Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Delianera    19/05/2014    2 recensioni
Sara è una famosa cantante con una vita che la costringe a vivere sempre in balia del suo manager e della sua band. Nei suoi innumerevoli viaggi fa amicizia con Lily Collins la quale a distanza di due anni torna a trovarla in Italia... Ma non viene sola...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Lily Collins, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4

 

Sara aveva promesso una gita in barca e tutti si erano preparati eccitatissimi di fronte alla novità.

Effettivamente non era niente di che ma se vivi a New York sommerso di lavoro non ti capita spesso di farti un giro in yacht sul lago di Garda in una sera di luglio inoltrato.

Lily indossava un vestito leggero, senza spalline, azzurro tiffany. I capelli erano sciolti e non del tutto asciutti, ai piedi portava dei sandali bassi, indossare tacchi alti su un'imbarcazione non le sembrava una buona idea.

Jamie non si smentiva mai, indossava una maglietta nera aderente e strappata in più punti, jeans neri e infradito.

Robert, che era sempre stato abbastanza eccentrico in materia di outfit, aveva deciso di mettere uno degli acquisti di quel pomeriggio. Una camicia di cotone con una stampa floreale sui toni del rosso, la portava aperta e sotto aveva una canotta bianca. Jeans stretti e infradito anche per lui.

“Questo tramonto è mozzafiato!” disse Jamie scrutando l'orizzonte. Erano tutti e tre sotto al porticato in attesa della padrona di casa, contemplando assieme l'esatto momento in cui il sole tocca lievemente l'acqua.

“Ti avevo detto che questo posto è quasi magico” disse Lily avvicinandosi al biondo per stringergli la mano nella sua. Gli sorrise flebilmente e lui ricambiò.

Rob si allontanò di qualche passo, adorava quella coppia di squilibrati ma certe volte si sentiva di troppo, anche se loro cercavano di non farglielo pesare, era inevitabile quando si frequenta una coppia.

Una dozzina di passi e si ritrovò nel parco della villa. Alte siepi ne delimitavano il confine rendendo impossibile a chi era al di la della recinzione di vedere dentro. Fiori colorati era sparsi ovunque in aiuole curate, la predominanza di rose bianche rendeva l'aria li attorno particolarmente dolce e profumata. Mentre vagava immerso nei suoi pensieri notò che Sara, scalza nell'erba, era a pochi metri da lui.

Indossava un vestito corto con spalline sottili, la stampa floreale sembrava essere maledettamente perfetta in quel contesto. I capelli le ricadevano morbidi sulla schiena, una cascata di capelli biondi impercettibilmente mossi, non aveva notato prima quanto fossero lunghi, le arrivavano al bacino.

Era di spalle e stava parlando in Italiano con due ragazzi alti e abbastanza piazzanti, entrambi avevano un'enorme scatolone in mano. Rob si avvicinò piano.

 

“Grazie ragazzi, mi dispiace farvi sudare tanto. Vi metterò una bella gratifica nella quattordicesima, promesso!” Sara sorrise a Isacco e Simone che se ne stavano andando in direzione del cancello principale visibilmente accaldati. Una mano le si posò sulla spalla e lei si girò spaventata.

“Oddio!” disse portandosi una mano al petto “Rob mi hai fatto venire un infarto!” mise la mano libera sulla spalla di lui come per reggersi dallo shock.

“Scusami!” le disse ma non riuscì a trattenere una risata sommessa “Non pensavo soffrissi di attacchi di cuore!”. Lei lo squadrò sorridendogli sarcasticamente “Non puoi pretendere di sbucare cosi, dal nulla, senza farmi prendere un colpo!”.

“Dove sono i piccioncini?” chiese poi lei interrompendo ogni contatto fisico.

“Li ho abbandonati sotto al portico” rispose indicando il retro della casa “Sai tramonti, coppie, io che sono di troppo... si insomma ho preferito andarmene!” ammise grattandosi la nuca. A quanto pare lo faceva spesso, quando era nervoso o imbarazzato.

Sara sorrise, un sorriso diverso dagli altri, malinconico. Abbassò lo sguardo ma lo rialzò subito. “Passeggiamo? Ti va?” gli chiese “I ragazzi della security stanno andando al porto a caricare la barca con le ultime cose. Poi si sposteranno via lago costeggiando la riva, infondo alla spiaggia proprio qui davanti c'è un piccolo molo privato”.

Robert fece cenno di si con la testa e prendendole la mano, senza chiedere il permesso, se la mise a braccetto. Sara divertita da questo eccesso di galanteria scoppio a ridere di cuore.

“Così” iniziò lui mentre si erano incamminati per il parco, verso la riva “Hai una barca...”

“Dio giuro non la volevo” iniziò lei con fare colpevole “Non mi sono mai considerata quel tipo di persona che va in giro sbandierando i propri soldi. Non sono esattamente la ragazza da yacht, ma i miei hanno voluto assolutamente prenderlo. Sono loro che lo usano il più delle volte in realtà, sai, io non ho molto tempo libero” si sentiva in imbarazzo tutte le volte che le chiedevano di quella stupida imbarcazione.

“Capisco” disse lui “In fondo è solo un oggetto. Non ti rappresenta minimamente. Perché curarsi di quello che pensano gli altri? Giusto?”.

Sara stupita si ritrovò a guardare il profilo di quello strano ragazzo. Aveva maledettamente ragione.

Corrugò la fronte pensierosa, dopotutto non era così difficile conoscere qualcuno in grado di pensare con la propria testa.

“Cioè” aggiunse lui “immagino che sia la tua musica a rappresentarti. Di solito è così per chi fa musica. Per noi attori è tutto più complicato. Quando recitiamo non esprimiamo noi stessi, ma piuttosto riportiamo i pensieri, le idee, di qualcun altro. E' difficile perdere la propria identità se vieni associato ad un determinato personaggio”.

“Sei irrimediabilmente intelligente lo ammetto” disse infine lei scuotendo lievemente la testa, stupita “Non me lo aspettavo!”.

“Ah, grazie!” era divertito più del dovuto forse.

“Non so, non me ne intendo molto. Ma tu non dovresti essere il latin lover della situazione? Cioè quello che ha sempre le parti più fighe? Le ragazzine non si strappano i capelli urlando al tuo passaggio?”.

“Per niente! Quello semmai è Jamie, non di certo io. A me danno sempre la parte del ragazzo nerd e riservato, lo sfigato. Senza contare che i giornali vanno dicendo che sono gay!”.

 

 

Lily adorava quella posizione, Jamie alle sue spalle che la stringeva a se, il mento appoggiato sulla spalla di lei. Assieme avevano visto il sole tramontare ma erano rimasti in quella posizione anche se ormai l'ora del tramonto se n'era andata. Il lago era comunque uno spettacolo senza tempo.

La ragazza sollevò lievemente i talloni e allungò il collo, sembrava aver visto qualcosa in lontananza.

“Cosa hai visto?” le chiese Jamie puntando lo sguardo nella stessa direzione di lei.

“Ma quelli non sono Rob e Sara?” disse corrugando la fronte per la preoccupazione.

“Si! E sono a braccetto! Che teneri!” lei so voltò verso di lui incrociando le braccia.

“Teneri? Ma tu dopo aver notato come sta Sara facendomi domande a suo riguardo, sei stato a sentire quello che ti ho detto?” chiese.

“Si, certo. Brutta rottura d'amore. Ma è passato un anno no? Piuttosto che vi siete dette prima?”.

Lily scosse la testa abbassando lo sguardo “Niente di buono temo. Cioè, siamo amiche questo è certo, ma Sara non ha la minima propensione ad aprirsi con nessuno. Non riesce a parlare dei suoi problemi e questo mi fa male perché è maledettamente brava quando si tratta di aiutare qualcun altro”.

Jamie la riavvicinò al suo corpo intrecciando le mani dietro alla schiena di lei.

“Ognuno ha il suo modo di reagire alle delusioni, che siano d'amore o d'altro” le disse “Non puoi costringere nessuno ad aprirsi. E per quanto riguarda Rob, stanno solo camminando. Può voler dire tutto o niente”.

 

Lo yacht si era rivelato essere immenso, un mostro galleggiante su tre piani.

Il piccolo molo della tenuta fu molto utile a salire sull'imbarcazione nascosti da occhi indiscreti. Diciamocelo, se fossero andati al porto quanti si sarebbero avvicinati per vedere chi saliva a bordo?

Subito dopo aver abbandonato la riva del lago, in piedi vicino al parapetto guardando la casa allontanarsi, i ragazzi avevano seguito Sara sul punte. Si stavano dirigendo sul retro dell'imbarcazione. Una volta li rimasero tutti a bocca aperta. C'era una grande tavola rotonda imbandita di cibo che a contrasto con la tovaglia bianchissima sembrava essere coloratissimo e succulento.

Luci soffuse erano appese al parapetto rendendo l'atmosfera perfetta.

“Scusa quando hai avuto il tempo di preparare tutto questo?” chiese Lily sbalordita avvicinandosi al tavolo per passare una mano sulla tovaglia liscia.

“Sono stati Isacco e Simone” rispose la cantante allargando le braccia “Ho fatto preparare tutto per farvi una sorpresa! Vi piace?”.

“Se ci piace?!?” disse Rob sedendosi su uno dei divanetti bianchi li vicino “Non credo di essere mai stato su una barca del genere!” ammise gettando lo sguardo sull'acqua.

“Perfetto!” aggiunse Sara “Perché passeremo qui la notte!”.

 

 

  
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