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Autore: Vanilla_91    19/05/2014    10 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte,
come promesso, aggiornamento settimanale :D So che a voi non frega nulla, ma una promessa è una promessa xD
So che il capitolo fa pena, davvero rileggerlo è stato un inferno, ma o mi limitavo a modificarlo il più possibile (fino a renderlo leggibile) o avrei dovuto riscriverlo totalmente.
E' un capitolo di passaggio, non ci sono avvenimenti particlarmente importanti, ma se volete, nel prossimo, preparatevi ad una bella scarica d'adrenalina..una bella corsa in moto ci sta bene :D
Buona lettura e se vi va, fatemi sapere il vostro parere :)
Baci





Sota, fermo vicino la sua moto, continuava a sbracciarsi cercando di attirare l’attenzione di Kagome.
-Kagome, credo ci stia dicendo di andare lì- le fece notare Sango.
- Oh, certo che adesso andiamo lì, devo giusto dire qualcosa a mio fratello, o forse dovrei dire alla nuova versione di mio fratello “Sota - teppista”- dichiarò, partendo a passo di carica.
Sango la fermò immediatamente.
- Kagome, non avrai intenzione di fare una scenata il tuo primo giorno di scuola, vero?- le chiese, con tono preoccupato.
- Non preoccuparti, non sono ancora impazzita. Per quanto sia arrabbiata con quel deficiente di mio fratello, non ho intenzione di dare spettacolo davanti all’intera scuola.-
 La ragazza sospirò, visibilmente più tranquilla, e affiancò Kagome.
A metà percorso una sconosciuta le ostacolò.
- E voi? Dove credete di andare? Non vedete che sono già in compagnia? Sparite!- ordinò, con tono odioso.
Kagome le rivolse un’occhiata a metà tra lo scocciato e il disgustato, la spinse di lato e la oltrepassò senza degnarla di una parola.
Quando riuscirono, finalmente, a raggiungere il gruppo, Sota fece passare un braccio intorno alle spalle della sorella, attirandola a sé.
Gli occhi dell’intera scuola si posarono sulla ragazza, che arrossì.
Sango, più abituata a quella situazione, salutò tutti con cordialità.
- Buongiorno a tutti, ragazzi.-
- Oh, Sanguccia, questa mattina sei ancora più bella del solito.- la lodò Miroku, tentando di allungare le mani verso il fondoschiena della ragazza.
- Miroku, quante volte ti ho detto di tenere giù le mani da mia sorella?- lo redarguì Kohaku con sguardo severo, poi guardò Kagome ancora stretta a Sota e le sorrise.
- Buongiorno, Kagome. Finalmente Sango non si sentirà più sola qui.-
- Ciao, Kohaku…- tentò di dire, ma fu interrotta.
 - Divina creatura, non so come ho fatto a non notarti prima, ma concedimi l’onore di avere un figlio da te.- dichiarò Miroku, tentò di palparle il fondoschiena, ma anche questa volta i suoi piani furono ostacolati da un fratello geloso.
- Niente da fare, Miroku, per lei vale lo stesso discorso di Sango. Mia sorella non si tocca. Sono stato chiaro?- sbottò, guardandolo male.
- Ragazzi, lei è Kagome, mia sorella. Kagome, loro sono Miroku Kazana, è un gran pervertito quindi cerca di stargli lontano, Koga Yoro, Sesshomaru e InuYasha No Taisho.-
La ragazza sorrise e accennò un timido saluto.
Sesshomaru quasi la ignorò, rivolgendole un semplice cenno col capo, Koga le sorrise e InuYasha si limitò a fissarla.
- Sota, dovrei parlarti. Ci sono un paio di cose che dovresti spiegarmi..- affermò, guardando male il fratello.
- Non adesso, Kagome, ne riparliamo a casa. Ora dobbiamo andare! All’inizio di ogni anno scolastico il preside tiene un noiosissimo discorso.- annunciò e la guidò verso il punto nel quale il capo d’istituto avrebbe tenuto il suo discorso, seguito da Sango e dal resto del gruppo.
-Cavolo, Sota, non ci avevi detto di avere una sorella così carina. Dove la tenevi nascosta?- ritentò Miroku.
 Sota tentò di rispondere, ma Kagome fu più veloce e prese la parola.. odiava quando le persone parlavano di lei come se non fosse presente.
- Non mi teneva nascosta da nessuna parte. Questo è il primo anno che frequento questo liceo.-
- Il primo anno? Ma quanti anni hai?- chiese interessato Koga.
La moretta tentò di rispondere, ma fu preceduta da una voce odiosa, quella di InuYasha.
-Tsk! Cos’è, Koga, non lo vedi? Si nota subito che è ancora una ragazzina.-
La ragazza assottigliò gli occhi..un chiaro segno della sua rabbia.
- Ma come diavolo ti permetti se nemmeno mi conosci, brutto cafone?-
InuYasha le si avvicinò, con fare minaccioso, fin quando non si trovarono faccia a faccia.
Kagome arrossì leggermente per quell’inaspettata vicinanza, ma non si allontanò.
- Cafone a chi, mocciosa?-
- A te, razza di troglodita senza cervello-
-Sota, fa qualcosa o, visto il carattere di entrambi, finiranno con l’uccidersi.- l’avvisò Sango, preoccupata.
- Oh, no, proprio perché conosco perfettamente il carattere di entrambi, non intendo mettermi in mezzo. Finirei ammazzato da uno dei due.- negò.
- Come mi hai chiamato? Tro…trog tro-che? – sibilò InuYasha arrabbiato e confuso.
- Troglodita, ignorante. TRO – GLO- DI-TA! Prima di dare della ragazzina a me, cerca di imparare qualche termine diverso da quelli che già conoscevi all’asilo- lo insultò.
Non gli concesse  il tempo di rispondere, sorrise vittoriosa, prese Sango sotto braccio e si allontanò.
-Ma che razza di antipatico. Chi si crede di essere quell’InuYasha?- sbottò spazientita.
-Su su, lascialo perdere e cerca di calmarti. Andiamo ad ascoltare il discorso del preside perché ho una sorpresa per te.- la incoraggiò Sango.
-Che genere di sorpresa?-
-Beh, tu sai che mio padre è un vecchio amico del preside di questa scuola, vero?-
 La ragazza annuì.
-Qualche giorno fa si sono casualmente incontrati e il preside ha detto a mio padre che quest’anno la scuola parteciperà ad un nuovo progetto. Si tratta di una specie di vacanza studio.- esultò allegra -Ci pensi che bello sarebbe partire insieme?- chiese, con sguardo sognante.
Kagome la guardò, sorridente.
- Sarebbe magnifico! Potremmo andare chissà dove, passare del tempo insieme senza le nostre famiglie e non dovrei vedere quel tipo che mi sta così antipatico anche se lo conosco da meno di dieci minuti.-
Sango scoppiò a ridere.
- Avanti, allora non perdiamo altro tempo e andiamo a sentire ciò che il preside dice.-
Insieme, mano nella mano, corsero nel giardino dove il preside avrebbe tenuto il suo discorso.
Molti ragazzi avevano già circondato il palco, pronti ad ascoltare il solito discorso. Kagome notò tra i presenti anche il gruppo di suo fratello, che gli fece cenno di avvicinarsi.
- Kagome, vuoi andare? O credi che finirai di nuovo col litigare con InuYasha? -
- InuYasha chi? L’ho già rimosso dalla mia mente- proferì e sorridendo all’amica e si incamminò.
- Cari alunni, ci terrei innanzitutto a dare il benvenuto ai nuovi iscritti e un bentornato ai nostri vecchi allievi.-  cominciò il preside, raddrizzando gli occhiali -Quest’anno ci saranno molte novità: nuovi club, nuovi professori, nuovi insegnamenti e soprattutto nuove regole. La disciplina e l’educazione sono la prima cosa che chiediamo ai nostri studenti.- dichiarò, guardando in malo modo i sei ragazzi, che allo sguardo del preside ghignarono divertiti e per nulla intimoriti da quella velata minaccia.
-La nostra scuola è una delle più prestigiose nella nostra città e quest’anno, in associazione con altri istituti, abbiamo organizzato un progetto davvero interessante, una sorta di vacanza studio.  Alcuni dei nostri studenti sono stati scelti in base a determinati criteri, e insieme ad altri tre alunni provenienti da un’altra prestigiosa scuola della nostra stessa città, partiranno per questo viaggio che avrà la durata di quasi due mesi. Vi anticipo che gli studenti scelti non avranno la possibilità di tirarsi indietro, in quanto i rispettivi genitori hanno precedentemente espresso il loro consenso. I costi saranno a carico della scuola stessa, i prescelti andranno in America e saranno ospitati da famiglie residenti. Ora, vi dirò i  nomi dei 9 partecipanti.-
Sango e Kagome si scambiarono uno sguardo speranzoso e incrociarono le dita.
-Higurashi Kagome
-Higurashi Sota
-Hirai Kohaku
-Hirai Sango
-Kazana Miroku
-No Taisho InuYasha
-No Taisho Sakura
-No Taisho Sesshomaru
-Yoro Koga.
 
-Bene, questi sono i prescelti. La partenza è prevista per domani, quindi i partecipanti sono congedati dalle lezioni odierne. Buon viaggio! A tutti gli altri alunni, auguro una buona giornata e un proficuo anno scolastico-
La notizia fu accolta dagli interessati in maniera diversa: Sango e Kagome urlarono di felicità e si abbracciarono, Sesshomaru mantenne la solita espressione glaciale, InuYasha, Miroku e Koga erano impegnati a battibeccare tra di loro per decidere chi sarebbe riuscito a conquistare più ragazze durante quel viaggio, mentre Sota e Kohaku si limitarono a battersi il cinque, contenti di fare l’ennesimo viaggio insieme.
Sango lasciò andare l’amica e per ricambiare l’abbraccio di una ragazza che si trovava affianco a loro.  Kagome le guardò confusa, chiedendosi chi potesse essere.
-Kagome, lei è Sakura, è la sorella minore di Sesshomaru ed InuYasha. Sakura, lei è Kagome, la sorella minore di Sota.-
La moretta studiò, incerta, la ragazza: era bassa, esile, aveva capelli e occhi neri, ma nel complesso era davvero molto carina.
Quello che si chiedeva era se quella ragazza fosse caratterialmente fredda come il primo fratello o terribilmente insopportabile come il secondo.  Sakura le rivolse un sorriso dolce e le tese la mano.
-Molto piacere, io sono Sakura, spero che andremo d’accordo- disse, dolcemente.
Kagome le sorrise e ricambiò la stretta.
-Il piacere è tutto mio. Io sono Kagome. E così anche tu partirai con noi?-
-Eh già, in tre avremo più possibilità di farci rispettare da quei sei antipatici.-dichiarò, provocando l’ilarità delle amiche.
-Ragazze, non so voi, ma io credo di dover fare un po’ di shopping prima di partire. Cosa ne dite?- propose Sango.
-Io sono totalmente d’accordo. E tu, Sakura, ti unisci a noi?-
-Con piacere.-
Trascorsero una giornata piacevole al centro commerciale, sfruttando la giornata di libertà per conoscersi meglio e fantasticare su cosa sarebbe accaduto nei prossimi mesi.
 
-Mamma, sono a casa. Io non ho fame, preparo le valigie e poi vado subito a letto.- annunciò Kagome, rientrando in casa e cercando di sopprimere uno sbadiglio.
-Sei sicura, tesoro, di non voler mangiare nulla?- chiese con tono preoccupato tipico di tutte le madri.
-Si, mamma, non preoccuparti. Ho mangiato qualcosa con le mie amiche. Non vedo l’ora di partire.- esclamò raggiante.
-Oh Kagome, tu e Sota mi mancherete tantissimo. Questa casa sarà vuota senza di voi.-
-Non preoccuparti, mamma, due mesi passano velocemente. Ci sentiremo tutti i giorni e poi ci sarà il nonno a farti compagnia. Ora scusa, ma devo ancora preparare le valigie e domani mattina devo alzarmi presto.- sorrise ed augurò la buonanotte alla madre.
Si avviò al piano superiore, bussò alla porta di Sota ed entrò senza attendere il permesso.
Il ragazzo, intento a preparare i bagagli, le riservò un’occhiata veloce prima di concentrarsi nuovamente su ciò che stava facendo senza curarsi della sorella.
-Cosa c’è, Kagome? Non dovresti essere a fare le valigie? Ritardataria come sei andrà a finire che domani mattina non vorrai alzarti e perderai l’aereo. Io non ti aspetterò di certo.- le disse, beffardo.
Kagome gonfiò le guance indispettita.
-Sai perfettamente che non sono qui per parlare di questo, ma di quello che ho visto oggi a scuola. Perché non mi hai mai detto nulla, Sota?-
Il ragazzo la guardò, stralunato.
-Dirti cosa?-
-Che sei un teppista. Che fai parte di uno stupido gruppo, con uno stupido nome e che hai degli amici che..-
Sota non la lasciò continuare.
-Le mie amicizie non ti riguardano e io agisco come più mi pare, Kagome. Non immischiarti! E adesso lasciami finire le valigie- le ingiunse con tono duro, dandole le spalle.
 Kagome si indispettì per quel comportamento infantile. Lanciò un’occhiataccia al fratello e andò via sbattendo la porta.
 
Ore 06:00 Areoporto
I ragazzi si ritrovarono tutti all’aeroporto.
-Sono davvero curioso di sapere chi saranno gli altri ragazzi che partiranno con noi. Spero proprio che siano belle ragazze.- proclamò, con aria sognante, Miroku.
Il resto del gruppo si limitò a scuotere la testa, sconsolato.
A distrarli fu una voce femminile.
-Scusate, voi siete i ragazzi del liceo Shinboku? –
Gli interrogati si limitarono ad annuire e la ragazza sorrise.
 -Io sono Rea, lei è la mia amica Funny e lui il nostro amico Hojo- disse, indicando prima una ragazza bassina con le labbra dipinte di un appariscente rosso e poi un ragazzo alto e dai lineamenti gradevoli.
Il gruppo ricambiò i saluti, le uniche a tacere furono Sango e Kagome.
-Sango, è vero quello che sto vedendo?-
-Mi stai chiedendo se quello che è davanti a noi è realmente il tuo ex ragazzo?Se anche lui partirà con noi? E se sarai costretta a passarci i prossimi 2 mesi? M..mi dispiace, Kagome, ma credo proprio di sì-
La ragazza spostò la sua attenzione sul suo ex ragazzo, che la salutò imbarazzato e con un mezzo sorriso.
Tutti notarono la tensione tra i due. Sota affiancò immediatamente la sorella, le cinse le spalle con fare protettivo e fulminò il ragazzo.
-Cosa succede, Kagome?-
-Assolutamente nulla, Sota. Lui è Hojo, il mio ex ragazzo.-
-Il tuo cosa? Kagome, ma cosa stai dicendo? Io non sapevo nemmeno che tu avessi un ragazzo.-
-Si vede che in famiglia non sei l’unico che riserva delle sorprese.- gli rispose con tono piccato.
-Non cercare di rigirare la frittata, Kagome. Quanto tempo siete stati insieme, eh? E non ti avrà mica fatto del male, vero?- chiese con tono preoccupato e arrabbiato alla sorella.
- Non sono affari che ti riguardano questi, Sota. Dobbiamo andare! Non senti che stanno chiamando il nostro volo?- senza attendere la risposta del fratello si voltò e si avviò verso la pista di imbarco.
Sota si voltò verso Hojo, gli afferrò un braccio e gli sussurrò minaccioso all’orecchio.
- Se scopro che hai fatto qualcosa a mia sorella, o che le dai fastidio, la prima cosa che dovrai fare quando torneremo a casa sarà cercarti un buon chirurgo facciale.. è chiaro?- Hojo deglutì spaventato e annuì.
Sota soddisfatto si allontanò e si avviarono tutti verso la pista di imbarco.
“Saranno due lunghissimi mesi”, si ritrovò a pensare Hojo.
   
 
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