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Autore: _alouispanlinson    18/05/2014    0 recensioni
“Ma la più triste e terribile verità che potrai mai trovare, è che non sono sempre le persone con cui trascorrerai la tua vita.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“One day, whether you
are 14,
28
or 65
 
you will stumble upon
someone who will start
a fire In you that cannot die.
 
However, the saddest,
most awful truth
you will ever come to find---
 
                                                            is they are not always
with whom we spend our lives.”
 
 

Avrei cominciato a preparare la cena, mentre i bambini sarebbero stati in cameretta a guardare i cartoni. Avrei guardato l’orologio con sguardo confuso, mentre le mie mani avrebbero freneticamente stretto il manico della padella sul fuoco. Avrei sbuffato nervosamente e, stufa, mi sarei pulita le mani sul grembiule da cucina, il suo preferito, quello con le fragole. Mi sarei seduta davanti al tavolo, poggiando i gomiti sul piano e tenendo la testa fra le mani, picchiettando il piede a terra. Poi, improvvisamente, avrei sentito un paio di chiavi entrare nella serratura della porta di casa, proprio in fondo al corridoio, facendo alzare la mia testa di scatto e facendo fare una capriola al mio cuore. Avrei camminato frettolosamente raggiungendo il corridoio, fermandomi proprio davanti a lui, a pochi passi di distanza. La casa non sarebbe stata grande, ma confortevole per noi. Ci saremmo fissati per qualche istante e, finalmente, avrei corso per il piccolo corridoio stringendo le braccia intorno al suo collo. Avrei rilasciato un grande respiro che non mi sarei aspettata di trattenere, e mi sarei abbandonata stringendolo. Mi avrebbe sussurrato parole dolci, quasi non volesse farsi sentire da nessuno, se non da me. Mi avrebbe accarezzato la schiena con movimenti circolari, perché lui lo sapeva : solo il suo tocco avrebbe potuto calmarmi. Mi avrebbe tolto il fermaglio tra i capelli, facendolo cadere a terra, e avrebbe affondato le mani in questi. Mi avrebbe allontanato di poco la testa, per guardarmi negli occhi, e mi avrebbe sorriso coprendo le guance con le sue mani, piccole e callose, ma con tocco delicato.
“Papà!”
Avrebbero urlato i miei –nostri- bambini, facendo distogliere il suo sguardo da me. Si sarebbe staccato da me e si sarebbe abbassato sulle proprie ginocchia, aprendo le braccia, stringendo entrambi in un caloroso abbraccio, mentre avrei sorriso abbassando lo sguardo su quel meraviglioso quadro. Si sarebbe alzato prendendo in braccio il più piccolo e avrebbe tenuto per mano quello più grande. Non avrebbero avuto molti anni di differenza, ma avrebbero litigato come due fratelli comuni. Li avrei seguiti fino in cucina, sedendomi poi su una sedia al centro della stanza, facendo sedere il più grande sulle mie ginocchia. Avrei chiesto a mio marito come fosse andato il lavoro e mi avrebbe raccontato entusiasta le novità e quanto impegno stiano mettendo lui e i suoi colleghi nel loro lavoro. Avrei sfoggiato uno dei miei migliori sorrisi, facendogli capire quanto fiera sarei stata. Avrei allungato un braccio sul tavolo, raggiungendo la sua mano e intrecciando le mie dita con le sue. Avrebbe schioccato un bacio sulla guancia di nostro figlio e avrebbe annusato l’odore che la cena avrebbe emanato. Mi sarei alzata preoccupata per essermi dimenticata di spegnere il fuoco e, raggiungendo la padella, avrei tirato un sospiro di sollievo, spegnendo il fuoco.
 
 
Dopo la cena avremmo rimboccato le coperte a quei marmocchi e avrei accostato piano la porta della loro cameretta. Non si sarebbe chiusa del tutto, poi, perché mi avrebbe afferrato un polso e attratto sul suo petto, avvicinandomi dai fianchi. Avrebbe poggiato le labbra sulle mie, socchiudendo gli occhi. e non mi sarebbe importato quanti anni avrei avuto, perché l’emozione che avrei provato sarebbe stata la stessa per anni. Avrei affondato le mani nei suoi –ormai- lunghi capelli, tirandoli appena. Mi sarei alzata sulle punte dei piedi come un’adolescente innamorata, e avrei schiacciato ancora di più il petto al suo, quasi avessi avuto paura di averlo di nuovo lontano. Avrebbe sussurrato sulle mie labbra quanto gli fossi mancata, non lasciandomi nemmeno ribattere. Le sue mani sarebbero state frenetiche contro i miei capelli, stringendoli di nuovo dopo mesi. Senza staccare le labbra dalle mie, mi avrebbe condotto fino alla porta della nostra camera da letto, aprendo la porta con un piede e chiudendola alle sue spalle nello stesso modo. Mi avrebbe ripetuto più volte quanto mi amava, lasciando piccoli e svelti baci sul mio viso. Sarebbe passato dalla mascella fino all’angolo delle mie labbra, dalla fronte fino alla punta del naso, lasciando apparire piccoli brividi sulla mia schiena e suoi miei fianchi. Sulle braccia, e sulle gambe. Le sue parole sussurrate mi avrebbero fatto schizzare fuori il cuore dal petto, mentre avrei cominciato a sbottonargli piano la camicia. Mi avrebbe colto alla sprovvista quando mi avrebbe sollevato da terra, facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita. Sarebbe inciampato sul bordo del letto facendo cadere entrambi su di esso, ridacchiando sulle mie labbra. Avrebbe alzato di poco la maglietta sui miei fianchi, sfiorandoli piano con le dita. Avrei afferrato le sue mani e le avrei portate sull’orlo della mia maglietta, aiutandolo e, in qualche modo, supplicandolo di togliermi i vestiti di dosso. Gli avrei, finalmente, sussurrato quando avessi bisogno di lui e ci saremmo ritrovati a fare l’amore sotto le lenzuola, quelle bianche, le mie preferite. Avrebbe fatto un caldo tremendo, inghiottendo i nostri ansimi, baciandolo fino ad avere le labbra viola. Si sarebbe sdraiato su di me ascoltando il mio battito incontrollabile, che si sarebbe unito al suono del suo. Ci saremmo addormentati così, uno sopra all’altra, con le gambe intrecciate tra di loro.
 
Avremmo dormito in quello stesso letto, varcato quella porta, rimboccato le coperte dei nostri figli, preparato il pranzo e la cena, fatto l’amore per molti altri anni. Avremmo visto i nostri figli diventare grandi e lasciarci da soli, per costruire la propria vita. Avremmo assistito ai loro matrimoni, e avremmo preparato la merenda ai nostri nipoti. Saremmo invecchiati insieme, in quella stessa casa, in quello stesso letto. Avremmo vissuto questa vita insieme, senza lasciarci mai. Ci saremmo amati per tutta la vita.
 
“Ma la più triste e terribile verità che potrai mai trovare, è che non sono sempre le persone con cui trascorrerai la tua vita.”
  
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