un nome alquanto strano, ma ai suoi genitori piaceva così! Poi iniziò a farmi delle domande su di noi, come ‘Siete fidanzati?’ ‘Da quanto state insieme?’ e io invece le chiesi di lei e quell’uomo, mi disse che erano sposati da molti anni e che si erano conosciuti sul campo da tiro, per imparare a sparare, dove poi lui, esattamente dopo due anni ed esattamente nello stesso punto, le aveva chiesto di sposarlo.
-Che dolcezza! Io e lui parlammo solo della mia macchina e mi aiutò a ripararla.
-Invece la donna, dopo avermi raccontato la sua storia e dopo avermi fatto il terzo grado, mi chiese la cosa più inaspettata del mondo:
‘L’avete già fatto?’
‘Ad essere sincera no! Stiamo da sette mesi insieme e anche se mi sento pronta, non so come farglielo capire!’
‘Non ne avete mai parlato prima?’
‘Si… cioè no! Cioè abbiamo parlato delle nostre vecchie esperienze e abbiamo sperimentato molte volte i preliminari, ma non mi ha mai chiesto di farlo! Né altro! Credo che non mi voglia costringere a fare nulla che non voglia fare!’
‘Deve essere proprio un ragazzo d’oro! Devi sapere che prima di conoscere mio marito, ero stata maltrattata!’ mi disse con le lacrime agli occhi, ma continuando a sorridere ‘Poi dopo alcuni mesi lo incontrai! E come il tuo fidanzato lui fu la persona più rispettosa e giusta, pur non sapendo nulla sul mio passato! Quindi ti do un consiglio, se vuoi farlo e anche lui come te è pronto, diglielo! Parlatene o faglielo capire!’
‘Grazie!’ dissi, mentre tu e quell’uomo tornaste sorridenti e un po’ sporchi di grasso. Poi gli regalammo alcuni muffin e ci lasciarono di nuovo soli.
-Già! Credo di dover continuare io la storia! Anche perché il traffico ci sta bloccando!
-Va bene, allora ti cedo la parola!
-Ci sedemmo di nuovo sulla coperta e iniziammo a sbaciucchiarci un po’! Tu però eri diversa da altre volte, era come se cercassi di dirmi qualcosa con i tuoi movimenti e con i tuoi baci, così, mi fermai di colpo e ti guardai intensamente negli occhi e pian piano ti strinsi a me. Tu mi sorridesti e iniziasti a darmi dei baci prima sul collo, poi sulla mascella e salivi sempre più su poi mi baciasti di nuovo e poi…
-No! Per favore! Basta! Non voglio più sentire! Lalalalalalalala
-Ahahahahahahah! Va bene, piccola, la smetto!
Lia gli prese il viso e gli diede un bacio.
-A cos’è dovuto questo?
-Al fatto che siamo arrivati all’università senza rendercene conto!
-Beh! Allora ti passo a prendere più tardi!
Lia scende dalla macchina e se ne stava andando.
-Liaaaaa! Hai dimenticato una cosa!
-Cosa? La borsa , il telefono, i libri, c’è tutto!
-Vieni qui!
La ragazza si avvicinò al finestrino della macchina e si sporse, entrando con la testa nella macchina.
-Hai dimenticato di…
Bacio… <3   
 
 
THE END
 
 
Angolo della tizia che ha scritto questa storiella-la-la:
Salve bellissime persone!
Come va? A me alla grande e ho deciso di finire questa storia, anche se domani ho l’interrogazione di matematica (Forse state pensando ‘Allora forse è meglio che torni alla matematica!’, ma non lo saprò mai, se prima non la recensite :*), perché non mi sembrava giusto nei confronti di quelle persone che la seguono di dover aspettare tanto per la fine della storia. Eh già purtroppo è arrivata anche la fine di questa storia! Non è durata molto in realtà ma io a causa della scuola ho aggiornato ogni capitolo dopo anni! Vi chiedo scusa!! Sapete ho pensato molto prima di finirla -una parte di me voleva stupirvi, finendo la storia con la scoperta della morte di Lia su quella montagna e di un Pietro impazzito, ma la parte sana di me ha detto ‘E vissero tutti per sempre felici e contenti!’- e mi rendo conto ch’è finita con una dolcezza incredibile! E oggi ho riletto tutto d’accapo, come se fossi una di voi e mi sono resa conto, a parte di tutti i miei errori,  ma anche della dolcezza di tutta la storia e dell’apatia di lei e di lui in alcuni momenti. Insomma entrambi mi rispecchiano molto e io lo dirò fino alla fine che loro sarebbero la coppia più bella!
Spero di non avervi deluso e spero di avere tante vostre recensioni!
‘Non sono la migliore scrittrice, lo assicuro, ma la loro è una storia da leggere! (:’ cit.
 
A presto, non so quando e con quale altro progetto tornerò, ma state certi non vi libererete di me così facilmente
Byebye
Tsue98
  
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